Per DeicidaCITAZIONE
“Questo non vuol dire che un miliardo di persone siano da prendere sul serio”
E allora? La tua domanda non verteva sul fatto che i cristiani siano o meno da prendere sul serio, ma su chi avrebbe preso me sul serio qualora avessi parlato di visioni e resurrezioni. La risposta è per l’appunto: un miliardo di cristiani. Stai dando per scontata che questa sia una credenza assurda…
CITAZIONE
“Caro Polimetys,il mio sistema non è confutabile,perchè non puoi dimostrare che sia falso ciò che dico.Anzi,è la Verità Assoluta
rivelatami dal Vero Dio Onnipotente,e di cui tu,escluso dai suoi piani,non puoi accedere”
Il mio sistema, se così lo vuoi chiamare, si limita a dire che non è dimostrabile che nulla che riguardi il mondo empirico sia vero o falso, non che qualunque cosa sia la verità assoluta. Dire che nulla è dimostrabile, non vuol dire che tutto sia vero. Non è dimostrabile che non ci abbia creati Dio 17 minuti fa, ma si può assegnare, mantenendo pienamente fermi i miei presupposti, un grado probabilistico a questa teoria. L’assegnazione di questa percentuale di probabilità dipenderà dalle prove che questa persona mi porterà a sostegno della sua teoria, e con prove ovviamente non intendo dimostrazioni, che non esistono. Ora, un singolo che mi dice che Dio gli ha rivelato qualcosa, e che non ha alcuna prova di questo, per me ha un grado di attendibilità pari a x che tende a zero, cioè non del tutto impossibile, ma non per questo probabile. Il problema ora è valutare quale sia il rapporto tra la sua affermazioni sparata a caso e quello narrato nei Vangeli. Qui ovviamente entrano in gioco i procedimenti della storiografia antica per il vaglio delle fonti, bisogna cioè misurare quando queste fonti siano vicine ai fatti, quanto siano antichi i manoscritti che ce le tramandano, e un altro mucchio di cose di competenza degli storici. E su questo terreno che mi confronto, su cosa sia più probabile, e che cosa invece sia un’affermazione gratuita (anche se gratuito non vuol dire necessariamente falso, vuol solo dire da rispedire al mittente altrettanto gratuitamente).
CITAZIONE
“Certo.Le risulta che Giovanni di Giscala e Simone bar Ghiora”
Questo va semplicemente visto come un altro tassello del puzzle della loro personalità. Non si vede proprio perché un’opera, per giunta non specificatamente dedicata a qualcuno, debba ripetere più di una volta i singoli tratti del carattere di qualcuno. Può anche dirli sono un volta, se gli interessa dirlo in quel contesto, e noi dobbiamo semplicemente integrarli al puzzle della loro personalità, e non attribuirli a un altro personaggio storico che voi avete arbitrariamente deciso di chiamasse Giovanni. Tra l’altro Giuseppe Flavio qui fa quello che nella storiografia antica è il genere del “ritratto paradossale”, dipingendo cioè a tinte fosche, come fossero dei novelli Catilina, i personaggi che non piacevano ai suoi padroni, e lo fa dando loro una coloritura psicologica che metta in risalto tanto le qualità positive (ad es.l’ardimento), quanto le qualità negative (la scelleratezza) di un personaggio.
CITAZIONE
Non ho mai preteso di avere la prova certa e assoluta che dimostrasse come la patria di Gesù fosse Gamala.Le mie sono semplici ipotesi di lavoro,esattamente come le sue.
Ma cosa? Hard riporta quello che dicono le fonti, tu invece le fonti te le devi inventare sognandoti censure inesistenti di cui non v'è alcuna prova. COme puoi mettere le tue ipotesi sullo stesso livello di quelle di Hard-Rain? Egli riporta banalmente quello che i documenti antichi affermano, di un Gesù\Giovanni di Gamala invece non v'è traccia alcuna, ergo l'onere della prova spetta a chi afferma che c'è stata una mistificazione, non certo a chi si limita a ribadire quello che le fonti affermano. S'è innocenti fino a prova contraria, non colpevoli fino a che s'è dimostrata l'innocenza.
Ad maiora
Edited by Polymetis - 12/9/2009, 13:34