| Da quanto ho visto, stranamente mi sembra che nel forum non sia stato finora trattato approfonditamente il brano di Paolo in Rm 13,1-7 riguardo alla "sottomissione alle autorità", che (ancor prima del detto sul tributo a Cesare in Mc 12,13-17, Mt 22,15-22 e Lc 20,20-26) che comunque è legato al tempo del ministero pubblico di Gesù quando era in vita) è la prima fonte negli scritti cristiani contenente affermazioni sul rapporto tra le comunità cristiane e il potere politico costituito:
"Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l'autorità? Fa' il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. Per questo dunque dovete pagare i tributi, perché quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio. Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto il rispetto."
Sarebbe molto interessante chiedersi perchè Paolo senta il bisogno di parlare di questo argomento in una lettera a questa comunità di fedeli a Roma e mi piacerebbe anche chiarire il significato dei termini "sia sottomesso" e "autorità" nell'originale greco, la mia impressione è che Paolo potesse avere un'eco perlomeno vaga del detto attribuito a Gesù sul tributo a Cesare e, in aggiunta, mi sembra probabile che Paolo avesse anche ritenuto che il fatto che il messaggio cristiano provenisse dalla Giudea, terra in quel tempo abbastanza calda e a rischio rivolte, abbia puntualizzato che il messaggio di Cristo era di natura non sovversiva e perciò ritenendo il posto dei governanti come preposto da Dio e che quindi non è in contrasto col suo volere. Sarebbe infine un bel lavoro quello di ricostruire tutte le vicende di come questi versi sono stati letti nel corso della storia cristiana, con tutti i risvolti nella politica e nella chiesa del mondo occidentale tardo antico e medievale che hanno segnato e determinato la nascita della civiltà occidentale dalla modernità ai giorni nostri che noi stessi viviamo.
Ciao.
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