CITAZIONE (Galarico @ 16/11/2017, 09:39)
È evidente che un giudeo avrebbe fatto molta fatica a qualificare Gesù come un “essere divino”. Se ti leggi le opere di Biglino, gli ebrei non usano mai la parola “Dio” neppure nell'A.T.!
Gli ebrei apparivano “atei” ai pagani, esattamente come appariranno dopo i cristiani ai romani politeisti.
D'altra parte se il Dio è “totalmente altro”, nessun uomo può essere divinizzato, se non in maniera traslata (simbolico-metaforica). Se ci pensi, su questo l'islam non ha detto una parola in più. Anzi, tutte le eresie cristiane, fino alla formulazione del Credo Niceno-Costantinopolitano (ma addirittura sino all'iconoclastia), partono da presupposti di tipo ebraico (in primis quella ariana). Sono eresie cripto-ateistiche nei confronti del Cristo, in quanto gli negano una qualifica che per i cristiani è fondamentale sin dai tempi della teologia paolina.
La sua divinizzazione è iniziata, molto in fieri, in Galilea, terra influenzata dall'ellenismo (della Decapoli, della Fenicia, della Siria, dell'Asia Minore). E di ciò si è fatto portavoce Pietro, che ha introdotto i due concetti di “resurrezione” e “parusia imminente”. Lo stesso vangelo di Marco risente dell'influenza ellenistica, in quanto presenta un Cristo miracolistico, taumaturgico ed esorcistico.
Ma fino a quando non arriva il fariseismo tarsiota di Paolo (nato e cresciuto in una città profondamente ellenizzata), non è possibile parlare di esplicita divinizzazione del Cristo. E che tale divinizzazione sia portata alle sue estreme conseguenze, facendo del Cristo un Dio-figlio pari a Dio-padre (“chi vede me vede lui”), lo si deve al IV vangelo manipolato. Anzi, in questo vangelo si pongono le basi del concetto di “trinità”, in quanto si introduce la figura del Paraclito, che è un Dio diverso dal Padre e dal Figlio. Non a caso, quando nel Medioevo scoppiò la questione del Filioque, i teologi ortodossi usavano proprio questo vangelo per sostenere che la processione ab utroque, inventata dai latini, era falsa, in quanto il Figlio non poteva essere uguale al Padre, né lo Spirito uguale al Figlio.
CITAZIONE (Viran @ 15/11/2017, 19:27)
Devo ringraziare tutti ma devo confessare sinceramente che non ho e mai avuto una cultura classica e quindi da una persona, (non inorridite !) che ha sempre da 40 anni lavorato nel campo dell'automazione industriale, delle macchine utensili e dell'informatica rimane faticoso seguire tali bellissime e dotte disquisizioni e per sua natura e mentalità cerca sempre di arrivare a risposte stringate possibilmente digitali: SI/NO il perché e con quali ragioni.....
Capisco perfettamente però che mi sono imbattuto in un ginepraio di interpretazioni diverse e tali da non poter dare sul tema delle risposte ed interpretazioni assolutamente certe.
Io difendo invece l'approccio della terza ricerca in quanto considero Gesù pienamente ebreo ed in particolare collegato al giudaismo sadocita oniade
(il giudaismo egiziano ed il giudaismo di Qumran che ormai si ritiene distinto dal movimento esseno), un giudaismo altrettanto critico nei confronti del sommo
sacerdozio gerosolimitano.
Come ho già detto in altri interventi su questo forum, è possibile trovare indizi nei Vangeli che fanno pensare che Gesù e la sua famiglia fossero
collegati all'antica tradizione sadocita.
E' un dato di fatto inoltre che cristiani e qumraniani condividevano, come dice Corrado Martone nel suo libro "Il giudaismo antico",
gli stessi interessi per i libri dell'Antico Testamento e molto altro. Io credo che l'insegnamento di Gesù sia, per così dire, l'evoluzione
del pensiero e delle dottrine del giudaismo sadocita oniade di cui abbiamo una testimonianza importante nei manoscritti di Qumran o
che il nascente cristianesimo e il gruppo di Qumran abbiano radici comuni appunto nel giudaismo sadocita oniade.
Martone nel suo libro afferma che i qumraniani nei loro documenti si definiscono figli di Sadoq, sacerdoti quindi e, secondo alcuni studiosi come E. Puech,
il famoso Maestro di Giustizia, di cui parla l'enigmatico Documento di Damasco, altro non sarebbe che Onia III l'egiziano:
si tenga presente tra l'altro che il Documento di Damasco è stato rinvenuto sia in una Genizah del Cairo e a Qumran per cui
tra Qumran e l'Egitto poteva esserci un legame oggettivo: stando così le cose, mi verrebbe da pensare, che la Damasco,
citata nel documento di Damasco, che tuttavia non coincide geograficamente con la Damasco in Siria, sia da ricercare in Egitto
(forse il Tempio/Mikdash di Leontopoli?).
Edited by Giosia - 16/11/2017, 12:31