Studi sul Cristianesimo Primitivo

Giovanni 1,1 UN Dio era il Verbo?

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view post Posted on 17/5/2016, 18:51     +1   -1

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Grazie, ci penserò su.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 17/5/2016, 20:41     +1   -1




Spero di non averti confuso le idee. Per chiarire ancora meglio, considera ad esempio una frase come Gv. 4,8 dove abbiamo ο θεος αγαπη εστιν, dove αγαπη (sostantivo) è predicato nominale, il senso letteralmente è “Dio è amore”, non “Dio è un amore”, il concetto è un po’ la stessa cosa di Gv. 1,1. Nel caso di quest’ultimo verso, sussistono in definitiva due interpretazioni: i) θεος come nome proprio (cioè JHWH), in questo caso “il logos è Dio” nel senso di perfetta coincidenza; ii) alternativa θεος come sostantivo anarticolato con senso qualitativo, “il logos è Dio” nel senso “il logos ha le proprietà di Dio” (pur non essendo la stessa identica cosa), potremmo dire “è divino”, cioè della stessa sostanza, come la frase “Dio è amore”, che non significa Dio = amore, bensì Dio ha caratteristiche di amore.
 
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view post Posted on 19/5/2016, 03:35     +1   -1
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In estrema sintesi e sperando di essere anche abbastanza chiaro vista l'ora tarda, posso solo dire che purtroppo la Torre di Guardia fa volutamente confusione quando lascia intendere che le ipotesi in argomento dal punto di vista grammaticale vertono su un'antitesi unicamente per DUE ALTERNATIVE in argomento, o presunto significato INDETERMINATO o presunto significato DETERMINATO di THEOS, nascondendo la terza variante ovvero l'aspetto QUALITATIVO e confondendolo volutamente, per i meno accorti,come corrispondente a INDETERMINATO.

In realtà è proprio la mancanza dell'articolo determinato di THEOS precedente il verbo essere a dare più forza nel definire il LOGOS giovanneo DIO in quanto a natura e non in senso politeistico ed INDETERMINATO come "UN dio"...

Infatti quando essi intendono dire che THEOS è QUALITATIVO, lo intendono erroneamente e volutamente come SINONIMO DI INDETERMINATO ovvero "un dio" mentre grammaticalmente, "theos QUALITATIVO" significa DIO nel più vero e pieno senso del termine.

Infatti un esempio di questa loro voluta confusione GRAMMATICALE lo si può trovare nella loro citazione, del tutto FUORI CONTESTO, di un'articolo di PHILIP HARNER riportato in JBL... citato nell'appendice della loro TNM (edizione grande - con riferimenti...).

COME ULTERIORE CONFERMA ALLA QUESTIONE GRAMMATICALE a favore del significato DETERMINATO o QUALITATIVO e non INDETERMINATO del THEOS dell'ultima frase di Giov.1:1, ho portato come oggetto di analisi nella mia TESI di LAUREA in Teologia ed Esegesi del Nuovo Testamento anche l'aspetto PALEOGRAFICO dei testi e frammenti greci neotestamentari attraverso il fenomeno dei NOMINA SACRA... Infatti se il THEOS in questione non fosse stato inteso come indicante il VERO DIO, non sarebbe certamente stato scritto contratto nella tipica forma di NOMINA SACRA, ovvero contratta e sovrastata da una linea...

Edited by michele granato - 23/5/2017, 09:47
 
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Hard-Rain
view post Posted on 19/5/2016, 19:30     +1   -1




Questione nomina sacra. L'argomento è interessante, anche se non è una prova inconfutabile, i copisti potrebbero aver interpretato teologicamente a loro modo il testo e introdotto il nome sacro, non sappiamo cosa contenesse esattamente il testo originale. Non ricordo neppure che datazione e che storia testuale abbia il ms. più antico che attesti il prologo di Giovanni, si tratta forse del papiro P66?

Questione del significato "indeterminato". E' evidente che applicare meccanicamente la regola "assenza dell'articolo -> traduco con un sostantivo in italiano, anteponendo l'articolo indet. 'un/uno'", come vorrebbero i TDG, genera degli assurdi, si pensi a passaggi come Gv. 1,12; 1,18; 8,54 (lezione di P75 accolta in NA27) oppure 20,17.
 
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view post Posted on 20/5/2016, 15:54     +1   -1
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Sono d'accordo con Hard Rain:

1) i nomina sacra ci dicono qualcosa circa ciò che pensavano i copisti, non rappresentano necessariamente né ciò che pensava l'agiografo né ciò che *tutti* i cristiani pensavano. Forse (ed il forse è comunque d'obbligo) nei circoli ariani non sarebbero stati usati, pur rappresentando l'arianesimo un nobilissimo cristianesimo molto antico.
2) la traduzione di Gv 1:1 non può prescindere dal contesto del Vangelo.

La seconda osservazione a parer mio rimane più forte della prima nel valutare una corretta traduzione.

Ma esiste un ulteriore argomento, che non vedo affrontato spesso e che forse meriterebbe approfondimento. Ipotizzando che la traduzione di Gv 1:1 possa essere ambigua, esiste traccia di polemiche antiche circa quel passo? Ad esempio, un cristianesimo subordinazionista come l'arianesimo ha mai sostenuto tale argomento?

Non sono riuscito (probabilmente per scarso approfondimento) a rintracciare polemiche al riguardo tra i diversi movimenti cristiani dei primi secoli. Bisognerebbe capire quando siano emerse le prime discussioni.
Si tratterebbe sempre di un argomento legato al silenzio delle fonti, ma piuttosto significativo.

Ciao,
Talità
 
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view post Posted on 23/5/2016, 14:06     +1   -1
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CITAZIONE (michele granato @ 19/5/2016, 04:35) 
COME ULTERIORE CONFERMA ALLA QUESTIONE GRAMMATICALE a favore del significato DETERMINATO o QUALITATIVO e non INDETERMINATO del THEOS dell'ultima frase di Giov.1:1, ho portato come oggetto di analisi nella mia TESI di LAUREA in Teologia ed Esegesi del Nuovo Testamento anche l'aspetto PALEOGRAFICO dei testi e frammenti greci neotestamentari attraverso il fenomeno dei NOMINA SACRA... Infatti se il THEOS in questione non fosse stato inteso come indicante il VERO DIO non sarebbe certamente stato scritto contratto nella tipica forma di NOMINA SACRA ovvero contratta e sovrastata da una linea...

Ti dirò che una delle cose più divertenti di quando si ha molto a che fare con i manoscritti è notare, ad esempio, quante volte πνευμα viene abbreviato col nomen sacrum anche quando si parla di "spiriti immondi".
Se la tua tesi verteva su questo, andiamo maluccio :)
 
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view post Posted on 23/5/2016, 17:04     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 23/5/2016, 15:06) 
Ti dirò che una delle cose più divertenti di quando si ha molto a che fare con i manoscritti è notare, ad esempio, quante volte πνευμα viene abbreviato col nomen sacrum anche quando si parla di "spiriti immondi".
Se la tua tesi verteva su questo, andiamo maluccio :)

Molto interessante. Nei testi che ti è capitato di analizzare, per gli spiriti "immondi", il nomen sacrum di Πνευμα era utilizzato anche al nominativo( ΠΝΑ)?

P.S. (Ho inserito la sottolineatura in basso perchè non so come fare la linea in alto tipica dei nomina sacra :D )

Saluti
Astro

Edited by astroclipper - 24/5/2016, 17:26
 
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view post Posted on 24/5/2016, 13:49     +1   +1   -1
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Hai troppa fiducia dei copisti. La copia è in primo luogo un gesto meccanico. Se il copista legge πνευμα (in qualsiasi sua forma) nella stragrande maggioranza dei casi non sta seguendo il filo del discorso e quindi applica la regola generale. Senza contare quelli che non capivano affatto ciò che scrivevano.


PS. E comunque "la" nomina sacra non si può sentire eh
 
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view post Posted on 24/5/2016, 14:05     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 24/5/2016, 14:49) 
Hai troppa fiducia dei copisti. La copia è in primo luogo un gesto meccanico. Se il copista legge πνευμα (in qualsiasi sua forma) nella stragrande maggioranza dei casi non sta seguendo il filo del discorso e quindi applica la regola generale. Senza contare quelli che non capivano affatto ciò che scrivevano.

Grazie del chiarimento, a volte le cose sono più semplici di quelle che sembrano.

CITAZIONE (Teodoro Studita @ 24/5/2016, 14:49) 
PS. E comunque "la" nomina sacra non si può sentire eh

Scrivevo da telefonino e non me ne sono accorto scusa :ops.gif: :35.gif:
Ho provveduto a correggere il post grazie per la segnalazione. :35.gif:


P.S. (Una emoticon con le orecchie d'asino non c'è? :D )

Saluti
Astro

Edited by astroclipper - 24/5/2016, 17:35
 
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view post Posted on 19/5/2017, 02:26     +1   -1
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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 24/5/2016, 14:49) 
Hai troppa fiducia dei copisti. La copia è in primo luogo un gesto meccanico. Se il copista legge πνευμα (in qualsiasi sua forma) nella stragrande maggioranza dei casi non sta seguendo il filo del discorso e quindi applica la regola generale. Senza contare quelli che non capivano affatto ciò che scrivevano.

Quindi caro Teodoro Studita, senza nessun intento polemico né risentimento alcuno verso di te o altri, vedo che stai riconoscendo da te stesso che il "fenomeno originario dei NOMINA SACRA"(1) si sia certamente SCONTRATO INSIEME al "fenomeno MECCANICO"(2) della COPIATURA MECCANICA sotto DETTATURA, ovvero di "NOMINA SACRA" copiati non a vista ma SOTTO DETTATURA e per di più copiati da scribi "INCONSAPEVOLI della differenza TEOLOGICA e MORFOLOGICA - PALEOGRAFICA tra lo "SPIRITO divino" e lo "spirito immondo".

In tal caso si può, a mio avviso, ritenere appurato che questo TARDIVO FENOMENO(2) della copiatura MECCANICA sotto DETTATURA, NEL FENOMENO(1)PRIMITIVO dei nomina sacra, abbia introdotto inavvertitamente e progressivamente durante gli anni questa contrazione dei "NOMINA SACRA" INCONSAPEVOLMENTE e in modo INDISCRIMINATE anche per i termini greci come quello di "SPIRITO" immondo come per altri termini basati su altre motivazioni teologiche(*) tardive verso altri "SANTI" personaggi, (*OMOTIMIA?).

In tal caso si deve riconoscere che questo fenomeno TARDIVO INDISCRIMINANTE dei "NOMINA SACRA" di
"CONTRARRE" anche alcuni termini greci come "SPIRITO" diabolico, è un fenomeno nel fenomeno, ovvero un fenomeno TARDIVO nel fenomeno PRIMITIVO ORIGINALE in cui la contrazione dei NOMINA SACRA non era usata indiscriminatamente come troviamo nei testi o frammenti tardivi oggi in nostro possesso ma era ristretto giustamente solo nell'ambito dei termini referenti la persona del unico vero Dio, ovvero il termine "DIO" e quindi di conseguenza ai soli termini connessi al VERO "DIO" come "PADRE","FIGLIO" SPIRITO", "SPIRITO SANTO", GESU'", "GESU' CRISTO", "SIGNORE", "SIGNORE GESU'" etc.etc.

In tal caso il mio sintetico DISCORSO fatto da me circa un paio di post sopra qualche annetto fa in cui citavo un lavoro di una mia TESI di LAUREA in TEOLOGIA (su una ULTERIORE PROVA e attendibilità recata dal "nomina sacra", oltre quella grammaticale, a favore di una DETERMINATA DIVINITA' di Gesù nel predicato ANARTORIUS "THEOS" in Giovanni 1:1 testimoniata da parte dei primi scrittori cristiani del N.T.) non è poi per niente da ridicolizzare con l'evidenziare da parte tua dicendo:

"... una delle cose più divertenti di quando si ha molto a che fare con i manoscritti è notare, ad esempio, quante volte πνευμα viene abbreviato col nomen sacrum anche quando si parla di "spiriti immondi".
Se la tua tesi verteva su questo, andiamo maluccio".

Edited by michele granato - 23/5/2017, 09:42
 
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view post Posted on 23/5/2017, 16:20     +1   -1
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CITAZIONE (michele granato @ 19/5/2017, 03:26) 
... vedo che stai riconoscendo da te stesso che il "fenomeno originario dei NOMINA SACRA"(1) si sia certamente SCONTRATO INSIEME al "fenomeno MECCANICO"(2) della COPIATURA MECCANICA sotto DETTATURA, ovvero di "NOMINA SACRA" copiati non a vista ma SOTTO DETTATURA e per di più copiati da scribi "INCONSAPEVOLI della differenza TEOLOGICA e MORFOLOGICA - PALEOGRAFICA tra lo "SPIRITO divino" e lo "spirito immondo".

In tal caso si può, a mio avviso, ritenere appurato che questo TARDIVO FENOMENO(2) ...

Caro Michele,
A prescindere dal fastidioso (e vietato dal regolamento) uso compulsivo del CAPSLOCK, posso dirti che le tue premesse sono sbagliate. La dettatura non è necessariamente da parte di qualcun altro, come se ci fosse uno che parla e uno che scrive, anzi di norma è vero il contrario: è lo scriba stesso che "auto-detta" ciò che sta leggendo, fenomeno ben documentato da molti studi (una delle più note sintesi è senz'altro H.Y. Gamble, Libri e lettori nella chiesa antica, Brescia, Paideia, 2006). Inoltre non si tratta affatto di un fenomeno tardivo, ma è vecchio esattamente quanto il gesto della copia in sé, sicché tutto ciò che discende da queste due premesse errate è anch'esso errato.
Credo peraltro che la discussione – già non proprio appassionante – sia scivolata in offtopic. Se sei interessato alla descrizione di questo e quel fenomeno paleografico, c'è la sezione apposita.
 
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view post Posted on 19/7/2018, 12:53     +1   -1

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CITAZIONE (Lorenzo M @ 13/5/2016, 08:53) 
I TdG, gli unici che traducono quel verso in quel modo,

Gli unici? E di queste traduzioni immagino tu non ne sappia nulla!...

1808 “e la parola era un dio” The New Testament, in An Improved Version, Upon the Basis of Archbishop Newcome’s New Translation: With a Corrected Text, Londra

1864 “e un dio era la Parola” The Emphatic Diaglott (J21 lezione interlineare), di Benjamin Wilson

1879 “e la Parola era un dio" La Sainte Bible Segond-Oltramare, Ginevra e Parigi.

1928 “e la Parola era un essere divino” La Bible du Centenaire Société Biblique de Paris.

1935 “e la Parola era divina” The Bible—An American Translation, di J. M. P. Smith ed E. J. Goodspeed, Chicago

1975 “e un dio (o, di specie divina) era la Parola" Das Evangelium nach Johannes, di Siegfried Schulz, Gottinga (Germania)

1978 “e di una sorta simile a Dio era il Logos” Das Evangelium nach Johannes, di Johannes Schneider, Berlino.

Inoltre, la TNM non usa "il Verbo", ma la Parola.

Versetto 6. Lì Dio non mi pare sia il soggetto. Basta leggersi qualche libro di grammatica intermedia.

E comunque, il testo copto siriaco evidenzia un fatto sconcertante per i trinitari... vale a dire che il secondo termine dio ha l'articolo indeterminativo, proprio come l'inglese e l'italiano.
 
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view post Posted on 20/7/2018, 10:20     +1   -1
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CITAZIONE (SupremoVindice @ 19/7/2018, 13:53) 
Gli unici? E di queste traduzioni immagino tu non ne sappia nulla!...

1808 “e la parola era un dio” The New Testament, in An Improved Version, Upon the Basis of Archbishop Newcome’s New Translation: With a Corrected Text, Londra

1864 “e un dio era la Parola” The Emphatic Diaglott (J21 lezione interlineare), di Benjamin Wilson

1879 “e la Parola era un dio" La Sainte Bible Segond-Oltramare, Ginevra e Parigi.

1928 “e la Parola era un essere divino” La Bible du Centenaire Société Biblique de Paris.

1935 “e la Parola era divina” The Bible—An American Translation, di J. M. P. Smith ed E. J. Goodspeed, Chicago

1975 “e un dio (o, di specie divina) era la Parola" Das Evangelium nach Johannes, di Siegfried Schulz, Gottinga (Germania)

1978 “e di una sorta simile a Dio era il Logos” Das Evangelium nach Johannes, di Johannes Schneider, Berlino.

Inoltre, la TNM non usa "il Verbo", ma la Parola.

Esistono alcune centinaia di traduzioni della Bibbia (qualunque cosa si intenda con questa parola, vista l'oscillazione del canone e dei testi sottostanti di riferimento). Tra quelle riportate qui sopra (che per inciso sono "traduzioni di traduzioni" visto che nessuna è italiana, ma transeamus) alcune sono pezzi di archeologia, cioè traduzioni che ignoravano ciò che la scienza della traduzione ha prodotto negli ultimi 50 anni, altre sono delle traduzioni cd. "interpretative", cioè non letterali. Dei targumin, se preferite.

Ma anche se fossero tutte traduzioni moderne e con finalità di aderenza al testo (premesse entrambe false) ciò comunque non vorrebbe dire nulla. L'unica traduzione dotata di una certa diffusione, e che soprattutto attribuisce rilievo teologico a quello stico è esattamente la NWT, cioè né più né meno quanto è stato detto.


CITAZIONE
Versetto 6. Lì Dio non mi pare sia il soggetto. Basta leggersi qualche libro di grammatica intermedia.

ἀπεσταλμένος παρὰ θεοῦ “inviato da Dio“. Niente articolo, ma la NWT non traduce “inviato da un Dio“, abbandonando di colpo le sue (errate) convinzioni sintattiche.

L'esempio è pertinente, perché dimostra come la resa indeterminativa non possa essere oggetto di comportamenti meccanici da parte del traduttore. "Un Dio", per un monoteista di stretta osservanza come era di certo l'estensore del Vangelo di Giovanni non vuol dire assolutamente nulla, e il medesimo concetto vale per il v.6 come per il v.1.

La differenza, semmai, risiede nel fatto che al v.1 si sta facendo uno statement di carattere ontologico: "il logos era Dio", che certamente non vuol dire che era "il Dio" (YHWH) degli israeliti, ma che era "qualitativamente" dio allo stesso modo. Non era "meno dio" o "più dio", era semplicemente...dio. Le difficoltà teologiche che questa cosa suscita sono risolte nel corso del resto del Vangelo, in cui in continuazione emerge la convinzione che il Logos sia dio allo stesso modo del Padre, fornendo la chiave ermeneutica necessaria a interpretare il sensus auctoris.

CITAZIONE
E comunque, il testo copto siriaco evidenzia un fatto sconcertante per i trinitari... vale a dire che il secondo termine dio ha l'articolo indeterminativo, proprio come l'inglese e l'italiano.

Non so cosa sia il testo "copto siriaco" (o è copto, o è siriaco), come è evidente che non lo sappia chi scrive. In ogni modo, a margine del fatto che la maggior parte delle redazioni copte e siriache rimontano a non prima del IV secolo, non mi risulta che ci siano varianti testuali nel v.1 nelle più antiche vetus syra o nelle più antiche versioni copte (comunque III sec), e comunque parliamo di testi tardivi e secondari (sono tradotti dal greco!). Infine, non mi risulta che in siriaco esista neppure l'articolo indeterminativo, come in generale nelle lingue semitiche.

In conclusione, a questa ennesima incursione di TdG dal taglia-incolla facile (nulla più riescono a fare) rispondo che:

- Questo è un forum scientifico. Per partecipare occorre rispettarne il regolamento (che come prima cosa impone una presentazione che non è stata fatta)

- In conseguenza del punto di cui sopra, sarebbe davvero auspicabile che dilettanti allo sbaraglio, muniti unicamente di intenti di natura confessionale, rivolgessero piuttosto alle "Case del Regno" le loro premure apologetiche, perché qui prenderanno solo sonori ceffoni. Detto altrimenti, per quanto non nascondo un certo gusto a sparare sulla Croce Rossa, davvero non ho tempo per tali cialtronerie.

Edited by Teodoro Studita - 23/7/2018, 20:49
 
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view post Posted on 27/7/2018, 11:34     +1   -1

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Rispondo a Teodoro Studita in merito al regolamento... qui mi sono presentato. https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=75845828

Al resto risponderò quanto prima. Saluti
 
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view post Posted on 27/7/2018, 12:25     +1   -1

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CITAZIONE (Teodoro Studita @ 20/7/2018, 11:20) 
Non so cosa sia il testo "copto siriaco" (o è copto, o è siriaco), come è evidente che non lo sappia chi scrive. In ogni modo, a margine del fatto che la maggior parte delle redazioni copte e siriache rimontano a non prima del IV secolo, non mi risulta che ci siano varianti testuali nel v.1 nelle più antiche vetus syra o nelle più antiche versioni copte (comunque III sec), e comunque parliamo di testi tardivi e secondari (sono tradotti dal greco!). Infine, non mi risulta che in siriaco esista neppure l'articolo indeterminativo, come in generale nelle lingue semitiche.

In conclusione, a questa ennesima incursione di TdG dal taglia-incolla facile (nulla più riescono a fare) rispondo che:

- Questo è un forum scientifico. Per partecipare occorre rispettarne il regolamento (che come prima cosa impone una presentazione che non è stata fatta)

- In conseguenza del punto di cui sopra, sarebbe davvero auspicabile che dilettanti allo sbaraglio, muniti unicamente di intenti di natura confessionale, rivolgessero piuttosto alle "Case del Regno" le loro premure apologetiche, perché qui prenderanno solo sonori ceffoni. Detto altrimenti, per quanto non nascondo un certo gusto a sparare sulla Croce Rossa, davvero non ho tempo per tali cialtronerie.

1. Il mio commento iniziale era in risposta ad un altro partecipante. Per cui attendo una risposta da lui, oltre che da te. Io ho quotato lui.

2. Non è evidente che chi scrive, cioè io, non sappia cosa sia il testo copto. Il problema è un errore di digitazione che può starci. Trattasi in realtà di testo copto saidico. Purtroppo il mio tablet ha corretto da saidico a siriaco. Questo non lo so perché. Ora sto scrivendo da un pc quindi spero che altri errori non ci siano. Il copto saidico è massimo massimo del 3° secolo, quindi scrivere "a non prima del IV" è scorretto. Oltretutto perché proviene da una persona come te, che dice di essere preparata. Il fatto che siano testi tardivi e traduzioni dal greco, non significa nulla. Se nel testo copto saidico l'articolo indeterminativo c'è è perché il traduttore all'epoca capì che andava messo l'articolo indeterminativo, perché ripeto... in copto saidico esiste.

3. Proprio perché è un forum scientifico, io ho portato prove scientifiche e sono sicuro non ti sarà difficile consultare il testo copto saidico di giovanni 1:1 e potrai verificare che mi sono attenuto a prove scientifiche, non interpretative.

4. Mi pare che il regolamento, da te redatto, vieti facili quanto beceri commenti. Quindi, gentilmente, evita di scrivere "ennesima incursione di TdG dal taglia-incolla facile"... semmai è copia e incolla. "nulla più riescono a fare"... altro commento che ti sto dimostrando non essere vero.

Per non parlare poi di termini davvero inappropriati per una persona che si innalza ad Amministratore di codesto forum... "Case del Regno"... Sale del Regno... e poi ti sbilanci anche in velate minacce... "qui prenderanno solo sonori ceffoni". Cosa ne è del... porgi l'altra guancia insegnato da Gesù? Il regolamento da te scritto inoltre parla di amicizia, di rapporti cordiali anche fra credenti, di varie confessioni e non credenti. E per finire... "non ho tempo per tali cialtronerie"... mi chiedo, e ti chiedo... allora perché hai commentato tu invece di Lorenzo M.?

Soprattutto... tu sei immune dal regolamento? Sei al di sopra di esso?

Saluti
 
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