Vorrei portare un aggiornamento a questa discussione, non tanto in relazione ai suoi aspetti polemici né tantomeno per quel che riguarda l’eventuale utilizzo del tetragramma ebraico per rappresentare il nome divino nei testi del NT (che a quanto ne sappiamo sono stati interamente scritti in greco).
Piuttosto, l’aggiornamento riguarda lo
status quæstionis riguardo ad un possibile, primigenio utilizzo del tetragramma ebraico nel testo originale greco della LXX per indicare il nome divino.
Sposto quindi in sezione "Filologia dei testi cristiani" (per quanto non si tratti di testi cristiani, bensì dell'antico testamento)
L’articolo più recente che ho rintracciato è quello di MARTIN RÖSEL: “The Reading and Translation of the Divine Name in the Masoretic Tradition and the Greek Pentateuch “,
Journal for the Study of the Old Testament Vol 31.4 (2007): 411-428, nel quale l’autore ripercorre lo sviluppo degli studi e le diverse proposte portate avanti finora per decidere quale sia la più antica forma scritta del nome divino nella LXX.
Le proposte sono essenzialmente tre:
1) il nome divino venne originariamente tradotto/sostituito con Kyrios (e.g. A. Pietersma)
2) il nome divino ebraico venne originariamente reso foneticamente tramite ΙΑΩ (e.g Emanuel Tov)
3) il nome divino era originariamente mantenuto in caratteri ebraici (tetragramma) (vari)
Nonostante la questione sia ancora dibattuta, sembra che l’ipotesi più accreditata sia proprio la 1 (Kyrios), per la quale propende lo stesso Rosel dopo un’accurata analisi. Il secondo posto (per così dire) possiamo assegnarlo alla 2 (ΙΑΩ), mentre la 3 (tetragramma ebraico) è la meno "gettonata".
La questione è tecnicamente interessante perché i testimoni più antichi non riportano Kyrios, quindi tale lezione è ritenuta originale sulla base di un’analisi meno scontata della semplice evidenza diretta dei frammenti più antichi. Ma questo è già stato discusso nel presente thread e non ci torno sopra.
Piuttosto, “aggiorno” l’articolo di Rosel portando all’attenzione la recente pubblicazione di un Papiro di Ossirinco: trattasi di P.Oxy. 77.5101 , Rahlfs 2227 (Daniela Colomo, W.B. Henry in:
Oxyrhynchus Papyri LXXVII. 2011)
Sono disponibili alcune immagini
QUILa datazione a cavallo tra il I sec. ed il II sec. CE lo rendono forse il più antico frammento dei Salmi della LXX.
Una caratteristica degna di nota di questo testo greco dei Salmi è che il nome divino ("tetragramma", יהוה) è scritto in caratteri ebraici arcaici. Ed è ancora più interessante notare come queste forme ebraiche del nome divino siano precedute dall'articolo determinativo greco: in pratica, nei frammenti rimasti del rotolo in questione, dove nella LXX compare l'articolo determinativo prima di "Kyrios", qui compare l'articolo determinativo greco prima di YHWH (scritto in caratteri arcaici Ebraici)..
Questo sembrerebbe suggerire – come discusso poc’anzi - che nella tradizione testuale di provenienza fosse utilizzato proprio "Kyrios”, poi sostituito meccanicamente dallo scriba con il tetragramma ebraico, senza preoccuparsi dell'articolo determinativo greco. Per quanto questo non possa essere considerato un argomento conclusivo
per se, nel contesto più ampio sopra (succintamente) esposto può essere interpretato come una possibile conferma.
Ciao,
Talità
Edited by Talità kum - 16/9/2013, 11:15