pcerini |
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| Stavo finendo di leggere il libro "O Futuro da Humanidade" di Augusto Cury,noto psichiatra e scrittore brasiliano,quando a pagina 244 incontro queste frasi:
"O nobre professor entendera que , se um dos maiores gênios da humanidade, Einstein, foi vítima e também agente do preconceito, ninguém estaria livre deste mal" (Il nobile professore capi' che, se uno dei piu' grandi geni dell'umanita', Einstein, fu vittima e anche agente di preconcetto, nessuno era libero da questo male)
"Começou a mostrar que no fundo todo ser human possui alguma doença psíquica, e a doença do preconceito é a pior delas" (Inizio' a mostrare che in fondo tutto l'essere umano possiede qualche malattia psichica, e la malattia del preconcetto e' la peggiore di esse).
Tutto sommato,penso a quante volte nelle discussioni do' per scontato che l'interlocutore con cui discuto utilizzi i suoi termini in un certo significato mentre nella sua mente aveva in mente ben altri significati o sfumature diverse di significato,e' come se si forma una sorta di preconcettualizzazione,e diverse volte una tale discussione degenera proprio a causa di cio',cosi' ho imparato che prima di discutere con un interlocutore gli chiedo sempre di chiarire bene i suoi termini oppure mi sforzo di capirne il senso prima di rispondere Che ne pensate?
Questa riflessione che mi e' venuta in mente come un fulmine a ciel sereno leggendo quelle frasi.
Penso proprio che deconcettualizzare prima di ogni discussione non e' affatto facile,e a volte lo si impara a proprie spese.
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