Cit Hard Rain
CITAZIONE
Ma l'ipotesi della defezione nei cfr. di Antipa mi sembra comunque possibile, questi fuggiaschi o disertori che siano sembrano avere comunque mantenere una loro identità, essi "tradiscono" tutti contemporanemente, sembra trattarsi di un intero reparto che opera all'unanimità e affianca l'esercito regolare di Erode che a un certo punto abbandona la battaglia
CITAZIONE
L'uso di fugas/fugadwn lascia comunque sospettare un abbandono volontario e meditato, più che una rotta militare, almeno questo è generalmente il senso in Ant. Giud., a parte rarissime eccezioni, quando non significa "esilio" forzato.
Con questo mi trovo assolutamente d’accordo.
Cit. Hard Rain
CITAZIONE
Rimane aperta la questione: con il suo chiamarli andrwn fugadwn cosa vuole dirci Giuseppe? Vuole dire che: (1) erano degli esuli (volontari o meno) dalla tetrarchia di Filippo; oppure: (2) fuggirono dall'Antipa abbandonando la lotta, quindi questa parola precisa e rafforza il senso del loro tradimento? L'essere esuli o fuggitivi (nel senso di disertori) è da intendersi rispetto a Filippo, oppure rispetto all'Antipa? Penso tuttavia che sia da respingere anche l'ipotesi per cui, morto Filippo e smembrato il suo regno, l'esercito del tetrarca o una sua parte confluì in quello dell'Antipa. Infatti fugas/fugad- presuppone un esilio forzato (per qualche crimine commesso) o il tradimento volontario, lo scappare da qualche pericolo. Il regno di Filippo fu in assoluto il più tranquillo, il sovrano non era in guerra con nessuno, con i Romani aveva ottimi rapporti da sempre, cosa dovevano temere i suoi soldati, quale pericolo tremendo li esortò a scappare da un Filippo per ipotesi morto o dai Romani? Penso che il vocabolo non abbia attinenza con una ipotesi del genere. Dunque: o Filippo li cacciò via per qualche fatto ignoto (ma erano così tanti da formare un intero reparto?), dunque il tetrarca era in vita e in piena autorità di poteri (ma c'è un "ma": l'Antipa e Filippo erano amici, il secondo sposò la figlia di Erodiade la moglie contesa di Antipa, possibile che quest'ultimo avrebbe fatto un così grave sgarbo al fratello armando ed equipaggiando un intero reparto di furusciti banditi da Filippo? Mi sembra improbabile). Oppure, si intende dire che questi uomini fuggirono dal pericolo imminente della guerra contro Areta, appunto tradendo Antipa e lasciandolo col suo esercito. Poichè è usato l'imperfetto (sunestrateuon) mi pare di poter dire che il tradimento avvenne a battaglia iniziata, cioè questi affiancarono l'Antipa poi a un certo punto lo lasciarono al suo destino (forse fiutando che non potevano farcela contro Areta). La mia ipotesi che Filippo abbia prestato un reparto all'Antipa, reparto che poi tradì l'Antipa, non è da scartare completamente, sebbene si possa a ragione sostenere che, forse, in un caso del genere Giuseppe lo avrebbe sottolineato con più enfasi invece che farlo dedurre dal contesto e dalla sintassi in una maniera così arzigogolata. E' vero comunque che in altri passaggi sustratew di Ant. Giud. denota proprio l'azione di un esercito o un reparto che viene inviato a combattere assieme ad un'altro esercito una causa comune, o comunque lo sostiene militarmente.
La ringrazio per la sua analisi molto approfondita del passo, a mio parere FG con il suo chiamarli
andrwn fugadwn intende riferirli proprio all'Antipa, la loro diserzione va a spiegare in cosa consistette il tradimento.
Quindi riassumendo la mia posizione:
Filippo essendo morto, un reparto di quello che era stato il suo esercito, si unì a quello di Antipa nella battaglia contro Areta. Dopodichè, per delle cause che ci sono oggi ignote, questo reparto disertò, abbandonando volontariamente l’esercito di Antipa durante la battaglia e causando la sua completa sconfitta.
Da sottolineare che i testi dei Vangeli di Marco e Matteo da una parte e il racconto delle Antichità Giudaiche dall’altra
presi singolarmente non vanno ad inficiare in alcun modo la data della crocifissione di Gesù fissata dai primi padri della Chiesa al 29 d.C. Perché:
1)in Matteo e Marco Filippo il tetrarca è supposto ancora vivo quindi la morte di Giovanni Battista può collocarsi tranquillamente prima del 34 d.C.
2)In Ant. Giudaiche come rilevato da Hard Rain, se Giovanni Battista è stato imprigionato nella fortezza di Macheronte è necessario che ciò sia avvenuto prima della guerra con Areta in quanto poco prima dello scoppio della stessa la fortezza appartiene ad Areta. Giovanni Battista sarebbe dunque stato imprigionato in un tempo in cui la fortezza apparteneva ad Erode Antipa, ben prima del 34 d.C. Inoltre il fatto che i Giudei dicano (Ant.18.116) che la rovina dell’esercito di Erode fosse una vendetta divina per la maniera in cui egli si era comportato verso Giovanni soprannominato Battista ancora presuppone una sua morte anteriormente al 34 d.C.
I problemi nascono dal confronto tra le due recite perché dai Vangeli sappiamo che Giovanni viene ucciso
dopo il matrimonio tra Erodiade ed Antipa e da FG si evince che il matrimonio tra Erodiade ed Antipa e
posteriore alla morte di Filippo e quindi al 34 d.C.
Ergo:
Giovanni Battista è morto dopo il 34 d.C. e quindi più di cinque anni dopo la
presunta crocifissione di Gesù.
Naturalmente una simile conclusione presuppone che il brano di Ant. Giudaiche XVIII, 116-119 sia stato contraffatto. E’ possibile ricavare dai testi che abbiamo a disposizione degli indizi che ci permettano di rendere plausibile questa ipotesi? Chiaramente è questo il punto successivo che occorre approfondire per poterla suffragare.
Prima però occorre fare delle precisazioni.
Eusebio nella sua Historia Ecclesiastica (Liber I, capXI) ci racconta l’episodio della morte di Giovanni Battista in una maniera conforme a quanto oggi leggiamo tanto nei Vangeli quanto in Giuseppe Flavio.
“Non molto tempo dopo Giovanni Battista fu decapitato dall’Erode più giovane, come affermato dai Vangeli. Anche Giuseppe racconta la stessa vicenda, menzionando Erodiade per nome e dicendo che, sebbene ella fosse moglie di suo fratello, Erode la prese in moglie dopo aver divorziato dalla sua moglie legittima, che era figlia di Areta, re di Petra, e facendo separare Erodiade da suo marito quando egli era ancora in vita.”Sottolineo il fatto che Eusebio, per non cadere in contraddizione (ha sotto gli occhi sia le Ant.Giudaiche che i Vangeli) non menziona il nome del fratellastro di Antipa coinvolto (ancora secoli ci separano dall’invenzione dell’Erode Filippo di Roma).
Segue la narrazione della sconfitta di Erode Antipa contro Areta e la citazione letterale del passaggio su Giovanni Battista Ant.Giud18.117-119.
Le uniche cose degne che mi sembrano degne di nota nel capitolo sono:
1)La danza di Salomè figlia di Erodiade per la testa del Battista non è menzionata
2)Nella versione delle Ant. Giudaiche di cui disponeva Eusebio il Testimonium Flavianum era posto
dopo e non prima la vicenda di Giovanni Battista come lo è oggi. Infatti Eusebio è piuttosto esplicito:
“Dopo aver raccontato queste cose riguardo Giovanni, egli (FG) fa menzione nella stessa opera del nostro Salvatore, con le seguenti parole: (segue il Testimonium)”.Dunque questo lo stato di fatto ai tempi di Eusebio.
Tuttavia come abbiamo visto dal confronto tra Vangeli e Flavio Giuseppe risultava indiscutibilmente che la morte di Giovanni Battista era da situarsi dopo il 34 d.C.
Qualcuno continuava a dire che il matrimonio tra Erodiade ed Antipa era stata la causa scatenante la guerra contro Areta e che, essendo questa guerra successiva al 34 d.C. (morte di Filippo), ne risultava la morte di Giovanni dopo questa data e quindi almeno 5 anni dopo il 29 d.C, data accettata della crocifissione del Cristo.
Questo era il problema da risolvere per i padri della Chiesa successivi ad Eusebio. Come fare?
Una soluzione poteva ad esempio essere dire che non c’era stata nessuna guerra tra Antipa ed Areta, anzi, ancora meglio, si poteva dire che
Erodiade era la figlia di Areta e prima moglie di Filippo il tetrarca e che per motivi non meglio precisati ad un certo punto Areta poteva aver deciso di levare la moglie a Filippo e di darla al suo nemico Antipa, scatenando le ire di Filippo.
Se guerra ci fu, fu tra Filippo ed Areta e questa, essendo Filippo vivente (in quanto protagonista della guerra) non poteva assolutamente collocarsi dopo il 34 d.C.
Favole?
Ascoltiamo San Gerolamo (In Matthaei, Libro II, 14)
“
Ma Erode aveva preso Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione a causa di Erodiade, moglie di suo fratello. Perché Giovanni gli aveva detto: “Non ti è permesso averla”. Un antica storia narra che (vetus narrat historia)
Filippo, il figlio di Erode il Grande sotto il quale il Signore fuggì in Egitto, era il fratello di questo Erode, sotto cui il Cristo soffrì. Filippo sposò Erodiade, la figlia del re di Petra. Dopo, comunque, quando alcuni pretesti erano sorti contro il suo cognato, il suocero riprese la figlia e, con dispiacere del suo primo marito, la unì in matrimonio al suo nemico Erode. Ora chi questo Filippo sia, l’evangelista Luca ce lo insegna più chiaramente: “Nel quindicesimo anno del regno di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era procuratore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea e Filippo, suo fratello, tetrarca dei distretti di Iturea e Traconitide”. Perciò, Giovanni Battista, che era venuto con lo spirito e la potenza di Elia, Accusò Erode ed Erodiade con la stessa autorità con cui Elia aveva rimproverato Ahab e Jezabel. Giovanni gli disse che essi avevano celebrato un matrimonio contro la legge e che non era permesso, essendo il fratello ancora vivo, sposare sua moglie.”Segue il racconto della decapitazione del battista con danza della figlia di Erodiade (non nominata, come nei vangeli) in accordo con quanto troviamo nel Vangelo secondo Matteo.
Anche Rufino segue Gerolamo nel dire che Erodiade era la figlia di Areta.
Faccio notare
en passant che anche Gerolamo non ha nessun dubbio sull’identità del Filippo dei Vangeli. E’ certo, trattasi del tetrarca e Gerolamo ci tiene ad affermare che è ancora vivo quando Erodiade sposa Antipa.
Ora tutta questa storia è in completa contraddizione con quanto leggiamo non solo in Giuseppe Flavio ma anche in Eusebio. L’ecclesiastico autore delle “Memoires pour servir a l’histoire ecclesiastique des six premiers siecles, 1701“ si stupisce che Rufino e Gerolamo abbiano potuto commettere un simile errore, li giustifica dicendo che forse essi hanno letto Eusebio un po’ troppo in fretta.
Ancora dice riferito a Gerolamo
“
Ma questo Santo che amava la verità e la ragione (certo! a tal proposito vedi tra poco qui
http://cristianesimoprimitivo.forumfree.ne...stpost#lastpost),
non avrebbe senza dubbio trovato malvagio che si preferisse a questa storia senza nome quella di Giuseppe, che apparentemente non è meno antica, che ci descrive nel particolare in quali circostanze tutto ciò (la vicenda Antipa-Erodiade-Areta) sia avvenuto.” Certo perché fare riferimento a una vecchia storia (vetus narrat historia) quando si ha a disposizione non solo Giuseppe Flavio ma anche Eusebio?
E’ possibile immaginare che non li conoscesse? Evidentemente no.
Il motivo adesso lo conosciamo. Gerolamo, che non era uno stupido, sapeva come dalle Antichità Giudaiche, sia pure interpolate, fosse ancora possibile scoprire, confrontandole con i Vangeli, la verità sulla data della crocifissione del Cristo. Una data da fissarsi nel 36 d.C. e non nel 29 d.C. come ancora si sosteneva.
Di lì la necessità di questa antica storia che Gerolamo cita non esitando minimamente a mettersi in contraddizione con FG ed Eusebio. D’altra parte la necessità lo imponeva.
In futuro poi si poteva sempre far sparire da FG (e perché no, anche da Eusebio) il racconto incriminato per sostituirlo magari con uno più consono.
Ciò non è accaduto tuttavia. La fortuna ha voluto che il brano delle Ant. Giudaiche si conservasse (secondo me grazie alla provvidenziale interpolazione su Giovanni Battista i monaci non se la sono sentita di eliminare il passaggio).
Faccio notare che un' eco di questa vecchia storia si è conservato in un altro frammento del Vangelo dei Dodici Apostoli, posteriore come data (secondo Revillout) a quello da me in precedenza segnalato:
“Ora accadde in quei giorni là in cui Gesù resuscitò Lazzaro, che un grande della Galilea andò a trovare Erode riguardo l’amministrazione che loro incombeva dei territori di Filippo, il quale Filippo lo si aveva accusato davanti all’imperatore di averli devastati, con il pretesto di sua moglie che Erode gli aveva levato. Carios dunque, il grande dell’imperatore, quando ebbe ascoltato i miracoli che Gesù faceva, si affrettò ad andare presso di lui e lo vide. Allora Carios portò delle notizie concernenti Gesù. Egli disse ad Erode ‘Costui è degno di essere fatto re su tutta la Giudea e su tutti i territori di Filippo’”Ancora.
In un post predente ho fatto notare come ero rimasto colpito dal fatto che secondo Giovanni Crisostomo, colei che danza per Antipa nei Vangeli fosse proprio Erodiade sua moglie e non la figlia Salomé.
Ho cercato di approfondire la faccenda e ho trovato:
Dialogo con Trifone (cap. XLIX)
“E questo grande profeta che il tuo re Erode aveva zittito in prigione; e quando fu celebrato il suo compleanno e la nipote dello stesso Erode, grazie alla sua danza lo aveva allietato , egli le disse di chiedergli qualsiasi cosa volesse. Dopo, la madre della fanciulla la istigò a chiedere la testa di Giovanni, che era in prigione ed, avendola chiesta, (Erode) ordinò che la testa di Giovanni gli fosse portata su un vassoio” Il brano è conforme a quanto troviamo nei Vangeli.
Chiedo: a quanto risalgono i manoscritti più antichi del Dialogo con Trifone (contenenti questo brano)?
Poi ancora in Historia Arianorum, Attanasio di Alessandria riferito all’imperatore Constanzo in un episodio da collocarsi a metà del IV secolo:
Quasi tutte le traduzioni che ho potuto rimediare riportano:
“Egli ancora fa la sua promessa, come Erode fece alla figlia di Erodiade ed essi ancora danzano le loro false accuse per la proscrizione e la morte dei veri credenti nel Signore”Tuttavia un’ altra traduzione riporta:
“Egli ancora fa la sua promessa, come Erode fece ad Erodiade ed essi ancora danzano le loro false accuse per la proscrizione e la morte dei veri credenti nel Signore”La differenza è sostanziale una delle due traduzioni è sbagliata. Cosa riporta la Patrologia Greca di Migne (vol 25b)? Non ho il volume in questo momento sotto mano, chiedo a chiunque ce l’abbia di fare questa verifica.
Ancora:
Secondo Gerolamo (In Matthaei) come abbiamo visto era ancora la figlia di Erodiade a danzare.
Perche dunque Giovanni Crisostomo e Attanasio (?) sostengono al contrario che fosse Erodiade a danzare?
Esistevano forse due versioni dei Vangeli diverse per quanto riguarda questo particolare?
Se sì come si poteva conciliare le due versioni?
La soluzione è una sola. I Vangeli non nominano mai la figlia di Erodiade, si può dunque sostenere che la figlia di Erodiade si chiami anche lei Erodiade. Non c’è contraddizione dunque tra chi dice che a danzare era Erodiade e chi invece sostiene che a danzare fosse sua figlia.
Ma chi sostiene tutto ciò?
L’autore dei commentari sul vangelo di Matteo attribuiti ad Origene (Libro X, 21) (anche qui mi piacerebbe conoscere la data del manoscritto più antico) è esplicito:
“Ora questo Filippo era il tetrarca della regione di Iturea e Traconitide. Qualcuno poi (l’autore della versione slava delle Guerre Giudaiche ad esempio)
suppone che, quando Filippo morì lasciando una figlia, Erodiade, Erode sposò la moglie di suo fratello, sebbene la legge lo permettesse solo in assenza di figli. Ma, siccome non troviamo da nessuna parte chiara evidenza che questo Filippo era morto, noi concludiamo che un ancora maggiore trasgressione fu perpetrata da Erode cioè che aveva indotto la moglie di suo fratello a rivoltarsi contro suo marito essendo questi ancora vivente (certo se Filippo è morto il falso dei Vangeli non ha più senso).”
Insomma la figlia di Erodiade si chiama anche lei Erodiade. Qualche dubbio?
Poco piùavanti:
“ ma la moglie del re della Traconitide [] diede nascita ad una figlia con il suo stesso nome”Il problema è risolto.
Giuseppe Flavio dice che la figlia di Filippo si chiamava Salomè e non Erodiade?
Si può sempre modificare il particolare in Giuseppe Flavio.
Ma no, non è necessario!
Diciamo semplicemente che la figlia di Erodiade si chiama Erodiade Salomè, farà compagnia all'Erode Filippo di Roma.
Saulnier
Edited by Saulnier - 6/6/2009, 16:29