Studi sul Cristianesimo Primitivo

Citazione del Nome Divino nella letteratura coeva a Gesù

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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 3/2/2011, 17:08     +1   -1




Caro Teodoro.
Il nocciolo di tutta la questione è semplicemente questo, l'attendibilità dei copisti cristiani riguardo il nome divino. D'altra parte se è entrato in uso l'uso dei nomina sacra, da parte di testi autografi che certamente non gli avevano, in linea di principio nulla vieta che sia stato fatta anche un'ortoprassi copistica di sostituzione del tetragramma in kyrios, come di fatto abbiamo testimoniato con il fenomeno della LXX.

Ripeto io non sto difendendo la tesi TdG, la sto solo esponendo immedesimandomi in tale punto di vista.


Saluti
 
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view post Posted on 3/2/2011, 18:55     +1   -1
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Mi sembra che il problema qui non sia di contenuti, ma di comunicazione.
Da un lato Teodoro argomenta utilizzando i suoi strumenti di lavoro e fornendo un sunto di quelle che sono le posizioni consolidate degli studi storico-critici, dall'altro si pongono domande basate su presupposti che non appartengono a tali studi.

E' chiaro che il dialogo è impossibile, a meno che non ci si trovi d'accordo sul metodo e sugli strumenti di lavoro, sulle premesse di base degli studi filologici e storico-critici.

A mò di esempio - se Lucifero (facendo le veci del TdG, ovviamente) mette in discussione il fatto che il NT sia composto da libri che hanno visto la luce in luoghi, tempi e culture diverse, ecco che arrivare a conclusioni soddisfacenti è pura utopia.

Quando poi si arriva alle ipotesi complottiste, orchestrate da una non meglio identificata cricca di "copisti cristiani", o al NT scritto di getto da una persona di poca fantasia sotto dettatura di Costantino (o, meglio, di sua madre) allora il dialogo si fa duro.

Con questo non ho nulla contro Lucifero, che sta facendo l'avvocato del diavolo. Voglio solo dire che se Lucifero scende in campo su un terreno diverso da quello degli studi scientifici - ben difficilmente potrà trovare argomenti validi su questo forum.

Ciao, Talità
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 3/2/2011, 19:55     +1   -1




Ciao Talità. Grazie dell'intervento, ma non capisco una cosa:

CITAZIONE
se Lucifero (facendo le veci del TdG, ovviamente) mette in discussione il fatto che il NT sia composto da libri che hanno visto la luce in luoghi, tempi e culture diverse, ecco che arrivare a conclusioni soddisfacenti è pura utopia

Non possiamo dire che anche la LXX abbia visto la luce in tempi, luoghi e culture e diverse? la LXX non accorpa solo l'AT ebreo canonico, ma anche diversi testi intratestamentari che vanno dal III secolo a.E.V. fino l'ìnizio dell'era cristiana. Eppure, perfino nei deuterocanonici (es: MS B11 Cairo Geniza di Siracide cap.51) abbiamo documentate prove testuali di una volontà originale dei copisti autografi di mantenere -seppur in diverse forme- il nome divino, invece di sostituirlo con titoli generici. Quello che mi chiedo e che si chiede il TdG è : Se i copisti cristiani del II secolo in poi hanno sistematicamente sostituito con il Kyrios tutte le antiche copie della LXX -di cui ci sono arrivate conferme testuali manoscritte che furono scritte in origine con il tetragramma-, perchè tale sostituzione sistematica non può essere avvenuta anche con eventuali tetragrammi del NT? Quale era l'ortoprassia copista giudeo/cristiana del I secolo d.C. nei confronti del nome divino, traslitterare il tetragramma o renderlo con il Kyrios? Per ora, le evidenze date dalla LXX ci hanno confermato la prima ipotesi. Per questo ho chiesto a Teodoro -particolarmente restio a dare informazioni utili in verità- mss rilevanti ai fini della discussione dell'epoca coeva a Gesù, contenenti o meno Kyrios.


Saluti
 
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view post Posted on 4/2/2011, 01:23     +1   -1
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In breve, ho un po' sonno, magari domani riesco a scrivere di più:

CITAZIONE
"Perfetto, proprio quello che volevo. Però chi sono gli studiosi che retrodatano il Papiro a quella data e con quali argomentazioni papirologiche?"

Il capofila dei retro-datatori è Herbert Hunger, l'articolo in cui ha difeso la sua tesi:
“Zur Datierung des Papyrus Bodmer II (P66),” Anzeiger der österreichischen Akademie der Wissenschaften 4 (1960) 12-33.
Le argomentazioni? Non ne ho idea, mai letto l'articolo in questione, so solo che l'articolo ebbe parecchio seguito.

Ad maiora
 
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view post Posted on 4/2/2011, 12:41     +1   -1
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CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 3/2/2011, 19:55) 
Ciao Talità. Grazie dell'intervento, ma non capisco una cosa:

CITAZIONE
se Lucifero (facendo le veci del TdG, ovviamente) mette in discussione il fatto che il NT sia composto da libri che hanno visto la luce in luoghi, tempi e culture diverse, ecco che arrivare a conclusioni soddisfacenti è pura utopia

Non possiamo dire che anche la LXX abbia visto la luce in tempi, luoghi e culture e diverse?
Saluti

Ciao Lucifero, la mia affermazione è relativa a quanto hai scritto nella seguente risposta ad un post di Teodoro:

CITAZIONE
CITAZIONE
Io ho detto che il NT è stato composto in 100 anni e 5000 Km (a spanne),

Ma veramente le origini del NT non sono chiare almeno quanto quelle della LXX possiamo fare solo ipotesi. Non sappiamo dove esattamente sono stati scritti i testi autografi, da chi sono stati scritti e quando sono stati scritti. Non abbiamo evidenze testuali, possiamo solo ipotizzare.

In tale risposta tu contesti un'affermazione di Teodoro che in realtà rappresenta un given. Così come non è valida in filologia la regola "the oldest the best", che tu (come avvocato del diavolo) proponi.
Su questi aspetti è incentrata la mia risposta.

Tu adesso proponi qualcosa di leggermente diverso, proponi cioè un confronto tra le origini della LXX e quelle del NT.
Diciamo subito che una differenza sostanziale c'è: la LXX nasce nel III sec. a.C. come una traduzione in greco di un testo ebraico pre-esistente (lo stesso nome LXX ricorda il numero di traduttori ebrei che lavorarono insieme a tale progetto, quindi zona di origine unica - presumibilmente Gerusalemme) mentre il NT nasce nella seconda metà del I sec. come testo originale (vedi lettere di Paolo) senza tradurre un bel nulla, oppure (per quel che riguarda vangeli e Atti) si è tratto di mettere per iscritto una tradizione orale pre-esistente, messa per iscritto in maniera indipendente in luoghi e tempi diversi.
E' ben possibile tra l'altro che nel I sec. d.C. il tetragramma fosse impronunciabile, sia dagli apostoli che da Gesù stesso. La stesura greca dei vangeli quindi non dovrebbe porsi affatto il problema dell'uso del tetragramma, introducendo qualcosa che non c'era neppure nella tradizione orale (dove eventualmente, ove necessario, usava adonai o kirios).
Tra l'altro è attestato già in Filone un uso teologico particolare e sviluppato per le espressioni greche Kirios e Theos nel riferirsi a Dio, che quindi non rappresenta un arbitrario esercizio introdotto dalla teologia cristiana.

Ti dirò di più, i frammenti della LXX più antichi riportano chiare interpolazioni da parte del copista ebraico, che ha corretto, manipolato, interpolato (esagero, uso una termina che sul questo forum spopola ^_^ ) termini greci originali per riportarli ad un più ortodosso (nella sua testa ovviamente) ebraismo del testo. Questo potrebbe essere successo anche per l'introduzione (peraltro incerta e confusionaria) del tetragramma, ove la LXX originale poteva riportare Kirios o Theos.

Ciao, Talità
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 4/2/2011, 15:04     +1   -1




CITAZIONE
, i frammenti della LXX più antichi riportano chiare interpolazioni da parte del copista ebraico, che ha corretto, manipolato, interpolato (esagero, uso una termina che sul questo forum spopola ^_^ ) termini greci originali per riportarli ad un più ortodosso (nella sua testa ovviamente) ebraismo del testo. Questo potrebbe essere successo anche per l'introduzione (peraltro incerta e confusionaria) del tetragramma, ove la LXX originale poteva riportare Kirios o Theos.

Caro Talità, è molto interessante quel che dici, puoi entrare nello specifico in merito? A quali espressioni giudaizzanti estranee alla LXX originale si sta facendo riferimento? Grazie e Saluti.
 
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view post Posted on 4/2/2011, 17:41     +1   -1
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CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 4/2/2011, 15:04) 
CITAZIONE
, i frammenti della LXX più antichi riportano chiare interpolazioni da parte del copista ebraico, che ha corretto, manipolato, interpolato (esagero, uso una termina che sul questo forum spopola ^_^ ) termini greci originali per riportarli ad un più ortodosso (nella sua testa ovviamente) ebraismo del testo. Questo potrebbe essere successo anche per l'introduzione (peraltro incerta e confusionaria) del tetragramma, ove la LXX originale poteva riportare Kirios o Theos.

Caro Talità, è molto interessante quel che dici, puoi entrare nello specifico in merito? A quali espressioni giudaizzanti estranee alla LXX originale si sta facendo riferimento? Grazie e Saluti.

Non sono abbastanza esperto da entrare nello specifico, bisognerebbere leggere in maniera approfondita gli studi in questione. Il punto è che per quanto siano antichi i pochi testimoni di cui stiamo parlando, ciò non è garanzia di maggiore affidabilità, come già discusso in precedenza. Da un punto di vista filologico, bisogna considerare cioè evidenze interne alla LXX per stabilire se quei testimoni possano essere considerati affidabili - e la cosa è messa in discussione. Nei pochi testimoni a disposizione, troviamo in certi casi l'utilizzo del greco IAW (Ra 802 - pap4QLXXLev-b) in altri casi (Ra 848 - P. Fouad 266) abbiamo l'utilizzo di caratteri paleo-ebraici inseriti da una seconda mano in spazi bianchi lasciati dal redattore (spazi che in orgine avrebbero poutuo anche accomodare la parola kirios). In altri casi, come già detto, ci troviamo davanti a testimoni che sono stati sistematicamente rivisti in chiave ebraica dal redattore (8HevXIIgr, su questo credo ci sia un consenso unanime da parte degli studiosi).
Quindi, in ogni caso, i diversi testimoni parlano con voci diverse e non è giusto farli parlare come un'unica voce a favore o contro un'ipotesi.

Tr l'altro il problema del nome divino era probabilmente già sentito al tempo, dove una comunità come quella di Qumran era di certo sensibile alla questione, e dove non sorprenderebbe una trascrizione della LXX con revisioni del testo greco per renderlo più fedele all'originale ebraico (o l'inserimento del tetragramma ebraico, ritenuto più "puro" rispetto ad un termine greco).

Tutto ciò, comunque, è solo per affermare che in filologia non bisogna dare per scontate troppe cose e comunque rimangono valide le differenze relative alla diversa natura dalla LXX e del NT , che non rendono ovvio "proiettare" un problema della LXX sui testi del NT.

Ciao, Talità
 
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view post Posted on 4/2/2011, 18:40     +1   -1
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Solo una parola che avevo omesso ma che per completezza bisogna ricordare relativamente alla presenza del tetragramma dei papiri pre-cristiani della LXX (in effetti è questo l'unico argomento interessante perché l'unico sul quale c'è qualche elemento concreto su cui discutere).
Come diceva giustamente Talità, e come potete leggere sul sito di Albert Pietersma in un suo lavoro degli anni '80, una buona fetta di studiosi ritiene che quei casi di tetragramma non attengano alla fase alta della LXX ma, al contrario, siano l'esito di una revisione giudaizzante scatenatasi dopo le massicce emigrazioni dalla Palestina ad Alessandria ai tempi di Aristea e oltre. L'argomento, che si basa su elementi interni al testi (in ispecie la modalità di rendere adonai, shaddai, elohim e naturalmente yhwh quando trovati in combinazione) è molto credibile, e nulla in effetti vieta di pensare che la LXX originale leggesse proprio kyrios e che quindi l'interpolatore sarebbe un giudaizzante, dunque esattamente l'opposto di quanto affermano i TdG. Anche se prima facie tutto questo può sembrare controintuitivo, l'evidenza testuale spinge proprio in questa direzione, anche se non possiamo avere certezza vista l'esiguità dei testimoni superstiti.
È altresì chiaro che se avesse ragione Pietersma cadrebbe anche l'analogia (che è comunque infondata per le ragioni che avevo esposto prima) con il NT, smontando anche questo flebilissimo elemento di appiglio dei settari.
Ciao,
 
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view post Posted on 4/2/2011, 20:23     +1   +1   -1
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Anche Gesù usa delle "sostituzioni" del tetragramma, ad esempio davanti al Sommo Sacerdote sinedrita dice "vedrete il Figlio dell'uomo alla destra della Potenza", dove in ebraico nel passo citato stava YHWH, sicché, se questi copisti cristiani che hanno manipolato tutti i testi del NT in qualsiasi zona geografica esistessero (l'ipotesi da ridere già da sola), non sempre avrebbero reso con kyrios, ma anche con altre sostituzioni...
Beh, basta battute, parliamo di cose serie...

Come è esemplificato dall'episodio di Gesù davanti al sinedrio, egli non pronuncia mai il Nome divino, e, come ogni ebreo, dà segno di adeguarsi a questa pratica usando anche altri stratagemmi, tra cui delle circonlocuzioni, che infatti sono attestate nel NT. J. Jeremias* e J. McNamara** ne fanno un’ampia disamina nei loro lavori.
Se si legge ad esempio un capitolo della classica “Teologia del Nuovo Testamento” del noto aramaista J. Jeremias, si vedrà la documentazione sul fenomeno del passivo divino, cioè un tipo di costruzione che ricorre centinaia di volte nei Vangeli, consistente nel mettere le frasi al passivo per evitare di dover nominare Dio come soggetto, ad esempio nelle Beatitudini: “beati gli afflitti, perché saranno consolati (= YHWH li consolerà)”. Orbene, anche J. Jeremias rimarca come fosse proibito all'epoca di Cristo pronunciare il Nome (v. scansione su infotdgeova, perché qui è proibito postarle).

Pronunciare il nome divino era proibito, tranne che in poco eccezioni ben definite, per le quali Jeremias rimanda allo STRACK H.L. - BILLERBECK P., Kommentar zum Neuen Testament aus Talmud und Midrasch, opera fondamentale. Se sai il tedesco, ti ho scansionato le pagine coi riferimenti dati da questi autori sempre su infotdgeova.


Se poi ti interessano altre fonti sul divieto di pronunciare il Nome Divino, puoi leggere questo articolo del prof. Biguzzi della Pontificia Università Urbaniana, che forse non hai mai visionato:
http://www.santantonioalberobello.it/Vari%...-%20Biguzzi.pdf


*J. Jeremias, Teologia del Nuovo Testamento, Brescia 1972 pp. 17-22
**M. McNamara, I Targum e il Nuovo Testamento, Bologna 1978 pp. 111-115
 
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Serveto
view post Posted on 4/2/2011, 22:39     +1   -1




Caro Polymetis,

Premetto che ritenere che il Nome Divino potesse comparire negli autografi o nelle copie giudeo-cristiane del NT non significa che i mss successivi fossero "manipolati", questa almeno è la conclusione a cui sono giunto personalmente.

CITAZIONE
Anche Gesù usa delle "sostituzioni" del tetragramma, ad esempio davanti al Sommo Sacerdote sinedrita dice "vedrete il Figlio dell'uomo alla destra della Potenza", dove in ebraico nel passo citato stava YHWH

Che Gesù parlando davanti al Sinedrio potesse aver usato degli eufemismi è comprensibili e non ci stupisce, in quella situazioni poteva essere accusato formalmente di bestemmia.

CITAZIONE
se questi copisti cristiani che hanno manipolato tutti i testi del NT in qualsiasi zona geografica esistessero (l'ipotesi da ridere già da sola), non sempre avrebbero reso con kyrios, ma anche con altre sostituzioni...

L'ipotesi non dovrebbe farti tanto ridere, perché sai bene che già dalla metà del II secolo "in qualsiasi zona geografica esistessero" testi del NT i nomina sacra sostituirono in modo uniforme e standardizzato alcune parole, così come il tetragramma venne sostituito con KURIOS (o il corrispondente nome sacro) dalla LXX. Non la trovo un'ipotesi poi così anodina.

CITAZIONE
Come è esemplificato dall'episodio di Gesù davanti al sinedrio, egli non pronuncia mai il Nome divino, e, come ogni ebreo, dà segno di adeguarsi a questa pratica usando anche altri stratagemmi, tra cui delle circonlocuzioni, che infatti sono attestate nel NT. J. Jeremias* e J. McNamara** ne fanno un’ampia disamina nei loro lavori.

Cosa Gesù "pronunciasse" in realtà è abbastanza indifferente rispetto alla presenza del Nome Divino nella letteratura del I secolo, che il Nome (in genere) non si pronunciasse non significa che non comparisse nella Torah o nella LXX. Che nel I secolo per estrema deferenza (e non indifferenza!) si fosse molto cauti ad usare il Nome Divino in pubblico nessuno lo mette in dubbio.

CITAZIONE
Pronunciare il nome divino era proibito, tranne che in poco eccezioni ben definite

Che fosse assolutamente "proibito" pronunciarlo (cioè che pronunciarlo di per sé fosse considerata una bestemmia) è cosa di cui non siamo certi prima del 150 EV e certo non era proibito trascriverlo, comunque se Gesù parlava aramaico potrebbe aver usato il sostituto Iao che era consentito e di cui abbiamo diverse testimonianze nella letteratura. In tutti i casi è ovvio che Gesù (che era cosciente di essere figlio di Dio) utilizzò il nome dal Padre con una certa cautela.

Shalom


 
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Serveto
view post Posted on 4/2/2011, 22:59     +1   -1




Caro Teodoro, egregio anti-geovista... :P

CITAZIONE
nulla in effetti vieta di pensare che la LXX originale leggesse proprio kyrios e che quindi l'interpolatore sarebbe un giudaizzante, dunque esattamente l'opposto di quanto affermano i TdG

Ai testimoni di Geova non interessa molto cosa leggesse la LXX originale, non è l'ambiente alessandrino che ci interessa, ma che cosa contenesse la LXX nel I secolo in ambiente palestinese, e quale fosse l'atteggiamento generale dei copisti nei confronti del Nome. Quello che emerge dai mss che ci sono giunti è abbastanza univoco: l'abitudine "giudeizzante" era di conservare il Nome Divino all'interno del testo greco.

CITAZIONE
È altresì chiaro che se avesse ragione Pietersma cadrebbe anche l'analogia (che è comunque infondata per le ragioni che avevo esposto prima) con il NT, smontando anche questo flebilissimo elemento di appiglio dei settari

Non si capisce bene cosa proverebbe la tesi di Pietersma rispetto al processo di acclimatazione della LXX all'interno della chiesa cristiana, è tra il 70 ed il 135 che avviene (anche a livello testuale) la rottura tra giudaismo e cristianesimo che si consolida con l'uso del codice (contro il rotolo del giudaismo), l'uso di kurios al posto di YHWH (come mostrano i papiri di Elefantina) e l'introduzione dei nomina sacra che dimostrano una precoce operazione di standardizzazione del testo in ambiente cristiano.

Shalom
 
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view post Posted on 5/2/2011, 13:32     +1   -1
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"Premetto che ritenere che il Nome Divino potesse comparire negli autografi o nelle copie giudeo-cristiane del NT non significa che i mss successivi fossero "manipolati", questa almeno è la conclusione a cui sono giunto personalmente."

Ah no? E perché non sarebbe una manipolazione? Si sta dicendo che è stata fatta una variazione intenzionale, su vasta scala, in un'azione concertata chissà cosa, e su un numero di scritti che a quel tempo giravano anche separati, e che comunque, in nessun caso, costituiranno il canone a 27 che abbiano noi prima del IV secolo. Sicché francamente questi copisti neppure sapevano cosa avrebbero dovuto manipolate. La tesi di una manipolazione comunque è gratuita, e non dovrebbe essere chi si attiene all'evidenza manoscritta a dover dimostrare che non c'è stata, bensì chi ritiene follemente che vi fu, contro il consensus accademico, dovrebbe scomodarsi a dimostrare la sua tesi, in caso contrario la sua tesi è gratuita. Il buon Lucifero, non si sa perché, s'è preso l'onore di dimostrarvi che avete torto, quando non s'è reso conto che gli sarebbe bastato mostrare che i TdG non hanno prove di aver ragione, e che l'onore della prova non spetta a lui.
E poi, come fa un TdG a dire che non sia una sparizione importante questo tetragramma, visto il culto idolatrico con cui circondate il nome YHWH (anzi, il nome di una divinità inesistente che voi chiamate Geova, nome ignoto alla storia delle religioni)?

CITAZIONE
"Che Gesù parlando davanti al Sinedrio potesse aver usato degli eufemismi è comprensibili e non ci stupisce, in quella situazioni poteva essere accusato formalmente di bestemmia."

1)Non si vede proprio perché Gesù, davanti al sinedrio, debba farsi degli scrupoli e usare la vostra "strategia teocratica", come se fosse un vile che mischia le carte per non assumersi la responsabilità di quello che dice, o come se tentasse di sfuggire alla morte. Sappiamo dalla scena del Gethsemani che Gesù disse al Padre "sia fatta la tua volontà, non la mia", e siccome voi fondamentalisti sicuramente ritenete questa favolistica scena storica, mi aspetto che tu prenda in parola Gesù Cristo quando afferma che dunque non voleva evitare la morte, ma anzi, decise di portare il suo compito sino in fondo. Sicché non si vede proprio perché avrebbe dovuto, come se avesse paura di morire, mettersi a misurare le parole.
Il fatto comunque che tu ammetta che Gesù avrebbe usato delle circonlocuzioni per timore d'essere accusato di bestemmia, indica quando stiamo ripetendo da sempre, cioè che quel nome era in disuso e che non si usava perché considerato troppo sacro.
Da ultimo Jeremis e McNamara nella pagine da me scansionate documentano circonlocuzioni tipiche del giudaismo per evitare di pronunciare il nome sulla bocca di Gesù anche fuori dal processo al Sinedrio.

CITAZIONE
"L'ipotesi non dovrebbe farti tanto ridere, perché sai bene che già dalla metà del II secolo "in qualsiasi zona geografica esistessero" testi del NT i nomina sacra sostituirono in modo uniforme e standardizzato alcune parole, così come il tetragramma venne sostituito con KURIOS (o il corrispondente nome sacro) dalla LXX. Non la trovo un'ipotesi poi così anodina."

Ma queste non sono manipolazioni, sono abbreviazioni, come ce ne sono per un gran numero di parole greche. Se anziché scrivere Kyrios scrivi KS, riportando la prima e l'ultima lettera, che cavolo di manipolazione sarebbe? E' la stessa identifica parola, semplicemente la abbrevi. Idem per THeoS che diventa TH-S ecc. Qui nessuno manipola niente, è come se anziché "eccetera" scrivi "ecc.", semplicemente tutti sanno cosa leggere.

CITAZIONE
"Cosa Gesù "pronunciasse" in realtà è abbastanza indifferente rispetto alla presenza del Nome Divino nella letteratura del I secolo, che il Nome (in genere) non si pronunciasse non significa che non comparisse nella Torah o nella LXX. "

La Torah ebraica e i LXX sono cose diverse, ed è il caso di non accomunarle. Se usciamo dalla Torah nel senso di Pentateuco, e leggiamo infatti la scomparsa di YHWH dai libri dell'AT composti a ridosso dell'epoca cristiana.


CITAZIONE
"Che nel I secolo per estrema deferenza (e non indifferenza!) si fosse molto cauti ad usare il Nome Divino in pubblico nessuno lo mette in dubbio."

pare che la congrega di Brooklyn la pensi diversamente, stante il fatto che mettono in bocca a Gesù l'inesistente Geova ogni tre parole, e, similmente, i TdG si profondono per effetto di questo tarocco filologico in mille frasi senza senso del tipo "Geova dice".

CITAZIONE
"he fosse assolutamente "proibito" pronunciarlo (cioè che pronunciarlo di per sé fosse considerata una bestemmia) è cosa di cui non siamo certi prima del 150 EV e certo non era proibito trascriverlo"

Qumran, che presenta manoscritti dal III sec. a.C. al I sec. d.C. ci dà dei buoni esempi dell'evoluzione diacronica di cui sto parlando. Dei testi composti a ridosso dell'epoca cristiana ove si citino passi biblici che contenevano il tetragramma, esso viene sostituito da adonay. Ad esempio in IQDtnb si cita Dt 32, 27. In numerosi testi il tetragramma è sostituito con “El” (elenco in . Stegemann. “Religionsgeschichtliche Erwägungen zu den Gottesbezeichnungen in den Qumrantexten", in M. Delcor (ed.), Qumran. Sa piéte, sa théologie et son milieu (BETL 46), 1978 p. 195.
Gi esempi di sostituzioni potrebbero proseguire, ma spero si chiaro da questi che l’idea dei TdG secondo cui se il tetragramma c’era nel testo ebraico, allora gli evangelisti l’avrebbero citato, è priva di senso. Priva di senso sia perché 1)Gli evangelisti non citano il testo ebraico, ma una traduzione greca dell’AT. 2) Non si sa da dove gli evangelisti attingano questo testo greco (visto che non è sempre dalla LXX). 3)Se anche citano la LXX, nulla prova che il testo da cui citano avesse il tetragramma, e che, se anche l’avesse avuto, essi avrebbero voluto mantenerlo, come ben mostrano i qumraniti che a volte omettono il tetragramma addirittura citando dall’ebraico. Sicché, non solo non sappiamo se questo tetragramma ci fosse nella LXX, ma, anche ci fosse stato, la prassi degli scribi di Qumran, la più vicina a Gesù che possiamo avere, mostra che pur dovendo citare un testo col tetragramma si sostituiva. Sicché tutta le tesi dei TdG è costruita su una serie di congetture che implicano altre congetture, e in particolare:

1)Che gli evangelisti citino da una versione della LXX col tetragamma.
2)Che, se anche per ridicola ipotesi citassero davvero da questa versione, essi avrebbero mantenuto il tetragramma anche dando in pasto il NT a dei gentili.
3)Che poi, nell’arco di pochi decenni, questo tetragramma sia stato cancellato, non si sa come, dalla gestapo dell’epoca, la potentissima organizzazione satanica degli apostati, in grado di raggiungere ogni manoscritto che circolava in ogni punto dell’impero affinché, in ogni manoscritto successivo copiato da essi, di qualunque famiglia fosse, il tetragramma scomparisse. Una serie cioè di ipotesi una più improbabile dell’altra, che infatti non hanno alcun seguito.

Altra nota: anche Filone, di fatto coevo all’epoca che ci interessa, testimonia la sostituzione di YHWH con kyrios nelle citazioni dell’Antico Testamento. La tesi geovista secondo cui il fatto che il tetragramma manchi in Filone è dovuto sempre alla prassi scrittoria dei perfidi apostati che fecero sparire il tetragramma dalla opera di Filone è impossibile, e questo non tanto per l’antichità dei manoscritti filoniani, ma perché Filone non solo scrive kyrios in citazioni dell’AT, ma si profonde pure subito dopo in discorsi per spiegarne l’etimologia, il che dimostra che nel testo originario c’era proprio kyrios, e non si tratta di una modificazione successiva opera della mafia apostata. A questo proposito, si potranno trovare su infotdgeova, nella discussione “La scomparsa di YHWH”, delle scansioni del volume di Sean M. McDonough, “YHWH at Patmos: Rev. 1:4 in its Hellenistic and early Jewish setting”, Tübingen, 1999, su questo forum infatti è proibito postare scansioni di libri e non ho intenzione di mettermi a trascriverle a mano.

"
CITAZIONE
comunque se Gesù parlava aramaico potrebbe aver usato il sostituto Iao che era consentito e di cui abbiamo diverse testimonianze nella letteratura."

Un sostituto non è il tetragramma, anzi, serve apposta per non pronunciare il tetragramma.

CITAZIONE
“Che fosse assolutamente "proibito" pronunciarlo (cioè che pronunciarlo di per sé fosse considerata una bestemmia) è cosa di cui non siamo certi prima del 150 EV e certo non era proibito trascriverlo”

Filone nel De Vita Mosis scrive: “C’era anche una placca d’oro lavorata a forma di corona e recente incisi i quattro caratteri di un nome che avevano il diritto di udire e di pronunciare nel santuario soltanto coloro le cui orecchie e la cui lingua erano state purificate dalla sapienza, e nessun altro e assolutamente in nessun altro luogo” (114)

Giuseppe Flavio scrive parlando di Mosè: “Non dubitando delle promesse divine, dopo aver visto e udito simili conferme, Mosè pregò e supplicò che gli fosse garantito questo potere in Egitto; supplicò ancora di non negargli la conoscenza del Suo nome; siccome lo aveva favorito della Sua voce e della Sua visione, gli dicesse ancora come doveva rivolgersi a Lui, di modo che durante i sacrifici potesse invocare il Suo nome affinché fosse presente ai riti sacri. Dio allora gli rivelò il proprio nome, che fino allora non era mai venuto a orecchie umane, e che non mi è lecito pronunciare” (Ant. II, 275-276)
Secondo la Mishna poi solo il Sommo Sacerdote poteva pronunciare il nome durante lo Yom Kippur (Yoma 3,8; 4,2; 6,2)

CITAZIONE
“In tutti i casi è ovvio che Gesù (che era cosciente di essere figlio di Dio) utilizzò il nome dal Padre con una certa cautela.”

Non c’è scritto da nessuna parte che l’abbia utilizzato. Stai ancora sognando sulla TNM?

CITAZIONE
“Ai testimoni di Geova non interessa molto cosa leggesse la LXX originale, non è l'ambiente alessandrino che ci interessa, ma che cosa contenesse la LXX nel I secolo in ambiente palestinese, e quale fosse l'atteggiamento generale dei copisti nei confronti del Nom”

Perché? Il Nt è stato composto “in ambiente palestinese”? E perché mai? Sappiamo forse chi ha scritto il NT? E da quando? Ah, dimenticavo, sei un Tdg… Il Pentateuco l’ha scritto Mosè, e i 4 Vangeli li hanno scritti 4 tipi chiamati Matteo, Marco, Luca e Giovanni. La filologia è appena stata buttata nel cesso e in seguito s’è tirata l’acqua.

Il NT è stato scritto da un mucchio di gente diversa, tra cui quel figlio della diaspora chiamato Paolo, che, se studiò a Gerusalemme, non per questo si può definire un giudeo palestinese o un autore di ambiente palestinese…

Edited by Polymetis - 5/2/2011, 14:24
 
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CITAZIONE (Serveto @ 4/2/2011, 22:39) 
L'ipotesi non dovrebbe farti tanto ridere, perché sai bene che già dalla metà del II secolo "in qualsiasi zona geografica esistessero" testi del NT i nomina sacra sostituirono in modo uniforme e standardizzato alcune parole, così come il tetragramma venne sostituito con KURIOS (o il corrispondente nome sacro) dalla LXX. Non la trovo un'ipotesi poi così anodina.

Queste due righe dimostrano insieme ignoranza e malafede. Ignoranza perché i nomina sacra sono solo un'abbreviazione standardizzata (infatti compaiono anche nomi che non sono per nulla "sacri" tipo "uomo") e non sostituiscono un bel niente. Oppure dovremmo dire che nel X secolo c'è una massiccia sostituzione di και perché da quel momento in poi è scritto quasi sempre abbreviato e non più per esteso, e così per tutte le desinenze nel XII-XIII secolo. Che assurdità. Una "sostituzione" è un errore volontario, il nomen sacrum è banalmente un'abbreviazione del medesimo nome, tant'è che nelle edizioni (anche in quelle diplomatiche) sono sciolti automaticamente senza neppure segnarli in apparato, esattamente come tutte le altre abbreviazioni.
Malafede perché l'espressione "così come il tetragramma venne sostituito con KURIOS" costruita come logica conseguenza di una premessa (falsa, peraltro) costituisce invece ciò che dovresti dimostrare, non il punto di partenza del ragionamento. Questi mezzucci retorici da quattro soldi tieniteli pure per le tue casalinghe, grazie.

CITAZIONE
che il Nome (in genere) non si pronunciasse non significa che non comparisse nella Torah o nella LXX.

La Torah non vedo cosa c'entri, e se pure comparisse nella LXX (cosa tutta da dimostrare, come dice Pietersma) ciò non ha alcun riflesso sul NT, dove infatti non c'è la minima traccia che via mai stato. Come diceva giustamente Lucifero sul vostro forum si tratta di una praesumptio de praesumpto, una congettura che si basa su un'altra congettura, senza la bencheminima evidenza documantale. Evidenza che, viceversa, indica chiaramente conclusioni del tutto opposte alla vostra fantasia.

CITAZIONE
Ai testimoni di Geova non interessa molto cosa leggesse la LXX originale, non è l'ambiente alessandrino che ci interessa, ma che cosa contenesse la LXX nel I secolo in ambiente palestinese, e quale fosse l'atteggiamento generale dei copisti nei confronti del Nome. Quello che emerge dai mss che ci sono giunti è abbastanza univoco: l'abitudine "giudeizzante" era di conservare il Nome Divino all'interno del testo greco

Ah si? Diciamo che ai TdG non interessa proprio nulla, semmai alla dirigenza interessa trovare qualsiasi cosa che possa in qualche modo dare benzina alle loro tesi preconfezionate e condivise da nessuno in ogni universo conosciuto. Detto ciò che ne sai tu di quale LXX circolava nell'"ambiente palestinese del I secolo"? Tu lo sai? Io no, e come me non lo sa nessuno, per il non banale motivo che le molte attestazioni che abbiamo hanno spesso segno diverso, vedasi il discorso che facevo relativamente alle citazioni della LXX nel NT: non sono sempre dalla stessa LXX, e quindi questa balla dell'unica LXX con revisioni giudaizzanti che circolava nell'"ambiente palestinese del I secolo" te la puoi pure riprendere. Che poi la famiglia più rappresentata fosse proprio quella giudaizzante da dove lo avresti inferito? Visto che nel NT non compare uno straccio di tetragramma si direbbe proprio il contrario. Oppure indicaci dove il NT, citando dalla LXX, avrebbe preso una lezione palesemente giudaizzante. Ma attenzione, per ogni esempio che porti (ammesso che tu ne sia capace), io te ne porto il doppio di segno opposto, giusto per farti capire che aria tira.

CITAZIONE
Non si capisce bene cosa proverebbe la tesi di Pietersma rispetto al processo di acclimatazione della LXX all'interno della chiesa cristiana

Pietersma illustra con esempi concreti –e non con chiacchiere– che quei pochissimi esempi di tetragrammi che abbiamo si trovano tutti all'interno di testi che mostrano forti evidenze di una revisione in chiava arcaizzante. L'interpolatore dunque non è il cristiano che toglie i tegtragrammi, ma il giudaizzante che toglie kyrios. Se non sei d'accordo con Pietersma puoi tranquillamente deliziarci spiegandoci il perché, io ti seguirò con attenzione, visto che non stiamo parlando di una mezza calzetta ma di uno dei più noti septuagintisti del pianeta.

Come ti ho sempre detto, se vuoi dimostrare che i coccodrilli volano sei libero di farlo, ma l'onere della prova spetta a te,a noi basta osservare l'evidenza.

Ciao ciao,
 
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view post Posted on 5/2/2011, 14:40     +1   -1
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Noto solo ora di aver scritto in contemporanea a poly che stava scrivendo nella sostanza le medesime cose. Non è la prima volta che capita ma ogni volta mi fa sorridere.
Scusate dunque le ovvie ripetizioni, giuro che non c'eravamo messi d'accordo :)
 
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Serveto
view post Posted on 5/2/2011, 14:58     +1   -1




Caro Polymetis,

Perché non provi a moderati? Ti farebbe bene.

CITAZIONE
E perché non sarebbe una manipolazione? Si sta dicendo che è stata fatta una variazione intenzionale, su vasta scala, in un'azione concertata chissà cosa, e su un numero di scritti che a quel tempo giravano anche separati, e che comunque, in nessun caso, costituiranno il canone a 27 che abbiano noi prima del IV secolo.

Anche l'introduzione dei nomina sacra fu una variazione molto precoce, intenzionale e su vasta scala, evidentemente anche con una certa concertazione dato sono standardizzati e su scritti che giravano anche separati. Non tutte le variazioni sul testo debbono per forza essere considerate delle manipolazioni nel senso deteriore del termine.

CITAZIONE
Sicché francamente questi copisti neppure sapevano cosa avrebbero dovuto manipolate

Questo è il punto, spesso i copisti greci non sapevano cosa fosse il tetragramma, alcuni pensavano fosse una forma arcaica di ADONAI e dunque lo resero come potevano, ma questo non comporta alcuna manipolazione.

CITAZIONE
La tesi di una manipolazione comunque è gratuita, e non dovrebbe essere chi si attiene all'evidenza manoscritta a dover dimostrare che non c'è stata, bensì chi ritiene follemente che vi fu

Certamente la sostituzione vi fu nel caso della LXX, se non altro per le ragioni che ho esposto sopra, per il NT al momento non abbiamo documenti che possano provarlo, seppure vi sono degli indizi, ma questo non significa che non sia una tesi ragionevolmente possibile.

CITAZIONE
La Torah non vedo cosa c'entri, e se pure comparisse nella LXX (cosa tutta da dimostrare, come dice Pietersma) ciò non ha alcun riflesso sul NT, dove infatti non c'è la minima traccia che via mai stato.

Cosa fosse usato nella Vorlage della LXX abbiamo detto che ci interessa poco, qui discutiamo dell'ambiente in cui presumibilmente si è sviluppato il NT. Senza entrare in mille dettagli è chiaro che in quell'ambiente tanto la torah che la LXX conservano il tetragramma nello scritto, che questo non abbia avuto la minima influenza sui cristiani che ne facevano uso e lo citavano costantemente a me pare tesi piuttosto ardita.

CITAZIONE
Detto ciò che ne sai tu di quale LXX circolava nell'"ambiente palestinese del I secolo"? Tu lo sai? Io no, e come me non lo sa nessuno

Dunque diciamo subito che non puoi escludere che la LXX avesse il Nome Divino, mentre Pietersma ammette che in ambiente palestinese fin dal I secolo aEV ci fosse il tetragramma, e totalità delle copie precristiane della LXX che ci sono pervenute hanno il tetragramma e così le versioni giudaiche più tarde. Origene sostiene che che i migliori mss avessero il Nome Divino e Girolamo ancora possiede mss della LXX con il Nome Divino. Il che dimostra che tali copie non erano affatto sconosciute tra i cristiani. Ora, è vero che si tratta di indizi, e magari domani scopriamo che ci sono 100 mss della LXX scritti a Gerusalemme con kurios al posto di YHWH, ma io direi che come tu stesso dici dovremmo attenerci alla prova dei mss, perché se ipotizziamo una LXX senza tetragramma senza mss allora è altrettanto lecito ipotizzare un NT con il tetragramma senza mss!

CITAZIONE
L'interpolatore dunque non è il cristiano che toglie i tegtragrammi, ma il giudaizzante che toglie kyrios

Quella di Pietersma è solo un'ipotesi, seppure vi fossero state della manipolazioni giudaizzanti (per altro piuttosto antiche) possiamo solo dire che in ambiente giudaizzante era normale usare il tetragramma dove esso compariva nel testo ebraico. le ragioni non ci interessano, e comunque riguardando lo stesso ambiente dei giudeo-cristiani palestinesi non abbiamo ragione di pensare ad un diverso trattamento del Nome. Io mi limito a citare il DENT che al lemma kurios, rispetto alla tesi che la designazione greca di Dio/Jahvè sia passata attraverso la LXX dice:

"Ma questa traduzione [jhwh con kurios] si trova soltanto nelle copie cristiane dei LXX dei secc. IV e V, non noi mss che erano redatti in epoca precristiana per giudei di lingua greca. In queste traduzioni dell'AT jhwh fu introdotto in lettere ebraiche o vetero-ebraiche"

Questo è al momento il consensus accademico sulla questione, tanto che il DENT deve ipotizzare un'origine diversa della designazione kurios.

Shalom
 
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