| Ho notato che la formulazione trinitaria l'hai riportata in due modi distinti la cui differenza risiede nella seconda persona divina. Nella formulazione più antica - o almeno reputata tale - (in latino, poi, a quanto ho capito, tradotta in greco) del comma la seconda persona divina è per caso il Verbum? A giudicare dalle citazioni riportate su wikipedia sembra più frequente la formulazione col Verbum più che col Figlio. Questa sottile differenza nella formulazione del dogma trinitario non è a mio avviso trascurabile e sottintende due modalità distinte di intendere la Trinità. La formulazione col Figlio tende ad esaltare la figura di Gesù come se fosse sempre esistito (pre-esistenza del Figlio) anche se il Figlio per la verità è figura storica, non metastorica come il Logos (da ciò deriva probabilmente un'eccessiva divinizzazione della figura di Gesù (vedi "La stella della redenzione" di Rosenzweig) quasi spogliandolo della natura umana che viene conservata a beneficio di inventario, poichè non si può farne a meno per non ricadere nello gnosticismo) ma in realtà ciò che esiste fin da principio non è Gesù ma il Logos o Verbum (ricollegandosi a quel "Dio disse" di Genesi poichè la prima azione compiuta da Dio consistette nel pronunciare "Parole" che generarono la realtà quando lo Spirito aleggiava sulle acque dell'abisso... Logos e Spirito sono indubbiamente eterni). La parola (nella lingua sacra significato, significante e referente dal punto di vista semiotico sono profondamente collegati e non sono frutto di una convenzione umana) va intesa come un evento acustico creativo nella lingua sacra di Dio (l'ebraico è ciò che resta della lingua sacra ormai contaminata da elementi profani come allo stesso modo ogni lingua umana conserva traccia della lingua sacra), va vista come un'emanazione divina che ha il potere di definire gli archetipi dell'universo se considerata in termini mistici... ciò che per i mistici è "emanazione" divina (lo stesso si dica anche per lo Spirito in qualche modo collegato con la presenza di Dio o Sheckinah), dovrebbe corrispondere in termini filosofici aristotelici ad un elemento consustanziale con Dio (Vedi "Il nome di Dio e la teoria cabalistica del linguaggio" di Scholem). Forse possono sembrare fuorvianti tutte queste considerazioni ma a mio avviso aiutano a comprendere meglio il significato profondo, mistico del Logos e dello Spirito. Essendosi incarnato nell'uomo Gesù di Nazareth (uomo archetipo, nuovo Adamo, fatto ad immagine e somiglianza di Dio per cui chi vede Gesù vede il vero volto di Dio, il padre celeste), il Logos si caricò poi anche del significato di Figlio di Dio (il tema della figliolanza divina è molto sentito ma non solo in termini simbolici ma nel senso letterale del termine a tal punto che, a mio avviso, rappresentava il cuore dell'insegnamento di Gesù... vedi Giovanni, 1, 12 ad esempio A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio) o semplicemente Figlio ma questa formulazione nuova, a noi certamente più familiare, probabilmente si impose nelle controversie dogmatiche successive alla definizione del dogma trinitario. Se il comma giovanneo nella formulazione più antica richiama il Logos o il Verbum come seconda persona divina, a mio avviso, potrebbe deporre a favore dell'antichità del comma stesso, ad una fase precedente alla definizione del dogma trinitario nella formulazione classica più familiare a noi moderni (Padre, figlio e Spirito Santo). Tale comma potrebbe essere stato aggiunto in una fase antica del cristianesimo che risentiva ancora dell'influsso della mistica ebraica (influsso culturale da intendersi sempre secondo il modello di Dawkins come replicazioni di contenuti minimi di informazione o meme più che in una rielaborazione cosciente o propagandistica di contenuti informativi) come potrebbe anche essere stato sempre presente fin da principio ma poi rimosso per motivazioni di carattere teologico (ipotesi meno probabile a mio avviso). Tutte queste considerazioni sono tuttavia valide nell'ipotesi di ritenere antichi i concetti fondamentali della mistica ebraica (escludendo dunque le elucubrazioni successive medioevali della Qabbalah pratica, golem, etc...) come ripetutamente sostenuto da G. Scholem.
Edited by Giosia - 1/10/2019, 18:16
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