Per Negev
per correttezza, questa è mia:
CITAZIONE
Questo lo dici tu adesso perché hai ereditato la tradizione Talmudica (rielaborata in chiave farisiaca)
Che Caifa fosse corrotto lo dicono le stesse fonti ebraiche:
Caifa (Qayafa), o meglio era un soprannome: Qof (scimmia), una specie di scimmietta dei romani, oppure in altre interpretazioni kayefa da Kuf ("forzare" o "costringere", tiranno-randello). Una satira del I secolo d.C. riferita da Abba Shaoul Botnit (Pesahim, 57a) inveisce contro le famiglie sacerdotali con allusione alla famiglia dei Qayafa (tiranno-randello), altra testimonianza si ha in Tosefta, Menahot, 13, 21 (con traduzione di Genot-Bismuth), qui si ha un riferimento a Bet Boeto (la famiglia di Qayafa era identificata come un ramo del clan dei Boeto), il popolo li temeva in quanto veniva percosso con pugni e randellate.
Al tempo di Gesù, il segan ha-kohanim (capo del clero) era il figlio dell'ex sommo sacerdote Anna e si chiamava Gionata, aveva poteri di viglilanza come la polizia. (Jeremias).
La stessa tradizione rabbinica, allude al commercio di bestiame nel recinto del Tempio (Beza, II, 4, 61c 13 [IV/1, 119], vennero poste in vendita tremila capi di bestiame per gli olocausti e le botteghe che le gestivano appartenevano agli Hanan.
Giuseppe Flavio definisce Anania [altro sommo sacerdote] (47-55 d.C.) come: uomo d'affari scaltro"
(Ant. XX, 9,2; 205).
La Tosefta (Menahot, XIII, 22, 534,3) attribuisce a l'amore per mammona la causa della rovina del Tempio.
Quindi venivano svolte attività commerciali fiorenti nel recinto del Tempio ed i sommi sacerdoti le controllavano.
"La famiglia di questo Anna, i Bené Hanin, è forse la più influente e opulenta famiglia dell'aristocrazia sacerdotale promossa da Erode.... Hanan ne fu il capo potente e incontestato; amico personale di Valerio Grato e Ponzio Pilato" (Genot-Bismuth).
Lo stesso Talmud (Yoma, 8b) afferma:
" e siccome si pagava per diventare sommi sacerdoti, essi (i governatori) avevano l'abitudine di cambiare il sommo sacerdote ogni anno".
Ancora Giuseppe Flavio nelle sue Antichità giudaiche:
Libro XVIII:34 Grato depose Anano dal suo sacro ufficio e proclamò sommo sacerdote Ismaele, figlio di Fabi; dopo un anno lo depose e, in sua vece, designò Eleazaro, figlio del sommo sacerdote Anano. Dopo un anno depose anche lui e all'ufficio di sommo sacerdote designò Simone, figlio di Camitho.
Libro XVIII:35 L'ultimo menzionato tenne questa funzione per non più di un anno e gli successe Giuseppe, che fu chiamato Caifa. Dopo questi atti Grato si ritirò a Roma dopo essere stato in Giudea per undici anni. Venne come suo successore Ponzio Pilato.
Non essendo stato Caifa sostituito come i suoi predecessori è evidente che era corrotto.
Corrotto lo era anche Pilato e ce lo dice ancora una volta un ebreo (Filone, Ambasceria a Caio, 38; 202).
Deposto Pilato, scomparve anche Caifa.
Tutti questi riferimenti puoi trovarli trattati in forma più esaustiva in:
Victor Loupan-Alain Noel, Inchiesta sulla morte di Gesù, Ed. S. Paolo, 2007
Se invece vuoi vedere materialmente dove finivano i soldi della corruzione (ritrovati archeologici a Gerusalemme) ti consiglio di vedere un VHS:
La vita pubblica di Gesù, Ed. S. Paolo
Questa te l'aggiungo io:
Caifa, tramite il commercio del Tempio, pagava le mazzette a Pilato per rimanere in carica.
CITAZIONE
mi dici i riferimenti
Eluse la cattura?
DOPO LE GUARIGIONI DI SABATO
La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli. (Mc 3, 5-7)
E rivolto all’uomo, gli disse: “Stendi la mano!”. Egli la stese, e quella ritornò sana come l’altra. I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là.
(Mt 12, 13-15)
Egli lo fece e la mano guarì. Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
(Lc 6, 10-11)
DURANTE LA FESTA DELLA DEDICAZIONE
I giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggi dalle loro mani. Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava e qui si fermò. (Gv 10, 31-40)
DOPO LA DECISIONE DEL SINEDRIO
Da quel giorno dunque [dopo la risurrezione di Lazzaro] decisero [il Sinedrio] di ucciderlo. Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli. (Gv 11, 54)
Cordiali saluti e buona lettura.