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| Tempo fa lessi un libro intitolato "l'ultimo mistero di Qumran" di Robert Feather. Questi è un metallurgista e il libro iniziava partendo dai rotoli di rame ritrovati a qumran appunto. Dell'esistenza di questi rotoli ne ero del tutto all'oscuro. Come metallurgista, egli esamina da prima il tipo di lavorazione e che venne impiegata ed arriva alla conclusione che questo tipo di tecnica era conosciuta solo dagli antichi egizi. Da quanto ho capito questi rotoli di rame contengono un elenco di tesori nascosti. Il libro secondo me, fa delle forzature, però la tesi che porta avanti mi sembra affascinante e a sostegno cita alcuni testi come il testo delle piramidi, quello dei sarcofagi ed altri testi antichi come scrittori e poeti dell'antico egitto di epoca antecedente alla storia di Abramo se non ricordo male. Viene ad esaminare il monoteismo egizio sostenendo che nonostante la cutura egizia fosse politeista, in realtà negli alti circoli e in particolare alla corte dei faraoni, si praticasse un monoteismo nascosto. IL libro non sostiene che gli ebrei rubarono (per così dire) il culto monoteistico agli egiziani ma che ci fu una sorta di reciproca influenza. Se è vero il racconto della Genesi che ci informa di Abramo che entrò in Egitto e venne a contatto con il faraone dell'epoca(cita il nome che ora non ricordo), nacque una certa sintonia tra questi due personaggi che lo scrittore definisce " due grandi menti dell'epoca". Presumo che questo scrittore sia ateo perchè credo che porti avanti l'idea che alla fine il concetto del Dio sia egizio che ebraico sia nato dallo svilutto cuturale. Prseguendo con la lettura, sotiente poi che all'epoca la Palestina era sotto la giurisdizione egiziana e che questa doveva appunto pagare la decima al faraone che se ho capito bene era una specie di tassa. Infatti sempre nella Genesi 14,18 si racconta l'incontro di Abramo e Melchisedek re di Salem ( idintificata come Gerusalemme):
"Quando Abram fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sodoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. 18 Intanto Melchisedec, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19 e benedisse Abramo con queste parole: Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra, 20 e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici". Abramo gli diede la decima di tutto." Melchisedek era un re vassallo del faraone.
Il titolo di Dio altissimo era il modo come gli egiziani identificavano il Dio unico appunto( tutto questo almeno si evince dal libro del signor Robert). Da qui poi, il libro cita una serie di testi come appunto quello delle priamidi ed altri, dove si evidenzia il tipo di monoteismo praticato in Egitto. Alcune cose mi hanno impressionato. Ad esempio il testo di un poeta dell' epoca dell' invasione di popolazioni straniere( Hyksos?) che recitava così " era nostra abitudine dire che eri un buon pastore e che avevi cura del tuo gregge....". Quindi metteva in evidenzia lo shock che subirono gli egiziani in seguito all'invasione. Altri poemi e scritti, hanno poi delle forte analogie con alcuni salmi . Si veda ad esempio analogia tra il salmo 104 e il testo di Akhenaton inno al sole del XIV secolo a.C. Quando Akenaton salì al trono, il monoteismo era già ben sviluppato nella teologia egiziana. Per contrastare e quindi annullare il potere della classe sacerdotale molto forte sia politicamente che economicamente, decretò appunto la fine del politesimo e la nascita del culto di Aton. Sembra che non era vero che Ahkenaton adorasse il sole come una divinità ma che semplicemente era una rappresentazione simbolica appunto di Aton. Secondo sempre il sognor Robert, il culto prevedeva che non venissero più fatte offerte ai sacerdoti; che ci fosse un rapporto diretto(personale) con la divinità da parte di tutti senza distinzione di classi sociali; un Dio senza una fissa dimora che non aveva bisogno di templi dove venir adorato, ma semplicemente nell'intimo della persona. Ovviamente il potere dei sacerdoti era tale che si scontrò fortemente con Akhenaton e il suo concetto di Dio e la cosa si risolse solo dopo la morte dello stesso e quella poi di suo figlio Tutankhamon e il ripristino del politeismo. Da qui apre ad una interessante teoria. Cioè che in realtà Mosè non fosse un ebreo adottato dagli egiziani ma un vero e proprio egiziano sacerdote del culto di Aton al tempo del ripristino del politeismo quando appunto i sacerdoti di Aton cominciarono ad essere perseguitati. Nella genesi si racconta che Aronne che fece da interprete a Mosè perchè balbuzione. Poteva anche essere che gli fece da interprete perchè invece non conosceva la lingua parlata dagli ebrei? Mosè poi non era circonciso come appunto conferma la bibbia stessa. La circoncisione era praticata già dagli antichi egizi prima ancora degli ebrei stessi, come ci confermano alcune rappresentazioni murarie. Nella lingua ieratica(quella parlata dagli antichi egiziani), il nome Aton è appunto tradotto come Adonai.
Alla partenza poi dall'egitto, insieme agli ebrei, vi erano appunto tutti i sacerdoti di questa divinità. Sostiene poi che c'è anche una prova nel sangue di alcuni ebrei che sembra presenti una singolarità: ha una caratteristica cromosomica molto antica. Cita poi la descrizione dell'arca dell'alleanza e spiega la forte analogia architettonica di questa con i sarcofagi egiziani dell' epoca. Cita come esempio il sarcofago antico di Tutankhamon che credo sia conservato o a Londra o a Parigi. Io non ricordo. Gli ebrei avevano ancora una loro propria scrittura e quindi molto probabilmente le antiche tavole della legge erano scritte in ieratico. Da qui poi anche la forte analogia tra questi e il libro dei morti. Poi passa a raccontare le vicende ebree del tempo della diaspora e delle trsformazioni della teologia ebraica fino all'avvento degli esseni. Sostiene che lo scopo di questa setta, era quello di ritornare al puro culto del Dio unico in opposizione alla concezione faresaica. Infatti gli esseni non credevano alla resurrezione della carne( che io sappia) ma semplicemente alla sopravvivenza dell'anima dopo la morte come sempre l'antico culto di Aton. Altra cosa interessante è che le tombe ritrovate a Qumran, erano orientate in direzione dell'Egitto e specificatamente verso i resti di Akhetaton: l'antica capitale al tempo di Akhenaton. Sostiene quindi che gli esseni erano gli eredi appunto di questo antico culto. Le conoscenze metallurgiche le avevano ereditate appunto dagli antichi egizi. Come ciliegina sulla torta, si parla in fine dlla pianta della città santa descritta nei testi di qumran che non corrispondeva alla pianta della città di Gerusalemme ma appunto alla città di Akhetaton.
Scusatemi se sono stato troppo lungo e noioso ma mi premeva condividere con tutto voi quello che io ho capito dalla lettura di questo libro. Spero di non aver commesso errori, ma non ci giurerei perchè è passato molto tempo. Desidero sapere quindi cosa ne pensate di tutta questa teoria.
Un saluto a tutti.
Daniele
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