Studi sul Cristianesimo Primitivo

Un atto irresponsabile.

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view post Posted on 7/9/2008, 16:06     +1   -1
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Per Frances
CITAZIONE
“Un antiabortista, per coerenza, dovrebbe adoperarsi per l'attuazione delle condizioni, economiche, sociali e giuridiche, affinché i bambini scampati all'aborto possano condurre un'esistenza degna dell'essere umano

.”

Come ripeto è proprio questo il problema del tuo ragionamento, ossia credere che la dignità della vita possa inficiare la vita stessa, la tua è una cultura del benessere, che pensa che una vita povera non sia degna di essere vissuta.

CITAZIONE
“Dal momento che anche la madre è stata obbligata a partorire contro la sua volontà, anche ella ha diritto a condurre un'esistenza dignitosa.”

Se non lo vuole può darlo in adozione. E' un dovere di tutta la società nutrire questo cittadino, e i cattolici, esattamente come gli altri, vi contrinuiscono con le tasse.

Per Rain
CITAZIONE
” E' oggetto di dibattito soltanto perché le religioni non accettano le moderne definizioni scientifiche, non perché esista una qualche forma di parità argomentativa fra laici e credenti”

No, la tua illusione sta nel credere che i credenti stiano da una parte e gli scienziati dall’altra. Ma quando mai? Il mondo è pieno di medici cattolici contrari all’aborto, e come ripeto non c’entra nulla in questo dibattito l’avere maggiori conoscenze scientifiche, ma la definizione di vita di partenza. Come ripeto se tu ritieni che sia la coscienza a rendere persone, dovresti negare che persone in coma e handicappati psichici gravi siano persone, una cosa che ci fa tornare ai tempi della Germania hitleriana e fa solo rabbrividire. Se non credi che l’embrione abbia diritti perché non ha coscienza, non puoi sostenere che neanche loro ne abbiano. Allora perché lo li ammazziamo tutti per liberare i letti degli ospedali e avere una gestione migliore dei soldi dei contribuenti?

CITAZIONE
“'accordo su cosa sia una persona l'abbiamo tutti.”

Scusa tanto, evidentemente sei alieno al dibattito bioetica degli ultimi 40 anni, perché ti poni nella definizione funzionalistica di cosa sia una persona sulla scia di Engelhardt, Toolet, Singer e Regan, senza avere la minima consapevolezza che questa è solo una scuola di pensiero su cosa sia una persona, teoria contrapposta alla scuola sostanzialista. Come già detto per altre scuole la definizione di persona non dipende affatto da quello che una persona fa, dal fatto che abbia coscienza, o peggio ancora dal fatto che pianga e rida.

CITAZIONE
“E' solo che voi per dogma volete attribuire l'essenza di queste caratteristiche a un ente metafisico, l'anima”

Non c’entra nulla. Apri un manuale di bioetica scritto in prospettiva sostanzialista e potresti non trovare neppure la parola anima.
CITAZIONE
“La scienza dice, attenzione: i meccanismi responsabili di quelle manifestazioni non sono in chissà quale sbuffo di alito divino, sono nel cervello, e possiamo dimostrarvelo;”

Scusa ma dove la dottrina cattolica negherebbe che la mente sia un epifenomeno del cervello? Hai scambiato il diaulismo platonico-cartesiano con l’ilemorfismo aristotelico-tomista? Ti svelo un segreto da II anno di filosofia: l’anima non c’entra nulla con quella che ti chiami mente, in quanto è un principio performamante e non un insieme di funzioni. Cito da un manuale di bioetica recente: “E’ impensabile identificare la persona con il fascio delle sue operazioni, come vorrebbero concezioni funzionalistiche della persona: perché una molteplicità di operazioni, senza un principio che le origini ed insieme le trascenda, non potrebbe mai avere uno statuto individuale ed unitatario, ossia non potrebbe costituire una persona, né questa potrebbe riconoscere come sue tali operazioni. (…) L’identificazione del soggetto dell’azione con l’azione medesima significherebbe la risoluzione del soggetto nel processo dei suoi atti. Dunque, la persona è fondamento è fondamento e principio della proprie operazioni, essa consiste nella capacità delle operazioni. Distinguere tra persona e atti personali e dire che la persona è più dei suoi atti è la medesima è della medesima importanza per la bioetica, perché ciò conduce ad affermare che la persona è presente anche in assenza delle sue manifestazioni.” (Fabrizio Turoldo, bioetica e reciprocità, Roma, 2003, Città Nuova, pag. 122)
Vale a dire che non si può ridurre l’individuo e il soggetto ad un fascio di sensazioni come faceva Hume, altrimenti non ci sarebbe più contiguità tra un secondo e l’altro. Se non c’è un soggetto di riferimento non si può dire a rigore che i singoli stati di autocoscienza che si susseguono riguardino sempre lo stesso sé.

CITAZIONE
“Tutto dipende da quanto è religioso il paese.”

O, per contro, di quanto sia penetrato il consumismo e la religione del “io voglio”.
CITAZIONE
“Altra clamorosa cantonata tipica per chi discute di cosa sia una persona senza sapere un'acca delle sue basi neurologiche.
In molte aree conscie e inconscie, il cervello è addirittura PIU' attivo nel sonno di quanto non lo sia in stato di veglia.”

Ora, non ci vuole una laurea per sapere che esiste il sogno e che anche di notte il cervelo è attivo, quindi forse avresti dovuto immaginare che stavo dicendo ben altro. Io ho parlato di coscienza, quest’argomentazione si usa normalmente nei dibattiti bioetica, per il motivo dello sopra elencati. E cioè che ridurre la persona alle sue manifestazioni implica l’impossibilità di fondare una contiguità soggettiva dell’individuo.
 
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*Rainboy*
view post Posted on 7/9/2008, 19:05     +1   -1




CITAZIONE
CITAZIONE
” E' oggetto di dibattito soltanto perché le religioni non accettano le moderne definizioni scientifiche, non perché esista una qualche forma di parità argomentativa fra laici e credenti”

No, la tua illusione sta nel credere che i credenti stiano da una parte e gli scienziati dall’altra. Ma quando mai? Il mondo è pieno di medici cattolici contrari all’aborto,

Il mondo è pieno di gente che mette da parte le proprie cognizioni scientifiche e ragiona per fede. Io vado a una facoltà di medicina Poly, e quasi metà dei miei amici e colleghi di studio, QUASI META' è membro di CL o suo forte simpatizzante. Tutta gente che se per sbaglio tocchi un argomento di bioetica ci litighi in modo furente, perché appena usciti da una lezione "dimenticano" ciò che hanno appreso e rispondono alle tue richieste di argomentazioni con principi di fede.
Stai tranquillo quindi, sei in buona compagnia.


CITAZIONE
Come ripeto se tu ritieni che sia la coscienza a rendere persone, dovresti negare che persone in coma e handicappati psichici gravi siano persone

CITAZIONE
Se non credi che l’embrione abbia diritti perché non ha coscienza, non puoi sostenere che neanche loro ne abbiano.

Una tua estrapolazione senza capo né coda. Comatosi e handicappati hanno delle funzioni danneggiate, non hanno affatto una linea piatta, e se l'avessero sì, non sarebbero più persone. Sarebbero morti, psichicamente parlando.
Ma bada bene: proprio per il fatto che le loro funzioni cerebrali sono danneggiate, de facto loro non hanno i tuoi stessi diritti e il tuo stesso status legale.
O forse tu daresti diritto di voto a un handicappato (mentale) grave? O il diritto di disporre dei suoi beni?
Loro sono già trattati come persone "meno persone" di te. Come è inevitabile che sia.

CITAZIONE
Allora perché lo li ammazziamo tutti per liberare i letti degli ospedali e avere una gestione migliore dei soldi dei contribuenti?

Ma cosa hai mangiato oggi a pranzo?




CITAZIONE
Come già detto per altre scuole la definizione di persona non dipende affatto da quello che una persona fa, dal fatto che abbia coscienza, o peggio ancora dal fatto che pianga e rida.

Fa o può fare.

CITAZIONE
CITAZIONE
“E' solo che voi per dogma volete attribuire l'essenza di queste caratteristiche a un ente metafisico, l'anima”

Non c’entra nulla. Apri un manuale di bioetica scritto in prospettiva sostanzialista e potresti non trovare neppure la parola anima.

Ah ah ah! Vedi sotto.

CITAZIONE
CITAZIONE
“La scienza dice, attenzione: i meccanismi responsabili di quelle manifestazioni non sono in chissà quale sbuffo di alito divino, sono nel cervello, e possiamo dimostrarvelo;”

Scusa ma dove la dottrina cattolica negherebbe che la mente sia un epifenomeno del cervello? Hai scambiato il diaulismo platonico-cartesiano con l’ilemorfismo aristotelico-tomista? Ti svelo un segreto da II anno di filosofia: l’anima non c’entra nulla con quella che ti chiami mente, in quanto è un principio performamante e non un insieme di funzioni. Cito da un manuale di bioetica recente: “E’ impensabile identificare la persona con il fascio delle sue operazioni, come vorrebbero concezioni funzionalistiche della persona: perché una molteplicità di operazioni, senza un principio che le origini ed insieme le trascenda, non potrebbe mai avere uno statuto individuale ed unitatario, ossia non potrebbe costituire una persona, né questa potrebbe riconoscere come sue tali operazioni. (…) L’identificazione del soggetto dell’azione con l’azione medesima significherebbe la risoluzione del soggetto nel processo dei suoi atti. Dunque, la persona è fondamento è fondamento e principio della proprie operazioni, essa consiste nella capacità delle operazioni. Distinguere tra persona e atti personali e dire che la persona è più dei suoi atti è la medesima è della medesima importanza per la bioetica, perché ciò conduce ad affermare che la persona è presente anche in assenza delle sue manifestazioni.” (Fabrizio Turoldo, bioetica e reciprocità, Roma, 2003, Città Nuova, pag. 122)

una molteplicità di operazioni, senza un principio che le origini ed insieme le trascenda, non potrebbe mai avere uno statuto individuale ed unitatario, ossia non potrebbe costituire una persona, né questa potrebbe riconoscere come sue tali operazioni.

= SERVE L'ANIMA


O il "sostrato", o il "principio unitario", o quello che vuoi.

Sei monotono.

Innanzi tutto è un problema che ha poco senso all'origine, visto che non chiarisce i termini. A leggerlo sembra un risotto fra il paradigma scientifico e quello filosofico. Se per "operazioni" lui intende l'utilizzo di facoltà cerebrali, il problema che lui si pone presuppone per forza alla base una premessa scientifica: cioè che sul piano neurologico esista un qualche distacco o discontinuità nelle varie attività della mente, distacco che non esiste. Il cervello non si spegne MAI, è un flusso continuo di elaborazione dei dati, a tutti i livelli e in tutte le aree; il fatto che magari la nostra coscienza avverta solo a tratti questo processo, e ancor più a tratti ne manifesti esteriorimente l'attività, è solo un limite funzionale della medesima.

Poi il resto non è chiaro, perché l'autore resta sul vago e rifiuta di definire il problema. Il "principio che origini le operazioni" che lui contesta essere assolutamente necessario, in realtà è semplicemente la continuazione delle operazioni precedenti; visto che da quando siamo nati, anzi da molto prima, una dopo l'altra tutte le nostre attività cerebrali hanno iniziato a poco a poco ad attivarsi, a processare imput sensoriali e cognitivi, E DA ALLORA NON HANNO MAI SMESSO DI FUNZIONARE.
Una banalità assurda.

Infine l'autore sembra anche avanzare l'idea che questo fantomatico principio organizzatore sia qualcosa di esterno alle attività cerebrali medesime; è paradossale: siccome immagina (a torto) che le attività siano temporanee, deve lui stesso postulare che ci sia un qualche organizzatore sempre presente che le usa!
Ironico... una versione laica dell'anima. Lui non dice che cosa sia o se debba essere materialmente percettibile, si accontenta di riecheggiare argomenti teologici dicendo che è un principio che "trascende" le facoltà dell'individuo. Peccato che questo "organizzatore" per come lui lo intende non esista: non soltanto perché non lo si è mai visto, ma soprattutto perché il sistema funziona in modo tale da non richiederlo!

Io non so dove volesse arrivare, in ogni caso è vero che la nostra coscienza può definirsi come una funzione "organizzatrice" in certi aspetti, ma è stato verificato ormai da decenni che l'auto-osservazione delle proprie operazioni da parte delle funzioni coscienti è a sua volta un epifenomeno cerebrale soggetto alle stesse regole di tutte le operazioni in esame, e viene a dipendere dall'attività computazionale dell'organo e dal recirpoco scambio di informazioni con tutte le altre aree, esattamente come ogni altra facoltà.

Trovo quindi un po' patetico che ci sia ancora gente che vorrebbe far credere che un individuo sia un insieme di facoltà cerebrali "tenute insieme" da un collante filosofico dal nome imprecisato (Anima? Sostrato? Pinco palla?). Mi ricorda molto quello che il tuo compare MauriF diceva paragonando ingenuamente l'attività cerebrale a "i tasti schiacciati da un pianista". E' una visione che poteva tenere il campo cinquant'anni fa, oggi siamo un po' progrediti.


CITAZIONE
Vale a dire che non si può ridurre l’individuo e il soggetto ad un fascio di sensazioni come faceva Hume, altrimenti non ci sarebbe più contiguità tra un secondo e l’altro. Se non c’è un soggetto di riferimento non si può dire a rigore che i singoli stati di autocoscienza che si susseguono riguardino sempre lo stesso sé.

Vedi sopra. E impara una buona volta a non invadere con un approccio filosofico il campo scientifico, perché quando si viene ai ferri corti, è quest'ultimo ad essere il proverbiale vaso di ferro.

CITAZIONE
CITAZIONE
“Tutto dipende da quanto è religioso il paese.”

O, per contro, di quanto sia penetrato il consumismo e la religione del “io voglio”.

Ah, ecco. Voler essere liberi di disporre del proprio corpo adesso è una religione, ed è pure collegata al consumismo.

CITAZIONE
CITAZIONE
“Altra clamorosa cantonata tipica per chi discute di cosa sia una persona senza sapere un'acca delle sue basi neurologiche.
In molte aree conscie e inconscie, il cervello è addirittura PIU' attivo nel sonno di quanto non lo sia in stato di veglia.”

Ora, non ci vuole una laurea per sapere che esiste il sogno e che anche di notte il cervelo è attivo, quindi forse avresti dovuto immaginare che stavo dicendo ben altro. Io ho parlato di coscienza, quest’argomentazione si usa normalmente nei dibattiti bioetica, per il motivo dello sopra elencati.

Mi sta bene. I "motivi sopra elencati" però fanno acqua da tutte le parti.

Edited by *Rainboy* - 4/6/2009, 15:47
 
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pcerini
view post Posted on 7/9/2008, 19:19     +1   -1




Polymetis:"Se non credi che l’embrione abbia diritti perché non ha coscienza, non puoi sostenere che neanche loro ne abbiano"

Questa mi giunge nuova,da quando in qua il problema dell'embrione riguardo allo statuto ontologico non deve tenere conto della formazione delle primarie strutture nervose legate alla coscienza e ad altri atti cognitivi ? Il paragone che fai con le persone in coma e quelle con handicap non ha senso,poiche',queste ultime hanno strutture gia' formate,le funzioni cognitive delle quali sono sospese o limitate,e sono dunque in grado di riattivarsi,diversamente dall'embrione che non le possiede ancora in certi stadi.

In secondo luogo,quegli organismi umani che nascono senza cervello,e privi percio' delle necessarie capacita' cosgnitive (coscienza,pensiero,memoria,etc.etc.),mi chiedo che senso abbia il considerarli "persona".
Se queste aberrazioni devono rientrare nella definzione di "persona",allora mi sa che entriamo nel campo delle derive puramente morali.


Mi era sfuggito il post di risposta di Rain,me ne accorgo a tre ore di distanza,mi interessa questa sua affermazione:
" Io non so dove volesse arrivare, in ogni caso è vero che la nostra coscienza può definirsi come una funzione "organizzatrice" in certi aspetti, ma è stato verificato ormai da decenni che l'auto-osservazione delle proprie operazioni da parte delle funzioni coscienti è a sua volta un epifenomeno cerebrale soggetto alle stesse regole di tutte le operazioni in esame, e viene a dipendere dall'attività computazionale dell'organo e dal recirpoco scambio di informazioni con tutte le altre aree, esattamente come ogni altra facoltà."

Infatti,la coscienza non e' affatto qualcosa di distinto dalla sue operazioni qualitativamente parlando,sfrutta le stesse qualita' biochimiche delle operazioni,e ad oggi,nessuno e' stato capace di dimostrare l'esistenza di un qualche elemento organizzatore di natura diversa da quella delle sue operazioni,perche' la coscienza e' costituita di qualita' biochimiche che la rendono parte dell'organismo , altrimenti, non potrebbe in alcun modo interagire con l'organismo se ne fosse qualitativamente distinta.Inoltre,se si parla dell'esistenza di un principio unificatore che trascende le sue operazioni,bisognerebbe allora dimostrarne non solo l'esistenza ma anche la sua differenza qualitativa,comportamenti e meccanismi che presentino delle differenze qualitative,perche' postulare un qualche principio trascendente richiede per forza di cose una distinzione.

Per finire,i processi e le operazioni,come ha ben detto Rain,sono processi CONTINUI,che tendono a conservare traccia della loro attivita' a livello mnemonico,per ragioni legate all'efficienza organizzativa della macchina cervello,la continuita' dei processi non e' qualcosa che si smarrisce al cento per cento,ne rimane sempre traccia in una maniera e nell'altra a livello cellulare per consentire il funzionamento e l'organizzazione.

Edited by pcerini - 8/9/2008, 00:14
 
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spirito!libero
view post Posted on 7/9/2008, 22:21     +1   -1




Le solite manfrine cattoliche. In primis i miei complimenti a Rainboy. Probabilmente nella mia replica ripeterò alcuni concetti da lui già espressi, ma non si diceva che reperita iuvant ?


Per Poly

CITAZIONE
“Se non lo vuole può darlo in adozione. E' un dovere di tutta la società nutrire questo cittadino, e i cattolici, esattamente come gli altri, vi contrinuiscono con le tasse.”

Non per tutti la vita ha lo stesso “senso”. Per te, che sei indottrinato dalla CCR, la vita va vissuta ad ogni costo e a qualsiasi condizione, anche in stato vegetativo, per molti altri non è così. Ora tu mi risponderai, che nel caso dell’embrione bisognerebbe farlo decidere a lui (l'mebrione). Ti rispondo in due modi:
1. l’embrione non è una persona, ergo non può decidere nulla.
2. Sono sempre i genitori che decidono di accoppiarsi e mettere al mondo un bambino, sono sempre dunque loro che decidono se avere un figlio, cioè se la vita che sarà vissuta dal proprio figlio sarà degna di essere tale !

Ergo è una stupidaggine sostenere che una volta “concepito” è come se il figlio fosse già nato, perché non è così, il bambino è tale quando nasce o quando acquisisce quelle caratteristiche che la scienza ha stabilito essere essenziali per la vita cioè senza le quali un feto che venisse alla luce morirebbe. Questo limite è stabilito dalla scienza verso la 21/22° settimana se non ricordo male.

Anzi dirò di più, secondo natura, questo limite è così "basso" unicamente grazie all'artificio umano " e dunque se dovessimo seguire il "naturale" svolgersi della vita, così come spesso esorta a fare Ratzinger, nemmeno i settimini si salverebbero.

Fino ad allora dunque sono i genitori che possono decidere se avere un bambino o meno, ne più ne meno di come lo decidono prima di accoppiarsi.

CITAZIONE
“Come ripeto se tu ritieni che sia la coscienza a rendere persone, dovresti negare che persone in coma e handicappati psichici gravi siano persone”

La coscienza è posseduta anche dai minorati psichici gravi e dagli handicappati, non è posseduta da un essere in stato vegetativo o a EEG piatto. E’ tuttavia da differenziare colui che nasce in stato vegetativo da colui che è divenuto in stato vegetativo a seguito di una malattia o incidente, in questo caso, si parla di una “persona” che ha perso la coscienza. In quest'ultimo caso dunque vanno rispettate le sue volontà espresse in vita.

CITAZIONE
“Scusa tanto, evidentemente sei alieno al dibattito bioetica degli ultimi 40 anni”

Come sempre accade, accetti le acquisizione degli ultimi 100 anni quando ti fa comodo e le rifiuti quando vanno contro i tuoi pregiudizi. In altri lidi hai detto che rifiuti la maggioranza della acquisizioni di filosofia e di fisica degli ultimi 100 anni ora invece pare che ti interessi qualcosa.

Per Rain

CITAZIONE
“E impara una buona volta a non invadere con un approccio filosofico il campo scientifico”

E’ il suo pane, fa sempre così. Confonde le opinioni filosofiche con le acquisizioni scientifiche, be, del resto, cito testualmente le sue parole:

“non ho problemi a dire che ¾ dei miei colleghi sbagliano.”

Egli mette in discussione gli ultimi 100 anni di qualsiasi materia perchè accettarla significherebbe distruggere la sua voglia di “totalità”.


Saluti
Andrea

 
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*Rainboy*
view post Posted on 8/9/2008, 00:25     +1   -1




CITAZIONE
Le solite manfrine cattoliche. In primis i miei complimenti a Rainboy. Probabilmente nella mia replica ripeterò alcuni concetti da lui già espressi, ma non si diceva che reperita iuvant ?

Benvenuto Spirito!

E grazie per i complimenti; li apprezzo molto... si fa quel che si può.


CITAZIONE
il bambino è tale quando nasce o quando acquisisce quelle caratteristiche che la scienza ha stabilito essere essenziali per la vita cioè senza le quali un feto che venisse alla luce morirebbe.

In effetti questo principio è seguito soprattutto dalla legislazione americana, qui in Italia ci vanno molto più con i piedi di piombo visto che il limite per l'IVG è fissato allo scadere del primo trimestre dal concepimento, vale a dire in un momento in cui non ci sono neanche i più lontani estremi per pensare alla maturità fisica, figuriamoci psichica, del nascituro. Per fortuna invece l'aborto terapeutico viene mantenuto come opzione legale anche dopo, ma con una grave problematica, che hai detto proprio tu:

CITAZIONE
Questo limite è stabilito dalla scienza verso la 21/22° settimana se non ricordo male.

...cioè il momento in cui l'aborto diventa invece un tentativo di parto prematuro!

Ci sono dei medici pazzi (tira a indovinare, cattolici o no?) che provano davvero a tirare fuori dal ventre e a RIANIMARE feti di 22 settimane. E in casi rarissimi (a 22 settimane sono neanche il 5%) riescono nel loro intento!!!

Invece di prestare loro le cure compassionevoli e lasciarli andare, queste persone inqualificabili condannano quei feti appena nati che hanno la sventura di rispondere alle cure, a sopravvivere per giorni, settimane, talvolta mesi o anni di agonia e... per quanto io non sappia in che misura loro l'avvertano... sofferenza atroce.

Edited by *Rainboy* - 8/9/2008, 01:50
 
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view post Posted on 8/9/2008, 06:06     +1   -1
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אריאל פינטור

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Invece di prestare loro le cure compassionevoli e lasciarli andare, queste persone inqualificabili condannano quei feti appena nati che hanno la sventura di rispondere alle cure, a sopravvivere per giorni, settimane, talvolta mesi o anni di agonia e... per quanto io non sappia in che misura loro l'avvertano... sofferenza atroce.

Una precisazione tecnica: prima del 7 mese non lo si può nemmeno definire "prematuro".
Viene detto "Immaturo"
E questa definizione la dice lunga quanto alla "non abilità alla vita " autonoma.
il rischio di malformazioni è molto elevato e di conseguenza le possibilità di sopravvivenza estremamente rare (infatti quando un esserino di 600 gr. sopravvive, la televisione ed i giornali gridano al miracolo).
Dopo il 7° mese le cose cambiano: la maturità è molto alta e di conseguenza la sopravvivenza e la possibilità di una vita perfettamente normale.
Considerate che addirittura al nono mese una settimana di più in utero è estremamente utile al nascituro (energia e vitalità alla nascita, difese immunitarie ecc), per questo, quando la gravidanza scorrre bene, la mamma non ha problemi e così via, i ginecologi (quelli seri ed esperti) non si precipitano a cesarizzare appena scaduti i termini teorici, ma temporeggiano, per ancora alcuni giorni e fino a 5 o 6, in cauta osservazione della gestante, perché in utero il bambino sta meglio che fuori.
A 22 settimane la nascita è problematica, anche perchè deve essere provocata farmacologicamente. Anche l'aborto, dopo il terzo mese aumenta considerevolmente il rischio per la madre, soprattutto se si tratta di una "primipara attempata" (credo che questa definizione si riferisca alla madre al suo primo figlio, ad un età superiore ai 45 anni, ma non sono sicuro del limite di età ed i miei testi di ginecologia sono al piano di sotto :rolleyes:)
Al 5 mese l'aborto diventa un vero parto indotto e, nel caso di morte intrauterina del feto, (aborto o parto indotto terapeutico) e di mancata risposta alla stimolazione, bisogna procedere ad una pratica terribile che la "fetotomia" ( il termine rende il significato senza bisogno di spiegarlo).
Quest'ultimo concetto riporta inevitabilmente al problema legislativo ed etico di poter procedere, effettivamente e tempestivamente, nel caso la donna sia determinata ad abortire, a poterlo fare in tutta sicurezza entro la 12ma settittimana, al massimo la 15ma, perché a prescindere dalle posizioni ideologiche ed etiche, farlo dopo significa mettere a repentaglio seriamente la salute materna. Quindi è legittimo essere anti abortisti o obbiettori ma, allo stesso tempo non si può essere boicottatori, in quanto il problema c'è e la donna se è determinata a farlo abortirà comunque e, cosa grave, sarà indotta a farlo clandestinamente ed in condizioni di estremo rischio.
A volte penso che, malgrado il numero elevato di obbiettori, forse il servizio pubblico ce la farebbe lo stesso a smaltire il lavoro, ma il grande freno viene anche dalla burocrazia e dai giri infiniti cui la paziente è sottoposta, che si aggiungono alla lista di attesa.

Attenzione: ho solo spiegato tecnicamente questi concetti per chi non li conosce: non vi è intento apologetico da parte mia per nessuna posizione. Pura descrizione delle problematiche mediche inerenti, senza presa di posizione da parte mia.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 8/9/2008, 07:37     +1   -1




Comunicazione di servizio:

invito gli utenti Rainboy, spiritolibero e Polymetis a raffreddare i bollenti spiriti e ad attenersi alla critica delle idee e delle opinioni utilizzando un linguaggio adeguato.

Frasi quali:

"sei alieno al dibattito bioetica degli ultimi 40 anni", "Una tua estrapolazione senza capo né coda", "Ma cosa hai mangiato oggi a pranzo?", "Le solite manfrine cattoliche", "è una stupidaggine sostenere", "Ci sono dei medici pazzi (tira a indovinare, cattolici o no?)"

non saranno più tollerate.
 
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spirito!libero
view post Posted on 8/9/2008, 07:52     +1   -1




Grazie nagev per le tue ulteriori spiegazioni. (sei un medico ?)

Una cosa che vorrei capire, gli obbiettori sono tali anche in caso di pericolo di vita della donna ? cosa prevede in questi casi la legge ?

Per Hard-Rain

Francamente il tuo richiamo nei miei confronti mi sembra altamente fuori luogo perchè se ne sono lette di tutti i colori quì e altrove ed il mio "manfrina" credo proprio sia assolutamente innoquo e non credo sia vietato da alcun regolamento poiché significa: "messinscena insistente e noiosa con cui si cerca di ottenere qualcosa". Non credo che ritenere "insistente" e "noiosa" l'argomentazione di un utente significhi possedere gli spiriti bollenti.



Saluti
Andrea

 
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Frances Admin
view post Posted on 8/9/2008, 08:15     +1   -1




CITAZIONE
Come ripeto è proprio questo il problema del tuo ragionamento, ossia credere che la dignità della vita possa inficiare la vita stessa, la tua è una cultura del benessere, che pensa che una vita povera non sia degna di essere vissuta.

Ti sbagli, la mia non è la cultura del benessere, ma "cultura della dignità umana". E il concetto di dignità è in costante evoluzione, il cui contenitore via via si riempie di bisogni e necessità che fino a qualche tempo fa erano considerati accessori. In secondo luogo, se per te, sostenere le spese per un bimbo affetto da gravi malformazioni si chiama "cultura del benessere", allora siamo proprio messi male, caro amico. O forse dovremo lasciar vivere quel bambino nella più completa indigenza materiale tale da isolarlo dal resto del mondo? Questo individuo, nell'assenza delle cure mediche basilari rischia di essere tagliato fuori dalle relazioni sociali. Questi individui per integrarsi nella società, hanno bisogno più di qualsiasi altro di cure mediche, sostengo psicologico e risorse materiali. Sono tutti principi tutelati dalla Costituzione, ma raramente messi in pratica.
CITAZIONE
Se non lo vuole può darlo in adozione. E' un dovere di tutta la società nutrire questo cittadino, e i cattolici, esattamente come gli altri, vi contrinuiscono con le tasse.

Qui tocchiamo un altro dei punti controversi della legislazione sul sostentamento a carico dello Stato delle persone indigenti. Non è il caso di dilungarci, ma sai bene quanto che le sovvenzioni a favore delle ragazze madri siano praticamente ridotte al periodo dello svezzamento del bimbo. Dopo questo periodo, le madri sono lasciate nella più totale indigenza, in stato di abbandono.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 8/9/2008, 08:20     +1   -1




CITAZIONE
Per Hard-Rain

Francamente il tuo richiamo nei miei confronti mi sembra altamente fuori luogo perchè se ne sono lette di tutti i colori quì e altrove ed il mio "manfrina" credo proprio sia assolutamente innoquo e non credo sia vietato da alcun regolamento poiché significa: "messinscena insistente e noiosa con cui si cerca di ottenere qualcosa". Non credo che ritenere "insistente" e "noiosa" l'argomentazione di un utente significhi possedere gli spiriti bollenti.

Senta, lei non ha alcuna autorizzazione per dettare la linea editoriale di questo forum. Se vuole cortesemente seguire le indicazioni e conformarvisi ben venga. Altrimenti saranno presi i soliti provvedimenti. Il richiamo non riguarda solamente lei ma anche altri utenti. Aggiungo anche che le richieste ai moderatori o suggerimenti vari vanno riportati nelle apposite sezioni del forum, oppure recapitati tramite il servizio dei messaggi privati. Cordiali saluti.
 
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Frances Admin
view post Posted on 8/9/2008, 08:26     +1   -1




Nessuno ha risposto a un quesito posto da Nagev. Ci provo io.
CITAZIONE
Poiché si obbietta che il ginecologo "obiettore" (scusate la dissonanza) dovrebbe essere obbligatto alla pratica abortiva (pena il cambio di destinazione medica), potrebbe essere obbligata la madre a non abortire, nel caso che il padre, che pure , se non vado errato, ha contribuito in qualche modo, sia favorevole alla ccontinuazione della gravidanza, garantendo, amore, sostegno morale ed economico e nel caso ce non vi siano periicoli per la salute della gestante?

Questo è un tasto dolente, una fattispecie per la quale non ho una posizione fissa e predeterminata. Questi casi allo stato attuale sono risolti in sede giurisdizionale. Non è l'ambito più opportuno per risolvere simili controversie, ma immagino che i giudici valutino case by case, soppesando le ragioni dell'uno e dell'altro contendente. Comunque, di solito a monte della decisione della madre di interrompere la gravidanza, pur in presenza del sostengo economico e psicologico del proprio partner, ci sono ragioni particolari, che possono essere insoddisfazione, depressione, malattie psichiatriche, talvolta anche timore di perdere il posto di lavoro. In genere, se il caso arriva in un tribunale, il giudice, in presenza di motivati ostacoli al proseguimento della gravidanza, evita di obbligare la madre a portarla avanti in ossequio al principio costituzionale dell'autodeterminazione. Del resto, a volte abbiamo la percezione errata che in una famiglia sia tutto rose e fiori, ma siamo all'oscuro dei fatti privati della coppia. Penso che né io, né altri, saremo in grado di giudicare un caso del genere. Dobbiamo rimettere tutto nelle mani della Giurisprudenza e accettare la sentenza dei giudici.
 
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spirito!libero
view post Posted on 8/9/2008, 08:31     +1   -1




Lei ? Siamo passati al lei formale ?

Io non ho intenzione di dettare alcunchè ovviamente, ho unicamente espresso una mia opinione a proposito di un richiamo al sottoscritto. O non è possibile nemmeno dire ciò che si pensa su episodi che mi coinvolgono direttamente ?

 
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Hard-Rain
view post Posted on 8/9/2008, 08:51     +1   -1




Le ho già risposto che questa non è la sede appropriata per i reclami. Il "lei" è garanzia di rispetto formale per tutti gli utenti e lo uso spesso quando intervengo come moderatore. I parametri di giudizio sulle espressioni da utilizzare nel forum e la loro liceità possono essere diversi da persona a persona, dal momento che qui decide il gruppo degli amministratori e non altri, ribadisco che espressioni come quelle di sopra non sono compatibili con la linea editoriale di questo forum. Ci vuole poco perchè discussioni interessanti come queste degenerino in sequenze ininterrotte di insulti tra utenti come purtroppo si vede in altri forum. E' ferma intenzione degli amministratori bloccare simili derive.
 
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spirito!libero
view post Posted on 8/9/2008, 08:58     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 8/9/2008, 09:51)
Le ho già risposto che questa non è la sede appropriata per i reclami. Il "lei" è garanzia di rispetto formale per tutti gli utenti e lo uso spesso quando intervengo come moderatore. I parametri di giudizio sulle espressioni da utilizzare nel forum e la loro liceità possono essere diversi da persona a persona, dal momento che qui decide il gruppo degli amministratori e non altri, ribadisco che espressioni come quelle di sopra non sono compatibili con la linea editoriale di questo forum. Ci vuole poco perchè discussioni interessanti come queste degenerino in sequenze ininterrotte di insulti tra utenti come purtroppo si vede in altri forum. E' ferma intenzione degli amministratori bloccare simili derive.

Capisco, prendo atto e poichè non sono affatto d'accordo vi saluto.

 
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Hard-Rain
view post Posted on 8/9/2008, 09:15     +1   -1




CITAZIONE
Capisco, prendo atto e poichè non sono affatto d'accordo vi saluto.

Non capisco cosa ci sia di così grave e inaudito nel prendere atto che certe espressioni non possono essere usate. Ma su cosa non è d'accordo? Nel fatto che come amministratori abbiamo il compito di spegnere sul nascere certe vergognose diatribe? Ma lei era venuto qui con questi intenti, di creare scompiglio? Non credo proprio e allora perchè si scandalizza se un amministratore tenta, tra mille fatiche, sacrificando anche il proprio tempo per seguire discussioni per le quali non ha sempre a tutte le ore un gran interesse, se un tale amministratore, dicevo, richiede un atteggiamento meno corrosivo? Io non credo che lei si sia iscritto a questo forum con il proposito di fare il provocatore e dunque cosa non condivide? Mi auguro che continui a dare il suo importante contributo a questa ed altre discussioni, sempre nei limiti posti da chi è preposto all'ordine del forum. Cordiali saluti.

Edited by Hard-Rain - 8/9/2008, 10:35
 
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66 replies since 3/9/2008, 14:35   762 views
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