TalitàCITAZIONE
E' poi naturale che una persona abbia delle opinioni, da Negev a Hard Rain al sottoscritto, ma le discussioni non dovrebbero sfocaire in partigianeria.
Mi sembra giusto, concordo anche io con questo pensiero. Va bene, mi impegno a considerarti un
Avvocato del Diavolo (cosa che non mi risulta affatto difficile visto il ruolo che occupa lo stesso sottoscritto)
CITAZIONE
la trinità non nasce come dogma imposto e difeso da una cricca di persone per proprio tornaconto personale. E' al contrario un legittimo sviluppo teologico (dove legittimo non significa per forza corretto) che nasce in tempi molto antichi e che è progredito senza soluzione di continuità fino ad affermarsi nel 325 a Nicea.
Si, ma vedi, il fatto è che purtoppo l'affermazione della trinità ha avuto come conseguenze (come per molte altre dottrine e dogmi) anche la "soppressione" dei dissidenti, sopressione che è sfociata in condanne, scomuniche e ben presto con altri mezzi ben più violenti. E' anche per via dell'intolleranza della Chiesa Cattolico/Ortodossa dei confratelli eretici, che essa si è imposta con più successo e uno sviluppo più articolato e meglio saldato in confronto alle altre teologie emarginate ed esplicitamente osteggiate.
CITAZIONE
ccidenti, hai proprio ragione
Infatti hai appena spiegato il catechismo della Chiesa Cattolica i tuoi lettori.. ma chi è qui il cattolico?
In particolare:
259 - Il fine ultimo dell'intera economia divina è che tutte le creature entrino nell'unità perfetta della Beatissima Trinità. Ma fin d'ora siamo chiamati ad essere abitati dalla Santissima Trinità. Dice infatti il Signore: « Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui » (Gv 14,23).
Con una piccola differenza....che la Teologia Cattolica e quella Ortodossa, con la cosidetta dottrina della
Teosis, la Divinizzazione del Credente, fa il seguente ragionamento :
"Gesù è Dio, però è anche scritto che anche i credenti sono in un certo senso come Gesù, e dunque sono anche loro in un certo senso Dio". Il ragionamento che faccio io è invece l'opposto :
"I credenti subiscono gli stessi privilegi che riceve anche Cristo, i credenti sono creature e dunque anche Cristo essendo trattato come una creatura, è una creatura anch'esso".CITAZIONE
Ha anche una conoscenza dell'ebraismo molto più approfondita della nostra, eppure riesce a comprendere benissimo ciò che Giovanni afferma nel suo vangelo.
E infatti ha puntualmente smentito che degli ebrei sentendo Gesù definirsi "
Io Sono" o chiamare Dio "
Padre mio" ci avrebbero visto una bestemmia di proclamazione di divinità da parte di Cristo. Penso che
Negev e mi corregga direttamente l'interessato se sbaglio, quando parlava della Divinità di Cristo esplicata nel Vangelo Giovanneo, si riferiva più che altro al pensiero
dell'evangelista Giovanni su questo argomento (come ad esempio ciò che afferma nel Prologo), ma non direttamente delle affermazioni di Gesù presenti nello stesso vangelo, sbaglio?
CITAZIONE
Passare da 10,30 a 10,33 sarebbe saltare due capitoli?
Ah ti riferivi a Giovanni 10:30. Bene mi sono confuso e ti chiedo scusa, pensavo ti riferissi a Giovanni 8:58-59. Però è innegabile che hai voluto collegare i due episodi come direttamente relazionati ammettilo
CITAZIONE
non è infatti per le opere ma, viene sottolineato, per l'ffermazione che viene interpretata (secondo Giovanni) come una dichiarazione di divinità.
Perchè salti subito alle conclusioni "secondo Giovanni"? Quello è ancora da dimostrare. Per ora, l'unica cosa che possiamo con certezza filologica dire è che
secondo i farisei registrati da Giovanni, quella di Cristo era una dichiarazione della sua divinità. Ma dovresti sapere, che, perfino nei sinottici, i farisei travisano e strumentalizzano molto spesso le parole di Cristo con il mero scopo di avere un pretesto per ucciderlo.
CITAZIONE
Calma, calma, qui c'è troppa carne al fuoco e proietti già il problema su scala dottrinale tra diverse confessioni.
La carne al fuoco serviva unicamente a dimostrare che le cosidette
"contraddizioni giovannee", non sono superficialmente liquidabili come facilmente risolvibili, ma molte hanno a loro volta delle millenarie contese teologiche tra le diverse confessioni cristiane.
CITAZIONE
Qui Gesù fa dell'ironia, come correttamente spiegato anche da Hard Rain e Licantropos in un thread parallelo.
Che faccia dell'ironia è piuttosto probabile, quello che non è chiaro è in quale senso egli faccia dell'ironia e se faccia ironia con lo scopo di smentire o confermare le accuse dei farisei. Infatti, con quella risposta che ha dato, uno può intendere almeno due cose, come ho già fatto notare anche ad
Hard in un altro Thread:
"Ecco vedete? Se perfino degli empi giudici vengono chiamati ironicamente Dèi, tanto più avete ragione a dire che sono io stesso Dio"
"Ecco vedete? la Scrittura che voi stessi riconoscete e che non può essere annullata attesta che il Padre ha ironicamente chiamato perfino dei giudici come Dèi, come dunque potete lapidare me che al contrario di bestemmiare ed essere lapidato per una falsa accusa, ho sempre dichiarato di essere solo e semplicemente mandato [subordinato?] da lui, come suo Figlio?"La seconda mi sembra più congrua al contesto e più aderente alle stesse frasi di Cristo. Ma poi veramente Gesù vede quel "Dèi" nel senso ironico che vuole il Salmo? Dal contesto, io non ne sono convinto e credo ne abbia ampliato il significato, come accade spesso per non dire quasi sempre, per molti altri passi veterotestamentari citati da Gesù, gli Apostoli e gli altri autori del NT, nonchè primi cristiani. Gesù a mio parere crede che delle creature potessero veramente essere consacrate con il titolo di "Dio" nell'AT e lo deduco dal fatto che:
- in Esodo 22, i Giudici vengono veramente chiamati Elohim e stavolta senza nessun senso ironico.
- La replica di Gesù non avrebbe avuto senso se avesse citato quei giudici con l'intenzione di indicarli solo come meri "pseudo-dèi", in modo dispregiativo. Infatti se quei Giudici erano falsi dèi, i farisei avevano ancora più ragione a sostenere di lapidare il Cristo per bestemmia. Eppure Gesù, nella sua risposta si oppone :
"come mi volete lapidare per bestemmia perchè sono stato mandato dal Padre e detto di essere Figlio di Dio"?. Che è parafrasabile con il senso di
"perchè mi volete ingiustamente lapidare per bestemmia solo perchè sono stato mandato dal Padre e ho detto di essere Figlio di Dio?". In tal caso, Gesù, per difendersi dall'accusa di bestemmia, relativizzerebbe e sdoganerebbe il titolo di "Dio" in modo da renderne lecito da parte di Cristo essere considerato un Figlio anch'esso come i guidici "divino". In tal caso, Gesù avrebbe ragione a sottolineare che la "
Scrittura non può essere annullata", perchè i farisei potevano obiettare che questa relativizzazione del divino, potesse, nella loro comprensione, avere delle incongruenze insolvibili con il monoteismo ebraico. Gesù invece cita loro questa scrittura come autorità indiscutibile, in modo da metterli a tacere una volta per tutte.
CITAZIONE
Proprio a questi si oppone Giovanni
Si, ma il punto è che proprio con questo Gesù che compare sulla terra misteriosamente già da adulto e che asserisce di venire dal cielo, che i doceti trovano spunto e forza proprio dal vangelo giovanneo, di una discesa di Cristo dalle nubi dal cielo in forma adulta, senza una biografia "umana" (Cfr Gv 3:13;3:31;6:33,51,58). Questo è uno dei tanti punti che vengono esposti in maniera ambigua e non perfettamente chiara dall'evangelista.
CITAZIONE
L'infanzia di Cristo non ha nulla a che vedere con l'incarnazione.
Ed anche i racconti dell'infanzia non spiegano come sia avvenuta l'incarnazione ne ciò che questo abbia comportato sulla natura profonda, sia umana che divina, del logos/Cristo/Figlio.
Mi sembra che abbia molta importanza invece. Se Gesù non fosse stato concepito dallo Spirito Santo, ma fosse stato il banale risultato di un rapporto sessuale tra Maria e Giuseppe forse non avrebbe mai acquistato una natura "divina", ma sarebbe stato un semplice umano.
CITAZIONE
Magari poter giungere a tale conclusione! Il problema è che Gesù parlava in aramaico, ed è ben difficile dal testo greco di Giovanni risalire ai termini usati da Gesù e quindi alal loro comprensione da parte dei farisei.
Dunque possiamo dire questo. Che i farisei, secondo la comprensione giovannea volevano uccidere Gesù perchè secondo loro si dichiarava Dio, questo a prescindere dal contesto storico o meno degli eventi. E, secondo il mio parere, Giovanni mette in risalto questa errata comprensione di Gesù dai farisei, proprio per confutare una credenza già circolante in ambiente cristiano che vedevano Gesù come Dio (oppure per mettere a tacere le calunnie giudaiche di aver idolatrato come Dio Onnipotente il loro fondatore), in quanto nello stesso Vangelo sono presenti numerose e numerose repliche di Cristo che sottolineano, in un senso o in un altro, la sua inferiorità al Padre.
CITAZIONE
Nì, cioè Giovanni se ne occupa già più dei sinottici..
Si, però sembra occuparsi della questione sotto un'altro punto di vista, cioè cosa comporti l'incarnazione per il credente, piuttosto che definire in cosa consisti la natura divina di Cristo.
CITAZIONE
E' il famoso "tutti per uno e uno per tutti" di cui parlavi prima
Avere la "vita eterna", però non comporta a mio parere, a divenire come Dio stesso, come suggerisce la dottrina della Teosi della Tradizione Cristiana. Cioè, quel "tutto per uno e uno per tutti", secondo il mio parere va inteso come unione di intenti tra i credenti e i credenti con Cristo e il Padre, e questa "unione" in realtà non ha in sè cariche trinitarie, ma vuole piuttosto sottolineare di come l'obbedienza alla volontà di Dio divenga cosi' perfetta da permettere questa "unione" di volontà. Un'abnegazione di cui lo stesso Cristo nel vangelo giovanneo è stato da esempio
"non compio nulla da me stesso, perchè non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato".CITAZIONE
Eh no. Giovanni scrive ben dopo Paolo.
Ammetto che il mio uso del futuro è stato fuorviante (anche se ad essere precisi, nessuno può dire con certezza quando sono stati compilati i singoli testi del NT). Comunque quello che volevo dire è che la questione è stata trattata (o forse dovrei dire meglio, accennata), nella lettera ai filippesi e che la definizione di questa natura e incarnazione su Cristo non sia apparentemente negli interessi degli scritti giovannei.
Saluti