Leggo solo ora questa discussione, molto interessante, e credo che chi ha letto il libro di Carlson, cioè Frances, potrebbe chiarirci una domanda fatta da Hard qualche pagina fa:
CITAZIONE
Carlson nel suo libro si occupa anche di una perizia calligrafica o sbaglio? Mi pare sia proprio lui. Ma allora mi chiedo: chi è questo Carlson da avanzare simili ipotesi se già dei paleografi professionisti hanno almeno esaminato le fotografie?
Da quel che ho capito da un articolo di Introvigne Carlson è un "criminologo" esperto di perizie calligrafiche, cioè confronta un testo con altri testi per vedere se sono stati scritti dalla stessa persona. Introvigne scrive:
"Carlson dimostra persuasivamente – tanto da avere convinto tutti i recensori specializzati in criminologia – che è possibile provare non solo che il testo è stato prodotto nel XX secolo, non nel XVIII, ma anche che l’autore dello scritto è lo stesso Morton Smith.
Le prove calligrafiche, estremamente tecniche, sono di per sé sufficienti"
www.cesnur.org/2005/mi_12_smith.htmI paleografi di cui parla Hard, fanno un lavoro ben diverso, cioè possono certificare se quello stile di scrittura è veramente del '600, cioè dell'epoca a cui dovrebbe risalire la copia del manoscritto pervenutaci. Mentre Carlson, se ho capito bene, non ha valutato se la scrittura corrisponda o meno coi canoni paleografici del '600, bensì ha confrontato questo testo con altri testi scritti da M. Smith di suo pugno, al fine di stabilire, tramite un confronto calligrafico, se sono stati vergati dalla stessa mano. Di solito si valuta la pressione che si usa per scrivere, la forma di alcune lettere e il modo in cui si tracciano, ecc.
Vorrei dunque chiedere a Frances se ho capito bene l'articolo di Introvigne, e cioè se Carlson fa dei confronti tra cose scritte a mano da M. Smith e questo presunto manoscritto antico, per vedere se sono opera della stessa mano, o se invece le perizie calligrafiche di cui si parla sono altra cosa.
Ad maiora