Studi sul Cristianesimo Primitivo

Recensione: La Bibbia prima del dogma

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view post Posted on 5/3/2014, 22:49     +1   -1
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CITAZIONE (Talità kum @ 5/3/2014, 14:12) 
Ah, quindi la tua recensione è di una edizione vecchia !! Questo spiega tutto..

Oggi con il print-on-demand fai una ristampa in una settimana, ed è ciò che hanno fatto quando si sono accorti del disastro. Naturalmente i buoi erano già scappati dalla stalla, ma pazienza.
Peraltro questo li pone al riparo al massimo dalle critiche sulla forma del testo, ma non su quelle – ben più consistenti – sulla sostanza. Ma è già un passo avanti.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 6/3/2014, 08:53     +1   -1




Certo che sbagliare non solo degli accenti ma addirittura delle consonanti nelle parole greche... Ma come sono messi... E' davvero curiosa questa cosa. Con gli strumenti che ci sono oggi neppure un dilettante sbaglierebbe una cosa del genere. Ma come si fa a pensare di scrivere κυλον invece di ξυλον (!?!?!?!!).
 
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view post Posted on 6/3/2014, 09:55     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 6/3/2014, 08:53) 
Con gli strumenti che ci sono oggi neppure un dilettante sbaglierebbe una cosa del genere.

Ed infatti mi sembra che lo spirito della recensione di Teo sia proprio incentrato su questo aspetto: "L'impressione complessiva, per concludere, è quella di un'opera sostanzialmente dilettantistica ".

CITAZIONE (Hard-Rain @ 4/3/2014, 11:41) 
Se traducono con "la Parola era un dio" e la questione dell'articolo è irrilevante se presa da sola, sulla base di cosa allora motivano quella resa?

Questa tua domanda rimasta inevasa, in sospeso, alla guisa di "Cos'è la verità?", richiede necessariamente una risposta legata a considerazioni di carattere teologico. A prescindere dalla bontà o meno di tali considerazioni, viene meno il presupposto del libro - il cui titolo "La Bibbia prima del Dogma" - sembra voler in qualche modo restituire un testo biblico non piegato a letture di tipo dogmatico/teologico.

Esiste ovviamente una certa differenza tra traduzione e sostituzione di parole, ove "un dio" è una mera sostituzione di parola (tra quelle possibili), mentre "la parola era Dio" è una traduzione - e per inciso è la traduzione utilizzata dalla pressoché totalità dei moderni traduttori/commentatori, mentre la sostituzione di parola "un Dio" è oggi sostenuta esclusivamente da una minoranza di commentatori teologicamente connotata.

Ciao,
Talità

Edited by Talità kum - 6/3/2014, 11:25
 
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view post Posted on 6/3/2014, 12:28     +1   -1
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CITAZIONE (Talità kum @ 6/3/2014, 09:55) 
Ed infatti mi sembra che lo spirito della recensione di Teo sia proprio incentrato su questo aspetto: "L'impressione complessiva, per concludere, è quella di un'opera sostanzialmente dilettantistica ".

[...]

Questa tua domanda rimasta inevasa, in sospeso, alla guisa di "Cos'è la verità?", richiede necessariamente una risposta legata a considerazioni di carattere teologico. A prescindere dalla bontà o meno di tali considerazioni, viene meno il presupposto del libro - il cui titolo "La Bibbia prima del Dogma" - sembra voler in qualche modo restituire un testo biblico non piegato a letture di tipo dogmatico/teologico.

Esiste ovviamente una certa differenza tra traduzione e sostituzione di parole, ove "un dio" è una mera sostituzione di parola (tra quelle possibili), mentre "la parola era Dio" è una traduzione - e per inciso è la traduzione utilizzata dalla pressoché totalità dei moderni traduttori/commentatori, mentre la sostituzione di parola "un Dio" è oggi sostenuta esclusivamente da una minoranza di commentatori teologicamente connotata.

Vedi, anche la tua mente è ottenebrata dal pregiudizio e dalla discriminazione contro le minoranze religiose. Certo, non sei al mio livello, ma sei ovviamente sulla strada della perdizione.
 
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view post Posted on 6/3/2014, 18:51     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 6/3/2014, 12:28) 
CITAZIONE (Talità kum @ 6/3/2014, 09:55) 
la sostituzione di parola "un Dio" è oggi sostenuta esclusivamente da una minoranza di commentatori teologicamente connotata.

Vedi, anche la tua mente è ottenebrata dal pregiudizio e dalla discriminazione contro le minoranze religiose.

Ma no, le minoranze possono anche essere nel giusto e possono anche diventare maggioranze (altrimenti il cristianesimo sarebbe morto e sepolto già dal I secolo :) ).

Il problema è che se una proposta non è condivisa, ma bensì sostenuta esclusivamente da una minoranza teologicamente connotata, allora perde forza.
A mò di esempio, se l'esistenza storica di Gesù fosse sostenuta da una minoranza di studiosi e per di più questi fossero esclusivamente cristiani, allora perderebbe forza.

CITAZIONE
Certo, non sei al mio livello,

Quello mai :1160.gif:

CITAZIONE
ma sei ovviamente sulla strada della perdizione.

Quello sempre!! :784.gif:

Ciao,
Talità
 
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Serveto
view post Posted on 6/3/2014, 20:17     +1   -1




Caro Talità,

CITAZIONE
Il problema è che se una proposta non è condivisa, ma bensì sostenuta esclusivamente da una minoranza teologicamente connotata, allora perde forza.

Vedi, quello che non capisco è perché appena si prova a parlare della TNM non si riesce mai a mantenere la discussione su di un piano tecnico ma ci si deve per forza concentrare sulla presunta teologia dei testimoni di Geova, sulle presunte "falsificazioni" o sul "dilettantismo" di chiunque tenti un'analisi che vada al di là dell'anatema. Restando a Giovanni 1,1 la teologia dei testimoni di Geova non dipende da un articolo in più o in meno, così come Ario poteva benissimo essere ariano leggendo il testo greco. Naturalmente si può essere più o meno d'accordo con conclusioni di Arduni e Pizzorno, ma francamente io non ci vedo alcun intento apologetico o confessionale, anzi, vi ho visto un sincero intento scientifico che mi pare scorretto mettere in discussione in base solo alla loro presunta appartenenza religiosa.

CITAZIONE
A prescindere dalla bontà o meno di tali considerazioni, viene meno il presupposto del libro - il cui titolo "La Bibbia prima del Dogma" - sembra voler in qualche modo restituire un testo biblico non piegato a letture di tipo dogmatico/teologico

Il punto è: che cosa ti fa pensare che gli autori si pieghino a letture di tipo dogmatico/teologica. Perché difendere la traduzione preferita dal mainstream dovrebbe esentare dal piegare il testo ad una lettura teologica/dogmatica? E perché uno studioso che difende una tesi minoritaria dovrebbe farlo su basi dogmatiche/teologiche e non, per esempio, su basi storiche, magari anche non condivisibili, ma comunque non confessionali? Quello che è oggettivamente fastidioso è che si passi subito alla conclusioni che ci si trovi davanti a una lettura di tipo dogmatico/teologico senza neppure aver visto che cosa sostengono gli autori. Potrebbe anche essere, ma darlo per scontato mi pare che sia solo frutto di pregiudizio, che per qualcuno (dispiace dirlo) diventa vero e proprio odio religioso, per non dire una questione personale.

CITAZIONE
Esiste ovviamente una certa differenza tra traduzione e sostituzione di parole, ove "un dio" è una mera sostituzione di parola (tra quelle possibili)

Cosa che di per sé non è né un male né un bene.

CITAZIONE
mentre "la parola era Dio" è una traduzione - e per inciso è la traduzione utilizzata dalla pressoché totalità dei moderni traduttori/commentatori, mentre la sostituzione di parola "un Dio" è oggi sostenuta esclusivamente da una minoranza di commentatori teologicamente connotata.

Il punto non è chi la usa e non la usa, ma quanto una o l'altra possa avvicinarsi al senso originale. Letteralmente "la Parola - generalmente è tradotto con la maiuscola - era Dio" significherebbe che la Parola di identifica con Dio, questo significato, però, sarebbe rigettato dalla maggioranza dei biblisti e non (solo) sulla base della grammatica.

Ad maiora
 
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view post Posted on 7/3/2014, 00:52     +1   -1
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CITAZIONE (Serveto @ 6/3/2014, 20:17) 
Vedi, quello che non capisco è perché appena si prova a parlare della TNM non si riesce mai a mantenere la discussione su di un piano tecnico

Perché non c'è nulla di tecnico nelle argomentazioni dei tuoi paladini, che non conoscono né le lingue antiche, né la scienza della traduzione, né la filologia neotestamentaria, né tutto il resto dell'armamentario minimo necessario per affrontare questi problemi avendo qualche possibilità di dire cose sensate. I loro argomenti sono il frutto di un atassico e compulsivo cut-paste di studi eterocliti accomunati dal solo fatto di affermare qualcosa che forse fa comodo a ciò che hanno già deciso a priori essere la conclusione corretta. In altre parole, se al mondo non esistono specialisti degni di questo nome – indipendentemente dalla confessione religiosa – che traducano Gv 1,1 in quel modo barbaro, è banalmente perché è sbagliato. Poi naturalmente uno può benissimo decidere di essere ariano, ma Ario, che oltre ad essere un madre lingua greca era – incredibile a dirsi! – ariano, guarda caso non cita mai Gv 1,1 a sostegno della sua teologia. Anche qui il signor Ockham suggerisce che l'ipotesi che Ario fosse molto distratto è più improbabile rispetto a quella che intendesse Gv 1,1 come noi e il resto del mondo.

CITAZIONE
Il punto è: che cosa ti fa pensare che gli autori si pieghino a letture di tipo dogmatico/teologica.

Perché non esiste alcun argomento scientifico vagamente decente per sostenere le strambe teorie WTSsiane, dunque non serve evocare il pregiudizio, basta andare per esclusione.

CITAZIONE
Il punto non è chi la usa e non la usa, ma quanto una o l'altra possa avvicinarsi al senso originale.

Tradurre è una cosa, interpretare è un'altra. Se vuoi fare un targum non dai lezioni di "paradigma dell'ermeneutica biblica". Tze!
 
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Hard-Rain
view post Posted on 7/3/2014, 10:51     +1   -1




CITAZIONE
perché appena si prova a parlare della TNM non si riesce mai a mantenere la discussione su di un piano tecnico

Veramente mi ero permesso di avanzare osservazioni tecniche, constato, tuttavia, di non aver ricevuto risposta.
 
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view post Posted on 7/3/2014, 11:52     +1   -1
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CITAZIONE (Serveto @ 6/3/2014, 20:17) 
Vedi, quello che non capisco è perché appena si prova a parlare della TNM non si riesce mai a mantenere la discussione su di un piano tecnico ma ci si deve per forza concentrare sulla presunta teologia dei testimoni di Geova,

Perché "presunta" teologia? I testimoni di Geova, proprio come ogni altra confessione religiosa, *hanno* una propria teologia. Non c'è alcun problema legato a questo aspetto. I problemi nascono se e quando la teologia condiziona l'analisi tecnica di un testo. E questo avviene nell'ambito di ogni confessione.

CITAZIONE
sulle presunte "falsificazioni"

Non ho mai affermato nulla del genere.

CITAZIONE
o sul "dilettantismo" di chiunque tenti un'analisi che vada al di là dell'anatema.

Il "dilettantismo" si riferisce ad un aspetto tecnico, non teologico, e quindi legittimo nell'ambito di una discussione tecnica.
Se gli autori del libro si dicono disposti ad esporre il proprio lavoro ad un'analisi tecnica, allora devono accettarne i risultati. Gli errori di greco c'erano, e infatti si sono premurati di correggerli. In questo modo hanno certamente mostrato buona volontà, ma ciò non li esenta dall'errore di tipo dilettantistico.
Se tali errori fossero stati presenti in un qualunque testo professionale del settore, avrebbero inficiato il valore dell'opera e screditato l'autore. Quindi, se gli autori de "La Bibbia prima del dogma" vogliono confrontarsi con il mondo accademico, devono avere come minimo l'umiltà di riconoscere i propri errori ed eventuali lacune senza che qualcuno si stracci le vesti, al limite potrebbero ringraziare per la segnalazione e cercare di migliorarsi. La critica serve a questo, non certo a scatenare guerre ideologiche.

CITAZIONE
Restando a Giovanni 1,1 la teologia dei testimoni di Geova non dipende da un articolo in più o in meno,

Ne sono convinto anch'io, quindi tanto vale evitare una guerra di posizione su una traduzione discreditata in ambito accademico - ove "ambito accademico" definisce una comunità scientifica composta da studiosi di ogni credo e religione, ivi inclusi atei ed agnostici, che raggiungono un consenso su basi scientifiche condivise, evidentemente non confessionali.

CITAZIONE
così come Ario poteva benissimo essere ariano leggendo il testo greco.

Infatti, proprio come Ario, si può fondare una propria teologia senza pretedere che la Luna sia fatta di formaggio.

CITAZIONE
Naturalmente si può essere più o meno d'accordo con conclusioni di Arduni e Pizzorno, ma francamente io non ci vedo alcun intento apologetico o confessionale, anzi, vi ho visto un sincero intento scientifico che mi pare scorretto mettere in discussione in base solo alla loro presunta appartenenza religiosa.

L'aspetto scientifico è stato messo in discussione in base agli errori, in parte riconosciuti dagli stessi autori.

CITAZIONE
Il punto è: che cosa ti fa pensare che gli autori si pieghino a letture di tipo dogmatico/teologica. Perché difendere la traduzione preferita dal mainstream dovrebbe esentare dal piegare il testo ad una lettura teologica/dogmatica?

Perché, come ho già detto, il mainstream non è un'entità con una precisa connotazione teologica/dogmatica/ideologica ed il processo di maturazione del consenso si sviluppa su basi condivise di natura scientifica. Per di più il mainstream non ha bisogno di essere difeso, sono piuttosto le proposte alternative che devono guadagnare consenso.
Se poi vogliamo spostare il discorso sugli aspetti epistemologici e sull'oggetività del metodo scientifico, si può aprire in thread a parte.

CITAZIONE
E perché uno studioso che difende una tesi minoritaria dovrebbe farlo su basi dogmatiche/teologiche e non, per esempio, su basi storiche, magari anche non condivisibili, ma comunque non confessionali?

Innanzitutto, se le basi storiche di tali tesi minoritaria non sono condivisibili dalla comunità scientifica, il discorso in ambito accademico si arena lì. Se per di più tali tesi minoritaria è sostenuta esclusivamente da persone con una specifica connotazione ideologica/teologica, si affaccia legittimamente il sospetto di apologetica.
Questo è un fatto ben noto per chi ha un pò di dimestichezza con l'ambito degli studi neotestamentari, e non è certo un "trattamento speciale" riservato ai testimoni di Geova.

CITAZIONE
Quello che è oggettivamente fastidioso è che si passi subito alla conclusioni che ci si trovi davanti a una lettura di tipo dogmatico/teologico senza neppure aver visto che cosa sostengono gli autori. Potrebbe anche essere, ma darlo per scontato mi pare che sia solo frutto di pregiudizio, che per qualcuno (dispiace dirlo) diventa vero e proprio odio religioso, per non dire una questione personale.

Voglio pensare che tu non stia parlando di me, poiché non provo odio verso alcuno né ho mai portato avanti questioni personali con alcun testimone di Geova.

CITAZIONE
Esiste ovviamente una certa differenza tra traduzione e sostituzione di parole, ove "un dio" è una mera sostituzione di parola (tra quelle possibili)
CITAZIONE
Cosa che di per sé non è né un male né un bene.

Dipende dalle aspettative: se uno si aspetta di leggere una traduzione dal greco allora la mera sostituzione di parola non è un bene.

CITAZIONE
Il punto non è chi la usa e non la usa, ma quanto una o l'altra possa avvicinarsi al senso originale.

Il punto è che se non viene usata perché ritenuta scorretta, allora non credo possa aiutare ad avvicinarsi ad alcun "senso originale".

Ciao,
Talità
 
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Serveto
view post Posted on 7/3/2014, 16:03     +1   -1




Per Hard,

CITAZIONE
Veramente mi ero permesso di avanzare osservazioni tecniche, constato, tuttavia, di non aver ricevuto risposta

Non ho risposto solo perché non mi pareva questo il tema del 3D: stiamo parlando della recensione di Polidori al testo di Arduni e Pizzorni o della possibile traduzione di Giovanni 1,1c? Se il tema del 3D è la recensione a mio parere palesemente faziosa di Polidori, posso solo dirti che non posso certo entrare nelle intenzioni degli autori, ma attenendomi a quello che hanno scritto posso dire che non sostengono affatto quello che dice Polidori. Poi lascerei che siano gli autori stessi a rispondere, come mi pare hanno detto che faranno.

Per Talità

CITAZIONE
Perché "presunta" teologia? I testimoni di Geova, proprio come ogni altra confessione religiosa, *hanno* una propria teologia. Non c'è alcun problema legato a questo aspetto. I problemi nascono se e quando la teologia condiziona l'analisi tecnica di un testo. E questo avviene nell'ambito di ogni confessione

Quello che non capisco è perché quando si parla di testimoni di Geova si presume questo condizionamento ancor prima di aver letto il testo. Mi pare ovvio che qualunque autore sia condizionato dalla propria visione storia ed esegetica, quello che trovo sgradevole è che si debba immancabilmente tirare fuori l'argomento quando qualcuno, anche non testimone di Geova (come è il caso di Jason BeDuhn) spenda solo qualche parola di lode alla TNM.

CITAZIONE
Se tali errori fossero stati presenti in un qualunque testo professionale del settore, avrebbero inficiato il valore dell'opera e screditato l'autore. Quindi, se gli autori de "La Bibbia prima del dogma" vogliono confrontarsi con il mondo accademico, devono avere come minimo l'umiltà di riconoscere i propri errori ed eventuali lacune senza che qualcuno si stracci le vesti, al limite potrebbero ringraziare per la segnalazione e cercare di migliorarsi. La critica serve a questo, non certo a scatenare guerre ideologiche

I refusi grafici (la K per la X) li ho visti anche io che non sono un grecista, ma non vedo come questo possa automaticamente inficiare il valore delle tesi esposte o giustificare i grossolani errori di valutazione fatti da Polidori.

CITAZIONE
Perché, come ho già detto, il mainstream non è un'entità con una precisa connotazione teologica/dogmatica/ideologica ed il processo di maturazione del consenso si sviluppa su basi condivise di natura scientifica. Per di più il mainstream non ha bisogno di essere difeso, sono piuttosto le proposte alternative che devono guadagnare consenso

Forse mi sono spiegato male, io stavo parlando di mainstream teologico non di consensus accademico, le due cose sono ben diverse. Un autore può benissimo essere un apologeta del mainstrem teologico, ma questo non ci assicura che tali tesi godano anche di uguale consenso scientifico. Ad esempio non c'è alcun consensusaccademico che sostenga che Gesù nelle lettere di Paolo o nel I secolo fosse considerato ontologicamente Dio, l'argomento è dibattuto, questo non toglie che il mainstream teologico sia spesso (non sempre per la verità) di opposto avviso.

CITAZIONE
Voglio pensare che tu non stia parlando di me, poiché non provo odio verso alcuno né ho mai portato avanti questioni personali con alcun testimone di Geova

No di certo, parlo di persone che scrivono post assolutamente privi di qualunque equilibro come quelli poco sopra.

CITAZIONE
Dipende dalle aspettative: se uno si aspetta di leggere una traduzione dal greco allora la mera sostituzione di parola non è un bene

Il punto è che la traduzione è sempre una interpretazione, e qui stiamo parlando non solo di uno dei testi più sublimi del NT ma anche di uno dei più dibattuti e commentati. La TNM a mio parere qui cerca di essere letterale al massimo proprio per rendere in italiano la ricchezza del testo, evitando il più possibile anacronismi teologici.

Tu parli di traduzione "scorretta" perché accettata da pochi traduttori, ma che cosa vuol dire "corretta" o "scorretta"? Da che punto di vista? Il testo di Arduini si occupa proprio di analizzare questo, perché se da un punto di vista meramente grammaticale è ovvio che non vi è nulla di scorretto nella traduzione offerta dalla TNM allora è evidente che il problema sta altrove, ed è quello che gli autori cercano di analizzare, senza alcun pregiudizio e senza per altro dare alcun giudizio, non dicono che la TNM traduce meglio o peggio di altri, a me pare, dicono solo che si tratta di una scelta che coerente con il contesto in cui scriveva Giovanni e portano una serie di testi antichi come esempio. Poi possiamo essere d'accordo o meno, ma partire aprioristicamente che la traduzione è una "barbarie" solo perché diversa da quella tradizionalmente accettata (traduzione tradizionale che, per ammissione stessa di chi la usa, non coglie il senso del passo!) mi pare francamente assurdo.

Per Teodoro,

Lascio che siano i forumisti e gli autori (che non mancherò di informare su quello che scrivi in un forum pubblico) a valutare il tuo ultimo post, per quanto mi riguarda credo che interventi di questo genere non facciano che rafforzare la mia convinzione che tu sia non solo prevenuto e fazioso nei confronti dei testimoni di Geova, ma a quanto pare anche una persona umanamente piuttosto sgradevole.

CITAZIONE
I loro argomenti sono il frutto di un atassico e compulsivo cut-paste di studi eterocliti accomunati dal solo fatto di affermare qualcosa che forse fa comodo

Francamente a me non sembra che si citino in modo "compulsivo" e "atarassico" testi presi a caso, anzi, gli autori mi pare che seguano una linea di studi piuttosto precisa. E comunque trovo scorretto che se questo era il tuo equilibrato parere non lo abbia scritto subito nella tua recensione, sono infatti accuse molto gravi quelle che tu muovi agli autori e credo avrebbero dovuto essere documentate con molta più attenzione.

CITAZIONE
In altre parole, se al mondo non esistono specialisti degni di questo nome – indipendentemente dalla confessione religiosa – che traducano Gv 1,1 in quel modo barbaro, è banalmente perché è sbagliato

Trovo che sia molto più "barbaro" sentire uno studioso che parla di traduzioni "giuste" e "sbagliate". Non mi pare che il fine degli autori, comunque, sia di stabilire quale sia la traduzione "giusta" ma di analizzare le possibilità offerte dal testo alla luce di quello che sono gli studi moderni, e io vedo citati autori di tutto rispetto.

CITAZIONE
Ario, che oltre ad essere un madre lingua greca era – incredibile a dirsi! – ariano, guarda caso non cita mai Gv 1,1 a sostegno della sua teologia

Quanti testi di Ario ci sono pervenuti per esserne così certi? Gli ariani d'altronde non avevano difficoltà a dire che Gesù era dio, non era certo quello il problema dottrinale. così come non lo è per i testimoni di Geova. Ma questo che cosa c'entra con il testo di Arduini e Pizzorni? Non mi pare che parlino di trinità nel loro testo.

CITAZIONE
è più improbabile rispetto a quella che intendesse Gv 1,1 come noi e il resto del mondo

Ma il testo di Arduini e Pizzorni non entra certo in merito a quello che credi tu e il resto del mondo, si limita ad analizzare quel passo nel suo contesto, non leggo che vengono emessi dei giudizi. Poi, come detto, non possiamo certo fare il processo alle intenzioni. Io mi attengo a quello che leggo in quel testo, tu non saprei.

CITAZIONE
Perché non esiste alcun argomento scientifico vagamente decente per sostenere le strambe teorie WTSsiane, dunque non serve evocare il pregiudizio, basta andare per esclusione

E questo che c'entra? Il testo che hai recensito non mi pare che dica nulla delle teorie della WTS né difende alcuna posizione teologica. Invece, mi pare di sentire un certo sentimento di intolleranza religiosa da parte tua...


Pax et bonum <_<

Edited by Serveto - 7/3/2014, 18:43
 
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view post Posted on 8/3/2014, 00:30     +1   -1
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CITAZIONE (Serveto @ 7/3/2014, 16:03) 
Lascio che siano i forumisti e gli autori (che non mancherò di informare su quello che scrivi in un forum pubblico) a valutare il tuo ultimo post, per quanto mi riguarda credo che interventi di questo genere non facciano che rafforzare la mia convinzione che tu sia non solo prevenuto e fazioso nei confronti dei testimoni di Geova, ma a quanto pare anche una persona umanamente piuttosto sgradevole.

Torniamo sul fatto che qui non si discute della gradevolezza delle persone, ma di ciò che hanno da dire. E in tre pagine di post ho letto una sola obiezione alla mia recensione che elenca diverse decine di elementi problematici di quel testo. Peraltro questa unica critica – ad un elemento del tutto marginale – ha ricevuto una spiegazione dettagliata (che può piacere o no, non sta a me dirlo).

CITAZIONE
Francamente a me non sembra che si citino in modo "compulsivo" e "atarassico" testi presi a caso, anzi, gli autori mi pare che seguano una linea di studi piuttosto precisa. E comunque trovo scorretto che se questo era il tuo equilibrato parere non lo abbia scritto subito nella tua recensione, sono infatti accuse molto gravi quelle che tu muovi agli autori e credo avrebbero dovuto essere documentate con molta più attenzione.

A prescindere dalla non piccola differenza tra atassico e atarassico, nella mia recensione lo scrivo eccome. Eccolo qua: «...notevole è il peso attribuito a opere marginali e totalmente irrilevanti nel panorama degli studi: significativi in tal senso, oltre i ben sette titoli editi dalla ditta di pulizie (sic!) Azzurra7, anche il ricorso a una oscura tesi dottorale inedita del 1961 il cui unico pregio sembrerebbe essere quello di affermare qualcosa di simile a ciò che gli autori cercavano.»

CITAZIONE
Trovo che sia molto più "barbaro" sentire uno studioso che parla di traduzioni "giuste" e "sbagliate". Non mi pare che il fine degli autori, comunque, sia di stabilire quale sia la traduzione "giusta" ma di analizzare le possibilità offerte dal testo alla luce di quello che sono gli studi moderni, e io vedo citati autori di tutto rispetto.

Se prendi un imperfetto e lo traduci con un gerundio abbiamo a che fare con una traduzione sbagliata. Qui abbiamo un nome (θεός) che, per sua natura, si comporta in maniera particolare nei confronti dell'articolo come descritto dal lavoro che ho citato in uno dei primi post in risposta a Hard. Sono argomenti ben noti da decenni e infatti non ci sono versioni scientifiche che rendano come la TNM perché, appunto, si tratterebbe di un errore.

CITAZIONE
Quanti testi di Ario ci sono pervenuti per esserne così certi? Gli ariani d'altronde non avevano difficoltà a dire che Gesù era dio, non era certo quello il problema dottrinale. così come non lo è per i testimoni di Geova. Ma questo che cosa c'entra con il testo di Arduini e Pizzorni? Non mi pare che parlino di trinità nel loro testo.

Partiamo col free-climbing e col tentativo di mescolare gli argomenti per buttare tutto nel caos. Ma qui non funziona. Sei stato *tu*, non io, a evocare lo spettro di Ario, dicendo «la teologia dei testimoni di Geova non dipende da un articolo in più o in meno, così come Ario poteva benissimo essere ariano leggendo il testo greco.» Questa frase lascia intendere che secondo te Ario leggendo Gv 1,1 in greco (era madrelingua greco) la intendesse come i TdG. Neanche per nulla. Atanasio, che risponde punto per punto alle tesi di Ario, non cita mai Gv 1,1 e non certo perché non sapesse cosa dire, ma perché Ario basava la sua teologia su altri passi. Sicché la mia risposta è perfettamente pertinente a questa osservazione implicita che, peraltro, non ha nulla a che vedere con la Trinità ma, semmai, con la divinità del Figlio. Divinità che, in antico, si distingueva benissimo: o sei Dio o non lo sei, non c'è alcun dio con la D minuscola, tanto da precisare nel simbolo «Luce da Luce, Dio vero da Dio vero» per parafrasare Gv 1,1. È chiaro che questo risponde anche alle assurde osservazioni di Arduini-Pizzorni secondo cui "Gesù non è YHWH". Certo, infatti nessuno lo ha mai detto. Ecco qui il tuo uomo di paglia, per inciso.

CITAZIONE
mi pare di sentire un certo sentimento di intolleranza religiosa da parte tua...

La mia intolleranza è verso l'ignoranza e la presunzione di chi vuole scrivere un libro su un argomento di cui non ha alcuna competenza.
Questa gente i libri dovrebbe leggerli, non scriverli.
 
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Serveto
view post Posted on 8/3/2014, 11:24     +1   -1




Caro Teodoro,

CITAZIONE
Torniamo sul fatto che qui non si discute della gradevolezza delle persone, ma di ciò che hanno da dire. E in tre pagine di post ho letto una sola obiezione alla mia recensione che elenca diverse decine di elementi problematici di quel testo. Peraltro questa unica critica – ad un elemento del tutto marginale – ha ricevuto una spiegazione dettagliata (che può piacere o no, non sta a me dirlo).

Ho solo segnalato che il tuo atteggiamento polemico, come quello di definire gli autori "atassici", rivela un palese pregiudizio, più adatto al tuo ruolo di rappresentante del patriarcato di Mosca che non a quello di accademico.

Come ho detto fin dal principio il punto è che confrontando la tua recensione con il testo che ho sotto mano mi chiedo se abbiamo letto lo stesso libro, perché le tue critiche al testo, oltre a toccare aspetti del tutto marginali, sono ben poco pertinenti.

CITAZIONE
Eccolo qua: «...notevole è il peso attribuito a opere marginali e totalmente irrilevanti nel panorama degli studi: significativi in tal senso, oltre i ben sette titoli editi dalla ditta di pulizie (sic!) Azzurra7, anche il ricorso a una oscura tesi dottorale inedita del 1961 il cui unico pregio sembrerebbe essere quello di affermare qualcosa di simile a ciò che gli autori cercavano.»

Francamente non vedo alcun "peso notevole" attribuito a quelle opere, spiegami tu dove lo dedurresti, né vedo alcun problema a citarle accanto a dove si citano Polidori, Sconocchini o Minuti. Gli autori in bibliografia mettono tutte le fonti consultate, non danno un giudizio di valore su di esse. Ripeto: io vedo una bibliografia molto ricca ed aggiornata, molto più aggiornata della tua tanto per intenderci, con decine di testi assolutamente fuori da ogni sospetto.

CITAZIONE
Qui abbiamo un nome (θεός) che, per sua natura, si comporta in maniera particolare nei confronti dell'articolo come descritto dal lavoro che ho citato in uno dei primi post in risposta a Hard. Sono argomenti ben noti da decenni e infatti non ci sono versioni scientifiche che rendano come la TNM perché, appunto, si tratterebbe di un errore

Non ho capito se vuoi parlare del libro di Arduini e Pizzorni oppure della traduzione di Giovanni 1,1c. Se vogliamo parlare della seconda apri un 3D. Riguardo ad Arduini e Pizzorni come avrei letto non mi pare che dicano nulla di diverso da quello che scrive il Cignelli.

CITAZIONE
Questa frase lascia intendere che secondo te Ario leggendo Gv 1,1 in greco (era madrelingua greco) la intendesse come i TdG. Neanche per nulla

Io ho solo fatto notare a Talità che la comprensione dei testimoni di Geova (ma questo non c'entra nulla con la discussione sul libro che hai recensito) non dipende da una traduzione piuttosto che l'altra, così come questo vale per cattolici. Detto questo è noto che per gli ariani non era un problema confessare che Gesù era theos.

CITAZIONE
Divinità che, in antico, si distingueva benissimo: o sei Dio o non lo sei, non c'è alcun dio con la D minuscola, tanto da precisare nel simbolo «Luce da Luce, Dio vero da Dio vero» per parafrasare Gv 1,1. È chiaro che questo risponde anche alle assurde osservazioni di Arduini-Pizzorni secondo cui "Gesù non è YHWH". Certo, infatti nessuno lo ha mai detto. Ecco qui il tuo uomo di paglia, per inciso.

A questo punto mi chiedo se tu abbia mai letto il libro che recensisci, comunque lascio che siano gli autori a risponderti perché mi pare che tua stia davvero perdendo ogni senso della misura.

CITAZIONE
La mia intolleranza è verso l'ignoranza e la presunzione di chi vuole scrivere un libro su un argomento di cui non ha alcuna competenza. Questa gente i libri dovrebbe leggerli, non scriverli

Il punto è che tu dovresti recensire un opera e non dare un giudizio personale sugli autori. Leggendo la tua recensione invece sorge il dubbio che i presuntuosi e incompetenti non siano gli autori ma chi li ha recensiti.

Pax et bonum ^_^
 
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view post Posted on 8/3/2014, 19:23     +1   -1
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CITAZIONE (Serveto @ 8/3/2014, 11:24) 
Ho solo segnalato che il tuo atteggiamento polemico, come quello di definire gli autori "atassici", rivela un palese pregiudizio, più adatto al tuo ruolo di rappresentante del patriarcato di Mosca che non a quello di accademico.

Mai definito gli autori atassici (cioè affetti da atassia). Ciò che ho scritto riguarda il loro modo di citare le fonti che è sì atassico (cioè disordinato):

I loro argomenti sono il frutto di un atassico e compulsivo cut-paste di studi eterocliti accomunati dal solo fatto di affermare qualcosa che forse fa comodo a ciò che hanno già deciso a priori essere la conclusione corretta.

Qui sei tu che te la prendi con le persone, non io.
 
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view post Posted on 8/3/2014, 22:37     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 6/3/2014, 08:53) 
Certo che sbagliare non solo degli accenti ma addirittura delle consonanti nelle parole greche... Ma come sono messi... E' davvero curiosa questa cosa. Con gli strumenti che ci sono oggi neppure un dilettante sbaglierebbe una cosa del genere. Ma come si fa a pensare di scrivere κυλον invece di ξυλον (!?!?!?!!).

Bonsoir a tutti, vi scrivo da Parigi. volevo solo sottolineare questa frase di Hard, e rendervi compartecipi del mio sconvolgimento quando ho letto questo libro, del quale ho recensito il capitolo sulla crocifissione nel forum infotdgeova. Oltre alla metodologia storica un po' folle nella divisione dei brani, agli errori di datazione delle fonti, all'omissione di autori rilevanti per l'argomento in oggetto, anch'io ero rimasto per l'appunto sconvolto dal greco di questo libro. Il kylon, ripetuto per giunta, non è un refuso casuale, esattamente come non possono essere detti frutto della distrazione i ben 70 errori contati da Teo nell'arco di un libro di poche centinaia di pagine. Che scappino un errore o due si può capire... ma 70! E' solo la conferma di quanto già sapevamo e c'era da aspettarsi: questa gente non sa il greco, e non saprebbe comprendere una riga senza una traduzione interlineare. Che poca sorpresa dunque nell'appurare che questa triste genia di dilettanti, proprio perché non capisce i testi di cui vorrebbe discutere quando li legge, abbia semplicemente collazionato un'insieme di fonti in base al mero criterio della simpatia.
Naturalmente, dal punto di vista logico, non c'è nessuna connessione tra il non saper scrivere il greco, e il dire cose scorrette parlando di traduttologia greca. Può anche darsi infatti il miracolo che non sapendo nulla di tibetano, e dimostrando che non ne so nulla sbagliando a scriverlo ogni tre per due, io verghi un'opera che spiega a tutto il mondo perché la maggioranza delle traduzioni del libro tibetano dei morti sono erronee. Tuttavia l'eventualità che accada una cosa del genere è inverosimile, e la spiegazione più semplice del fatto che io, che non so il tibetano, sostenga traduzioni diverse da quelle della maggioranza dei traduttori, è che sono un ignorante e non ho capito di che cosa sto parlando. Non a caso il mondo accademico continua ad andare avanti per la sua strada, ignorando i TdG, che ottengono una studiata claque sono tra di loro, in base alla più nobile tradizione dell'asinus asinum fricat.
Inoltre, diciamocelo, i TdG, perché di questo si tratta, che lo neghino o meno, sono noiosi nel discutere: a loro non interessa entrare nel merito delle argomentazioni, perché la loro mente è soddisfatta dal semplice fatto di trovare chicchessia, uno su mille, che la pensi in maniera simile a loro. Io mi sono sempre chiesto cosa succederebbe se ad seminario io citassi la tesi di un autore e, allorché qualcuno dei convenuti facesse un obiezione a quella tesi, io mi limitassi a ribadire che lo studioso X sostiene quella tesi. Probabilmente mi prenderebbero per matto, perché quello che si fa nell'ambito della ricerca è per l'appunto criticare e vagliare le tesi dei colleghi da mattina a sera, e dunque che il prof. Trabattoni abbia la tesi x, e io la citi, non significa alcunché se mi fanno un'obiezione di merito a questa tesi. Presso i TdG invece, proprio perché essi non sanno il greco, non c'è mai questo secondo livello: loro sono il genere di persone che andrebbe semplicemente avanti a rispondere "il prof. Trabattoni dice così". Ma soprattutto, in quanto outsiders, non avrebbero la benché minima coscienza di che percentuale del mondo accademico quella tesi sia rappresentativa.
Eravamo partiti dagli errori macroscopici e frequenti nel greco che denotano l'assenza anche dei rudimenti della lingua, e dunque dell'impossibilità di accedere alle fonti, e al metodo che con l'assidua frequentazione delle fonti si apprende. Il passo seguente è rendersi conto che la stravaganza delle tesi di questo testo è solo la conseguenza delle premesse.

Non è un caso cioè che, come notai recensendo il capitolo sulla crocifissione, l'enormità della tesi suggerita è direttamente proporzionale all'enormità dell'ignoranza dell'autore, il quale ha la pia illusione d'essersi impadronito d'un argomento lessicologico all'interno di una lingua che ignora del tutto.
A motivo di ciò i 70 e più errori nel greco di questo libro devono essere fatti notare, perché sono sono una cartina al tornasole precisa, sono segni predittivi di un teorema che trova puntuale conferma: abbiamo a che fare con gente che pretende di costruire le case partendo dal tetto, cioè di discutere senza avere delle basi seppur minime (quelle che permettono di distinguere un aumento o addirittura delle consonanti). A motivo di ciò, c'era forse da stupirsi che, proprio perché gravati da tali lacune, siffatti autori potessero arrivare a sostenere tesi simili? No, era solo la logica conseguenza.

Ad maiora
 
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view post Posted on 13/3/2014, 19:47     +1   -1
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Sul sito isagogica.it è apparso intanto il titolo della risposta alla mia recensione. Per ora solo il titolo, visto che il contenuto è protetto da password (sic!). Semmai ci sarà dato leggerlo metterò il link.

EDITO:

Ecco il link all'articolo: http://www.isagogica.it/sito/recensire-tan...lerio-polidori/

Devo dire che non ho molto da replicare a questa risposta. I lettori giudicheranno liberamente se ho frainteso l'intera opera di Arduini e Pizzorni oppure se essa è davvero drammaticamente carente sul piano scientifico come ho scritto.
Invece sono costretto, per questioni di onorabilità personale, a rispondere all'ultima parte, ma lo faccio in un thread apposito: https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=68366684

Edited by Teodoro Studita - 14/3/2014, 13:21
 
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