Studi sul Cristianesimo Primitivo

Don S. Barbaglia vs Cascioli 2.0

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Frances Admin
view post Posted on 11/7/2007, 09:04 by: Frances Admin     +1   -1




Ho visto il video della conferenza ieri notte. Premetto che mi trovo d'accordo al 90% con gli aspetti tecnici affrontati da Silvio. Sono molto soddisfatta per come è stata ideata, per i toni pacati e allo stesso tempo ironici impiegati da Silvio, e per la professionalità con la quale Silvio ha discusso degli argomenti.
La nuova teoria di Cascioli, di imminente pubblicazione, secondo cui i primi cristiani anteriori al 70 d.C sarebbero stati chiamati "untuosi" per via del loro abbigliamento e stile di vita trasandato è veramente ridicola. I grecisti Bauer, Moulton, Conybeare ecc. si stanno rivoltando nella tomba. Ma se Cascioli può permettersi di sparare idiozie del genere, significa che dietro di lui c'è tutto un apparato e un'audience che lo supporta e lo incoraggia.
Ancora, il disprezzo che Cascioli mostra per la papirologia e la paleografia è indescrivibile. Sono passati più di 50 anni dal ritrovamento e la pubblicazione dell'edizione critica del papiro P52 e, incredibilmente, c'è ancora chi sostiene che i vangeli sono stati composti dopo il 150 d.C. Ma il vero problema che affligge tutta la speculazione cascioliana è quel tentativo disperato di far combaciare dati, tesi, anche laddove Cascioli è smentito dalle stesse fonti. Va bene inserire qualche elemento thriller (oramai abbiamo fatto l'abitudine con le pubblicazioni sensazionalistiche emulanti il Codice da Vinci), ma lo scandalo, semmai, sta nella tribù che segue pedissequamente Cascioli, una folla abbastanza sprovveduta, che non si pone domande circa la psuedo-metodologia di Cascioli, e sopratutto, prende per oro colato tutto quanto gli viene proposto. Il pubblico di Cascioli, infatti, non possiede i rudimenti della disciplina e non ha gli strumenti cognitivi per controllare ogni singolo tassello della teoria cascioliana.
Vorrei commentare una frase di Silvio a proposito delle fonti di Luigi Cascioli. Durante la conferenza Silvio ha detto che Donnini è il "maestro occulto" di Cascioli. Ogni tanto mi capita di sentire David Donnini per email, e nell'ultimo scambio epistolare, David mi ha confessato di essere avvilito per come parte della critica laica e confessionale lo accosta inscindibilmente alla figura e agli studi di Cascioli. David, mi ha inoltre detto che tra lui e Cascioli, oltre alla metodologia di base, c'è una profonda differenza: mentre lui è credente, Cascioli è ateo anticlericale. Dunque, entrambi provengono da scuole e stili di vita molto diversi e Donnini è particolarmente seccato e amareggiato per questo falso accostamento ideologico e procedurale operato dai biblisti. A mio avviso, Donnini deve anche migliorare nella metodologia biblica, ma bisogna riconoscergli una sostanziale differenza procedurale e di approccio ai testi sacri rispetto al Cascioli.
Mi piacerebbe affrontare le problematiche dell'ateismo postulate dal signore in polo bianca durante la conferenza, ma essendo questo spazio esclusivamente dedicato alle origini del cristianesimo, mi limito solo a replicare che in seno all'ateismo convivono una costellazione di posizioni ideologiche differenziate, relativiste, le quali non è possibile fascicolare in un unico faldone.
Ritornando al discorso Cascioli, alcune confidenze rivelate durante la conferenza di Venezia, lasciano immaginare il tipo e la sostanza di tesi che probabilmente andranno a riempire le pagine del suo nuovo libro. Mi sembra che uno dei capisaldi su cui Cascioli (e molti altri che si sono posti sulla scia di Cascioli) ha basato la sua identificazione Gesù/Giovanni di Gamala, poggino su alcuni passi finali del protovangelo di Giacomo. Veramente, altri "enigmisti" che scorrazzano in Internet danno un eccessivo peso al protovangelo in questione e tutto ciò è dovuto alla scarsa conoscenza e origine delle fonti trattate. L'origine dei vangeli apocrifi è un discorso molto complesso che meriterebbe una trattazione adeguata ed esaustiva, ma consiglio a chi se ne voglia servire per l'imbastitura delle proprie ricerche di procurarsi un introduzione generale a detti vangeli, una delle tante che circolano in italiano o in lingua inglese. In particolare, un buon studioso del cristianesimo primitivo dovrebbe essere in grado di ragionare autonomamente sul valore estrinseco ed intrinseco di ogni opera antica afferente il cristianesimo primitivo. Ciò non significa operare una drastica cesura delle fonti, ma selezionare quelle più autorevoli, e sopratutto quelle che offrono elementi storici conguagliati al "criterio di somiglianza".

Edited by Frances Admin - 11/7/2007, 12:14
 
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