|
|
| Io in realtà trovo che la cosa sia piuttosto ridicola, perché non è certo il primo caso in cui la differenza tra procurator e praefectus, diventata col tempo del tutto impercettibile, viene elisa. Il testo di Nicolotti che ho linkato spiega la cosa in modo semplice e lineare (per le note nel testo vi rimando al link): CITAZIONE In latino, il governatore di Giudea è detto sia praefectus che procurator; il titolo di praefectus era certamente usato per il governatore della provincia d’Egitto, e in Giudea è documentato per Ponzio Pilato da un’iscrizione scoperta a Cesarea nel 1961 (2). La denominazione di procuratore aveva in origine un carattere d'indole finanziaria, ed esisteva anche nelle province senatoriali: il procuratore era infatti colui che amministrava le rendite dei possedimenti imperiali, ed agiva come inviato personale del sovrano. La designazione di prefetto invece attendeva al carattere militare dell'incarico. Con il graduale prevalere dell'imperatore sul senato, e quindi il crescente potere della funzione del procuratore, il titolo che in origine era applicato ad un inviato dell'imperatore sostituì quello di un pubblico ufficiale. Così la differenza tra praefectus e procurator divenne impalpabile, esercitando entrambi poteri militari, finanziari e giudiziari; essi infatti erano spesso riuniti nella stessa persona. È per questo motivo che le fonti usano indifferentemente i due termini: a partire dalla metà del I secolo d.C., l'appellazione di procuratore prevalse senz'altro su quella di prefetto, eccezion fatta per l'Egitto. Ma anche nel caso dell'Egitto, abbiamo la testimonianza dell'ebreo Filone alessandrino che chiama procuratore il suo prefetto, senza che ciò desti lo stupore degli storici.
Tacito chiama il governatore di Giudea procurator, nel caso di Ponzio Pilato ma anche di Cumano e Felice, governatori al tempo dell'imperatore Claudio (41-54); nel Nuovo Testamento si trova êgemón (governatore) (3), mentre epítropos (procuratore) è applicato ad un magistrato di Antipa (4) e per designare il tutore di un minorenne (5), mentre il verbo epitropéuein (procurare) è detto di Pilato una volta (6). Giuseppe Flavio usa epítropos, ma anche êgemón come nel Nuovo Testamento, oppure éparchos (prefetto).
La Giudea era provincia dotata di un governatore, ma sottoposta in qualche modo alla supervisione del legato di Siria: le testimonianze di Giuseppe Flavio in merito, che paiono talora contraddittorie, si spiegano tenendo presente tale situazione(7). Normalmente la Giudea e il suo procuratore erano autonomi, ma nei casi più delicati, specie in caso di sommosse, il legato della Siria doveva e poteva intervenire. Conosciamo poi vari casi d’intervento del legato di Siria negli affari interni della Giudea, nella nomina dei procuratori Vitellio, Petronio e Quadrato, per esempio. Si tratta di una amministrazione particolare, creata probabilmente per reggere una regione non facile a governarsi. Non c'è nessun complotto, questi intoppi, che poi non sono affatto intoppi, accadono QUOTIDIANAMENTE quando si mischiano fonti greche e fonti latine che parlano degli stessi personaggi. A mio avviso questo modo di ragionare può venire solo da gente che non ha mai preso in mano un testo greco in vita sua, con gli stessi criteri leggendo la vita di Marc'Antonio di Plutarco si potrebbe dedurre che il bel generale non è mai esistito perché Plutarco fa casino con la titolatura romana ufficiale. Ad maiora
|
| |