Studi sul Cristianesimo Primitivo

Genealogie nei testi Samaritani

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view post Posted on 19/4/2018, 18:18     +1   -1
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Salve a tutti,
mi interessava sapere se l'età delle persone descritte nelle genealogie di Genesi nel Pentateuco Samaritano presentassero delle differenze rispetto a LXX e TM.

So che la LXX presenta "personaggi più longevi" rispetto a TM, il Pentateuco Samaritano "segue" una delle due tradizioni oppure ne ha una propria a riguardo?
 
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CITAZIONE (^Alessandro^ @ 19/4/2018, 19:18) 
Salve a tutti,
mi interessava sapere se l'età delle persone descritte nelle genealogie di Genesi nel Pentateuco Samaritano presentassero delle differenze rispetto a LXX e TM.

So che la LXX presenta "personaggi più longevi" rispetto a TM, il Pentateuco Samaritano "segue" una delle due tradizioni oppure ne ha una propria a riguardo?

Io ho trovato qualcosa qui ma non so quanto sia attendibile come studio:
www.fmboschetto.it/didattica/Bibbia/cronologia.htm

Si direbbe che la cronologia del pentateuco samaritano concordi soprattutto col TM.
 
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view post Posted on 28/4/2018, 17:10     +1   -1
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Grazie mille Giosia! :)

Facendo una comparazione si notano cose strane.

Da Adamo a Noè il Testo Samaritano coincide nelle età genealogica di TM 7 volte su 10 e con LXX 1 su 10.

Invece da Sem a Terach praticamente il contrario.

Il Samaritano coincide con LXX 9 volte su 10 e con il Masoretico 2 volte su 10.

Bel mistero

PS: Tutte le età nel link non riguardano la vita complessiva dei personaggi ma indicano l'anno in cui i protagonisti ebbero un discendenza.

Edited by ^Alessandro^ - 28/4/2018, 19:48
 
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La genesi di questi testi è ancora oggi avvolta nel mistero. Penso tuttavia, sulla base del dato archeologico, che il culto a Yhwh (o forse a Yhw in riferimento ad Elefantina?) si fosse sviluppato soprattutto inizialmente nel nord, in Samaria dove magari erano presenti scuole scribali (il tempio scoperto sul Garizim a quanto pare è molto antico, forse del VI p.e.v.). Il Regno di Giuda potrebbe poi aver salvaguardato questo antico culto (forse non ancora monoteista in senso puro) dopo la caduta di Samaria rielaborando magari i testi sacri e pertanto il monte Sion gradualmente potrebbe aver assunto un ruolo sempre più importante al punto da rivendicare l'origine stessa del culto (mentre invece tutto era partito dal monte Garizim?). A me sembra che tutti questi testi nascondano questa verità. D'altra parte la storia è sempre scritta dai vincitori...
Non escludo poi che Gesù, sulla scorta di quanto ho appena detto, abbia per certi versi riabilitato i samaritani attirandosi l'odio dei giudei, quasi a dire che sono i samaritani i veri eredi di Mosè (e ribadisco "il quasi a dire"). È significativo poi il fatto che Gesù proibisca ai suoi discepoli di portare l'annuncio tra i samaritani... Forse perché se ne voleva occupare in prima persona? Dove avrebbe potuto pronunciare pertanto il famoso discorso della montagna? È una montagna qualunque o un monte con un forte valore simbolico (per i samaritani)? Perché non è identificato con precisione ed in Luca addirittura non si parla di un monte ma di un luogo pianeggiante? Perché si vuole celare l'identità di questo luogo così imbarazzante per gli autori dei vangeli? E se fosse... Forse sono solo ipotesi fantasiose però azzardare qualche ipotesi ogni tanto può permettere di rileggere i fatti in modo diverso (Megiddo docet).

Edited by Giosia - 29/4/2018, 13:22
 
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Quindi TM, PS e LXX potrebbero avere avuto origine da qualche testo sacro redatto nell'antico regno d'Israele prima della sua caduta?
 
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CITAZIONE (feanor74 @ 29/4/2018, 21:17) 
Quindi TM, PS e LXX potrebbero avere avuto origine da qualche testo sacro redatto nell'antico regno d'Israele prima della sua caduta?

No, questo non lo ritengo possibile e non ho detto questo... io ritengo soltanto che il culto a Yhwh
si sia sviluppato prima nel nord della Palestina, presso Sichem, sul Monte Garizim per poi diffondersi
a sud dopo la caduta di Samaria.
Il dato archeologico attesta che prima del VII p.e.v. il Regno del Nord era fiorente:
lo si osserva dai resti archeologici, dalle architetture dei palazzi mentre non troviamo
nulla di analogo nel Regno di Giuda. Nel Nord c'erano le condizioni pertanto per uno sviluppo culturale
decisamente più sostenuto rispetto al Sud ancora caratterizzato da attività pastorizia.

Il Regno di Giuda invece cresce sostanzialmente nel momento in cui il Regno del Nord crolla,
probabilmente accogliendo profughi dal Nord, altrimenti non si spiega l'impennata demografica.
Probabilmente i testi sacri nascono in seno a questa nuova comunità di giudei e profughi samaritani
probabilmente più acculturati rispetto ai giudei (troviamo comunità analoghe in Egitto dopo la caduta del Regno di Giuda):
poi nel II p.e.v. dopo la profanazione del Tempio, prevale un'istanza nazionalista che accentra
il culto a Gerusalemme rivendicando l'origine del culto stessa: si consuma lo scisma samaritano
(retroproiettato nel passato) con la distruzione del Tempio sul monte Garizim
(mi pare che anche Garbini sostenesse tale ipotesi nel senso che vedesse
un mutamento significativo in seno al giudaismo del secondo Tempio proprio nel II p.e.v.
dopo la terribile profanazione, spesso sottovalutata in quanto a ricadute, del Tempio per mano di Antioco IV Epifane).
Da questo momento in avanti la dimora di Dio (la Shekinah) è solo ed esclusivamente presso il monte Sion, a Gerusalemme
(in passato invece la presenza di diversi santuari sul Garizim,ad Elefantina,a Gerusalemme,
a Leontopoli testimoniava invece un culto non esclusivista).
So che è un'ipotesi ardita ma mi pare coerente col dato archeologico e storico
e spiega anche l'importanza rivestita dai samaritani nella predicazione di Gesù.

Pertanto il monte delle beatitudini potrebbe essere il monte Garizim, monte santo per i samaritani
(non escludo che anche la trasfigurazione sia avvenuto su questo monte).

Si spiegherebbe anche l'accusa rivolta a Gesù da parte dei giudei:
CITAZIONE
Giovanni 8,48
48 Allora i Giudei gli risposero e gli dissero: «Non diciamo con ragione che sei un Samaritano e che hai un demone?».
49 Gesú rispose: «Io non ho un demone, ma onoro il Padre mio; voi invece mi disonorate.
50 Or io non cerco la mia gloria; v'è uno che la cerca e che giudica.
51 In verità, in verità vi dico che, se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte in eterno»

E' interessante notare che Gesù non replica all'accusa di essere un samaritano.

Edited by Giosia - 30/4/2018, 12:01
 
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Siamo un po' Off Topic e mi sembrano teorie un po' fantasiose quelle di un occulto Gesù samaritano. Giovanni 4 mi sembra esaustivo a riguardo come tantissimi altri versi. Penso sia sufficiente osservare quanto tutto il nuovo testamento citi salmi e profezie come base di fede da una parte e tener presente dall'altra che i samaritani riconoscano unicamente il Pentateuco.

Edited by ^Alessandro^ - 30/4/2018, 16:34
 
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CITAZIONE (^Alessandro^ @ 30/4/2018, 15:32) 
Siamo un po' Off Topic e mi sembrano teorie un po' fantasiose quelle di un occulto Gesù samaritano. Giovanni 4 mi sembra esaustivo a riguardo come tantissimi altri versi. Penso sia sufficiente osservare quanto tutto il nuovo testamento citi salmi e profezie come base di fede da una parte e tener presente dall'altra che i samaritani riconoscano unicamente il Pentateuco.

No, attenzione... non ho detto che Gesù era un samaritano:
ho spiegato le motivazioni che possono aver indotto Gesù
(motivazioni che anche gli storici moderni accolgono in quanto
il giudizio sui samaritani, sull'antico Regno del Nord o di Israele presente
nella Bibbia è certamente viziato da forti motivazioni ideologiche)
a riabilitare i samaritani normalmente considerati peccatori
ed idolatri dai giudei.
Noi diamo per scontato l'atteggiamento benevolo di Gesù nei confronti
dei samaritani perchè nel nostro immaginario collettivo siamo troppo abituati
a pensare "samaritano" = "persona virtuosa", etc... ma questo non corrisponde
assolutamente al pensiero di un giudeo del I e.v. (anzi è vero l'esatto contrario
e con solide basi scritturali).
Il fatto che Gesù non replichi l'accusa di samaritano, non significa necessariamente
che si ritenesse samaritano ma semplicemente che non ritenesse
disdicevole essere considerato tale (come Paolo
non riteneva disdicevole farsi greco coi greci pur restando giudeo...
anzi lo riteneva necessario per instaurare un dialogo fecondo coi gentili).

In merito alle citazioni dei salmi e dei profeti nel NT resto poi dell'idea (come ho
già detto in altri interventi) che gli autori dei Vangeli avessero un background culturale
(giudaismo oniade alessandrino) comune ai cosiddetti settari di Qumran pur non identificandosi con essi
(come dicono infatti autori come Martone e Merlo i primi autori cristiani e i qumraniti condividevano
i medesimi interessi per i testi sacri).

Per tradizione si è sempre ritenuto poi che i samaritani avessero manipolati i testi sacri
ed avessero sostituito Sion con Garizim: ma perchè non potrebbe essere vero il contrario?
Non mi pare così fantasiosa come ipotesi visto che i samaritani lo credono da sempre...
ancora oggi. Che motivo abbiamo di dare così fiducia ai giudei?
E' palese a qualsiasi storico (penso al bel libro di Finkelstein "Le tracce di Mosè") che i giudei
abbiano per certi versi manipolato la loro storia per finalità ideologiche e politiche
(si pensi al favoloso regno di re Salomone o al racconto dell'Esodo... quali conferme
abbiamo dall'archeologia?). Perchè non potrebbero aver manipolato le scritture in chiave antisamaritana
sostituendo Garizim con Sion per affermare in una fase critica della loro storia
(il Tempio era stato profanato!) il primato esclusivo del Tempio di Gerusalemme? Perchè no?
Dopo aver distrutto il Tempio sul Garizim io penso che fosse necessario motivare teologicamente
tale scelta... era pur sempre un Tempio dedicato a Yhwh ed anche molto antico pertanto
è naturale che si dovessero trovare solide giustificazioni per compiere un tale atto così terribile!

In merito a Giovanni 4, Gesù dà prova come al solito di andare oltre a queste
credenze vere o false che siano... anche perchè nell'ottica dell'autore la shekinah non è più rappresentata
da un luogo fisico ma dal cuore dell'uomo (non ha più senso parlare pertanto nè di Garizim nè di Sion):
dopo il '70 d'altra parte il Tempio non c'è più per cui si impone necessariamente una nuova religiosità
(lo stesso accade per i farisei che troveranno rifugio nello studio approfondito della Torah rinunciando
anche loro per forza di cose ai sacrifici cultuali), il paradigma deve cambiare per cui c'è un'interiorizzazione
profonda dell'istanza religiosa (è il cuore della Legge - Dio stesso - che conta e che deve entrare nel cuore dell'uomo).

Di fatto PS, TM e LXX attestano una comune origine, un passato in cui
tra samaritani e giudei ci doveva essere stato un profondo dialogo, una profonda condivisione di vedute
teologiche, etc... Questo passato deve essere per forza esistito per spiegare
questa oggettiva condivisione sotto gli occhi di tutti, altrimenti avremmo ereditato testi sacri molto diversi
ma così non è stato. Anche le genealogie - e così si ritorna in argomento - in una qualche misura
confermano questo passato comune, innegabile.

Alla fine questa ipotesi è molto meno fantasiosa di quanto si possa pensare perchè comporta "semplicemente"
(si fa per dire perchè in certi casi le implicazioni possono essere colossali)
un mutamento del punto di vista rinunciando al punto di vista giudaico-centrico della Scrittura al quale siamo
da sempre abituati e legati un po' dogmaticamente a causa di un'interpretazione forse troppo letterale (come dice
giustamente Paolo Merlo nel suo libro, "L'antico testamento: introduzione storico letteraria", la Bibbia che noi leggiamo
è sostanzialmente la Bibbia dei farisei per cui rispecchia un punto di vista ideologico/politico molto preciso,
non necessariamente obbiettivo).

Edited by Giosia - 30/4/2018, 18:44
 
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Hai ragione, chiedo scusa! Ho letto male i tuoi post.

Di Gesù è interessante come travalichi le differenze, anche perché vuole raccogliere ciascuno in sé, ponendo attenzione "ai frutti" e alla "fede" aldilà delle diverse visioni.

In Matteo 12:11 ad esempio si rivolge anche ad un pubblico esseno. Alla luce del Vangelo e Atti, penso che Gesù non ritenesse pronti i discepoli per parlare da subito ai samaritani o che comunque lui ritenesse giusto annunciare il vangelo per gradi giudei-israeliti-gentili.

Chiudendo parentesi e tornando a TS e sulle alterazioni sarei curioso di vedere se nella loro Genesi sia sempre Salem (antico di nome di Gerusalemme) la città di Melchisedek, il sacerdote superiore ad Abrahamo.

Potrebbe essere una mezza controprova per vedere se sono stati i samaritani ad alterare il testo.
 
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CITAZIONE (^Alessandro^ @ 30/4/2018, 18:51) 
Hai ragione, chiedo scusa! Ho letto male i tuoi post.

Di Gesù è interessante come travalichi le differenze, anche perché vuole raccogliere ciascuno in sé, ponendo attenzione "ai frutti" e alla "fede" aldilà delle diverse visioni.

In Matteo 12:11 ad esempio si rivolge anche ad un pubblico esseno. Alla luce del Vangelo e Atti, penso che Gesù non ritenesse pronti i discepoli per parlare da subito ai samaritani o che comunque lui ritenesse giusto annunciare il vangelo per gradi giudei-israeliti-gentili.

Chiudendo parentesi e tornando a TS e sulle alterazioni sarei curioso di vedere se nella loro Genesi sia sempre Salem (antico di nome di Gerusalemme) la città di Melchisedek, il sacerdote superiore ad Abrahamo.

Potrebbe essere una mezza controprova per vedere se sono stati i samaritani ad alterare il testo.

Melchisedek è un personaggio importante e misterioso anche perchè non si conosce esattamente l'etimologia del nome.

Ti riporto un articolo che ho letto un po' di tempo fa:

CITAZIONE
Non abbiamo tante informazioni di Melchidesec e non sappiamo nulla del suo santuario. Sappiamo soltanto che era un personaggio reale, re e sacerdote di ’El‘eljôn «Dio altissimo, creatore del cielo e della terra», che benedisse Abram e, «Abram gli diede la decima di tutto» . Secondo gli scritti rabbinici, Melchidesec, esercitava il suo sacerdozio in un luogo sacro antico in Uru-Salem, che veniva identificato dagli stessi rabbini con Gerusalemme. Su quest’argomento ci sono varie opinioni. I padri della chiesa, Procopio, Teofilo, Cirillo di Alessandria credono che Melchidesec, era sacerdote a Gerusalemme. Gianfranco Ravasi conferma:

«L’identificazione con Gerusalemme è filologicamente possibile: il vero significato etimologico del nome “Gerusalemme“ è, infatti, “il dio Salem l’ha fondato“. Solo per assonanza si giocherà poi con vocabolo šalôm “pace“» .

Ci sono anche voci contrarie: Efraimo Siro, Theodor bar Kaoni , Giulio Africano, Geronimo ed Epifano di Salamina credono che era un sommo sacerdote cananeo e non aveva nulla da fare con la citta di Gerusalemme. In epoca moderna Fitzmyer crede che Shalem dovrebbe essere identificata con Shalim, una cittadina della Samaria.

Se cerchi informazioni sul monte Garizim troverai molte informazioni interessanti...
 
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Sono state trovate delle prove archeologiche qualche anno fa che hanno permesso di chiarire che la città cananea "Rushalimum/Urusalim" era ubicata dove adesso c'è Gerusalemme.

Shalim non l'ho mai sentita, ma se non fosse ubicata presso il monte Garizim si perderebbe conunque il confronto con una antica proto-Gerusalemme nella quale questo importante sacerdote dell'Altissimo era re.
 
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CITAZIONE (^Alessandro^ @ 30/4/2018, 21:18) 
Sono state trovate delle prove archeologiche qualche anno fa che hanno permesso di chiarire che la città cananea "Rushalimum/Urusalim" era ubicata dove adesso c'è Gerusalemme.

Shalim non l'ho mai sentita, ma se non fosse ubicata presso il monte Garizim si perderebbe conunque il confronto con una antica proto-Gerusalemme nella quale questo importante sacerdote dell'Altissimo era re.

Si, è vero ma Shalim (o anche Shalem, Salem, Salim) non è tanto (o non solo) il nome di una città ma è il nome di un'antica divinità appartenente al pantheon canaaneo,
menzionata in una iscrizione rinvenuta nella città di Ugarit (attuale Ras Shamra) nell'odierna Siria. Shalim e suo fratello Shahar sono figli di El e di Atsherath.
(vedi anche qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Shalim)
Ecco dunque che Shalem può assumere anche un significato associabile a completezza, universalità (e questo poichè la parola deriva etimologicamente da Shalim,
attinge alla sfera del divino... nel pentateuco infatti ritroviamo l'aggettivo shalem tradotto normalmente con irreprensibile, completo, del tutto, intero, solo, perfetto, preparato,
sicuro, non tagliato, con tutto il cuore, interamente dedicato... in genere shalem non si riferisce ad una città) per cui Melkisedeq, re di shalem (M-L-K S-L-M), potrebbe anche voler dire re perfetto, completo,
re del mondo o forse - dico io - anche re dei re (ruolo che poi sarà attribuito al Messia, a Gesù, eterno sacerdote secondo l'ordine di Melkisedeq come recita la Lettera agli ebrei):
è invece l'interpretazione rabbinica che collega Salem a Gerusalemme (Urshalim) anche se è veramente anacronistico pensare all'esistenza
di Gerusalemme ben mille anni prima del presunto Regno di Davide (presunto perchè molto probabilmente non è mai esistito nei termini descritti dalla Bibbia) se ci atteniamo alla cronologia biblica.
Tra le altre cose Urshalim potrebbe anche voler dire città del Dio Shalim e non città della pace (anzi la parola pace, shalom probabilmente deriva da shalem): c'è dunque un continuo richiamo a divinità cananaiche del Nord (l'archeologia è ormai da tempo che sta mettendo in evidenza questo lontano passato politeista di Israele ... a qualcuno tutto ciò dispiace ma è così).

Ugarit geograficamente si trova a nord, molto distante da Gerusalemme per cui
è più che evidente che fu soprattutto il Regno del Nord, per la vicinanza geografica a subire l'influsso
di questi antichi culti cananaici; il Regno del Sud in un secondo momento.

Pertanto un Melchisedek, re di Shalim o Salem o etc..., sacerdote di El Elyon (normalmente tradotto con Altissimo), citato nel pentateuco samaritano, non sorprende più di tanto
(anzi mi pare più plausibile trovare riferimenti a El Elyon nel Regno del Nord o di Israele visto che in genere si ritiene che la fonte elohista
si sia formata - non a caso - nel Regno del Nord).

In ogni caso le più antiche testimonianze extrabibliche del culto di Yhwh fanno riferimento al Regno di Israele - siamo nuovamente nel Nord (la stele di Mesha, IX p.e.v.):
mentre nel Regno di Giuda la testimonianza extrabiblica più antica del culto di Yhwh risale a diversi secoli dopo (si tratta poi di capire in che rapporto
sta Yhwh con Elohim... successivamente identificati l'uno con l'altro).

Nel Regno del Nord numerosi ritrovamenti archeologici dimostrano l'esistenza di un regno fiorente precedente al Regno di Giuda...
mentre a Gerusalemme per il momento i pochissimi reperti archeologici che dimostrerebbe un antico passato glorioso sono oggetto di forte discussione
(a onor del vero si sovrappongono anche motivazioni ideologiche/politiche delle autorità israeliane per accampare diritti sui territori palestinesi,
il lupo perde il pelo ma non il vizio...).
Secondo Finkelstein (Le tracce di Mosè, Carocci) Gerusalemme non era altro che un piccolo villaggio di pastori attorno al X o IX p.e.v. e non abbiamo testimonianze extrabibliche
che confermano il racconto biblico, etc...(anche su re David, di cui sono state trovate iscrizioni che parlano di una "casa di David", ci sarebbe molto da dire sulla base del prezioso
lavoro del prof. Garbini [vedi, "Dio della terra, Dio del cielo"] ma qui mi fermo):
pare poco plausibile pertanto credere che il culto di Yhwh sia partito da qui per poi diffondersi nel Regno del Nord, culturalmente ed amministrativamente più avanzato.

Mettendo insieme tutti questi dati archeologici (i quali, come storico, rivestono un'importanza notevole) sembra pertanto che il culto di Yhwh si sia
sviluppato nel Regno del Nord per poi diffondersi a Sud: ecco perchè a me sembra che PS sia più plausibile di TM con tutte le implicazioni conseguenti.
So bene che la maggioranza delle fonti (TM, letteratura rabbinica, etc...) a nostra disposizione dice il contrario ma le fonti - come spesso avviene- rispecchiamo il punto di vista dei vincitori,
in questo caso il punto di vista giudaico-centrico... l'archeologia invece racconta una storia un po' diversa.
Che si può dire a livello filologico analizzando i testi?

Edited by Giosia - 2/5/2018, 16:45
 
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E' interessante notare poi che il pentateuco samaritano è ritenuto generalmente piuttosto antico, forse rimontante il IV a.c.
e curiosamente la LXX quando si discosta dal TM concorda generalmente con PS.
Se il punto di partenza è il pentateuco samaritano forse tutto si spiega... altrimenti resta veramente arduo
spiegare come mai la LXX prenda spunto dal pentateuco samaritano. Come mai un testo di matrice giudaica
come la LXX prenderebbe spunto da un testo samaritano?
 
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A livello teorico direi che ci sia stato un testo comune o quasi alla base Lxx e PS.

Tornando alle genealogie ho letto che il Libro dei Giubilei presenta anche lui un certo Kenan II, come Luca, nel link che mi hai mandato per l'autore questo si spiegherebbe con il fatto che entrambi seguono la LXX e non TM.

Bene, potrebbe tornarci utile, dato che l'autore del Libro dei Giubilei è molto interessato agli anni (divide tutto per Giubilei di 49-50 anni) verificate se gli anni che indica lui per la nascita dei vari personaggi elencati segue una direzione od un altra di quelle viste.

È un lavoro di pazienza, io ho provato adesso a iniziarlo ma non ho tempo di finirlo ora, comunque già subito una sorpresa, dal Libro dei Giubilei si evince che Adamo generò Set a 130 anni circa e non 230 come troviamo nella LXX :). Chissà con chi concorda andando avanti, sia prima di Noè che dopo Noè.

È interessante perché il Libro dei Giubilei è un testo di probabile origine farisaica.

(Non capisco bene il "problema" del culto politeista ebraico, nel senso che gli stessi testi contenuti nella Bibbia, denunciano che spesso il popolo ebraico era votato al politeismo, all'idolatria è quindi naturale trovarne delle prove archeologiche.

So che ci sono prove archeologiche che documentano l'esistenza del regno di Davide, e quelli che pensavano fosse un mito sono stati smentiti. Comunque alla luce di quanto detto direi che Salem e Melchisedek non ci aiutano).
 
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CITAZIONE (^Alessandro^ @ 3/5/2018, 11:39) 
(Non capisco bene il "problema" del culto politeista ebraico, nel senso che gli stessi testi contenuti nella Bibbia, denunciano che spesso il popolo ebraico era votato al politeismo, all'idolatria è quindi naturale trovarne delle prove archeologiche.

Il problema è invece molto sentito dagli ebrei poichè i recenti studi portano alla conclusione che il culto di Jhwh non era un culto esclusivo monoteista fin dalle origini
come viene descritto nella Bibbia, ma enoteista (che è poi una una variante del politeismo): Jwhw era il dio tribale del popolo ebreo attorniato da altre divinità minori (paredra) e
si riconosceva l'esistenza di altre divinità straniere. C'era un certo sincretismo religioso, più marcato nel Regno del Nord per via della vicinanza coi popoli stranieri
ed un po' meno marcato al sud: ma sia al Nord che al Sud la divinità principale era Jhwh.
Secondo diversi studiosi come Sacchi, etc... si può parlare di monoteismo vero e proprio dopo (difficile poi dire quanto dopo... qui il mondo scientifico si divide)
l'esilio (Ezechiele), al ritorno di Babilonia, ma non prima.

Per quanto riguarda il culto esclusivo nel Tempio di Gerusalemme probabilmente se ne può parlare solo a partire dal II p.e.v. dopo la rivolta maccabea.

CITAZIONE (^Alessandro^ @ 3/5/2018, 11:39) 
So che ci sono prove archeologiche che documentano l'esistenza del regno di Davide, e quelli che pensavano fosse un mito sono stati smentiti. Comunque alla luce di quanto detto direi che Salem e Melchisedek non ci aiutano).

Si, ci sono due reperti archeologici molto importanti, la stele di Mesha e la stele di Tel Dan che sembrano fare riferimento non tanto a Re David (M-L-K D-W-D) ma piuttosto alla casa di David (B D-W-D).
Nel primo caso tuttavia (riga 31) occorre presupporre una daleth nell'iscrizione: tuttavia altri autori suggeriscono una lettera diversa che forse renderebbe a mio avviso anche più chiaro il testo.
Nel secondo caso, le tre consonanti del nome David le ritroviamo tutte e tre ma il frammento è molto rovinato e lo scarto tra la Daleth iniziale e la Waw è un po' sospetto.
Ammesso e non concesso che le due steli citino la Casa di David, D-W-D non è da intendersi solo come nome proprio ma si potrebbe intende anche come il participio passivo della radice
DWD (verbo amare) cioè "amato" (vedi pag. 78-79, §Il mito del re, Dio della Terra, Dio del Cielo, G. Garbini). I "dawida" erano i rappresentanti di alti personaggi (re) che
in caso di sconfitta in battaglia morivano al posto del re. il DWD citato nella stele poteva essere dunque una sorta di governatore, una figura secondaria, che rappresentava il Re Omri nei territori del Sud
e che magari risiedeva a Urshalim, la futura Gerusalemme.

La stele di Mesha conferma invece in modo molto chiaro l'esistenza storica di Re Omri, Re di Israele... ecco dunque i riflettori puntati nuovamente sul Regno del Nord:
ecco che l'archeologia nuovamente riabilita il Regno del Nord, Samaria.

Edited by Giosia - 4/5/2018, 10:15
 
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