| lino85 |
| | CITAZIONE (Elijah Six @ 4/2/2012, 12:15) CITAZIONE Alcuni secoli di critica testuale hanno ormai messo in luce che esistono errori evidenti e contraddizioni evidenti all'interno della Bibbia. Sì, è così. L'autonomia della ragione raggiunta dopo la Aufklärung ha portato ad analizzare la Bibbia da un punto di vista storico. In questo modo la Bibbia è stata s-divinizzata e considerata un semplice frutto umano, quindi contenente errori, contraddizioni, ecc. Chi è fondamentalista ovviamente reputa una simile analisi della Bibbia totalmente fuori luogo. La ragione umana non può essere presa come fonte affidabile, essendo corrotta dal peccato e in mano a Satana. Affidabile per la salvezza è solo ed esclusivamente la rivelazione di Dio, che, in quanto tale, non può contenere errori. Abbiamo dunque a che fare con presupposti totalmente diversi e in alcun modo compatibili tra di loro. Chi è fondamentalista parte sempre dal presupposto che la Bibbia non contiene errori (anche se bisognerebbe chiarire cosa si intende esattamente con questo - vedi sopra -), e quindi, se ne incontra, cercherà sempre e comunque di dare una risposta che risolvi il presunto errore (anche arrampicandosi sugli specchi). Di spiegazioni se ne possono trovare sempre e comunque. A volte saranno poco probabili e inverosimili, ma a qualsiasi errore e contraddizione si può dare una risposta che risolvi l'apparente errore o l'apparente contraddizione. Per chi pone la ragione al di sopra di tutto, un simile modo di procedere non avrà ovviamente granché senso. Ha più senso ammettere che la Bibbia contiene errori e contraddizioni che cercare assurde spiegazioni che dimostrino il contrario. La risposta più ovvia viene reputata la più probabile e verosimile. Quindi la Bibbia contiene errori e contraddizioni. Tanto per curiosità, il problema degli errori e delle contraddizioni nella Bibbia era già noto nei cristiani dell'età antica e ammettevano tranquillamente che la Bibbia conteneva affermazioni imprecise riguardo alla scienza e alla storia in quanto ma giustificavano tali affermazioni dicendo che dato che la Bibbia contiene le verità relative alla nostra salvezza, era accettabile che la Bibbia fosse imprecisa riguardo a verità non utili a tale scopo: vedi la "Genesi alla lettera" di Agostino: CITAZIONE ll'interpretare passi oscuri della sacra Scrittura non si deve affermare nulla temerariamente.
19. 38. Supponiamo per esempio che riguardo all'affermazione della Scrittura: Dio disse! Vi sia la luce. E la luce vi fu 58, uno pensi che si tratti della creazione della luce materiale e un altro della luce spirituale. Che nella creatura spirituale vi sia una luce spirituale, non è messo in dubbio dalla nostra fede; d'altra parte pensare che vi sia una luce materiale, celeste o anche supercelestiale o esistente prima del cielo, alla quale poté succedere la notte, non è contrario alla fede fin tanto che ciò non venga confutato da una verità evidente. Qualora ciò si avverasse, non era quello il senso della sacra Scrittura, ma un'opinione dell'umana ignoranza. Qualora, al contrario, quell'opinione fosse dimostrata da ragioni fondate, rimarrebbe ancora incerto se quello fosse il senso voluto attribuire dall'autore dei Libri sacri a quelle parole, o fosse non meno vero qualche altro senso. Se invece tutto il contesto del passo mostrerà non essere ciò ch'egli voleva dire, non sarà falsa ma vera e più utile a conoscersi l'altra interpretazione che lo scrittore voleva far intendere. Se però il contesto della Scrittura non esclude che lo scrittore volesse far intendere questo senso, rimarrà ancora da esaminare se non poteva farne intendere un altro. E se scopriremo che anche quest'altro senso è possibile, sarà incerto quale dei due sensi egli voleva far intendere, e non sarà illogico pensare che abbia voluto suggerire l'uno e l'altro senso, qualora tutt'e due i sensi siano suffragati da tutto il restante contesto.
19. 39. Accade infatti assai spesso che, riguardo alla terra, al cielo, agli altri elementi di questo mondo, al moto e alla rivoluzione o anche alla grandezza e distanza degli astri, intorno alle eclissi del sole e della luna, al ciclo degli anni e delle stagioni, alla natura degli animali, delle piante, delle pietre e di tutte le altre cose di tal genere, anche un pagano abbia tali conoscenze da sostenerle con ragionamenti indiscutibili e in base ad esperienza personale. Orbene, sarebbe una cosa assai vergognosa e dannosa e da evitarsi a ogni costo, se quel pagano sentisse quel tale parlare di questi argomenti conforme - a suo parere - al senso delle Scritture cristiane dicendo invece tali assurdità che, vedendolo sbagliarsi - come suol dirsi - per quanto è largo il cielo, non potesse trattenersi dal ridere. Ma è spiacevole non tanto il fatto che venga deriso uno che sbaglia, quanto il fatto che da estranei alla nostra fede si creda che i nostri autori [sacri] abbiano sostenuto tali opinioni e, con gran rovina di coloro, della cui salvezza noi ci preoccupiamo, vengano biasimati come ignoranti e rigettati. Quando infatti, riguardo ad argomenti ben noti ad essi, i pagani sorprendono un cristiano che sbaglia e difende una sua opinione erronea appoggiandola ai nostri Libri sacri, in qual modo potranno prestar fede a quei Libri quando trattano della risurrezione dei morti, della speranza della vita eterna e del regno dei cieli, dal momento che penseranno che questi scritti contengono errori relativi a cose che hanno potuto già conoscere per propria esperienza o in base a sicuri calcoli matematici? Non può dirsi abbastanza qual pena e tristezza rechino ai fratelli assennati questi cristiani temerari e presuntuosi quando, allorché vengono criticati e convinti d'errore a proposito delle loro erronee e false opinioni da parte di coloro che non sono vincolati dall'autorità dei nostri Libri sacri. Costoro inoltre, al fine di sostenere ciò che affermano con sventatissima temerarietà e chiarissima falsità, si sforzano di addurre i medesimi Libri sacri con cui provare le loro opinioni e arrivano perfino a citare a memoria molti passi da loro ritenuti come valide testimonianze in proprio favore, senza comprendere né quel che dicono né ciò che danno per sicuro www.augustinus.it/italiano/genesi_lettera/index2.htmCITAZIONE La Scrittura vuole insegnare la salvezza dell'anima, non la figura del cielo o verità scientifiche.
9. 20. Di solito si pone altresì il quesito su quale forma e figura dobbiamo credere abbia il cielo stando alle nostre Scritture. Molti infatti discutono molto su questi argomenti che invece i nostri scrittori sacri con maggior saggezza hanno lasciato da parte, poiché a coloro che li studiano non giovano per ottenere la felicità e, ciò che è peggio, occupano spazi di tempo molto preziosi che dovrebbero essere impiegati per i problemi della salvezza eterna. Che importa infatti se il cielo racchiude da ogni parte, come una sfera, la terra mantenuta in equilibrio al centro del mondo oppure la copra come un disco solo dalla parte superiore? Ma qui è in gioco la credibilità della Scrittura per il motivo più volte da me ricordato. Occorre cioè evitare che uno, il quale non comprende la sacra Scrittura, incontrando nei nostri libri [sacri] o sentendo da altri citare qualche testo [sacro] relativo a tali argomenti che gli pare in contrasto con le verità da lui conosciute con evidenza mediante la ragione, non presti affatto fede agli altri utili insegnamenti o racconti o profezie della stessa Scrittura. Ecco perché è necessario dire in breve che i nostri agiografi conoscevano quanto è conforme alla verità per ciò che riguarda la figura del cielo, ma lo Spirito di Dio, che parlava per mezzo di essi, non ha voluto insegnare agli uomini queste cognizioni per nulla utili alla salvezza dell'anima. CITAZIONE CITAZIONE La sola risposta valida che si può dare è questa: essi non vengono da Dio, ma dagli uomini. La sola risposta valida è - a mio parere - imparare a rispettare qualsiasi posizione esistente che non leda i diritti fondamentali dell'essere umano. Poi, uno è libero di pensare quello che vuole. E' giusto rispettare la libertà degli altri di esprimere la propria posizione, basti che ciò non voglia dire che per questo motivo sia proibito criticare in base ad argomentazioni le posizioni altrui in quanto le si ritiene non fondate su dati o ragionamenti corretti, ovviamente tale critica non implica affatto mancanza di rispetto per le persone che sostengono le tesi criticate, rispetto che deve sempre essere tenuto in conto, come in ogni dialogo civile. Ciao.
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