Studi sul Cristianesimo Primitivo

Pesce: "Gesù non voleva una nuova religione"

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view post Posted on 24/1/2010, 14:26     +1   -1
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אילון

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CITAZIONE (operanuova @ 24/1/2010, 12:21)
CITAZIONE (JohannesWeiss @ 23/1/2010, 17:46)
...Un vero e prorio contrasto con la Torah mi sembra ravvisabile solamente nella antitesi sul divorzio (cfr. Mc 10,2-12). In Marco 10,5 Gesù argomenta che il ripudio fu concesso da Mosè "per la durezza del vostro cuore", ma che in principio non fu così, per cui in questo caso la tensione potrebbe essere risolta collocando l'insegnamento di Gesù in prospettiva escatologica, secondo la classica idea secondo cui l'Endzeit ripristina l'Urzeit.
Comunque stiano le cose, non penso proprio che si possa sostenere che Gesù ruppe con il giudaismo sulla base di questa sua particolare halakhà matrimoniale oppure del fatto che in un'occasione invitò un candidato-seguace a disobbedire al precetto di seppellire il proprio padre.

Non sono esperto in questioni dottrinarie ebraiche e, quindi, mi farà piacere leggere sulla questione opinioni più autorevoli. A "sensazione", però, mi pare che una rottura non lieve ci sia sulla questione del sabato, dove trovo opposizione tra Es 16,25-26; Es 31,13-16; lev 23,3 (ed altri) con Mt 12,1 in cui la diatriba con i farisei - fissata dalla citazione "Misericordia io voglio e non sacrificio" - può segnare una grande differenza.

Molti rabbini hanno avuto diatribe; possono essere punti di vista entrambi validi,
li leggiamo nel Talmud, in quanto al sabato, niente di nuovo.

È scritto nella Torah: *Osserverete lo Shabbat, perchè è santo per voi*. Es 31, 14.
Questo implica che lo Shabbat è fatto per voi, non voi per lo Shabbat..." Talmud Yoma 85b
Rabbi Yochanan ben Joseph

Aialon






 
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a_ntv
view post Posted on 24/1/2010, 14:48     +1   -1




CITAZIONE (Negev @ 24/1/2010, 12:40)
E' una situazione piuttosto strana, perché in effetti Gesù l'Halachà la conosceva bene (il diritto ebraico) e non è Lui a raccogliere le spighe, gesto formalmente proibito, ma sono i discepoli. Appare quindi molto strano che difenda questo gesto e, soprattutto che lo difenda portando a motivo il comportamento del re David a proposito dei pani del Tempio.

Calma, non perdiamo di vista la prospettiva storica. Non è per nulla detto che l'Halachà ebraica come la conosciamo ora fosse già fissata ai tempi di Gesù, ne che fosse identica tra i vari giudaismi nel 1 secolo. Retrodatare di secoli i testi della tradizione orale ebraica la e considerarli come normativi per tutti i giudei di allora è un'operazione che non può essere fatta caso per caso senza le opportune verifiche storiche (spesso impossibili).

Peraltro l'episodio dello spigolare può essere letto come un riferimento religioso liturgico. In effetti parecchie sono le similitudini tra il sacrificio del pane nel tempio in sabato (Lv 24:5-9), quello mangiato da Davide e i suoi compagni, e il pane Eucaristico, anch'esso sacrificio "santissimo" (che rende santi). Gesù è mostrato difendere i propri discepoli, che come i sacerdoti mangiavano il pane dell'offerta santissimo, giustificando la concezione cristiana che i cristiani sono tutti un popolo sacerdotale. La successiva frase di Mt "Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio" conferma la possibile lettura liturgica del brano, che risulterebbe prevalente sulla questione relativa all'interpretazione della legge punto per punto secondo un spirito farisarico-rabbinico, la quale non interessava più di tanto ai lettori di Mt.
 
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operanuova
view post Posted on 24/1/2010, 15:06     +1   -1




CITAZIONE (Aialon @ 24/1/2010, 14:26)
Molti rabbini hanno avuto diatribe; possono essere punti di vista entrambi validi,
li leggiamo nel Talmud, in quanto al sabato, niente di nuovo.
È scritto nella Torah: *Osserverete lo Shabbat, perchè è santo per voi*. Es 31, 14.
Questo implica che lo Shabbat è fatto per voi, non voi per lo Shabbat..." Talmud Yoma 85b
Rabbi Yochanan ben Joseph
Aialon

Perfettamente d'accordo con lei (o con te), Aialon. Io, infatti, mai discuto i punti di vista, tutti legittimi: mi sforzo soltanto - molto spesso sbagliando - di discutere i testi.

CITAZIONE (Negev @ 24/1/2010, 12:40)
Sì, è vero, la questione della raccolta delle spighe nel giorno di sabato rappresenta una rottura o meglio, la sua risposta sembra una rottura.
E' una situazione piuttosto strana, perché in effetti Gesù l'Halachà la conosceva bene (il diritto ebraico) e non è Lui a raccogliere le spighe, gesto formalmente proibito, ma sono i discepoli. Appare quindi molto strano che difenda questo gesto e, soprattutto che lo difenda portando a motivo il comportamento del re David a proposito dei pani del Tempio...
Nel caso di David era una questione di sopravvivenza innanzi tutto ed era un altro tipo di in frazione, cioè il mangiare pani destinati al sacerdote, non era un'infrazione dello Shabbat. nel caso delle spighe non vi era pericolo di vita né questione di sopravvivenza...

Hai ragione, carissimo Negev: la situazione - quella letterale propria, intendo, - è piuttosto strana. A meno di non leggerla - "Ti pareva!", potrebbe commentare il nostro ottimo Hard-Rain ":lol: - simbolicamente.
Mietitura, sacerdozio, pane. In discussione (a mio modesto avviso) sono proprio "i pani del Tempio", i Sacerdoti dell'epoca e la mietitura. I farisei, in fondo, nei testi in esame, sono soltanto gli araldi dei prìncipi, non i prìncipi.
Che quella mietitura sia simbolica, che ad essere in discussione sia il Sacerdozio dell'epoca, io lo leggo da Osea 6, che è riferimento biblico della citazione "poiché voglio l'amore e non il sacrificio".
"Anche a te, Giuda, io riserbo una mietitura, quando ristabilirò il mio popolo".
Questi miei, caro Ernesto - credo però che tu sia tra i pochi che hano compreso il mio approccio letterario e non "pontificatorio" al problema - sono solo spunti di riflessione.
 
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view post Posted on 24/1/2010, 15:08     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
Calma, non perdiamo di vista la prospettiva storica. Non è per nulla detto che l'Halachà ebraica come la conosciamo ora fosse già fissata ai tempi di Gesù, ne che fosse identica tra i vari giudaismi nel 1 secolo. Retrodatare di secoli i testi della tradizione orale ebraica la e considerarli come normativi per tutti i giudei di allora è un'operazione che non può essere fatta caso per caso senza le opportune verifiche storiche (spesso impossibili).

E se l'halachà non è la stessa, perché i farisei muovono la critica a Gesù, proprio come verrebbe mossa oggi? Se vi fossero state tante possibilità di osservanza, nessuno si sarebbe meravifgliato del gesto di raccogliere le spighe.
Le regole dello Shabbat vengono dalla Torah che è precedente a Gesù,


CITAZIONE
Peraltro l'episodio dello spigolare può essere letto come un riferimento religioso liturgico. In effetti parecchie sono le similitudini tra il sacrificio del pane nel tempio in sabato (Lv 24:5-9), quello mangiato da Davide e i suoi compagni, e il pane Eucaristico, anch'esso sacrificio "santissimo" (che rende santi). Gesù è mostrato difendere i propri discepoli, che come i sacerdoti mangiavano il pane dell'offerta santissimo, giustificando la concezione cristiana che i cristiani sono tutti un popolo sacerdotale. La successiva frase di Mt "Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio" conferma la possibile lettura liturgica del brano, che risulterebbe prevalente sulla questione relativa all'interpretazione della legge punto per punto secondo un spirito farisarico-rabbinico, la quale non interessava più di tanto ai lettori di Mt.

Scusa ma che c'entra?
Si parla di una critica farisaica a una determinata infrazione , quella del riposo durante lo Shabbat.
E la risposta è di conseguenza. Che c'entra la liturgia , l'eucaristia ecc?
Semplicemente Gesù non aveva giustificazioni halachiche alla mancata osservanza e ha tirato fuori un argomento, quello di David chge non c'entra proprio nulla e ch e riguarda tutt'altra situazione, salvo poi a servire 2000 anni dopo a ricollegarsi a qualche altra cosa come il pane eucaristico.
E' davvero una forzatura esegetica.
 
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operanuova
view post Posted on 24/1/2010, 15:17     +1   -1




CITAZIONE (a_ntv @ 24/1/2010, 14:48)
Peraltro l'episodio dello spigolare può essere letto come un riferimento religioso liturgico.

Certamente si può, stimato a_ntv, tutto è lecito.
In un testo che riferisce una citazione di Osea quale concetto da comprendere meglio, però, a me pare più logico cercare di intendere il tutto alla luce di Osea e non di altre liturgie, casomai postume. Nel caso contrario, l'intenzione del lettore prevarica quella dell'opera e dell'autore. O no?
 
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view post Posted on 24/1/2010, 17:45     +1   -1
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In realtà, se vogliamo pensare che parole ed opere di Gesù ricadessero nel giudaismo osservante, mi sembra che le critiche giungessero troppo aspre.
Tralasciando le spighe strappate già menzionate, andando a memoria ricordo critiche di scarsa ortodossia (ad esempio in opposizione all'osservanza del digiuno da parte dei discepoli di Giovanni Battista), le accuse di essere un mangione ed un beone e di sedersi a tavola con pubblicani e peccatori, la diatriba legata al fatto di non lavarsi le mani, le discussioni su ciò che è puro e su ciò che è impuro, il non onorare il padre e la madre in nome dell'osservanza di altre regole, la separazione tra malattia e colpa, e via così.

Last but not least, molti lo osannavano mentre altri cercavano di ucciderlo - quindi qualche elemento di tensione doveva averlo introdotto. Anzi, alla fine fu processato sommariamente e consegnato ai romani per essere ucciso.
In seguito Stefano fu lapidato, Giacomo fu ucciso non appena ve ne fu l'occasione e lo stesso Paolo, dopo aver ricevuto l'incarico poco carino di perseguitare i "cristiani" fu a sua volta perseguitato, malmenato e cercavano di ucciderlo (in un caso scappò calato in una cesta!).
Tutto questo accadeva ben prima del 70

Ciao, Talità


 
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chimofafà
view post Posted on 24/1/2010, 18:18     +1   -1




A mio avviso le "rotture" di Gesù con la Torah sono molteplici e rilevanti a cominciare dai legami familiari fino a quelli "dottrinali", insomma infrangerà buona parte dei comandamenti di Mosè:

ONORA IL PADRE E LA MADRE

Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. (Es 20, 12)

Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato, perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
(Dt 5, 16)

“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. […]”. (Mt 5, 17)

“E’ più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge”. (Lc 16,17)

Al vederlo [Gesù] restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così?” Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
(Lc 2, 48-49)

Nel frattempo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te o donna? ”. (Gv 2, 3-4)

Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (Mc 3, 32-33; Mt 12, 47-48; Lc 8, 20-21)

Mentre [Gesù] diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. (Lc 11, 27-28)

“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me. […]”. (Mt 10, 37)

“Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo." (Lc 14, 26)

E un altro dei discepoli gli disse: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti”. (Mt 8, 21-22)

A un altro disse [Gesù]: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; […]”. (Lc 59-60)

Gesù allora, vedendo la madre e li accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” (Gv 19, 26-27)

RISPETTO DEL SABATO

Infrange le prescrizione sabatiche;

NON AVRAI ALTRO DIO ......

si proclama Dio;

NON RUBARE

Nell'episodio della spigolatura di sabato di sfondo ci sta che erano in proprietà altrui e Gesù legittima la "spigolatura", oltre che letteralmente "sfamarsi" era una priorità, anche di sabato!

Penso comunque che Gesù ritenesse validi gli insegnamenti della Torah, solo che questi erano "delegittimati" dall'ipocrisia dell'establishment ebraico di allora, ergo andavano "rinnovati" con meno fardelli e prescrizioni, in attesa dell'imminente fine del mondo e così anche Paolo, una nuova religione non era proprio il loro obiettivo.

Ovviamente la religione divenne tale quando maturò la consapevolezza che la fine del mondo non venne affatto e si cominciò a modificare "il tiro", si svilupparono nuove esegesi e "proroghe", accanto a nuove lettere, che rimodulavano le aspettative dei credenti, i quali già allora chiedevano "chiarimenti".

Poiché la parusia non arriva questa è rinnovabile ad ogni epoca, la "gestione" della parusia riguarda invece la religione.

Cordiali saluti.
 
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view post Posted on 24/1/2010, 19:33     +1   -1
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אילון

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CITAZIONE (a_ntv @ 24/1/2010, 14:48)
CITAZIONE (Negev @ 24/1/2010, 12:40)
E' una situazione piuttosto strana, perché in effetti Gesù l'Halachà la conosceva bene (il diritto ebraico) e non è Lui a raccogliere le spighe, gesto formalmente proibito, ma sono i discepoli. Appare quindi molto strano che difenda questo gesto e, soprattutto che lo difenda portando a motivo il comportamento del re David a proposito dei pani del Tempio.

Calma, non perdiamo di vista la prospettiva storica. Non è per nulla detto che l'Halachà ebraica come la conosciamo ora fosse già fissata ai tempi di Gesù, ne che fosse identica tra i vari giudaismi nel 1 secolo. Retrodatare di secoli i testi della tradizione orale ebraica la e considerarli come normativi per tutti i giudei di allora è un'operazione che non può essere fatta caso per caso senza le opportune verifiche storiche (spesso impossibili).

Gesù stesso non prese le spighe di grano. Quando, però, i suoi discepoli ebbero fame, si misero a svellere delle spighe e a mangiarle.
Il vangelo di Luca dà un dettaglio molto importante, ossia che i discepoli sfregavano le spighe di grano con le mani (Lc 6,1), un’azione che era accettata come lecita in giorno di sabato da molte autorità (Talmud B. Shabbat 128a).
Di sabato, non era permesso come negli altri giorni cogliere del grano in grande quantità, ad esempio, era proibito, ma se ne poteva prendere una piccola quantità e strofinarlo nelle mani, almeno secondo alcune importanti scuole di pensiero giudaico.
In ogni caso, come molte interpretazioni della Bibbia, era una questione aperta alla discussione.
Gesù non trattò la domanda con disprezzo. Il suo atteggiamento era significativo.
Egli rispose al problema legale sollevato dalla domanda di quei Farisei, con un ottimo argomento tecnico.
Gesù usò il principio interpretativo giudaico della halakhah, (il sistema che include i 613 comandamenti della Torà e tutte le decisioni legali che i rabbini hanno preso dalla legge orale).
La Torà orale non era un rigido codice legalistico dominato da un’unica interpretazione. La tradizione orale permette/va una certa elasticità e flessibilità.
Infatti, la Torà orale e/era aperta alla discussione e veniva anche incoraggiata una certa diversità di pensiero.
Alcuni erano naturalmente più ristretti di altri, ma tutti riconoscevano che il sabato doveva essere osservato.

 
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view post Posted on 24/1/2010, 19:38     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. […]”. (Mt 5, 17)

Pleroo: dare compimento: realizzare, applicare

CITAZIONE
“E’ più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge”. (Lc 16,17)

Infatti: è l'affermazione dell'eternità e immutabilità della Torah

CITAZIONE
“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me. […]”. (Mt 10, 37)

“Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo." (Lc 14, 26)

E un altro dei discepoli gli disse: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti”. (Mt 8, 21-22)

Nella tradizione ebraica il Maestro che l'allievo ha scelto di seguire ha maggiore dignità e importanza dei genitori naturali

CITAZIONE
si proclama Dio;

Dove?

CITAZIONE
Nell'episodio della spigolatura di sabato di sfondo ci sta che erano in proprietà altrui e Gesù legittima la "spigolatura", oltre che letteralmente "sfamarsi" era una priorità, anche di sabato!

Ma ti prego, documentati sugli usi e le leggi dell'Ebraismo: è obbligatorio per ogni proprietario terriero, lasciare delle spighe incolte, affinché i poveri le possano raccogliere liberamente.

CITAZIONE
Al vederlo [Gesù] restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così?” Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
(Lc 2, 48-49)

Nel frattempo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te o donna? ”. (Gv 2, 3-4)

Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (Mc 3, 32-33; Mt 12, 47-48; Lc 8, 20-21)

E questo sarebbe non onorare il Padre e la Madre? o significa piuttosto che predicare per il Popolo d'Israel era per lui prioritario

CITAZIONE
Mentre [Gesù] diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. (Lc 11, 27-28)

E allora? Gli fa onore il fatto di schernire se stesso e di esaltare invece coloro ce ascoltano la parola di D-O
 
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view post Posted on 24/1/2010, 19:48     +1   -1
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CITAZIONE (chimofafà @ 24/1/2010, 18:18)
A mio avviso le "rotture" di Gesù con la Torah sono molteplici e rilevanti a cominciare dai legami familiari fino a quelli "dottrinali", insomma infrangerà buona parte dei comandamenti di Mosè:

ONORA IL PADRE E LA MADRE

Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà. (Es 20, 12)

Onora tuo padre e tua madre, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato, perché si prolunghino i tuoi giorni e tu sia felice nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
(Dt 5, 16)

“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. […]”. (Mt 5, 17)

“E’ più facile che abbiano fine il cielo e la terra, anziché cada un solo trattino della Legge”. (Lc 16,17)

Al vederlo [Gesù] restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così?” Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”.
(Lc 2, 48-49)

Nel frattempo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che ho da fare con te o donna? ”. (Gv 2, 3-4)

Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?” (Mc 3, 32-33; Mt 12, 47-48; Lc 8, 20-21)

Mentre [Gesù] diceva questo, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!”. Ma egli disse: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!”. (Lc 11, 27-28)

“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me. […]”. (Mt 10, 37)

“Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo." (Lc 14, 26)

E un altro dei discepoli gli disse: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti”. (Mt 8, 21-22)

A un altro disse [Gesù]: “Seguimi”. E costui rispose: “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; […]”. (Lc 59-60)

Gesù allora, vedendo la madre e li accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!” (Gv 19, 26-27)

RISPETTO DEL SABATO

Infrange le prescrizione sabatiche;

NON AVRAI ALTRO DIO ......

si proclama Dio;

NON RUBARE

Nell'episodio della spigolatura di sabato di sfondo ci sta che erano in proprietà altrui e Gesù legittima la "spigolatura", oltre che letteralmente "sfamarsi" era una priorità, anche di sabato!

Penso comunque che Gesù ritenesse validi gli insegnamenti della Torah, solo che questi erano "delegittimati" dall'ipocrisia dell'establishment ebraico di allora, ergo andavano "rinnovati" con meno fardelli e prescrizioni, in attesa dell'imminente fine del mondo e così anche Paolo, una nuova religione non era proprio il loro obiettivo.

Ovviamente la religione divenne tale quando maturò la consapevolezza che la fine del mondo non venne affatto e si cominciò a modificare "il tiro", si svilupparono nuove esegesi e "proroghe", accanto a nuove lettere, che rimodulavano le aspettative dei credenti, i quali già allora chiedevano "chiarimenti".

Poiché la parusia non arriva questa è rinnovabile ad ogni epoca, la "gestione" della parusia riguarda invece la religione.

Cordiali saluti.

Un tale avvicinandosi a Gesù gli disse:
"Maestro, che debbo fare di buono per guadagnarmi la vita eterna?"
Gesù gli disse:
"Perchè mi interreoghi su ciò che è buono? Uno solo è buono; se vuoi
entrare nella vita eterna osserva i comandamenti"
Lc XVIII 18,20
Mt XIX 16,19
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 24/1/2010, 21:00     +1   -1




CITAZIONE (operanuova @ 24/1/2010, 12:21)
Non sono esperto in questioni dottrinarie ebraiche e, quindi, mi farà piacere leggere sulla questione opinioni più autorevoli. A "sensazione", però, mi pare che una rottura non lieve ci sia sulla questione del sabato, dove trovo opposizione tra Es 16,25-26; Es 31,13-16; lev 23,3 (ed altri) con Mt 12,1 in cui la diatriba con i farisei - fissata dalla citazione "Misericordia io voglio e non sacrificio" - può segnare una grande differenza.

Nemmeno io purtroppo solo un tale esperto.
Dunque, credo che anzitutto la discussione sulla "raccolta delle spighe" andrebbe condotta sulla testimonianza marciana. Matteo prende l'episodio da Marco e lo rielabora in modi significativi: eliminando il riferimento errato ad Abiatar, creando una giustificazione in base al fatto che "qui c'è qualcosa di più grande del tempio" e rifiutando la giustificazione marciana secondo cui "Il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato" (il riferimento a Osea, poi, non penso che implichi più rottura con il giudaismo di quanto ne possa implicare in Osea).
E anche relativamente alla composizione del brano marciano, la questione è complessa, e al momento non ho tempo di entrare nel merito. Per ora mi limiterei a sottolineare che quand'anche i discepoli abbiano commesso un'azione illecita (credo che la cosa sia dibatutta), e quand'anche la massima che "il sabato è fatto per l'uomo" (che di per sé non implica rottura) sia originariamente relativa a questo episodio (e quindi intesa sin dall'inizio come giustificazione del comportamento illecito dei discepoli), piuttosto che esservi stata attaccata dall'evangelista, non monterei comunque un "caso" sulla rottura di Gesù con il giudaismo sopra un episodio del genere.
Gesù e i suoi erano itineranti che giravano senza borsa e bisaccia (cfr. Q 10,4 ; Mc 10,10), e che ritenevano di essere investiti di una missione della massima importanza (raggiungere tutto Israele per annunciare il regno di Dio): stando così le cose, non ne farei una questione di principio: potevano semplicemente essere molto affamati!
Da questo punto di vista sarebbe certamente più clamoroso l'invito al candidato discepolo a disobbedire al comandamento di onorare il padre e la madre.
Ma anche qui, la questione è che Gesù non è un maestro di halakhà bensì un carismatico convinto di essere investito di una missione divina della massima urgenza. Probabilmente la sua posizione sulla Torah era tendenzialmente liberale (eppure su certi aspetti la radicalizza di brutto!), ma forse talvota si trovò in situazioni di attrito con la Legge a causa della sua missione carismatica (e chi voleva ostacolarlo poté magari approfittare di questo per cercare di squalificarlo).

Su tutte queste problematiche comunque credo sia d'obbligo (e lo dico prima di tutto a me stesso) leggere il quarto volume di Un ebreo marginale di Meier, da poco tradotto anche in italiano, interamente dedicato al rapporto di Gesù con la Legge.
 
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view post Posted on 24/1/2010, 21:28     +1   -1
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אריאל פינטור

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non ne farei una questione di principio: potevano semplicemente essere molto affamati!
Da questo punto di vista sarebbe certamente più clamoroso l'invito al candidato discepolo a disobbedire al comandamento di onorare il padre e la madre.
Ma anche qui, la questione è che Gesù non è un maestro di halakhà bensì un carismatico convinto di essere investito di una missione divina della massima urgenza. Probabilmente la sua posizione sulla Torah era tendenzialmente liberale (eppure su certi aspetti la radicalizza di brutto!), ma forse talvota si trovò in situazioni di attrito con la Legge a causa della sua missione carismatica (e chi voleva ostacolarlo poté magari approfittare di questo per cercare di squalificarlo). :2029.gif:

 
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chimofafà
view post Posted on 24/1/2010, 21:49     +1   -1




Per Negev

"si proclama Dio;

Dove?"


Senza entrare nel merito se Gesù sia Dio o meno, basta leggere i Vangeli e viene narrata e proposta la storia di un Dio, dalla nascita miracolosa all'ammissione di essere il figlio di Dio nel Sinedrio, ai miracoli, ai racconti postpasquali, insomma non mi sembra la storia di Mr Bean.

"Ma ti prego, documentati sugli usi e le leggi dell'Ebraismo: è obbligatorio per ogni proprietario terriero, lasciare delle spighe incolte, affinché i poveri le possano raccogliere liberamente.

Io ti prego invece di dimostrarmi che quello che spigolavano i discepoli era su una porzione destinata ai poveri.

Del resto lo fecero fuori perché dava fastidio all'establishment ebraico di allora, oltre al fatto che aveva bestemmiato, quindi reo di morte, che poi lo abbiano materialmente ammazzato i romani poco conta, senza necessariamnente tirare in ballo il "deicidio", termine più appropriato a chi crede Gesù come Dio.
Cordiali saluti.
 
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view post Posted on 24/1/2010, 23:08     +1   -1
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אריאל פינטור

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In ogni campo , da tempo immemorabile, il povero può entrare e raccogliere per sfamarsi. Non occorre un permesso né un cartello all'ingresso del campo.
da sempre vi sono stati dissenzienti nell'Ebraismo. Rabbi ben più solidi culturalmente di Gesù non sono stati boicottati nè uccisi. Quanto egli diceva era largamente già presente nella letteratura e nella tradizione ebraica.
Le affermazioni e i comportamenti del Nazareno non costituivano nessun problema teologico per L'Ebraismo, salvo la connotazione relativa all'ordine pubblico che era l'unico pericolo per i Romani.
"la morte di uno per il bene di molti" significa questo. la legittima preoccupazione dei Leader del popolo per le conseguenze di rappresaglia che il movimento Gesuano, molto eterogeneo e, con molta evidenza, con vari elementi patrottici al suo interno, poteva determinare.
 
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view post Posted on 25/1/2010, 01:39     +1   -1
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אילון

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CITAZIONE
chimofafà,24/1/2010, 21:49

Del resto lo fecero fuori perché dava fastidio all'establishment ebraico di allora, oltre al fatto che aveva bestemmiato, quindi reo di morte, che poi lo abbiano materialmente ammazzato i romani poco conta.

È incredibile che nel terzo millennio si sentano ancora le antiche tesi atte a soppiantare l'Ebraismo gettando discredito, non so se è ignoranza o becero antisemitismo o tutte e due le cose. Posizioni quali anche la chiesa si è decisa a revisionare con tante scuse. Tesi facilmente smontabili dalla logica.
A quei tempi il regno di Israele era stato conquistato dai Romani, di quale establishment ebraico parli?
Gli Ebrei sarebbero stati ben contenti che arrivasse tra loro il re messia che li liberasse dal giogo di Roma, e molti che videro in lui questo lo acclamavano re.
Tralasciamo la farsa del Sinedrio che neanche si sarebbe potuto riunire di notte, e tante altre panzane.
Gesù morì per violazione della Lex Julia, infatti i romani per maggior spregio misero il cartello rex judeorum, morì dimostrndo che non era il messia, non eliminò il male, non salvò il suo popolo, non riuscì a salvare neanche se stesso, e infine venne dejudaizato, mitizzato, e infine divinizzato da correnti religiose al solo fine di esercizio di potere.
Infine se lo avessero voluto uccidere, non mi risulta che a Gerusalemme ci fosse scarsità di pietre, come dimostrano altre esecuzioni che vennero effettuate.





 
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