Studi sul Cristianesimo Primitivo

Mt. 1:25 - Maria vergine dopo la nascita di Gesù?

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view post Posted on 13/9/2009, 23:09     +1   -1
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Io non credo che avesse dei fratellastri ma, in effetti, anche se ci fossero stati, perché che interesse avrebbero avuto a nominarli?
 
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view post Posted on 14/9/2009, 07:51     +1   -1

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a) che i fratellastri non vengano nominati per il cristocentrismo dell'autore, senza che per questo non vi fossero


Il Protovangelo di Giacomo e' l'unico che parla di "fratellastri" di Gesu' frutto di un precedente matrimonio di Giuseppe.L'opera fu concepita per esaltare la figura di Maria in quanto madre di Gesu':Nessun cristocentrismo



b) che fossero già stati censiti dal censimento dell' 8 a.c. (se organizzato da Erode ci sarebbe rientrato anche Giuseppe)


Ma lei ha la piu' pallida idea di cosa sia un "censimento"e delle ragioni per le quali si facesse ??e si fa ?


c) che semplicemente l'episodio non è storico

Yesss!!
 
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view post Posted on 14/9/2009, 09:39     +1   -1
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qualcuno con più pazienza di me forse le risponderà, io non ho proprio alcun interesse a spiegarle l'ABC dell'esegesi delle fonti
cordialità,
 
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view post Posted on 14/9/2009, 10:22     +1   -1
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CITAZIONE
Il Protovangelo di Giacomo e' l'unico che parla di "fratellastri" di Gesu' frutto di un precedente matrimonio di Giuseppe.L'opera fu concepita per esaltare la figura di Maria in quanto madre di Gesu':Nessun cristocentrismo

Teo parlava di Luca, dicendo che, per l'appunto, il Vangelo di Luca, dovendo parlare di Gesù e di come nacque, non era interessato a dire se com Maria e Giuseppe andarono a farsi censire anche altri. Il vangelo non dice che andarono soli. L'unica cosa che importava a Luca era dire che Gesù nacque quando Maria e Giuseppe andarono a farsi censire: se con loro ci fosse stato pure un intero clan non è una cosa che gli interessava scrivere. ANzi, sapendo che Luca non è un testimone oculare, neppure per la tradizione cattolica, dobbiamo ricordarci che, se il racconto è vero, gli è stato comunque riferito. E questa persona che gliel'ha riferito l'avrà fatto per raccontargli come nacque Gesù, neppure costui aveva interesse a dire a Luca chi andò con Giuseppe e Maria.
Detto questo, io come ripeto alla teoria dei fratellastri non ci credo, ma non è la tua obiezione che può scartare questa teoria.
 
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view post Posted on 14/9/2009, 11:22     +1   -1

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Chiarisco meglio il mio pensiero.
Dicevo che il Protovangelo di Giacomo documento dell’inizio III secolo ev ;e’ l’unico che parla di “fratellastri” ovvero figli di Giuseppe avuti da un precedente matrimonio.
Dicevo che ,tale vangelo fu in parte costruito per esaltare la figura di Maria”vergine”,ma per poterlo fare era necessario dirimere ogni dubbio circa la esistenza di altri fratelli carnali figli di Maria , cosi come ci viene segnalato dai vangeli canonici,e indicati con “Adelfos”.Ora indipendentemente dal significato che tu vuoi dare a tale parola ,risulta chiaro il tentativo di poterla giustificare ,escogitando ,quanto verrà poi fatto sul suddetto Protovangelo:fu inventato un precedente matrimonio di Giuseppe e conseguente prole!
Luca che scrive il suo vangelo nel primo secolo ,avrebbe sicuramente colto l’occasione (trattandosi di un viaggio della famigli di Giuseppe per motivo di un censimento )di segnalare la presenza di questi figli .
Non lo fa semplicemente perche non esistevano.



Detto questo, io come ripeto alla teoria dei fratellastri non ci credo, ma non è la tua obiezione che può scartare questa teoria
Lei come ci arriva invece?
Mi illumini !!

Un saluto


 
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view post Posted on 14/9/2009, 13:25     +1   -1
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CITAZIONE
Luca che scrive il suo vangelo nel primo secolo ,avrebbe sicuramente colto l’occasione (trattandosi di un viaggio della famigli di Giuseppe per motivo di un censimento )di segnalare la presenza di questi figli .

perché dovrebbe segnalarli? Luca vuole solo dire in che condizioni è nato Gesù, che cosa gli sarebbe importato di segnalare che a fianco di Giuseppe c'erano anche gli altri suoi figli? Ma soprautto, perché avrebbe dovuto saperlo? Come ripeto non è un testimone oculare. La prima generazione di cristiani gli deve aver semplicemente raccontato che il suo messia nacque quando Giuseppe andò a farsi registrare con Maria, senza che fosse necessario aggiungere altro. Ed è questo che Luca racconta.

CITAZIONE
Lei come ci arriva invece?
Mi illumini !!

io non ho alcuna prova che la spiegazione dei fratellastri sia falsa, semplicemente ritengo più probabile che fossero cugini.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 14/9/2009, 14:18     +1   -1




QUOTE
Come ripeto non è un testimone oculare.

A riprova di questo abbiamo alcune inaccuratezze riguardo il rito del pidion (il riscatto del primogenito) e della purificazione che non sono descritti accuratamente, oltre che ad essere riportati dal solo Luca.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 14/9/2009, 15:16     +1   -1




Comunque, riallacciandomi a quanto scritto ad inizio discussione, volevo citare Gv. 5:17, "o pater mou ews arti ergazetai" = "il padre mio opera fino ad ora", traduzione letterale del testo (Luzzi) che la CEI rende con un "il padre mio opera sempre". Qui "ews" ("fino a") non denota la cessazione di una attività in corso, cioè Gesù non sta dicendo che il padre ha operato fino a quel momento e quindi da ora in poi smette di operare. Il senso è: "il padre mio fino ad ora [a quanto vediamo] sta operando [continuamente], ecc...".

Ho rimosso il resto di quanto avevo scritto prima. Eginosken è infatti un imperfetto non un aoristo ind.vo! (chissà dove avevo la testa):

QUOTE
Comunque, qui abbiamo un presente indic.vo (ergazetai), mentre nella crux di cui ad inizio discussione abbiamo un aoristo ind.vo. Ora, per quanto sia oggettivamente difficile estrarre un significato semantico all'aoristo eginôsken giacchè compare in una cornice narativa, tenuto conto dell'aspetto di tale verbo, non mi sembra inverosimile pensare che esso sia riferito all'azione singola del concepire Gesù, cioè qui l'autore ci sta dicendo che Maria, fino a quando nacque Gesù, non fu mai conosciuta e l'enfasi è sull'atto singolo che avrebbe portato al concepimento di Gesù, non vi è enfasi sull'azione ripetitiva del "conoscere" (in senso sessuale). In altre parole, mi pare che il verso vada effettivamente conestualizzato alla nascita di Gesù come episodio singolo. Non è una affermazione generale per cui nulla si può dire di quello che accadde dopo, l'unica cosa certa è che non ci furono rapporti fino al momento della nascita.



Edited by Hard-Rain - 14/9/2009, 16:50
 
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view post Posted on 14/9/2009, 15:43     +1   -1

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Come ripeto non è un testimone oculare.Poly

riprova di questo abbiamo alcune inaccuratezze Hard
,
Bene, ricordatevene pero',quando parleremo dell'ultima cena ,e piu' precisamente di quel "fate questo in memoria di me"di cui solo Luca il disinformato non testimone oculare parla.
 
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a_ntv
view post Posted on 14/9/2009, 20:05     +1   -1




Sono una new entry, e vi prego un po' di indulgenza, e di cancellare il messaggio se off-topic
Non voglio aggiungere nulla sul termine adelphos: tutto è stato già detto, né da esso si può arrivare ad alcuna certezza storica

Conosco benino sia l'apocalittica che la prima gnosi ebraica, e il punto è che mi pare proprio strano che un termine come "fratello", specialmente quando viene usato come titolo (ad esempio per Giacomo), significhi qualcosa di fisico, e non qualcosa di mistico.

Il modo di esprimersi semita procede per immagini, e quindi per titoli. Ed è sostanzialmente indifferente alla storicità. Quello che conta è l'immagine, e "fratello (di Cristo)" è un'immagine forte.
Viene subito in mente uno che ha avuto la stessa sorte di Cristo: è risorto con Cristo, siede su un trono nella gloria insieme a Cristo, è anch'esso sommo sacerdote tutti i giorni (altra notazione circa Giacomo), è diventato anch'esso "Figlio di Dio" e quindi "fratello di Cristo".

L'utilizzo di immagini di relazioni umane è riscontrabile facilmente nelle correnti giudeo-cristiane-gnostiche: pensate ad esempio ai Valentiniani e alla loro camera nuziale: ovviamente siamo 50 anni dopo la stesura (finale) dei vangeli con una dottrina diversamente sviluppata, ma quello che vorrei sottolineare è la similitudine tra la tipologia di immagini.

"Fratelli" quindi in senso di "acquistati da Cristo", come per esempio esemplifica il vangelo di Filippo: 29.) Il padre genera un figlio, ma il figlio non può generare un figlio, perché chi è stato generato non può generare. Il figlio acquista per sé soltanto fratelli, non figli.

"Fratelli" quindi come categoria esoterica: usando le categorie templari tanto care ai primi gnostici-ebraici possiamo dire che i cristiani col battesimo sono diventati "sacerdoti", ma solo coloro che tra essi entrano nel Santo dei Santi / camera nuziale diventano come Cristo e quindi "fratelli di Cristo"

Ovviamente quest'impostazione fu criticata dai vangeli. Mt12:47ss e gli altri brani simili sono visti da alcuni studiosi come la reazione contro il gruppo di Giacomo (es: Bernheim 'Giacomo'): i fratelli di Gesù (ovvero coloro che si auto-proclamano già divenuti fratelli di Cristo) vengono ridicolizzati, e in bocca a Gesù viene messo un attacco durissimo: non solo Gesù non li riconosce come fratelli, ma indica tutta un'altra strada (non gnostica) per diventare fratelli: seguire i comandamenti ed amare il prossimo.

Possiamo da questo concludere qualcosa si storico a riguardo il fatto se Giacomo era fratello fisico di Cristo? ovviamente no. Ma possiamo capire cosa stava sotto alla polemica sui "fratelli"
 
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Hard-Rain
view post Posted on 14/9/2009, 20:15     +1   -1




Sarebbe tutto molto interessante, peccato però che Gesù stesso quasi rifiuti quei fratelli, inoltre personaggi importanti come Pietro non sono affatto chiamati fratelli. Come si spiegherebbe tutto questo? Poi, in generale, come ho scritto altrove, sono piuttosto scettico sull'uso di simboli, immagini particolari e sofisticate, in testi veramente "poveri" come il vangelo di Marco, "poveri" sul piano letterario. Come ho detto altrove, si possono estrarre dei "simboli" anche dalle lettere della mia povera nonna nata nel 1910 che non superò mai la terza elementare: ma quali sofisticati simboli poteva mai avere in mente quando scriveva, data la sua scarsa cultura e il suo modo di esprimersi essenziale, semplice e quasi rozzo? Non dimentichiamo mai la tipologia del testo che stiamo leggendo.
 
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view post Posted on 14/9/2009, 21:07     +1   -1
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È interessante ma concordo con hard, non vedo alcun parallelo che possa giustificare una tale interpretazione nei sinottici, infatti sei costretto a riesumare Valentino, interessantissimo (ho letto Orbe, questa roba la mastico) ma niente di più lontano dai vangeli. Personalmente sono più disposto ad assecondare l'idea dei fratelli reali piuttosto che postulare l'uso (un hapax in questo senso) "mistico", o di una sorta di lessico tecnico settario di cui non siamo altrimenti informati. Dopo anni che ci penso su continuo a dare le tre possibilità (cugini, fratellastri, fratelli) più o meno alla pari.
Cordialità,
 
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a_ntv
view post Posted on 14/9/2009, 21:38     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 14/9/2009, 21:15)
Sarebbe tutto molto interessante, peccato però che Gesù stesso quasi rifiuti quei fratelli, inoltre personaggi importanti come Pietro non sono affatto chiamati fratelli. Come si spiegherebbe tutto questo? Poi, in generale, come ho scritto altrove, sono piuttosto scettico sull'uso di simboli, immagini particolari e sofisticate, in testi veramente "poveri" come il vangelo di Marco, "poveri" sul piano letterario. Come ho detto altrove, si possono estrarre dei "simboli" anche dalle lettere della mia povera nonna nata nel 1910 che non superò mai la terza elementare: ma quali sofisticati simboli poteva mai avere in mente quando scriveva, data la sua scarsa cultura e il suo modo di esprimersi essenziale, semplice e quasi rozzo? Non dimentichiamo mai la tipologia del testo che stiamo leggendo.

Concordo che quelle che hai elencato sono le principali obbiezioni.

Il rifiuto di Gesù non è probabilmente un detto autentico, ma è stato messo in bocca a Gesù nella seconda metà del primo secolo, come critica verso il gruppo di Giacomo da parte degli altri gruppi. Attaccavano Giacomo (o il suo gruppo), ma non potevano anche attaccare Pietro, il quale peraltro lasciò presto Gerusalemme (e c'è chi sospetta che la causa di tale fuga furono attriti con Giacomo).
L'episodio è presente in tutti e tre i sinottici (e in Tommaso), ma con durezze diverse: meno duro in Tommaso e Marco, molto duro in Matteo. E il Vangelo di Matteo si rivolgeva proprio a ebrei o simpatizzanti che potevano essere più esposti alla dottrina dei "fratelli".

Dal punto di vista letterario poi possiamo fare qualche considerazione:
- il ritenersi "fratelli", come titolo, era un'auto-denominazione. Marco semplicemente riporta tale titolo non lo inventa. Tale modo di chiamare/chiamarsi di certi cristiani era probabilmente noto a tutti -a nche a chi come Marco non condivideva tale impostazione. Non è quindi necessario pensare che Marco/Luca/Matteo lavorino deliberatamente con un immaginario peraltro sicuramente non noto ai loro lettori gentili.
- quanto ai simboli in testi letterariamente "poveri", non possiamo arrivare alla tua conclusione: prendi ad esempio l'apocalisse: essa ha sicuramente un lessico assai semplice e limitato.....
- non stiamo poi parlando di una lettura allegorica (quale quelle di Origene), ma di un semplice livello analogico. L'immaginario richiesto è tutto sommato semplice e ripetitivo.

Peraltro basta che sfogli il bel volume di E. Testa "il simbolismo dei giudei-cristiani" (sulle iscrizioni archeologiche ritrovate in Palestina) ti rendi conto di quanto utilizzato fosse il simbolismo: ad ogni livello e per ogni classe sociale
 
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Hard-Rain
view post Posted on 14/9/2009, 21:45     +1   -1




L'uso della parola "fratello/i", comunque stiano le cose, è già giudaico, come l'uso di "abba" per pregare Dio. I cristiani forse possono aver enfatizzato queste frasi. Peraltro il chiamare qualcuno "fratello" senza che sia un fratello carnale ma come titolo affettivo od onorifico era in uso anche nel mondo greco-romano, "pagano" per intenderci. Se si esamina la corrispondenza tra privati di quel tempo, corrispondenza che quasi sempre riguarda persone comuni e non personaggi particolarmente importanti, si scopre che alle volte le persone si chiamavano tra di loro "fratelli" in senso affettivo. Avevo scritto qualche riga, sulla base delle mie povere conoscenze della materia beninteso, vedo di ritrovarle nei meandri del mio pc...
 
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a_ntv
view post Posted on 14/9/2009, 21:58     +1   -1




Be', anche Giovanni -che sicuramente era più giudaizzante di Paolo/Luca- in 23:21 usa fratelli (adelphos) per indicare i cristiani (forse doveva suonare un po' come i "santi" di Paolo).

Nell'apocalisse poi abbiamo (22:9) i "fratelli (adelphos) profeti": anche qui il termine fratelli è usato in un contesto dell'immaginario ebraico/apocalitico per indicare un gruppo limitato che ha accesso a qualcosa di mistico (i profeti)

 
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