Studi sul Cristianesimo Primitivo

Ma Gesù ha mai detto di essere Dio?

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view post Posted on 27/2/2011, 21:20     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
a) I farisei dell'epoca attribuivano dunque un qualche valore alla LXX, giacchè Cristo gliela cita contro come autorevole?

Personalmente escludo che nel mondo ebraico si sia mai dato il benché minimo valore alla LXX, considerata una traduzione e per di più avversata proprio dalla stragrande maggioranza.
Non è immaginabile che un Rabbi dell'epoca e i Farisei che erano i custodi della Torah e della tradizione, potessero fare riferimento a una imprecisa traduzione scritta per i goym, allorché essi bevevano alla unica ed autorevole fonte

CITAZIONE
chi era Gesù per Giovanni e/o la comunità giovannea di fine primo secolo?

Mi sembra chiaro che siamo in una fase nella quale la teologia cristocentrica è già consolidata e il vangelo giovanneo è scritto per comunità che già vedono Gesù come Dio

CITAZIONE
E' anche possibile che quelli di Giovanni siano però dei pretesti letterari fittizi per far intendere al lettore che le parole di Gesù avevano un qualcosa di talmente megalomanico e rivoluzionario da rischiargli la lapidazione.

Altro errore: la pena per la bestemmia e per il falso profeta era il soffocamento, non la lapidazione

CITAZIONE
) Forse nel I secolo Elohim aveva nell'ambiente di Gesù il significato di Dèi,

No, il significato era giudici, legislatori. L'ebraico moderno ha una sovrapponibilità con quello biblico di almeno il 90%

CITAZIONE
invece di affidarsi al testo ebraico masoretico?

Non al testo masoretico, ma a quello senza punteggiatura.
I Masoreti hanno pnteggiato il testo per fornire la lettura univoca che tutti avrebbero dovuto leggere e quella che essi volevano. Il testo nudo e crudo, quello analizzabile e interpretabile senza vocalizzazione era il testo di riferimento

CITAZIONE
che l'autore giovanneo forse non conoscesse la lingua ebraica

questo è più che probabile
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 27/2/2011, 21:45     +1   -1




CITAZIONE
Mi sembra chiaro che siamo in una fase nella quale la teologia cristocentrica è già consolidata e il vangelo giovanneo è scritto per comunità che già vedono Gesù come Dio

Eppure gli antitrinitari dell'antichità, come gli ariani, se misero in discussione la deità di Cristo è proprio grazie anche a ciò che vi leggevano proprio nel Vangelo di Giovanni (es: "Il Padre è più grande di me"), dunque non bisogna dare per scontato quale fosse il reale messaggio che voleva trasmettere il vangelo giovanneo e che forse il vero contenuto è stato frainteso da proprio ciò che divenne in seguito con l'imposizione, la "retta ortodossia".
CITAZIONE
Non al testo masoretico, ma a quello senza punteggiatura.

Certamente, prima era senza punteggiatura giusto, svista mia.


Negev, trattiamo altri passi di Giovanni. L'Agiografo ci informa che i farisei tentarono di ucciderlo perchè egli aveva detto la frase "Io e il Padre siamo uno" e per il suo continuo modo di chiamare Dio "Padre suo". Entrambe le espressioni dovevano suonare una bestemmia all'epoca come proclamazioni di farsi uguali a Dio secondo te?


Saluti
 
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view post Posted on 27/2/2011, 21:53     +1   -1
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אריאל פינטור

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Negev, trattiamo altri passi di Giovanni. L'Agiografo ci informa che i farisei tentarono di ucciderlo perchè egli aveva detto la frase "Io e il Padre siamo uno" e per il suo continuo modo di chiamare Dio "Padre suo". Entrambe le espressioni dovevano suonare una bestemmia all'epoca come proclamazioni di farsi uguali a Dio secondo te?

Forse per la prima: "Io e il Padre siamo uno"
la seconda non è un problema all'orecchio ebraico: è abbastanza frequente che l'Ebreo invochi Dio come "Abba" "Padre", nella preghiera. ogni uomo è figlio di Dio.
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 27/2/2011, 22:02     +1   -1




CITAZIONE
Forse per la prima: "Io e il Padre siamo uno"

Una volta, ma purtoppo non mi ricordo più dove, ho letto che anche nel Talmud vi sarebbero espressioni simili di essere "uno con Dio", nel senso, non di essere uguale a Dio ma di avere un'unità di intenti, di volontà con lui. Ti risulta a te?
 
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chimofafà
view post Posted on 27/2/2011, 22:08     +1   -1




CITAZIONE
Ma bisognerebbe capire : chi era Gesù per Giovanni e/o la comunità giovannea di fine primo secolo?

La mia opinione fin qui maturata è che: per Giovanni Gesù è Dio, tutto il suo Vangelo sembra costruito solo per portare prove di questa divinità, deve essere nato (tenendo conto delle varie stratificazioni), per una comunità in forte crisi di fede, in cui magari la stessa divinità di Gesù era stata messa in discussione.

Per quanto riguarda il testo masoretico e la LXX, credo che quando Giovanni scrive ormai "l'IO Sono" messo in bocca a Gesù significava che Gesù era Dio, quindi non è un passaggio Gesuano e "storico", ma un artefatto comprensibile solo alla luce di un uditorio che poteva comprendere l'espressione.
 
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view post Posted on 27/2/2011, 22:08     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 27/2/2011, 22:02) 
CITAZIONE
Forse per la prima: "Io e il Padre siamo uno"

Una volta, ma purtoppo non mi ricordo più dove, ho letto che anche nel Talmud vi sarebbero espressioni simili di essere "uno con Dio", nel senso, non di essere uguale a Dio ma di avere un'unità di intenti, di volontà con lui. Ti risulta a te?

in questo senso sicuramente non è una bestemmia. non conosco però il riferimento talmudico
 
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PAS60
view post Posted on 27/2/2011, 22:52     +1   -1




CITAZIONE (chimofafà @ 27/2/2011, 22:08) 
Per quanto riguarda il testo masoretico e la LXX, credo che quando Giovanni scrive ormai "l'IO Sono" messo in bocca a Gesù significava che Gesù era Dio, quindi non è un passaggio Gesuano e "storico", ma un artefatto comprensibile solo alla luce di un uditorio che poteva comprendere l'espressione.

Comunque, ti ricordi che ci furono pagine e pagine su questo?

Questo è il link dell'ultima pagina di quel thread in cui io cito un riferimento recente:
https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it...47525827&st=150

ma già dalla sesta pagina di quel thread, in base alla sbirciatina che ho dato, si parla del problema dell'"Io Sono".

Buona notte!

 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 27/2/2011, 22:56     +1   -1




Chimofafà
CITAZIONE
La mia opinione fin qui maturata è che: per Giovanni Gesù è Dio, tutto il suo Vangelo sembra costruito solo per portare prove di questa divinità, deve essere nato (tenendo conto delle varie stratificazioni), per una comunità in forte crisi di fede, in cui magari la stessa divinità di Gesù era stata messa in discussione.

E se il Vangelo di Giovanni è stato fatto per confermare una divinità di Gesù messa in discussione, come mai proprio in questo vangelo sono presenti le più forti frasi subordinazionalistiche usate dagli antitrinitari di ogni tempo per sostenere l'inferiorità di Cristo al Padre?

Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.(Giovanni 17,3) [e si sta riferendo proprio al Padre. Da notare come Gesù si cura addirittura di "distinguersi" dall'Unico vero Dio e dire invece di essere stato "mandato" da lui. E da notare che nello stesso Vangelo viene detto pure in bocca a Cristo "chi è mandato non è più grande di chi lo ha mandato"]

Io non posso far nulla da me stesso; perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.(Giovanni 5,30) [Se Giovanni voleva dipingere Gesù come Dio onnipotente, perchè mai fa dire e ripetutamente più volte cose del genere al Cristo?]


Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
(Giovanni 20,17)
che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
(Apocalisse 1,6)
non ho trovato le tue opere perfette davanti al mio Dio.
(Apocalisse 3:2)
Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio, insieme con il mio nome nuovo. (Apocalisse 3:12)


[Perchè mai Giovanni dovrebbe sottolineare sia nel Vangelo che nell'Apocalisse che il Padre è il Dio di Gesù? Come si concilia con il trinitarismo un'asserzione simile?]

CITAZIONE
credo che quando Giovanni scrive ormai "l'IO Sono" messo in bocca a Gesù significava che Gesù era Dio

Ma sembra molto strano questo, visto che, a detta di Negev, "Io Sono" non aveva nessun significato di bestemmia in palestina, e dunque nessun ebreo poteva capire nè sapere che Gesù stava dichiarando di essere Dio con quell'espressione.



Saluti
 
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PAS60
view post Posted on 27/2/2011, 23:11     +1   -1




CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 27/2/2011, 17:49) 
PAS60
CITAZIONE
ovviamente non riferendosi alla Verità stessa, ma alla formulazione

Ma vedi, il problema sorge quando se la formulazione cambia la sostanza concettuale di una verità precedentemente detta, a cambiare non è solo la forma, ma la Verità stessa.

Saluti

Non è sempre così. Il problema è chiaramente vasto anche perché per il credente la Verità è oltre qualunque definizione (Nonostante in questo proprio il cristianesimo che vede Dio "proporzionato" all'uomo dia particolare valore alla parola umana). Basta pensare che ci potrebbero essere accentuazioni di aspetti diversi comunque validi e poi per noi lo Spirito ci fa esprimere meglio nel corso del tempo quello in cui già crediamo in nuce.
L'esempio scioccante che t'avevo fatto era per porre l'attenzione che molto probabilmente c'erano stati soltanto motivi di lingua e/o di reazione socio-culturale tra parti della Cristianità e anche un'esagerazione dialettica da parte di Nestorio, se oggi dobbiamo riconoscere che nonostante rimangano diverse le formulazioni cristologiche tra noi cattolici ed i cristiani assiri, si ritiene seriamente che si tratti della stessa fede cristologica (e dopo quali milleseicento anni).
Comunque è un discorso che mi affascina particolarmente non per niente m'interessa particolarmente l'ecumenismo!!
Buona notte!
 
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view post Posted on 28/2/2011, 11:37     +1   -1
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CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 27/2/2011, 21:17) 
Bene, questa è una testimonianza importante, perchè una delle tesi trinitarie è proprio quella di tirare in ballo sempre questi poveri ebrei

Ecco quei mascalzoni dei "trinitari" che con le loro tesi tirano in ballo "questi poveri ebrei"... ^_^

Continui a creare categorie su categorie, mentre ti sfugge che il discorso sulla trinità non è una questione settaria bensì una riflessione teologica dall'ampio respiro storico e filosofico, e questo è il modo con cui va affrontata.

In ogni caso , polemiche a parte, mi sembra di vedere che la presente discussione abbia fatto dei bei progressi.. E ringrazio anche chimofafà per gli auguri di buon weekend :rolleyes:

Per quel che riguarda l'Io Sono sulla base degli aspetti grammaticali e filologici, ne abbiamo già discusso in altra sede e sappiamo che su tali basi è difficile interpretare chiaramente il valore di tale riferimento - il quale sembra trovare un senso all'interno prospettiva complessiva del vangelo, piuttosto che al suo esterno (posizioni divise in ambito accadamico su un eventuale riferimento a Dio mutuato dalla LXX).

Per uscire da tale "empasse", Negev dice bene quando afferma: "Mi sembra chiaro che siamo in una fase nella quale la teologia cristocentrica è già consolidata e il vangelo giovanneo è scritto per comunità che già vedono Gesù come Dio", e ancora scrive bene quando indica il passo più preciso in tal senso "Io e il Padre siamo uno".

E' chiaro che tale passo, nel contesto di decine di passi analoghi, esprime bene ciò che l'evangelista cerca di dire utilizzando il greco a sua disposizione.

Subito dopo questo passo, l'evangelista ci spiega anche perché si cerca di lapidare Gesù (Gv 9, 33): "Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio".
Nell'ottica dell'evangelista Gesù dovrebbe essere lapidato perché lui, uomo, si fa Dio. A prescindere che questo sia storicamente plausibile (Negev propone il soffocamento come storicamente più plausibile), nella prospettiva di Giovanni il farsi uguale Dio porterebbe alla lapidazione - e questo spiegherebbe anche il tentativo di lapidazione di fronte all'Io Sono.

Riguardo alle "contraddizioni" correttamente evidenziate da Lucifero, le affermazioni apparentemente contrastanti non si annullano l'una con l'altra, altrimenti dovremmo concludere che l'evangelista avesse le idee confuse.
Le "contraddizioni" al contrario sono la base per la discussione, cioè per capire come il Figlio possa essere "uno" col Padre e al tempo stesso differente.
Prima ancora di sciogliere questo nodo, bisogna però tenere a mente un aspetto a mio modo di vedere grandemente sottovalutato: l'incarnazione.
Per Giovanni, il Figlio è il logos incarnato. Ma cosa vuol dire? Cosa comporta il farsi carne? Esiste una soluzione di continuità all'interno della natura del logos nel momento in cui si manifesta nella carne?
Poteva Giovanni, o gli altri evangelisti prime di lui, avere una risposta a tale quesito (o anche solo porselo)?

Ciao,
Talità
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 28/2/2011, 14:27     +1   -1




CITAZIONE
Ecco quei mascalzoni dei "trinitari" che con le loro tesi tirano in ballo "questi poveri ebrei"... ^_^

Beh, scusami, ma, partecipando in diversi forum religiosi a discutere di trinità, dove gli utenti cattolici mi tirano fuori puntualmente l'argomentazione che Gesù si dichiarava Dio perchè gli orecchi dei giudei, accusandolo di bestemmia, intendevano bene cosa volesse dire il Cristo con i suoi discorsi, categorizzare questa argomentazione come credenza standard comune al patrimonio di fede trinitario diviene piuttosto spontaneo pensarlo.

CITAZIONE
ti sfugge che il discorso sulla trinità non è una questione settaria bensì una riflessione teologica dall'ampio respiro storico e filosofico, e questo è il modo con cui va affrontata.

Ma perchè, solo perchè non ci è pervenuta una ricca documentazione in merito, credi che anche i settari non avessero a loro volta le loro evoluzioni, approfondimenti e riformulazioni teologiche? Mi sembra che sia l'ortodossia che le correnti settarie e sopratutto l'arianesimo, abbiano avuto i loro sviluppi, decandenze, revival, e cosi via, resta più che altro da capire chi sia realmente quello ortodosso e chi quello eretico rispetto all'originale messaggio cristiano.

CITAZIONE
, Negev dice bene quando afferma: "Mi sembra chiaro che siamo in una fase nella quale la teologia cristocentrica è già consolidata e il vangelo giovanneo è scritto per comunità che già vedono Gesù come Dio", e ancora scrive bene quando indica il passo più preciso in tal senso "Io e il Padre siamo uno".

Certo che dice bene, ovviamente, finchè darà risposte che danno acqua al mulino esegetico trinitario, andranno sempre bene, non importa come e con quanto discernimento approfondite o argomentate :1082.gif:

Ma, perchè invece, non leggere quel Giovanni 10:30 alla luce del significato che gli dà lo stesso Vangelo e più precisamente il capitolo 17?

Padre santo, conserva [i miei discepoli] nel tuo nome, quelli che tu mi hai dato, affinché siano uno, come noi. (Giovanni 17:11)

Accidenti...Gesù sta dicendo che gli apostoli devono essere tra di loro "uno", esattamente come Gesù e il Padre sono uno? Approfondiamo:

che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me. (Giovanni 17:21-23)

Veramente illuminante questa preghiera di Gesù...analizziamo:

1) Gli apostoli sono tra di loro "uno", esattamente come quando Gesù disse di essere "uno" col Padre...E gli apostoli, che erano, uniti ontologicamente in un unico ente? Ma no ovviamente....avevano una unità di intenti piuttosto. Confrontare questo passaggio con 1Cor 3:8 "Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa"...dove viene utilizzato guarda caso la stessa identica parola greca per definire l'unità presente tra Cristo e il Padre in Gv 10:30...Ed anche qui, siamo in un contesto di unità di intenti simbolica...non di unità ontologica letterale...

2) E gli Apostoli sono "dentro" il Padre e Gesù come Gesù ha dichiarato di essere "dentro" il Padre..e viceversa...E' interessante notare che questa argomentazione è sempre stata usata dai trinitari "io sono nel Padre e il Padre è in me", per sostenere che Gesù e il Padre siano uniti dalla natura e siano la stessa cosa ontologicamente...beh, a meno che non vogliamo estendere una trinità composta pure dagli apostoli, non credo sia tanto fattibile questa interpretazione delle parole di Cristo....ma perfettamente coerenti se si ritorna di nuovo sul discorso dell'unità di intenti menzionata prima...

3) Inoltre da notare anche che Gesù dice di dare agli apostoli la gloria, allo stesso modo in cui Gesù la sua gloria l'ha ricevuta dal Padre...e che il Padre ama gli apostoli allo stesso modo in cui ama Gesù...dunque, questo sembra rafforzare ancora di più la convinzione che il legame che ha Gesù con il Padre non è nulla di esclusivo a lui in quanto Divinità, ma è un dono del Padre che viene dato alla stessa identica maniera anche agli apostoli...

4) Da notare infine, come sottolinei che "tutti siano uno", affinchè il mondo lo riconosca che Gesù sia stato mandato dal Padre...un chiaro segno di subordinazionismo ed umile obbedienza, come a dire; "non consideratemi uguale a Dio, perchè io sono solo stato mandato da lui. Piuttosto io sono uno con lui e dentro di lui come anche voi lo sarete se crederete in me".

CITAZIONE
Subito dopo questo passo, l'evangelista ci spiega anche perché si cerca di lapidare Gesù (Gv 9, 33): "Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio".

Carissimo :1082.gif: , mi spiace contraddirti , ma non è affatto subito dopo come ti piacerebbe credere che fosse, ma passano già ben due capitoli (e per la cronaca siamo già al decimo e nemmeno al nono come riporti), e sopratutto, in un diverso contesto, già slegato e passato ormai dalla diatriba su Abramo e di chi sono figli i farisei. I farisei infatti, non accusano e vogliono lapidare Gesù in quel contesto perchè ha detto di essere "Io Sono", ma perchè avrebbe pronunciato le famose parole "Io e il Padre siamo uno". Ma i farisei hanno forse capito cosa intendesse dire Gesù con quelle parole? Ma ovviamente no, ed ecco infatti che Gesù non solo ha una pronta risposta da replicargli contro, ma l'agiografo ha pure la cura di dirci nei particolari che significato avesse quell'essere "uno", già nel capitolo 17 dello stesso Vangelo.

CITAZIONE
nella prospettiva di Giovanni il farsi uguale Dio porterebbe alla lapidazione

Questa, come abbiamo visto, è finora e per ora, quello di farsi uguale a Dio è solo la prospettiva dei farisei.

CITAZIONE
Riguardo alle "contraddizioni" correttamente evidenziate da Lucifero, le affermazioni apparentemente contrastanti non si annullano l'una con l'altra, altrimenti dovremmo concludere che l'evangelista avesse le idee confuse.

Talità, se non si annullano l'un l'altra, vai a discutere tu con i cattolici e gli ortodossi che si scervellano da due millenni, avendosi pure scomunicato l'un l'altro, su come interpretare le parole di Gesù in merito allo spirito santo che in un verso sembra dire una cosa, in un altro verso sembra dirne un'altra. Per non parlare poi delle polemiche ariane che hanno trovato il loro tesoro di argomentazioni in modo da scatenare il famoso concilio niceno, proprio e sopratutto in questo vangelo. Ma poi, si, l'evangelista potrebbe anche avere le idee confuse. Da un punto di vista filologico, perch escluderlo a priori? Certo, però che se partiamo con la base e il presupposto da terzo protestantesimo americano che ogni singolo scritto del Nuovo Testamento è inerrante e immacolatamente immune da ogni sorta di errore, allora tiro avanti le mani!

CITAZIONE
Per Giovanni, il Figlio è il logos incarnato. Ma cosa vuol dire? Cosa comporta il farsi carne? Esiste una soluzione di continuità all'interno della natura del logos nel momento in cui si manifesta nella carne?
Poteva Giovanni, o gli altri evangelisti prime di lui, avere una risposta a tale quesito (o anche solo porselo)?

E' interessante notare come Giovanni sebbene dica che il Logos si è incarnato, non dica invece nulla di come sia avvenuta questa incarnazione, cioè mancano gli episodi dell'infanzia di Cristo che dovrebbero chiarire la modalità nel quale l'incarnazione sarebbe avvenuta. Sebbene Giovanni potesse intenzionalmente evitare di menzionare questi eventi, perchè già narrati nei sinottici che conosceva, bisogna riconoscere che molti cristiani interpretarono in maniera docetica la venuta di Gesù che giunge misteriosamente "dal cielo". Comunque Giovanni sembra non preoccuparsi di che cosa volesse dire assumere una natura divina od umana per Cristo al momento dell'incarnazione e prima. L'incarnazione la pone sotto il punto di vista utilitaristico dei credenti, ovvero Gesù si è incarnato affinchè i cristiani ricevessero la vita eterna tramite il suo sacrificio. Non a caso nel prologo della sua prima lettera, ricalca il prologo giovanneo, chiamando Gesù proprio come "Logos della Vita". L'incarnazione, è in funzione teologica a favore del credente, ma non credo si ponesse il problema di quali implicazioni avrebbe avuto per lui, la sua natura. Questo è un problema di cui si occuperà esplicitamente Paolo di Tarso ai Filippesi.


Saluti

Edited by Lucifero ~Sapere Aude~ - 28/2/2011, 14:43
 
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chimofafà
view post Posted on 28/2/2011, 15:17     +1   -1




CITAZIONE
Non è immaginabile che un Rabbi dell'epoca e i Farisei che erano i custodi della Torah e della tradizione, potessero fare riferimento a una imprecisa traduzione scritta per i goym,

Negev, su questo non sono d'accordo, la LXX venne elaborata anche per gli ebrei che non stavano in Israele, quindi la traduzione era un'esigenza pratica, che poi sia stata modificata (in alcuni passi) in chiave Cristologica questo è pacifico, ma non puoi tirare lo sciaquone su questo. Il "non riconoscimento" della LXX da parte degli ebrei con molta probabilità è legato già ad un periodo in cui le due comunità erano avverse.


CITAZIONE
E se il Vangelo di Giovanni è stato fatto per confermare una divinità di Gesù messa in discussione, come mai proprio in questo vangelo sono presenti le più forti frasi subordinazionalistiche usate dagli antitrinitari di ogni tempo per sostenere l'inferiorità di Cristo al Padre?

Certo che ci sono anche frasi di "subordinazione", il Vangelo Giovanneo (che ci è pervenuto) è allo stesso tempo: tesi e antitesi, possiamo utilizarlo per tutte le speculazioni che vogliamo sia dottrinali che storiche, é anche il vangelo dove si dice:

"Voi [samaritani] adorate quello che non conoscete [non conoscevano YHWH?], noi [chi?] adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. (Gv 4, 22)

Qui ci sarebbe un Dio che adora un altro Dio, ma chi se non YHWH? E già elementi gnosticheggianti qua ne abbiamo a iosa.

E' possibile che questo vangelo sia stato "saccheggiato" nel corso dei tempi, con il risultato che è diventato come l'oroscopo, ognuno ci vede quello che vuole.
 
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koan
view post Posted on 28/2/2011, 17:11     +1   -1




Insomma... oggi non riesco proprio a trovare il modo e il tempo per scrivere (mi trovo in ambiente di lavoro)... ci riprovo però ora :)
Vediamo se quanto segue può spiegare meglio la questione, nella comprensione del contenuto scritturistico (non si tratta di voler fare teologia, ma solo di fare chiarezza e poter capire di che cosa si parla) ..

L'unico "Giudice" in Cielo e in terra è DIO.
Il Signore DIO mostra però attraverso le Scritture che l'uomo stesso è padrone o meglio responsabile diretto del proprio destino, in quanto giudice della sua stessa vita e della vita che si svolge/sviluppa sulla terra. Giudicare infatti il bene e il male, come conseguenza della conoscenza derivante dall'Albero del bene e del male presente nel Gan Eden (il Giardino del Paradiso originale terrestre), significa assomigliare a DIO, assumendo la prerogativa divina di giudicare che cosa è bene e che cosa è male.

Essere "Giudice" è quindi sinonimo di divinità, in qualità di "figli di DIO", fatti da DIO a Sua stessa immagine e somiglianza; è chiaro invece che non si tratta altresì di deità; ovvero della stessa Sostanza di DIO (essendo questa un'altra dimensione che va alla radice stessa dell'Essere e della deità di DIO, quanto in altri termini "costituisce" il FIGLIO come uguale alla sostanza e deità del PADRE; la SS.Trinità consiste infatti nel divenire veri Figli, nel FIGLIO, il quale è UNO con il PADRE... da cui anche la Vera Divinità).
Bisogna comprendere ancora, intorno alla questione trinitaria discussa nel thread, che DIO è il PADRE ed è PADRE al di là dello spazio e del tempo, da DIO stesso creati attraverso il diverire proprio della Creazione/Esistenza; il FIGLIO pertanto è interno al PADRE, non cioè al di fuori di LUI -in termini di essenza- e non a prescindere da LUI .. e viceversa. Questo significa essere UNO, parlare di UNITA' di DIO; da cui la SS.Trinità che "il FIGLIO", non solo cioè "un figlio di DIO", rivela attraverso di Sé, come Compimento, Centro, Principio e Fine ultimo di Tutto (la LEGGE e la PAROLA delle Sacre Scritture servono infatti come pedagogo per essere preparati a poter ricevere lo SPIRITO, attraverso il FIGLIO -la PAROLA fatta Carne- in DIO PADRE; al fine di poter divenire UNO con DIO: PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO).

Spero che il discorso intorno alla Trinità e superiorità divina possa essere ora più chiaro (il Figlio si sottomette in quanto Figlio al Padre e il Padre in quanto Padre si dà tutto, interamente, al Figlio Suo .. per noi, chiamati a divenire Uno con il Padre, nel Figlio, attraverso lo Spirito Santo che ci viene dato/comunicato in Cristo -il Figlio- dal Padre per mezzo del Figlio). Tutto qui ..

Edited by koan - 28/2/2011, 17:19
 
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view post Posted on 28/2/2011, 17:19     +1   -1
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Negev, su questo non sono d'accordo, la LXX venne elaborata anche per gli ebrei che non stavano in Israele, quindi la traduzione era un'esigenza pratica, che poi sia stata modificata (in alcuni passi) in chiave Cristologica questo è pacifico, ma non puoi tirare lo sciaquone su questo. Il "non riconoscimento" della LXX da parte degli ebrei con molta probabilità è legato già ad un periodo in cui le due comunità erano avverse.

Perché, credi che gli Ebrei della diaspora npon parlassero ebraico e non sapessero leggere la Torah?

CITAZIONE
Certo che dice bene, ovviamente, finchè darà risposte che danno acqua al mulino esegetico trinitario, andranno sempre bene, non importa come e con quanto discernimento approfondite o argomentate :1082.gif:

Non credo che la mia risposta porti acqua al mulino trinitario.
la mia osservazione è basata sul fatto che se si cita il Vangelo di Giovanni, si sta citando un testo redatto in un'epoca nella quale la teologia cristiana che è grosso modo quella che conociamo oggi è gia consolidata e nella quale l'impostazione data da Paolo è molto solida.
Si tratta di un Vangelo già trinitario. a mio modesto avviso, questa discussione storicamente deve pogiarsi sui sinottici lasciando da parte Giovanni, perché è evidente che in questo vangelo Gesù è già divinizzato
 
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view post Posted on 28/2/2011, 18:16     +1   -1
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CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 28/2/2011, 14:27) 
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Ecco quei mascalzoni dei "trinitari" che con le loro tesi tirano in ballo "questi poveri ebrei"... ^_^

Beh, scusami, ma, partecipando in diversi forum religiosi a discutere di trinità, dove gli utenti cattolici mi tirano fuori puntualmente l'argomentazione che

D'accordo, diciamo allora che è un problema di preconcetto.. Poichè questo forum non nasce come un forum religioso, tali preconcetti sarebbe meglio provare a tenerli da parte concedendo la buona fede da parte degli interlocutori.
Il fatto che non sia un forum religioso non significa che non vi siano qui cristiani, come vi sono atei e agnostici.
E' poi naturale che una persona abbia delle opinioni, da Negev a Hard Rain al sottoscritto, ma le discussioni non dovrebbero sfocaire in partigianeria.
Visto che conosci il ruolo, prova ad immaginare l'interlocutore come un "avvocato del diavolo" che mette alla prova le tue convinzioni ^_^
Se sei d'accordo, siamo a posto così! :510.gif:

CITAZIONE
CITAZIONE
ti sfugge che il discorso sulla trinità non è una questione settaria bensì una riflessione teologica dall'ampio respiro storico e filosofico, e questo è il modo con cui va affrontata.

Ma perchè, solo perchè non ci è pervenuta una ricca documentazione in merito, credi che anche i settari non avessero a loro volta le loro evoluzioni, approfondimenti e riformulazioni teologiche? Mi sembra che sia l'ortodossia che le correnti settarie e sopratutto l'arianesimo, abbiano avuto i loro sviluppi, decandenze, revival, e cosi via, resta più che altro da capire chi sia realmente quello ortodosso e chi quello eretico rispetto all'originale messaggio cristiano.

Mi sono spiegato male. Non intendevo opporre "settarismo" ad "ortodossia", intendevo solo dire che la trinità non nasce come dogma imposto e difeso da una cricca di persone per proprio tornaconto personale. E' al contrario un legittimo sviluppo teologico (dove legittimo non significa per forza corretto) che nasce in tempi molto antichi e che è progredito senza soluzione di continuità fino ad affermarsi nel 325 a Nicea.

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, Negev dice bene quando afferma: "Mi sembra chiaro che siamo in una fase nella quale la teologia cristocentrica è già consolidata e il vangelo giovanneo è scritto per comunità che già vedono Gesù come Dio", e ancora scrive bene quando indica il passo più preciso in tal senso "Io e il Padre siamo uno".

Certo che dice bene, ovviamente, finchè darà risposte che danno acqua al mulino esegetico trinitario, andranno sempre bene, non importa come e con quanto discernimento approfondite o argomentate :1082.gif:

NOn vedo il problema. Negev è molto lontano dall'ottica trinitaria, anzi, è lontano proprio dal pensare ad una natura divina del Cristo. Ha anche una conoscenza dell'ebraismo molto più approfondita della nostra, eppure riesce a comprendere benissimo ciò che Giovanni afferma nel suo vangelo.
Ti piace andare dietro a Negev quando nega la divinità del Cristo? A me invece piace farlo quando fa un'esegesi corretta dei vangeli (i quali, come giustamente fa notare, mostrano tutti uno sviluppo teologico influenzato dalle comunità di riferimento, e la teologìa di Giovanni è già di tipo terminale ^_^ ).
Di quale accusa sarei quindi colpevole?
Dovresti abbandonare la polemica e seguire di più i discorsi.

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Ma, perchè invece, non leggere quel Giovanni 10:30 alla luce del significato che gli dà lo stesso Vangelo e più precisamente il capitolo 17?

Padre santo, conserva [i miei discepoli] nel tuo nome, quelli che tu mi hai dato, affinché siano uno, come noi. (Giovanni 17:11)

Accidenti...Gesù sta dicendo che gli apostoli devono essere tra di loro "uno", esattamente come Gesù e il Padre sono uno?

Accidenti, hai proprio ragione ^_^
Infatti hai appena spiegato il catechismo della Chiesa Cattolica i tuoi lettori.. ma chi è qui il cattolico? ^_^

In particolare:
259 - Il fine ultimo dell'intera economia divina è che tutte le creature entrino nell'unità perfetta della Beatissima Trinità. Ma fin d'ora siamo chiamati ad essere abitati dalla Santissima Trinità. Dice infatti il Signore: « Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,23).

Bada che questa non è apologìa, è solo un approfondimento della dottrina cattolica riguardo alla domanda da te correttamente posta.
Non vuole essere una verità rivelata, ma la risposta ad un legittimo interrogativo sulla comprensione dei passi del vangelo secondo quanto sviluppato da una certa dottrina.

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Subito dopo questo passo, l'evangelista ci spiega anche perché si cerca di lapidare Gesù (Gv 9, 33): "Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio".

Carissimo :1082.gif: , mi spiace contraddirti , ma non è affatto subito dopo come ti piacerebbe credere che fosse, ma passano già ben due capitoli (e per la cronaca siamo già al decimo e nemmeno al nono come riporti),

Passare da 10,30 a 10,33 sarebbe saltare due capitoli? Al massimo due frasi. Magari parliamo di cose diverse. Ti riporto per completezza l'intero passo con i capoversi:

"<<...[30]Io e il Padre siamo una cosa sola>>. [31]I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. [32]Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?». [33]Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» "

Quindi il motivo della lapidazione è spiegato subito dopo l'aver proclamato di essere uno col Padre, ed è anzi ad esso strettamente legato: non è infatti per le opere ma, viene sottolineato, per l'ffermazione che viene interpretata (secondo Giovanni) come una dichiarazione di divinità.

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e sopratutto, in un diverso contesto, già slegato e passato ormai dalla diatriba su Abramo

Corretto, infatti ho riportato questo passo per mostrare come (secondo Giovanni) proclamarsi Dio portasse alla lapidazione, ed ecco perché secondo l'evangelista la reazione all'Io Sono poteva ben essere la lapidazione se interpretata come una proclamazione di divinità.

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e di chi sono figli i farisei. I farisei infatti, non accusano e vogliono lapidare Gesù in quel contesto perchè ha detto di essere "Io Sono", ma perchè avrebbe pronunciato le famose parole "Io e il Padre siamo uno". Ma i farisei hanno forse capito cosa intendesse dire Gesù con quelle parole? Ma ovviamente no, ed ecco infatti che Gesù non solo ha una pronta risposta da replicargli contro, ma l'agiografo ha pure la cura di dirci nei particolari che significato avesse quell'essere "uno", già nel capitolo 17 dello stesso Vangelo.

Qui Gesù fa dell'ironia, come correttamente spiegato anche da Hard Rain e Licantropos in un thread parallelo.

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nella prospettiva di Giovanni il farsi uguale Dio porterebbe alla lapidazione

Questa, come abbiamo visto, è finora e per ora, quello di farsi uguale a Dio è solo la prospettiva dei farisei.

Magari poter giungere a tale conclusione! Il problema è che Gesù parlava in aramaico, ed è ben difficile dal testo greco di Giovanni risalire ai termini usati da Gesù e quindi alal loro comprensione da parte dei farisei.
Io mi accontento di affermare che tale è la prospettiva dell'evangelista.

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Riguardo alle "contraddizioni" correttamente evidenziate da Lucifero, le affermazioni apparentemente contrastanti non si annullano l'una con l'altra, altrimenti dovremmo concludere che l'evangelista avesse le idee confuse.

Talità, se non si annullano l'un l'altra, vai a discutere tu con i cattolici e gli ortodossi che si scervellano da due millenni, avendosi pure scomunicato l'un l'altro, su come interpretare le parole di Gesù in merito allo spirito santo che in un verso sembra dire una cosa, in un altro verso sembra dirne un'altra. Per non parlare poi delle polemiche ariane che hanno trovato il loro tesoro di argomentazioni in modo da scatenare il famoso concilio niceno, proprio e sopratutto in questo vangelo. Ma poi, si, l'evangelista potrebbe anche avere le idee confuse. Da un punto di vista filologico, perch escluderlo a priori? Certo, però che se partiamo con la base e il presupposto da terzo protestantesimo americano che ogni singolo scritto del Nuovo Testamento è inerrante e immacolatamente immune da ogni sorta di errore, allora tiro avanti le mani!

Calma, calma, qui c'è troppa carne al fuoco e proietti già il problema su scala dottrinale tra diverse confessioni. Mi basti dire che cattolici ed ortodossi non hanno problemi così radicali riguardo alla trinità, e usando il tuo linguaggio sono senza dubbio entrambi... "trinitari" ^_^ Ci aggiungo anche i protestanti per buon peso.. venghino signori venghino!
Poi è ovvio, se ci riesce a scannare per 5 euro figurati per una questione dottrinale :P

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Per Giovanni, il Figlio è il logos incarnato. Ma cosa vuol dire? Cosa comporta il farsi carne? Esiste una soluzione di continuità all'interno della natura del logos nel momento in cui si manifesta nella carne?
Poteva Giovanni, o gli altri evangelisti prime di lui, avere una risposta a tale quesito (o anche solo porselo)?

E' interessante notare come Giovanni sebbene dica che il Logos si è incarnato, non dica invece nulla di come sia avvenuta questa incarnazione, cioè mancano gli episodi dell'infanzia di Cristo che dovrebbero chiarire la modalità nel quale l'incarnazione sarebbe avvenuta.

L'infanzia di Cristo non ha nulla a che vedere con l'incarnazione.
Ed anche i racconti dell'infanzia non spiegano come sia avvenuta l'incarnazione ne ciò che questo abbia comportato sulla natura profonda, sia umana che divina, del logos/Cristo/Figlio.

CITAZIONE
Sebbene Giovanni potesse intenzionalmente evitare di menzionare questi eventi, perchè già narrati nei sinottici che conosceva, bisogna riconoscere che molti cristiani interpretarono in maniera docetica la venuta di Gesù che giunge misteriosamente "dal cielo".

Proprio a questi si oppone Giovanni.

CITAZIONE
Comunque Giovanni sembra non preoccuparsi di che cosa volesse dire assumere una natura divina od umana per Cristo al momento dell'incarnazione e prima.

Nì, cioè Giovanni se ne occupa già più dei sinottici..
In linea di massima, i vangeli tendono a porre il problema nei termini in cui si è presentato loro - senza necessariamente elaborare soluzioni complesse o di difficile comprensione, anche perché in fondo ritenute non così importanti. Nel tempo, dati i termini del problema come riportati dalla tradizione, si è cercato di trovare un'equazione che lo risolvesse in maniera soddisfacente con linguaggio e concetti adeguati. Tale tentativo è la formulazione trinitaria, e tutt'oggi la trinità è ritenuta un "mistero".

CITAZIONE
L'incarnazione la pone sotto il punto di vista utilitaristico dei credenti

Magari sì, o magari è successo il contrario: forse Gesù andava davvero proclamando un suo ruolo escatalogico (vedi discussione sul Figlio dell'Uomo, vedi l'Apocalisse), e Giovanni ha provato a conciliare tale figura escatologica con il suo essere un "semplice uomo".

CITAZIONE
ovvero Gesù si è incarnato affinchè i cristiani ricevessero la vita eterna tramite il suo sacrificio.

E' il famoso "tutti per uno e uno per tutti" di cui parlavi prima ;)

CITAZIONE
L'incarnazione, è in funzione teologica a favore del credente, ma non credo si ponesse il problema di quali implicazioni avrebbe avuto per lui, la sua natura. Questo è un problema di cui si occuperà esplicitamente Paolo di Tarso ai Filippesi.

Eh no. Giovanni scrive ben dopo Paolo. Sono queste processioni di pensiero che bisogna comprendere per abbracciare l'intero discorso.

Ciao,
Talità

Edited by Talità kum - 28/2/2011, 18:18
 
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