Studi sul Cristianesimo Primitivo

Dove venne nascosto il vangelo degli Ebioniti

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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 10/8/2009, 23:36     +1   -1




Per comprendere dove venne nascosto il vangelo degli Ebioniti, prima di essere distrutto è necessario esaminare attentamente la struttura dei vangeli sinottici: Mc /Marco, Mt /Matteo,Lc /Luca.

Già nella Chiesa antica è stato notato che fra i primi tre vangeli esistono concordanze sbalorditive:
• presentano lo stesso contenuto;
• possiedono una struttura complessiva simile e, soprattutto nella seconda parte, la sequenza dei singoli capitoli corre parallela;
inoltre, si trovano addirittura passi dal testo identico.

Particolarmente sorprendente è che quasi tutto il vangelo secondo Marco — ovvero 630 su 661 versetti, il 95,3% — si ritrovi in Matteo.
Nel vangelo secondo Luca si ritrovano 550 su 661 versetti, l'82,3% del vangelo secondo Marco.

Osservando la sequenza del contenuto, Matteo e Luca concordano l’uno con l’altro solo quando in questa sequenza corrono paralleli anche con Marco.
Se uno dei due, Matteo o Luca, non osserva la sequenza comune con Marco, la sua disposizione dei contenuti non concorda più nemmeno con quella che l’altro evangelista ha strutturato nel suo vangelo.

In altre parole, se Luca non si muove più parallelamente a Marco, non lo fa nemmeno con Matteo.

Così, subito dopo il terzo annuncio della passione da parte di Gesù (Mc 10,32-34), Marco racconta di rivalità fra i discepoli; esse vengono provocate dal fatto che Giovanni e Giacomo, i figli di Zebedeo, aspirano a una posizione particolare (Mc 10,35-40). Luca, al contrario, colloca questa disputa dopo l’Ultima Cena (Lc 22,14-23), anche se manca il riferimento a Giovanni e Giacomo (Lc 22,24-30). Luca pone l’istituzione dell'eucaristia prima di Marco. In Matteo la sequenza sia del l’annuncio della passione (Mt 20,17-19), sia del la cena (Mt 26,26-29) corrisponde a quella di Marco.

Da ciò emerge che il filo rosso comune che Matteo e Luca seguono è il vangelo secondo Marco.

Ciò è possibile solo se il vangelo secondo Marco, essendo la più antica delle tre opere, si trova a disposizione degli altri due evangelisti.
Questa osservazione è la cosiddetta teoria delle diverse fonti.

La teoria delle diverse fonti spiega un altro particolare che salta agli occhi nel rapporto fra i tre vangeli:

• a tratti i tre vangeli concordano nella sequenza, nel contenuto e nella lettera;
• spesso si incontrano solo Matteo e Luca, senza che si possa trovare un testo corrispondente in Marco;
• inoltre, vi sono brani che si trovano solo in Luca e altri che sono presenti solo in Matteo.
Matteo e Luca, infatti, raccontano storie completamente differenti dell’infanzia di Gesù o delle apparizioni del Risorto.
Qui non si può dimostrare nessun contatto fra Luca e Matteo. Singole parabole, come quella del buon samaritano o del figliol prodigo, si trovano solo in Luca.

Quando Matteo scrive il suo vangeli, ha a disposizione tre libri che trattano direttamente di Gesù:
Il vangelo di Tommaso;
Il vangelo degli Ebioniti;
Il vangelo di Marco;
e usa questi tre libri come aiuto e schema — come fonte — per formulare il suo vangelo.


Quando Luca scrive il suo vangeli, ha a disposizione tre libri che trattano direttamente di Gesù:
Il vangelo di Tommaso;
Il vangelo degli Ebioniti;
Il vangelo di Marco;
e anche tutti gli scritti di Giuseppe Flavio
e usa tutto questo materiale come aiuto e schema — come fonte — per formulare il suo vangelo.

Sia Matteo sia Luca usano la struttura principale del vangelo di Marco per costruire la struttura portante del loro vangelo e poi copiano dalle altre fonti scritte anche modificandole nella forma letterale e contenutistica, ma in modo indipendente l’uno dall’altro e aggiungendo in pochi casi anche altro materiale.

Nella stesura dei loro vangeli, Matteo e Luca utilizzano il vangelo secondo Marco come struttura portante. Organizzano i contenuti, che traggono dal vangelo secondo Marco prevalentemente secondo la sequenza che già trovano in Marco.

Ciò spiega i parallelismi fra tutti e tre i vangeli.

I contenuti del vangelo degli Ebioniti vengono inseriti in questa sequenza però modificati e interpretati a loro piacimento.

Risulta perciò, che Luca non sa quello e come fa Matteo e Matteo non sa quello e come fa Luca, e quindi il vangelo degli Ebioniti viene spezzettato, frammentato in piccole parti e riscritto in forme diverse, con aggiunte e modifiche nei contenuti; tanto quanto da renderlo irriconoscibile e nascosto.

Quindi, strutturando, organizzando le parole uguali che compaiono nei brani che solo Matteo e Luca hanno in comune si riesce a ricostruire il vangelo degli Ebioniti.

Usando solo le parole in comune, uguali, quindi primitive, si eliminano le interferenze e le falsificazione operate da Matteo e Luca; e si ottiene così il testo originario del vangelo degli Ebioniti

Poichè, Matteo e Luca rivelano parallelismi in testi identici parola per parola, il vangelo degli Ebioniti — come anche il vangelo secondo Marco — sicuramente era a loro disposizione in forma scritta.

Il vangelo degli Ebioniti quindi, non era semplicemente una tradizione orale, ma bensì un libro vero e proprio, che successivamente, quanto il cristianesimo è arrivato al potere, è stato distrutto e censurato per meglio falsificare la storia del cristianesimo e non poter più ricostruire quella degli Ebioniti.

Quindi il vangelo degli Ebioniti prima è stato inserito e utilizzato, nei due vangeli sinottici di Matteo e Luca, in modo tale da non esser riconosciuto e quindi nascosto, e successivamente distrutto.

Qualcuno ha inventato la favola della fonte Q, quando invece poteva intravedere un ibrido del vangelo degli Ebioniti; e tutto questo per mantenerlo segreto, e non permettere una ricostruzione storica, più reale del cristianesimo primitivo.

Per maggiori informazioni:

http://www.storiacristianesimo.it/vangelo%...%20ebioniti.htm

Un caro saluto a tutti.


.

Edited by Giovanni Dalla Teva - 11/8/2009, 01:02
 
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view post Posted on 11/8/2009, 07:37     +1   -1

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Epifanio oltre che darci preziose notizie circa l'esistenza del vangelo degli ebioniti ,vangelo che come sappiamo nega la nascita verginale di Gesu',cita la presenza a quel tempo di un altro vangelo :un certo vangelo di Matteo ,che non puo' essere certamente il nostro Matteo canonico,visto che e' lo stesso Epifanio a parlarne con un certo disprezzo,e che dal quale sembra attingessero gli stessi ebioniti.
Potrebbe essere questa la fonte Q?

Un saluto
 
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Cecco D'Ascoli
view post Posted on 11/8/2009, 08:25     +1   -1




Carissimo Giovanni

Oggi di buon mattino ho letto il tuo post, poi son venuto a trovarti a casa tua, leggendo attentamente tutta la tua ricerca sugli Ebioniti.

Ora capisco perche le ferie sono volate via, però penso che questa passione in parte ti abbia ripagato moralmente.

Come ben sai amo fare domande, soprattutto a chi sa e da risposte, affinché si approfondisca maggiormente queste conoscenze.

1)Quando ascoltiamo la messa il parroco dal pulpito leggendo passi dei vangeli, dice sempre, vangelo SECONDO Marco, o SECONDO Matteo, ecc. ecc., la domanda è: gli evangelisti, hanno scritto o hanno detto?

2)Se hanno detto, a chi? (ipotesi forse ad EUS-EBIO-niti)

3)Leggendo attentamente della vita che vivevano gli Ebioniti, non è la stessa vita che vivevano i primi Esseni Monastici?

4)EBIONITI, può essere nome di setta inventato da Eusebio, magari per occultare gli ESSENI, infarciti da tanto Zelotismo?

5)Gli Esseni monastici aspettavano due messia, uno terreno e uno celeste: qualche pensiero-documento di costoro, può essere arrivato alla corte Niceana di EUSEBIO, il quale ha strappato la storia, (messia terreno) dandoci il suo testimonium celeste?

Se è vero che Eusebio da Cesarea in (260-340 e.v. circa) da Storia Ecclesiastica libro III,27: dice
Gli Ebioniti nel loro vangelo; **Ritenevano che si dovessero rigettare del tutto le lettere dell’apostolo Paolo, che denomina vano “apostata della Legge”……**.

6)Come potevano gli Eus-ebio-niti conoscere, (descritto nel loro vangelo) le lettere di Paolo se ce le ha date Marcione nel 140 e.v.?

Grazie per tutto il tuo proficuo lavoro Cecco D’Ascoli
 
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Deicida
view post Posted on 11/8/2009, 09:17     +1   -1




Caro Giovanni,apprezzo molto il suo studio,che a mio parere contiene riflessioni importanti;del resto io ho sempre pensato che la fonte primaria dei vangeli sinottici sia stata il cosiddetto vangelo dei Nazorei,o degli Ebioniti,o degli Ebrei,o di Matteo...insomma quel vangelo tanto denigrato dai Padri della Chiesa.
Sicuramente il vangelo degli Ebioniti riportava una storia diversa da quella dei canonici;quello che mi chiedo è se riportò letteralmente la vicenda di Giovanni Galileo(con tanto di guerriglie,scontri,arresto,crocifissione,ecc...) o se iniziò a revisionare in parte la sua figura umana,"semidivinizzandola"...
Probabilmente è una cosa che non sapremo mai...a meno che non vengano fuori altre scoperte archeologiche.

Rispondo a Cecco su un paio di punti.

CITAZIONE
3)Leggendo attentamente della vita che vivevano gli Ebioniti, non è la stessa vita che vivevano i primi Esseni Monastici?

4)EBIONITI, può essere nome di setta inventato da Eusebio, magari per occultare gli ESSENI, infarciti da tanto Zelotismo?

Gli Ebioniti vivevano la stessa vita degli esseni proprio perchè erano esseni;difatti un modo frequente di autodesignare i membri di Qumran era il termine Ebion=povero:

<ebionim "poveri" è uno dei nomi che si davano i
qumraniani" (L. Moraldi, I Manoscritti del Mar Morto,>
UTET, pag. 49);

Quello che hanno fatto Eusebio ed Epifanio è stato di storpiare consapevolmente il significato del termine Ebioniti,per cancellare le origini del movimento cristiano primitivo:

"...costoro pensavano che fossero da rifiutare
tutte le lettere dell'apostolo (Paolo),
chiamandolo apostata della legge, e servendosi
del solo Vangelo detto secondo gli ebrei,
tenevano in poco conto tutti gli altri... in
conseguenza di un simile atteggiamento hanno
ricevuto il nome di ebioniti che indica la povertà
della loro intelligenza: il termine, infatti, presso
gli ebrei significa povero...". (Eusebio di
Cesarea, Hist. Eccl., III, 27).

Eusebio ha giocato sull'accezione del termine,
sostenendo che gli ebioniti fossero da considerare
poveri dal punto di vista intellettuale, pur di non
riconoscere il suo significato originale.
Epifanio arrivò ad affermare che il
nome ebioniti derivasse da un eretico di nome Ebion,
presunto fondatore della setta (Haer. XXX, 3-7), questa è la conferma, dell'esistenza
di un intento censorio, da parte dei padri
della chiesa, nel delineare le origini storiche del
movimento cristiano.

CITAZIONE
6)Come potevano gli Eus-ebio-niti conoscere, (descritto nel loro vangelo) le lettere di Paolo se ce le ha date Marcione nel 140 e.v.?

Le lettere di Paolo rappresentano i documenti più antichi del cristianesimo,e sono databili alla metà del primo secolo;quindi gli Ebioniti(=qumraniani) potevano benissimo rifiutarle,poichè erano già al corrente dell'inganno di Paolo.

Saluti a tutti.



 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 11/8/2009, 10:51     +1   -1




questa mattina mi succedono cose strane sul mio computer

CITAZIONE
Sig. nochiesa
Epifanio oltre che darci preziose notizie circa l'esistenza del vangelo degli ebioniti ,vangelo che come sappiamo nega la nascita verginale di Gesu',cita la presenza a quel tempo di un altro vangelo :un certo vangelo di Matteo ,che non puo' essere certamente il nostro Matteo canonico,visto che e' lo stesso Epifanio a parlarne con un certo disprezzo,e che dal quale sembra attingessero gli stessi ebioniti.
Potrebbe essere questa la fonte Q?

Osservando i documenti in mio possesso il gruppo dei Galilei o Nazareni alla morte nel 36 d.c. del Gesù/Giovanni di Gamala si divide.

Una parte, guidata dai fratelli di Giovanni di Gamala continuava con l'obbiettivo della rivolta armata contro il potere, un'altra cambiava completamente la propria mission e prendeva il nome identificativo di Ebioniti. Quest'ultima si elaborava un proprio vangelo, chiamato appunto degli Ebioniti e il suo autore veniva chiamato Matteo, quel discepolo che fu interrogato da Gesù/Giovanni di Gamala come spiegato nel vangelo di Tommaso logia 14 "Gesù disse ai suoi discepoli: « Fatemi un paragone, ditemi a chi rassomiglio ». Simon Pietro gli rispose: « Sei simile a un angelo giusto ». Matteo gli rispose: « Maestro, sei simile a un saggio filosofo.. Tomaso gli rispose: « Maestro, la mia bocca è assoluta mente incapace di dire a chi sei simile ». Gesù gli disse: « Io non sono il tuo maestro, giacché hai bevuto e ti sei inebriato alla fonte gorgogliante che io ho misurato.. E lo prese in disparte e gli disse tre parole. Allorché Tomaso ritornò dai suoi compagni, questi gli domandarono: « Che cosa ti ha detto Gesù? ». Tomaso rispose: « Se vi dicessi una delle parole che egli mi ha detto, voi dareste mano alle pietre per lapidarmi, e dal le pietre uscirebbe fuoco e vi brucerebbe>.

Matteo mi sembra l'unico personaggio maschile riportato nel vangelo di Tomaso a non essere un fratello o fratellastro di Gesù/Giovanni.

Matteo nel logia14 del vangelo di Tommaso, riconosce in Gesù/Giovanni, il figlio di Giuda il Galileo infatti Giuseppe Flavio in Antichità Giudaiche libro XVIII,23, così scriveva:

"Giuda il Galileo si pose come guida di una quarta filosofia. Questa scuola concorda con tutte le opinioni dei Farisei eccetto nel fatto che costoro hanno un ardentissimo amore per la libertà, convinti come sono che solo Dio è loro guida e padrone. Ad essi poco importa affrontare forme di morte non comuni, permettere che la vendetta si scagli contro parenti e amici, purché possano evitare di chiamare un uomo «padrone»".

Inoltre, San Ireneo (Smirne 130 - Lione 202 d.c.) vescovo di Lione così scriveva



[ Ebioniti] seguono unicamente il Vangelo che è secondo Matteo’ e rifiutano l’apostolo Paolo, chiamandolo apostata della Legge
(Ireneo, Adv. haer. I 26).

Poiché lo stesso Ireneo in altri punti della sua opera (III 23; V 1) afferma che gli Ebioniti escludevano la nascita verginale di Gesù non si può pensare ad un’identità del loro Vangelo con quello canonico di Matteo.

Gli Ebioniti pertanto, seguendo unicamente il Vangelo che è secondo Matteo, si affidano solo ad esso e non hanno un’esatta conoscenza del Signore.
(Ireneo, Adv. haer. III 2).

Gli Ebioniti riconoscono subito, nel loro Vangelo, Gesù/Giovanni nella figura Enoica del "figlio dell'uomo" descritta in Enoch I dal capitolo 37 al 91, come il protagonista del giudizio e della salvezza divina.

Tutto ciò avvalla l'ipotesi di una loro base culturale fortemente influenzata dalla cultura essena.

Per questo nuova setta, il regno di Dio non deve più essere conquistato, attraverso una lotta armata e sovversiva, ma bensì attraverso l'aiuto reciproco con la comunanza dei beni e attraverso l'amore per il prossimo esteso pure ai nemici, cosa quest'ultima impensabile per gli esseni originari.

Questo repentino cambiamento, fu dovuto alla scioccante crocefissione del loro leader e alla sua contemporanea conferma come figlio dell'uomo, che doveva entro breve tempo ritornare, come protagonista del giudizio finale e della salvezza divina.

Le beatitudini già presenti in forma embrionali nel vangelo di Tomaso vengono maggiormente valorizzate.


Informazioni storiche sul vangelo degli Ebioniti.

. Anch’essi accettano il Vangelo secondo Matteo. Di questo solo, infatti, essi pure si servono, come i seguaci di Cerinto e di Merinto ma lo chiamano « secondo gli Ebrei » perché, a dire la verità, solo Matteo, nel Nuovo Testamento, ha composto in lingua ebraica e in scrittura ebraica’ il racconto e la predicazione del Vangelo.
(Epifanio, Haer. XXX ,7).


Il punto fondamentale della dottrina di Cerinto e Merinto, vissuti verso la fine del I secolo, era che Gesù, vero uomo, fu « adottato » da Dio al momento del battesimo. Tale anche la dottrina degli Ebioniti.

Nel Vangelo che essi usano, detto «secondo Matteo», ma non interamente completo, bensì alterato e mutilato (essi lo chiamano «Ebraico») {...] hanno tolto la genealogia di Matteo’.
(Epifanio, Haer. XXX 13, 2 e 14, 3).

Naturalmente: perché per essi la filiazione divina di Gesù cominciava col battesimo.


Tutte le volte che nei passi qui citati i Padri della Chiesa parlano di lingua ebraica si deve intendere l’aramaico, che ai tempi di Gesù era ormai la lingua parlata e scritta in Palestina.


http://www.storiacristianesimo.it/gli%20ebioniti.htm

un caro saluto

CITAZIONE
Caro Giovanni,apprezzo molto il suo studio,che a mio parere contiene riflessioni importanti;del resto io ho sempre pensato che la fonte primaria dei vangeli sinottici sia stata il cosiddetto vangelo dei Nazorei,o degli Ebioniti,o degli Ebrei,o di Matteo...insomma quel vangelo tanto denigrato dai Padri della Chiesa.
Sicuramente il vangelo degli Ebioniti riportava una storia diversa da quella dei canonici;quello che mi chiedo è se riportò letteralmente la vicenda di Giovanni Galileo(con tanto di guerriglie,scontri,arresto,crocifissione,ecc...) o se iniziò a revisionare in parte la sua figura umana,"semidivinizzandola"...
Probabilmente è una cosa che non sapremo mai...a meno che non vengano fuori altre scoperte archeologiche.

Sig. Deicida il testo del vangelo degli Ebioniti se lo può ricavare e leggere in

http://www.storiacristianesimo.it/duetesto%20ebioniti.htm


Un carissimo saluto saluto.

 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 11/8/2009, 11:16     +1   -1




CITAZIONE
Sig. Cecco D'Ascoli
3)Leggendo attentamente della vita che vivevano gli Ebioniti, non è la stessa vita che vivevano i primi Esseni Monastici?

Il vangelo degli Ebioniti viene scritto subito dopo la crocifissione di Gesù/Giovanni di Gamala figlio di Giuda il Galileo, quando il gruppo dei rivoltosi Galilei /Nazareni subì una scissione.

Infatti il gruppo iniziale protagonista della rivolta fallita in Gerusalemme del 36 d.c. testimoniata dallo scrittore ebreo Filone Alessandrino, In Flaccum, VI, pag. 36-40; si divise.

Una parte continuò la rivolta armata con a capo i fratelli di Gesù/Giovanni e come ultimo un nipote:

Giuda, Decapitato nel 45 "riportato da Giuseppe Flavio"Ant. Giud. XX, 5.1 -97-99"
Giacomo, crocifisso nel 46 "riportato da Giuseppe Flavio Ant. Giud. 20. 5.2-102
Simone, crocifisso nel 46 "riportato da Giuseppe Flavio" Ant. Giud. 20. 5.2-102"
Menahem/Giuseppe, ucciso durante la guerra giudaica nel 66 d.c. Giuseppe Flavio in "La guerra giudaica II, 17". Eleazar suicidato nel 73 d.c. a Masada"riportato da Giuseppe Flavio"La Guerra giudaica libro VII,9,1.

un'altra parte identificata con il gruppo degli Ebioniti cambiò radicalmente il proprio comportamento, la propria visione della vita, la propria religione.

Gli Ebioniti scrissero un proprio vangelo, trasformando il loro leader Gesù/Giovanni appena crocefisso, nella figura Enoica del "figlio dell'uomo" descritta in Enoch I dal capitolo 37 al 91, come il protagonista del giudizio dopo la morte e della salvezza divina.



Gli Ebioniti furono quella parte di ribelli che rimasero traumatizzati dalla crocifissione del loro leader, tanto da abbandonare ogni pensiero circa la lotta armata, ed adottare un comportamento di rassegnazione passiva (perdono anche verso i nemici) che successivamente alla fine verrà premiato con l'entrata nel regno di Dio nei cieli, e non più in questo mondo da conquistare con le spade.



Di conseguenza il protagonista del loro vangelo Gesù/Giovanni, venne descritto in modo coerente con la loro nuova filosofia della rassegnazione, del perdono e del premio o castigo finale derivante dalle beatitudini, molto più sviluppate rispetto al vangelo di Tommaso.

Nel nuovo gruppo degli Ebioniti, sicuramente rientrarono, la maggioranza del gruppo o un gruppo degli Esseni che si era alleato al gruppo di Giuda il Galileo come riportato da Giuseppe Flavio in Antichità giudaiche libro XVIII, 4:

Ma un certo Giuda, un Gaulanita della città chiamata Gamala, che aveva avuto l’aiuto di Saddoc, un fariseo, si gettò nel partito della ribellione, gridando che questo censimento ad altro non mirava che a mettere in totale servitù, e invitava la nazione a fare un tentativo di indipendenza. I Insistevano che in caso di successo, i Giudei avrebbero posto le fondamenta della prospe rità; e qualora, invece, fallissero nella loro conquista, avrebbero guadagnato onore e rinomanza per la loro nobile aspirazione e la Divinità, d’altra parte, sarebbe stata il migliore aiuto e ne avrebbe favorito l’impresa fino al successo, tanto più se fermamente resisteranno con l’adesione del cuore e non indietreggeranno di fronte allo spargimento di sangue che potrà essere necessario. I E siccome la gente di buon grado accoglieva questi appelli, la congiura per l’astensione faceva seri progressi, e in tal modo questi uomini diffusero il seme di ogni genere di calamità che affiissero così tanto la nazione al punto che non vi sono parole atte a esprimerlo.


La famiglia degli zadokiti (o sadociti) ebbe il controllo sul sacerdozio a Gerusalemme dal tempo di Salomone (ca. 965 a.e.v.) fino all’Esilio. Ezechiele (Ez 40,46; 43,19; 44,15; e 48,11) specifica che nel tempio ricostruito avrebbero ufficiato solo i sacerdoti della stirpe di Zadòk. Questa dinastia detenne il sommo sacerdozio fino al 171 a.e.v., quando esso passò prima agli ellenizzanti e quindi al casato degli Asmonei.

La setta di Qumran, probabilmente fondata in seguito all’ascesa degli Asmonei al sommo sacerdozio, mette ripetutamente in risalto l’esclusiva legittimità dei sacerdoti sadociti, che furono i primi capi e probabilmente i fondatori della setta.


Il vangelo degli Ebioniti riporta una persecuzione dei propri adepti da parte del gruppo primitivo Galilei dopo la divisione, confermato da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica VII, 8,252 e seguenti. I romani non avrebbero mai perseguitato una setta con simili ideali di perdono e tolleranza.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.


http://www.storiacristianesimo.it/struttur...%20ebioniti.htm


Ringraziandola vivamente delle sue risposte, sono felice di rispondere a ogni sua domanda, aggiungendo un caro saluto.
 
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view post Posted on 11/8/2009, 12:03     +1   -1

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Simon Pietro gli rispose: « Sei simile a un angelo giusto ». Matteo gli rispose: « Maestro, sei simile a un saggio filosofo.. Tomaso gli rispose: « Maestro, la mia bocca è assoluta mente incapace di dire a chi sei simile »

Caro Giovanni d T. siamo proprio sicuri che il concetto di "filosofia"che troviamo sul VdT sia uguale quello di "filosofia" espresso da G.Flavio ?

E poi,come mai Pietro fa una dichiarazione diversa'?

Io qualche dubio l'avrei ??

Un saluto,e grazie per quello che fai.
 
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Cecco D'Ascoli
view post Posted on 11/8/2009, 13:28     +1   -1




Caro Giovanni

Avendo letto il libro, “LA CROCE DI SPINE” di Giancarlo Tranfo, “faccio a lui un elogio perché è molto ben scritto, da persona del mestiere e che saluto cordialmente.
Vorrei insieme a te riflettere su alcuni suoi appunti; Fino al 132-35, i Giudei hanno aspettato il loro Mashiach terreno vincente in Simone Bar Kochba (il figlio della stella). Da alcuni documenti di Qumran risulterebbe che Simone il Bar è vissuto in quelle terre di Damasco “così chiamate”.

Ora come potevano esserci in giro dei vangeli di un Messia celeste se ancora in campo c’era un altro loro messia terreno?

Se Simone Bar Kochba l’avesse avuta vinta sui Romani, Eusebio che favola avrebbe racconto a noi?

Giancarlo ipotizza che tutto è nato dopo il 132-35, sinceramente anche io la penso allo stesso modo, perche chi ha scritto i vangeli, aveva la storia Flaviana in mano sicuro di non inciampare nel Kochba Mashiach, possibile, o no vincente.

A Nicea arrivarono tanti documenti-favola, ma Eusebio, col suo TESTIMONIUM CELESTE, e nel nome di Costantino, sconfisse e cancellò la vera storia descritta sicuramente da F. Giuseppe.

Un saluto Cecco D’Ascoli
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 11/8/2009, 13:49     +1   -1




CITAZIONE
Sig. nochiesa
Simon Pietro gli rispose: « Sei simile a un angelo giusto ». Matteo gli rispose: « Maestro, sei simile a un saggio filosofo.. Tomaso gli rispose: « Maestro, la mia bocca è assoluta mente incapace di dire a chi sei simile »

Caro Giovanni d T. siamo proprio sicuri che il concetto di "filosofia"che troviamo sul VdT sia uguale quello di "filosofia" espresso da G.Flavio ?

E poi,come mai Pietro fa una dichiarazione diversa'?

Io qualche dubio l'avrei ??

Carissino amico, se non avessi dubbi non perderei notti sui libri!!!

CITAZIONE
nochiesa
Simon Pietro gli rispose: « Sei simile a un angelo giusto ». Matteo gli rispose: « Maestro, sei simile a un saggio filosofo.. Tomaso gli rispose: « Maestro, la mia bocca è assoluta mente incapace di dire a chi sei simile »

Caro Giovanni d T. siamo proprio sicuri che il concetto di "filosofia"che troviamo sul VdT sia uguale quello di "filosofia" espresso da G.Flavio ?

Io non ho falsificato, aggiunto, censurato neppure una virgola; ho solo rilevato una certa relazione tra una notizia riportata da Giuseppe Flavio, con un'altra riportata da Tommasoe con altre riportate dai padri della chiesa in modo lineare e logico. Se qualcuno mi facesse notare che tutto ciò non è possibile, lo ringrazierei vivamene.

Ad esempio, l'affermazione di
(Ireneo, Adv. haer. III 2).
"Gli Ebioniti pertanto, seguendo unicamente il Vangelo che è secondo Matteo, si affidano solo ad esso e non hanno un’esatta conoscenza del Signore."


coincide sia con il nome dell'evangelista sia con il contenuto del vangelo degli Ebioniti.


"si affidano solo ad esso e non hanno un’esatta conoscenza del Signore."

significa, giustamente che, i contenuti del vangelo degli Ebioniti devono risultare di gran lunga inferiori come quantità, a quelli che troviamo nel Matteo canonico, esattamente ciò che risulta.


Nel Vangelo che essi usano, detto «secondo Matteo», ma non interamente completo, bensì alterato e mutilato (essi lo chiamano «Ebraico») {...] hanno tolto la genealogia di Matteo’.
(Epifanio, Haer. XXX 13, 2 e 14, 3).


possiamo rilevare la male fede, l'arte falsificatoria e ingannatrice di Epifanio.

Mai e poi mai gli Ebioniti avrebbero alterato e mutilato il vangelo di Matteo canonico.

Bisogna osservare che il vangelo degli Ebioniti è stato scritto molto prima di quello di Matteo canonico, secondo, è stato il Matteo canonico a servizi di quello degli Ebioniti, terzo è stato il Matteo canonico ad alterare quello degli Ebioniti per inserirlo nel proprio secondo i propri interessi.

E' stato l'evangelista canonico Matteo, ad aggiungere, anche copiando da altri dei contenuti che non troviamo in quello degli Ebioniti.

E poi "hanno tolto la genealogia di Matteo’."ma scherziamo!! Chi compose il vangelo degli Ebioniti non doveva dimostare che il Suo Gesù era figlio di Davide come invece lo doveva l'evangelista Matteo canonico.

Inoltre hanno chiamato un vangelo canonico di Matteo per nascondere confondere infinocchiare le conoscenze e la presenza del Matteo primitivo. Il Matteo primitivo corrispondeva al vangelo dichiarato maledetto da San Paolo.

E potrei continuare con ulteriori argomentazioni, se queste ancora non la convincono.

Tutto quello che ho riportato confermano la veridicità del vangelo degli Ebioniti che può trovare in

http://www.storiacristianesimo.it/duetesto%20ebioniti.htm


Un caro saluto.

Edited by Giovanni Dalla Teva - 11/8/2009, 15:07
 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 11/8/2009, 14:23     +1   -1




CITAZIONE
Sig. Cecco D'Ascoli

Avendo letto il libro, “LA CROCE DI SPINE” di Giancarlo Tranfo, “faccio a lui un elogio perché è molto ben scritto, da persona del mestiere e che saluto cordialmente.

Concordo perfettamente! E' un gran Signore e scrive divinamente. Il suo libro è una miniera di informazioni e riflessioni utili per la ricerca sul cristianesimo primitivo.

CITAZIONE
Sig. Cecco D'ascoli
Bar Kochba (il figlio della stella). Da alcuni documenti di Qumran risulterebbe che Simone il Bar è vissuto in quelle terre di Damasco “così chiamate”.

Ora come potevano esserci in giro dei vangeli di un Messia celeste se ancora in campo c’era un altro loro messia terreno?

In quei luoghi e tempi c'erano diversi gruppi con credi totalmente diversi, perciò non ci dobbiamo meravigliare della stravaganza, giustamente da Lei riportata.



CITAZIONE
Sig. Cecco D'ascoli
Se Simone Bar Kochba l’avesse avuta vinta sui Romani, Eusebio che favola avrebbe racconto a noi?

Eusebio ci avrebbe raccontato la favola che piaceva a Simone Bar Kochba!!!!!

Un caro saluto




 
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Giovanni Dalla Teva
view post Posted on 11/8/2009, 14:44     +1   -1




CITAZIONE
Sig. Deicida
Sicuramente il vangelo degli Ebioniti riportava una storia diversa da quella dei canonici;quello che mi chiedo è se riportò letteralmente la vicenda di Giovanni Galileo(con tanto di guerriglie,scontri,arresto,crocifissione,ecc...) o se iniziò a revisionare in parte la sua figura umana,"semidivinizzandola"...
Probabilmente è una cosa che non sapremo mai...a meno che non vengano fuori altre scoperte archeologiche.

Con pazienza, dall'individuazione del vangelo degli Ebioniti ricaviamo in modo certo e incotestabile che il Gesù Giovanni veniva così descritto:

Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.

In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!» Ed egli rispose loro:.. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.

È venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.

esattamente come il Giovanni, riportato da Giuseppe Flavio in Guerra Giudaica libro VII, 8, 264:

"a sua mensa era infatti imbandita con cibi proibiti ed egli aveva abbandonato le tradizionali regole di purità, si che non poteva più far stupore se uno che era così follemente empio verso il dio non osservava più la bontà e la fratellanza verso gli uomini."

Per cortesia qualcuno riesce a confutare?


 
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view post Posted on 24/5/2011, 13:54     +1   -1
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Il thread, che si muove di presupposti infondati (e.g. il vangelo di Tommaso come fonte di quello di Matteo, o altre amenità simili) e con metodologia ampiamente ascientifica, viene spostato in trash.
 
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