Studi sul Cristianesimo Primitivo

I deliri di Ratzinger

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view post Posted on 13/8/2009, 17:51     +1   -1

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Per il sig Negev

Non te la prendere Negev ,tutto sommato quello che dice Poly e' nulla rispetto a quello che disse il sig papa polacco, quando vi defini' "fratelli maggiori nella fede".

Chissa',forse ' proprio per questo lo vogliono fare "santo-subito."


Un saluto
 
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Hard-Rain
view post Posted on 13/8/2009, 18:10     +1   -1




Per Batyah.

Però almeno nella parabola della vigna almeno tutti ricevono qualcosa di positivo, il salario, semmai c'è chi si lamenta del fatto che avendo lavorato più degli altri riceve come tutti quanti gli altri mentre si aspettava di avere di più.

Invece in quel passaggio Paolo parla espressamente di "vasi" cattivi e difronte alla domanda che sorge spontanea, cioè "perchè sono stati creati cattivi?" non riesce a rispondere che: "Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare?". Cioè i voleri di Dio sono imperscrutabili e non si può stabilire con le facoltà umane i motivi del suo volere.

P.S. Mi rendo conto che se prima ero OT, adesso sono veramente OT.
 
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view post Posted on 13/8/2009, 18:24     +1   -1
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Per Hard-Rain

CITAZIONE
“Veramente a me pare che dica che esistono due pesi e due misure. Per qualcuno la redenzione può valere sino al punto da poter essere eletto pontefice pur essendo stato nazista o criminale. Qualcun altro forse più scomodo, invece, commesso un crimine, può essere giustiziato e dunque lo si priva della vita e quindi della possibilità di redenzione in questa stessa vita”

Userei due pesi e due misure se ti avessi detto che hanno fatto bene a giustiziare quei patrioti, e dunque avessi voluto tenere insieme il fatto che il papa ex-criminale può pentirsi, mentre queste persone no in quanto sono state uccise. Io invece ho detto che, esattamente come questo papa ha potuto pentirsi, allo stesso modo sono contro la pena di morte perché, tra le varie cose, impedisce alle persone di redimersi. E comunque stai confondendo due piani. Io qui sto semplicemente parlando della possibilità che una persona cambi vita e sia chiamata da Dio: se lo stato della Chiesa ha messo a morte dei terroristi è un problema dello Stato della Chiesa e non di Dio, che può come ripeto chiamare un convertito (o convertire qualcuno con la sua chiamata). Sono due problemi distinti: quello che hanno subito quei patrioti è ingiusto, ma non ci dice nulla su quello che possa o non possa fare Dio.

CITAZIONE
“Lei le trova giuste e soprattutto coerenti con l'insegnamento morale gesuano tutte queste legg”

Il diritto canonico non gode di infallibilità.
CITAZIONE
“Qui si corre il rischio - davvero - di divinizzare un uomo, il pontefice, mettendo per iscritto tramite una "legge" umana che in alcune occasioni è inerrante, che può commettere quasi qualunque delitto tanto può sempre pentirsi, eccetera, eccetera”

Non ho detto che i delitti che compie non sono gravi perché poi può pentirsi, ma che nulla esclude che Dio chiami a diventare papa una persona che ha cambiato vita e che dunque ha rigettato la sua condotta precedente, divenendo forse la persona più mite del pianeta.

CITAZIONE
“Si corre davvero il rischio di sostituire Cristo con il Pontefice.”

L’infallibilità del Papa non appartiene alla persona del papa in quanto singolo, l’infallibilità del papa è l’infallibilità della Chiesa di cui egli è il portavoce, qualora pronunci dogmi ex cathedra.

CITAZIONE
“Il Pontefice quando parla ex cathedra è infallibile: ma ci rendiamo conto che neppure per la stessa Scrittura si parla più di infallibilità, al giorno d'oggi?”

La Scrittura è infallibile, nell’interpretazione che ne dà la Chiesa ovviamente. Noi non crediamo al Sola Scriptura, e crediamo che la Bibbia insegni senza errore tutte le verità concernenti la salvezza (ergo la storia è esclusa), qualora la si legga nell’interpretazione che ne dà la Tradizione.

CITAZIONE
“Caro Polymetis, se il Pontetice, una volta eletto, ex-cathedra chiedesse a tutti noi di diventare nazisti, dovremmo assecondarlo perchè sta parlando Dio per interposta persona?”

Poiché ritengo il nazismo sbagliato, e ritengo che il papa sia infallibile, la mia risposta è che non verrà mai eletto un papa che farà una formulazione del genere, e che non ha neppure senso porsi il problema teorico del fatto che ex hypothesi una cosa del genere possa avvenire, perché non è una formulazione sensata. Non potrebbe dichiarare un dogma sull’adesione ad un partito, non è una questione di morale e di fede, semmai potrebbe dichiarare infallibilmente come vere dottrine morali proprie del nazismo. La qual cosa non avverrà, proprio perché se riteniamo che sia lo Spirito Santo a garantire i dogmi automaticamente escludiamo che possa mai darsi il caso che un dogma simile sia pronunciato. Ma, se una cosa del genere venisse fatta, siccome ritengo che il nazismo sia un abominio, allora non mi resterebbe che concluderne che il cattolicesimo ha un dogma che non posso più accettare, cioè l’infallibilità papale, e dunque uscirei dalla Chiesa. Probabilmente mi farei ortodosso.

CITAZIONE
Mi rendo conto che se prima ero OT, adesso sono veramente OT.

Quello che dici è interessantissimo, ed è l'argomento di Nietzsche nel capitolo intitolato "il vecchio papa" all'interno del Così parlò Zarathustra. Se vuoi parlarne, puoi aprire altrove.

Per Batyah
CITAZIONE
“L'impossibilità di riconciliarsi costituisce già un serio ostacolo al compimento della teshuvà. Non sò come possa colui che preferisce "dribblare" questo serissimo ostacolo persuadersi di avere la coscienza pulita dinnanzi agli uomini e a Dio ( attraverso una sorta di autoassoluzione).”

Non credo che potrebbe illudersi di avere “la coscienza pulita”, o di poter saldare il suo debito. La consapevolezza di aver sbagliato, e la disperazione che nasce da questa consapevolezza, non vanno necessariamente di pari passo con la possibilità di saldare il proprio debito. Una persona può cioè aver cambiato inclinazione d’animo, essere diventato il più mite degli uomini, e al contempo non aver alcun modo, come è ovvio che sia, per riparare tutti gli omicidi che ha fatto in passato.

Ad maiora
 
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Batyah
view post Posted on 13/8/2009, 18:41     +1   -1





Per Hard Rain:

Si, hai ragione, la cosa che tuttavia mi ha colpito è che similmente alla parabola della vigna, non si giunge ad una vera e propria soluzione del problema sollevato, si conclude semplicemente affermando, "così è" ma, il tutto formulato sotto forma di domanda. Come in Giobbe, allorchè egli discute con Dio sul problema della giustizia. Al lamento di Giobbe, Dio risponde con tutta una lunga serie interminabili di "domande":Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra? ... Dillo, se hai tanta intelligenza! ...L'accusatore di Dio risponda!"
E al povero Giobbe non rimane che dire: "Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere?"

 
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Hard-Rain
view post Posted on 13/8/2009, 18:51     +1   -1




Caro Polymetis, posso continaure a fare l'avvocato del diavolo? E se il pontefice le avesse chiesto di sparare a quei due condannati o a qualche altra persona, visto che il fatto è avvenuto e non si può dire che Dio lo abbia evitato, o di uccidere altre persone, lei cosa avrebbe fatto? Avrebbe obbedito al pontefice o si sarebbe rifiutato? Se la Chiesa o il Pontefice pretendessero da lei qualcosa di cui lei non è convinto, si turerebbe il naso e starebbe zitto obbedendo, il tutto il nome del dogma? Non vorrei che interpretasse queste mie osservazioni come delle provocazioni, da cattolico sono questioni che mi pongo - forse più spesso di quanto non faccia lei - e in ordine alle quali non ho sempre delle risposte soddisfacenti.
 
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Batyah
view post Posted on 13/8/2009, 18:52     +1   -1




CITAZIONE (Polymetis @ 13/8/2009, 19:24)
Per Batyah
CITAZIONE
“L'impossibilità di riconciliarsi costituisce già un serio ostacolo al compimento della teshuvà. Non sò come possa colui che preferisce "dribblare" questo serissimo ostacolo persuadersi di avere la coscienza pulita dinnanzi agli uomini e a Dio ( attraverso una sorta di autoassoluzione).”

Non credo che potrebbe illudersi di avere “la coscienza pulita”, o di poter saldare il suo debito. La consapevolezza di aver sbagliato, e la disperazione che nasce da questa consapevolezza, non vanno necessariamente di pari passo con la possibilità di saldare il proprio debito. Una persona può cioè aver cambiato inclinazione d’animo, essere diventato il più mite degli uomini, e al contempo non aver alcun modo, come è ovvio che sia, per riparare tutti gli omicidi che ha fatto in passato.

Ad maiora

Difatti, questo costituisce la facile consolazione morale dell'autoassoluzione. Non si ha la possibilità o la volontà di riconciliarsi con il prossimo, e al contempo ci si riconosce "profondamente pentiti e cambiati", sebbene un tale presunto cambimento non ha prodotto alcuna conseguenza concreta nei rapporti interpersonali.

 
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view post Posted on 13/8/2009, 19:49     +1   -1
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Per Hard-Rain

CITAZIONE
E se il pontefice le avesse chiesto di sparare a quei due condannati o a qualche altra persona, visto che il fatto è avvenuto e non si può dire che Dio lo abbia evitato, o di uccidere altre persone, lei cosa avrebbe fatto? Avrebbe obbedito al pontefice o si sarebbe rifiutato?

Non è prerogativa del successore di Pietro ordinare la morte di qualcuno, come già detto la sua infallibilità riguarda le definizioni di morale e di fede. Non è una questione che sulla quale si possa fare un dogma l'ordine di uccidere qualcuno, perché non è una frase che descriva uno stato di cose. Mentre la frase "il cielo oggi è azzurro" può essere vera o falsa, a seconda che corrisponda o meno con la realtà, la frase "apri la porta" non è né vera né falsa, e dunque non è in questione la verità o meno dell'enunciato, esattamente come non c'è nulla di vero o di falso nella frase "spara a questa persona". In sintesi, se il papa mi dicesse di sparare ad una persona, sparerei a quella persona solo se ritengo che sia giusto farlo (ad es. per legittima difesa). Per il resto, non è di competenza del papa stabilire chi debba morire. Quei due patrioti infatti non sono stati uccisi da Pio IX in quanto papa, ma da Pio IX in quanto capo di uno stato, e dunque la sua azione in quanto capo di stato, poiché non riguarda la sua carica religiosa, sarebbe stata perfettamente contestabile senza per questo cessare di essere cattolici o cadere nell'eresia.

Per Batyah


CITAZIONE
"al contempo ci si riconosce "profondamente pentiti e cambiati", sebbene un tale presunto cambimento non ha prodotto alcuna conseguenza concreta nei rapporti interpersonali."

Concorderai però che il fatto che non sia possibile rimediare al male commesso non ci dice nulla sul fatto che la conversione sia sincera o meno giacché, sia che la conversione fosse sincera sia che non lo fosse, in ogni caso non avrebbe comunque potuto riparare, essendo le persone in questione morte.

Ad maiora
 
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Batyah
view post Posted on 13/8/2009, 20:22     +1   -1




CITAZIONE (Polymetis @ 13/8/2009, 20:49)
Per Batyah

CITAZIONE
"al contempo ci si riconosce "profondamente pentiti e cambiati", sebbene un tale presunto cambimento non ha prodotto alcuna conseguenza concreta nei rapporti interpersonali."

Concorderai però che il fatto che non sia possibile rimediare al male commesso non ci dice nulla sul fatto che la conversione sia sincera o meno giacché, sia che la conversione fosse sincera sia che non lo fosse, in ogni caso non avrebbe comunque potuto riparare, essendo le persone in questione morte.

Vedi, se la responsabilità di un atto criminale va imputato solo a colui che l'ha posto in essere, il perdono necessario ad assolvere l'eventuale criminale, spetta alle sue vittime. Un nazista, potrà provare del profondo rimorso per quanto compiuto in gioventù, ma questo, da solo, è sufficente perchè il criminale si assolva da sè stesso, senza coinvolgere le vittime di queste colpe? Nessuno può sostituirsi a queste ultime. Per cui il colpevole non ricevendo alcun perdono, è automaticamente "a rischio". Non è affatto così semplice richiamarsi alla "riconciliazione universale" con gli uomini e Dio in caso del compimento di gravissimi crimini contro il proprio prossimo. Questo dovrebbe esortarci a meditare sulla complessità del rapporto colpa - pentimento - perdono - assoluzione, piuttosto che farla molto facile. Non lo è affatto, in realtà.

 
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(Upuaut)
view post Posted on 13/8/2009, 20:28     +1   -1




@ Frances

CITAZIONE (Frances Admin @ 13/8/2009, 12:49)
Io avevo intenzione di scrivere qualcosa sulla dimensione religiosa del nazismo, ma immancabilmente, si è andati off-topic, così mi è passata la voglia.

Io invece attendo con ansia che tu lo faccia, se non altro per riportare il topic in carreggiata, oltre che per mettere la parola "fine" sulle illazioni di Ratzinger.

---

@ Polymetis

CITAZIONE (Polymetis @ 13/8/2009, 15:32)
CITAZIONE
“gli atei hanno il mio rispetto perché sono tolleranti verso i credenti.”

Questo ovviamente dipende dal tipo di ateo. Ad esempio qui abbiamo il sig. Deicida che dà dell’idiota e pazzo a chiunque creda alla storicità dei Vangeli.

Vorresti forse farci credere che chi afferma una cosa oggettivamente vera (e cioè che gran parte dei vangeli non sono e non hanno alcuna speranza di essere considerati "documenti storici") diventa automaticamente un intollerante?
Suvvia, non tirare troppo la corda adesso.

---

CITAZIONE (Polymetis @ 13/8/2009, 15:32)
Per (Upuaut)

CITAZIONE
Non è ammissibile dire che dall'ateismo si possano avere delle "derive" che negherebbero i "valori della persona". Ateismo e nichilismo sono due cose che stanno agli antipodi

Non è così nella lettura di parte della filosofia del novecento. Fu Nietzsche a dire che il nichilismo era l'inevitabile conclusione della morte di DIo. Puoi non essere d'accordo con questa lettura, ma dire che è una scemata astorica mi sembra eccessivo.
Nietzsche sostiene, nel racconto dell'uomo folle all'interno della Gaia Scienza, che la gente, pur avendo già ucciso DIo, non s'è ancora resa conto che così facendo ha buttato a mare tutti i valori, e che dunque essi tengono ancora con sé la propria etica non rendendosi conto che non hanno più alcun mezzo per giustificarla.

Ehi, Nietzsche non è il portavoce assoluto e definitivo dell'ateismo, eh...
Piaccia o non piaccia, l'equazione ateismo=amoralità fa acqua da tutte le parti! E non c'è autorità filosofica che tenga, di fronte ai fatti. Questa storiella del "senza dio tutto è permesso" mi sembra sia stata ampiamente smentita... Finiamola di usare questi concetti obsoleti, quindi.


CITAZIONE (Polymetis @ 13/8/2009, 15:32)
CITAZIONE
"Tantopiù che un razionalista (quale dovrebbe essere un autentico ateo) non avrebbe mai potuto nè concepire nè condividere gli assunti dogmatici e irrazionali che stanno alla base della follia nazista."

Questo per la tua definizione di cosa fa la razionalità... La usi come fosse una parola magica, un talismano...
Purtroppo non esiste una razionalità intrinseca ai diritti umani, ed è stato proprio l'ateo Nietzsche a svelarlo. Una volta caduta la maschera, essi sono non più fondabili. La ragione non è "vuota", ma lavora in base ai dati che ha, e in quel periodo non esisteva una scienza in grado di giustificare i diritti umani (come non esiste oggi del resto), anzi, esistevano scienze, poi rivelatesi erronee, che sostenevano il contrario, come la fisiognomica.

Ad maiora

Ciò che intendevo dire è che il Nazismo non è fondato su assunti dimostrabili, non ha principi basati su realtà scientifiche, ed ha tutti i caratteri di una religione. Esso ha indubbiamente più elementi mistici che razionali.
Si può quindi, a ragion veduta, affermare che il Nazismo sia una forma deviata di una qualche religione, e NON certamente una forma deviata dell'ateismo.
Ecco perchè Ratzinger ha detto una scemata.

Edited by (Upuaut) - 13/8/2009, 21:58
 
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Deicida
view post Posted on 13/8/2009, 20:48     +1   -1




Sig PolymetiSS,se lei sostiene integralmente la storicità dei vangeli penso che sarebbe deriso da qualsiasi studioso...ma lasciamo stare va,qui siamo a livelli in qui la fede ha distrutto qualsiasi approccio razionale.

CITAZIONE
Fu Nietzsche a dire che il nichilismo era l'inevitabile conclusione della morte di DIo. Puoi non essere d'accordo con questa lettura, ma dire che è una scemata astorica mi sembra eccessivo.
Nietzsche sostiene, nel racconto dell'uomo folle all'interno della Gaia Scienza, che la gente, pur avendo già ucciso DIo, non s'è ancora resa conto che così facendo ha buttato a mare tutti i valori, e che dunque essi tengono ancora con sé la propria etica non rendendosi conto che non hanno più alcun mezzo per giustificarla.

Ma lei cosa fa?Estrapola un aforisma di Nietzsche e pretende di capire il suo pensiero integrale?A cosa è servita la sua laurea?A sventolarla di continuo sui blog?
Si legga lo Zarathustra di Nietzsche e poi mi venga a dire se Friedrich insegna ad accettare il nichilismo,e la rassegnazione,o se invece,come è vero, esorta gli uomini a diventari creatori/plasmatori della propria vita,a fare della terra un posto gioioso nella prospettiva abissale dell'eterno ritorno.
Il nichilismo Nietzscheano è lontano anni luce dalla rassegnazione;è vero,non esistono più valori assoluti,ma con ciò si è svelato un nuovo orizzonte(si legga la poesia "Verso nuovi mari").
Tanto è vero che Umbero Galimberti nel suo libro "L'ospite inquietante - il nichilismo e i giovani",propone una soluzione all'alienazione moderna dei giovani prendendo molti spunti dal filosofo tedesco:bisogna tornare "all'arte di vivere greca".
Liquidare Nietzsche con due parole bigotte è davvero patetico.

Tantum religio potuit suadere malorum.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 13/8/2009, 20:56     +1   -1




L'arte di vivere greca? Mi viene da sorridere, stavo leggendo proprio adesso San Paolo, Romani 12:2, quando dice (siamo nel I secolo) kai mê suschêmatizesthe tôi aiôni toutôi. Saluti.
 
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*Rainboy*
view post Posted on 13/8/2009, 21:07     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 13/8/2009, 21:56)
kai mê suschêmatizesthe tôi aiôni toutôi. Saluti.

Illuminante... :huh:
 
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view post Posted on 13/8/2009, 21:09     +1   -1
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Per (Upuaut)

CITAZIONE
“Vorresti forse farci credere che chi afferma una cosa oggettivamente vera (e cioè che gran parte dei vangeli non sono e non hanno alcuna speranza di essere considerati "documenti storici") diventa automaticamente un intollerante?
Suvvia, non tirare troppo la corda adesso.”

E’ oggettivamente vera per chi? Come fai ad avere delle certezze tanto assolute su qualcosa che dovrebbe essere avvenuto 2000 anni fa tanto da dichiarare i Vangeli in gran parte astorici? Questo non è certamente un parere scontato, ne tanto meno diffuso nel mondo accademico, dove la maggior parte dei biblisti non si fa nessun problema a conciliare la propria istruzione con la fede nel Cristo. Tu stai scambiando i tuoi pareri esegetici per delle ovvietà. Inoltre, se anche ex hypothesi fosse vero che i Vangeli siano astorici, non è certo il tono di Deicida l’unico possibile per argomentare questa tesi.
CITAZIONE
“Ehi, Nietzsche non è il portavoce assoluto e definitivo dell'ateismo, eh...
Piaccia o non piaccia, l'equazione ateismo=amoralità fa acqua da tutte le parti! E non c'è autorità filosofica che tenga, di fronte ai fatti.”

Ma quali fatti? Stiamo parlando di teoria di genealogia del pensiero. Non esistono fatti in questo campo, non almeno il genere di fatti che una mentalità neopositivista metterebbe in questa categoria. Esistono le letture dei vari storici della filosofia. Io ho semplicemente detto che la lettura che fa il papa sul collegamento tra ateismo e nichilismo non è affatto peregrina, è condivisa da Nietzsche e da Heiddeger, e da un mucchio di filosofi di impostazione nietzschena. Non ti chiedo di condividerla, ti ho solo spiegato che non è affatto una tesi da outsider o una tesi ingenua come tu la vorresti fa passare.

CITAZIONE
“Ciò che intendevo dire è che il Nazismo non è fondato su assunti dimostrabili, non ha principi basati su realtà scientifiche, ed ha tutti i caratteri di una religione. Esso ha indubbiamente più elementi mistici che razionali.
Si può quindi, a ragion veduta, affermare che il Nazismo sia una forma deviata di una qualche religione, e NON certamente una forma deviata dell'ateismo.”

Ateismo non vuol dire necessariamente razionalismo, si può essere atei per i più svariati motivi, ad esempio la volontà del libertinismo. Il papa s’è limitato a dire che la morte di Dio ha automaticamente comportato l’annichilimento dei valori che erano ancorati metafisicamente a questa figura, e che dunque in questo vuoto si sono inserite delle ideologie anche di matrice irrazionale. Non c’era nulla il fatto che il nazismo sia o meno razionale, perché non è di questo che ha discusso il papa, ma solo di quali ideologie hanno preparato il suo retroterra. Il nichilismo ateo è certamente una di queste, esattamente come anche il cristianesimo. Questo non vuol dire, e infatti il papa non lo dice, che cristianesimo e ateismo implichino automaticamente il nazismo.

Per Batyah

CITAZIONE
“Non è affatto così semplice richiamarsi alla "riconciliazione universale" con gli uomini e Dio in caso del compimento di gravissimi crimini contro il proprio prossimo. Questo dovrebbe esortarci a meditare sulla complessità del rapporto colpa - pentimento - perdono - assoluzione, piuttosto che farla molto facile.”

Qui non volevo mettermi a discutere sul fatto che questo ipotetico papa avesse o meno espiato i suoi peccati, che fosse cioè stato assolto, ma solo del fatto che potrebbe aver cambiato il suo animo e la sua inclinazione, e dunque essere perfettamente in grado di essere un papa mite, anche a prescindere dal fatto che non abbia ancora espiato per i suoi peccati.

Per Deicida

CITAZIONE
“Sig PolymetiSS,se lei sostiene integralmente la storicità dei vangeli penso che sarebbe deriso da qualsiasi studioso..”

Non sostengo una cosa simile. Inquadro i Vangeli nel discorso che farei per qualsiasi opera storiografica antica. Non ho bisogno di credere a Tucidide parola per parola al fine di considerarlo un buono storico.

CITAZIONE
“Ma lei cosa fa?Estrapola un aforisma di Nietzsche e pretende di capire il suo pensiero integrale?”

Nietzsche sostiene che la morte di Dio abbia causato il nichilismo. A questo si ferma l’analisi del papa che volevo difendere. Che poi Nietzsche dica di non volersi arrendere al nichilismo, e che parli di trasmutazione dei valori, non toglie il fatto che i vecchi valori per Nietzsche sono stati fatti fuori dal nichilismo, e sono proprio quei valori che il filosofo dice tramontati ad essere il baluardo contro il nazismo: la compassione, i diritti dei più deboli, ecc. Al contrario i valori nuovi che Nietzsche propone, quelli dell’oltre-uomo, sono basati sulla “morale dei signori”, e sono per l’appunto tutta quella serie di deliri sulla “bionda bestia germanica” che in passato hanno fatto accostare Nietzsche all’ideologia del III Reich.
La filosofia di Nietzsche è “disperata” (tragica), perché ritiene che i valori non esistano e dunque l’oltre-uomo debba assumersi il peso della loro creazione: ma, come si capisce, è una filosofia del tragico perché non fa altro che esaltare, dinnanzi all’assurdo della vita non più redimibile, la fierezza del dionisiaco che gli si oppone.
CITAZIONE
“Tanto è vero che Umbero Galimberti nel suo libro "L'ospite inquietante - il nichilismo e i giovani",propone una soluzione all'alienazione moderna dei giovani prendendo molti spunti dal filosofo tedesco:bisogna tornare "all'arte di vivere greca".”

Ma non mi direi, ti sei letto qualche pubblicazione divulgativa e ti dai al dibattito filosofico? Beh, posso parlarti io di Galimberti, posso considerarmi molto più competenti di te in materia, visto che è stato mio professore a Venezia e ho dato più di un esame con lui. Ricordo che, il semestre che andò in anno sabbatico il professor Vigna di filosofia morale, il corso fu tenuto da lui, ed egli entrò bellamente in aula dichiarando a tutti “vedremo se entro la fine di questo corso ci avanzerà il tempo per vedere come mai la morale è una boiata”. E già, perché anche per lui “vivere alla greca” vuol semplicemente dire “vivere come insegna la tragedia greca”, cioè senza l’illusione che ci sia qualcosa a riscattarci dalla natura matrigna, e fronteggiando fieramente, senza speranze ultraterrene, lo scacco che continuamente la natura ci dà ricordandoci la nostra finitezza. Nella filosofia di Galimberti non c’è la speranza o il riscatto, solo l’eroica consapevolezza del tragico, e infatti Galimberti è un uomo disperato… Io mi sono sempre chiesto, sapendo cosa scrive nei suoi libri, che ovviamente ci dava da studiare, che cosa gli desse la forza di andare avanti….

Ad maiora
 
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Hard-Rain
view post Posted on 13/8/2009, 21:16     +1   -1




Romani 12:2 sì scusate, diceva "non conformatevi a questa epoca", cioè a quella in cui scriveva, la società greco-romana della metà del I secolo, visto che scriveva alla comunità di Roma.
 
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Batyah
view post Posted on 13/8/2009, 22:19     +1   -1




CITAZIONE (Polymetis @ 13/8/2009, 22:09)
Qui non volevo mettermi a discutere sul fatto che questo ipotetico papa avesse o meno espiato i suoi peccati, che fosse cioè stato assolto, ma solo del fatto che potrebbe aver cambiato il suo animo e la sua inclinazione, e dunque essere perfettamente in grado di essere un papa mite, anche a prescindere dal fatto che non abbia ancora espiato per i suoi peccati.

Non stavo parlando difatti di espiazione dei propri peccati con rimando ad un ipotetico e futuro "Giudizio Universale" ma, alla riconciliazione ottenuta con la teshuvà, in una prospettiva universale, che include il proprio rapporto con Dio e con gli uomini, nell'ipotesi di gravi offese al prossimo. Se un uomo offende un'altro uomo, Dio non interviene, se prima questi non ottiene il perdono dall'offeso.

«Se dunque presenti la tua offerta all'altare e là ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, e va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono» (Mt 5,23-24).

In caso di morte della vittima, il pentimento del criminale inizia con il rimorso, prosegue eventualmente con l'ammissione di colpa pubblica ma è priva del perdono proveniente dalla persona offesa; ciò lascia il soggetto esposto a delle conseguenze, il rischio di restare imperdonato.

Un Pontefice che abbia accolto ideologie naziste e preso parte ad un genocidio, potrebbe per il cattolicesimo, dopo aver semplicemente dichiarato di essere pentito, proclamare la sua assoluzione dinnanzi al mondo e a Dio, seppure privo del perdono delle vittime innocenti che ha condotto alla morte con la sua condotta?
Se si, significa forse che la Chiesa prevede la possibilità di cancellare le conseguenze morali e religiose delle proprie colpe nei confronti di altri, da sè, senza il ricorso a questi altri?



Edited by Batyah - 14/8/2009, 11:46
 
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