| Ben Netzer, letteralmente, il figlio del germoglio.
Di quale germoglio di tratta?
Per i giudeo-cristiani era il germoglio della profezia di Isaia (11,1):
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Il soprannome ci appare come un appellativo messianico.
I giudeo-cristiani probabilmente chiamavano così il loro messia, perché credevano che egli era colui che era stato promesso da Isaia. Il soprannome messianico di Simone al II secolo fu Bar Kokhvà (letteralmente ‘il figlio della stella’) e questo appellativo sembra avere una genesi analoga a quella di Ben Netzer.
Anche qui il riferimento è ad una profezia messianica (quella di Balaam in Numeri, xxiv,17).
Il ‘figlio’ sembra avere il senso di ‘colui che adempie la profezia’.
Bar Kokhvà quella di Balaam.
Ben Netzer quella di Isaia.
I villaggi di Nazaron e Kokhaba (Ναζάρων καὶ Κωχαβα) del millenarista Giulio Africano sono i nomi simbolici delle città dei due Messia più importanti dei primi due secoli.
Ma a questo punto si pone una questione molto importante.
Per il popolo ebraico questi Messia hanno fallito la loro missione, ergo essi hanno dimostrato, con la loro sconfitta, di non meritare questi appellativi.
Da cui la trasformazione di questi soprannomi in nomi derisori (Bar Kokhvà in Bar Koziba (o Bar Koph), Yeshua in Yeshu, Barabba, Barkabba)
Per quale motivo Ben Netzer è rimasto tale negli scritti rabbinici?
Dato il contesto nel quale l’appellativo viene riportato negli scritti rabbinici, mi pare si possa escludere che esso possa aver mantenuto un senso onorifico.
Per risolvere questo enigma io credo sia necessario ancora una volta guardare agli scritti talmudici ed in particolare il Talmud Babilonese (Sanhedrin 46a).
Il passaggio che ci interessa è quello relativo ai cinque discepoli di Yeshu ed in particolare quello relativo a Netzer.
Dal contesto della citazione, Netzer più che un discepolo di Yeshu sembra essere Yeshu stesso, il Dio dei cristiani.
La cosa viene confermata nell’Aruch (XII secolo) che sotto la parola Netzer, riporta:
Netzer è anche Notzri, quel maledetto.
Sanhedrin 46a:
“Quando essi portarono Netzer, egli disse loro: “Sarà dunque ucciso Netzer? Ma è scritto: ‘Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse’. Ma essi risposero: “Sì. Netzer sarà ucciso perché sta scritto: ‘tu sei stato gettato fuori dalla tomba come un abominevole germoglio.’
La profezia messianica e l’allusione all’espulsione dalla tomba sembrano essere riferimenti troppo circostanziati per non riferirsi al messia crocifisso da Ponzio Pilato.
Tuttavia quello che è importante sottolineare qui è la chiave per la comprensione del soprannome talmudico di Ben Netzer.
I rabbini questa volta non hanno mutato l’appellativo, ma hanno ottenuto lo stesso effetto modificando la profezia di riferimento.
Il cristo rimarrà Ben Netzer, il figlio del germoglio, ma non più quello messianico di Isaia XI, 1 ma il virgulto spregevole del Re di Babilonia della profezia Isaia XIV, 12-20:
Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?
Eppure tu pensavi: Salirò in cielo, sulle stelle di Dio innalzerò il trono, dimorerò sul monte dell'assemblea, nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso!
Quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente. È questo l'individuo che sconvolgeva la terra, che faceva tremare i regni,
che riduceva il mondo a un deserto, che ne distruggeva le città, che non apriva ai suoi prigionieri la prigione?
Tutti i re dei popoli, tutti riposano con onore, ognuno nella sua tomba.
Tu, invece, sei stato gettato fuori del tuo sepolcro, come un virgulto spregevole; sei circondato da uccisi trafitti da spada, come una carogna calpestata. A coloro che sono scesi in una tomba di pietre
tu non sarai unito nella sepoltura, perché hai rovinato il tuo paese, hai assassinato il tuo popolo; non sarà più nominata la discendenza dell'iniquo.
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