Studi sul Cristianesimo Primitivo

Eleazar e lo Yosippon

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Saulnier
view post Posted on 30/8/2009, 17:39 by: Saulnier     +1   -1




CITAZIONE
Per cortesia, dovresti riportare edizione, editore e anno di edizione di questo testo del Josippon.

Ho riportato il testo dello Yosippon (tradotto da me dal francese) secondo l’articolo di Israel Levi, “Jesus, Caligula, et Claude dans une interpolation du Yosiphon” pubblicato nel 1931 nella “Revue des Etudes Juives, XCI”

Un frammento qui :

http://books.google.it/books?lr=&as_brr=0&...itre+de+Dieu%22

Secondo quanto riportato dall’articolo di Levi, il passaggio in questione è presente tanto nell’editio princeps (Mantova, ed. di David de Gunzburg) quanto nei manoscritti Rothschild e Vaticano. Dopo le parole “Moriamo tutti insieme piuttosto che obbedirgli e adorarlo” i testi divergono.

CITAZIONE
Infatti, il compilatore del manoscritto parigino non potendo tollerare che nel vorlage vi fosse contenuta l’espressione ingiuriosa “atti malvagi”, la sostituì con un’espressione tipicamente cristiana “prodigi”, “miracoli” (פלאות). Se tu sostieni che il copista ha trasferito in Gesù quelle che erano le qualità rovesciate di Eleazaro, significa che nel manoscritto dal quale ha tratto il passaggio, il riferimento era “Eleazar ben Ioseph”, successivamente trasformato in "Jeshu ben Ioseph", poi in “Jeshu ben Pandera” e da ultimo in “Jeshu ben Pandera ha-Notzri. Questi i passaggi interpolatori: riferimento originario “Eelazar ben Ioseph”; cambio in Jeshu ben Ioseph; Jeshu ben Pandera; Jeshu ben Pandera ha Notzri. La logica dei passaggi è suffragata dalle prove interne al testo(i).

Dunque, cerco di spiegarmi meglio.
Io sostengo che il testo dello Josippon originariamente prevedeva uno sviluppo concernente i ‘briganti del nostro popolo’ partigiani del Cristo (letteralmente ‘che inclinavano verso di lui’), fomentatori di sedizioni ai tempi di Caio Caligola, a capo dei quali vi era Eleazar probabilmente con suo padre Dinaios. Queste rivolte non coinvolsero direttamente il Cristo in quanto crocifisso sotto Ponzio Pilato (nel 36 A.D secondo me). Successivamente:

Nell’editio princeps di Mantova (la meno interpolata) lo sviluppo è stato sostituito con una abbreviazione che significa ‘etc’ e da una lacuna.

Dopodiché il nome di Eleazar è stato cancellato o sostituito (come altrove è stato sostituito con quello di Agrippa) il copista ha semplicemente ignorato la lacuna e l’etc e ha cucito i due passaggi separati in origine (editio princeps) con il risultato non tollerabile che i misfatti prima attribuiti ad Eleazar venivano ora assegnati al ‘figlio di Giuseppe’, il Cristo. Donde la sostituzione di ‘miracoli’ con ‘misfatti’. (manoscritto parigino).

In altri testi, forse derivanti dallo stesso archetipo, l’intera recita è stata radicalmente soppressa, rendendo illeggibile con dell’inchiostro tutto quanto riguardava i partigiani del Cristo (Codex Borgianus).

Il risultato è che il passaggio incriminato non si trova più nelle edizioni più comuni dello Josippon.

CITAZIONE
Inoltre, dalla disamina delle varianti testuali del passaggio incriminato, si nota l'escalation in ordine di tempo di glosse, manomissioni, aggiunte nei vari rami testuali, indice del fatto che i riferimenti più "caratterizzanti", quali "ben Pandera" "ha-Notzri" e lo stesso "Jeshu" siano stati aggiunti dopo la pubblicazione dell'edizione mantovana.

Assolutamente d'accordo. Anzi ancora di più, anche la lezione 'figlio di Giuseppe' dell'editio princeps secondo me non è originale.

CITAZIONE
L’”etc.”del testo dell’edizione mantovana a mio avviso deve essere interpretato come residuo di una glossa tardiva sulla base delle considerazioni di cui sopra. Levando l'"etc.", infatti il passo è più scorrevole e logico. Il fatto che poi l'avverbio sia stato inserito tra il patronimico e il nome proprio, è traccia dell'intervento di un glossatore

Non sono d’accordo. Interpreto l’etc come indicato sopra.
Io non accetto la traduzione “Eleazar figlio di Giuseppe” perché non veritiera e non presente in alcun manoscritto. Il fatto che levando l’etc (e la lacuna!) il passo sia più scorrevole e logico, non la considero una motivazione valida.

CITAZIONE
Eleazar b. Dinai è noto essere stato un personaggio vissuto ben al di là degli anni 30 dell’era volgare. Fu catturato da Felice e condotto in catene a Roma nel 60 d.C. Ora, accettare la lezione testuale emendata da Eisler, comporta tre ostacoli insormontabili: 1) post datazione della vicenda gesuana di circa 20-25 anni. E’ inoltre difficile immaginare che gli ebrei, per quanto potessero essere ostili verso il cristianesimo, avrebbero di proposito postdatato ex nihilo la vicenda gesuana e confuso lo stesso Gesù con un capo brigante qualunque, la cui attività e assai più gretta e meno articolata. 2) Le modalità di cattura, esecuzione, i luoghi, le date e i riferimenti storico-politici non corrispondono al contesto storico-politico in cui visse Gesù. Ora è anche possibile che l’autore dello Josippon possa aver creato ex nihilo questi riferimenti, ma in ogni caso, postulata la loro autenticità, non hanno nessun valore storico. Si tratta infatti di riferimenti coniati 1100 anni dopo i fatti. Lo stesso Eisler dice che sulla base delle scarne informazioni ricavabili dallo stato della tradizione testuale è impossibile determinare se nell’opera originaria dello Josippon vi fossero contenuti riferimenti genuini su Gesù e Giovanni Battista. Con il termine “genuini” si deve intendere “autentici”, cioè facenti parte del testo originario. Il contenuto ha scarse probabilità di storicità. 3) Eleazar b. Dinai è ricordato nel Talmud per la ferocia e l'attività criminosa. La descrizione di Eleazar nello Josippon è molto più simile per contenuto e retorica alla descrizione che ne da il Tallmud piuttosto che a quella asettica e narrativa offerta da Giuseppe Flavio. Anche nel Talmud si parla di conflitto tra Eleazaro e i farisei, in particolare con J. ben Zakkai: è descritto come un brigante, un assassino, uno che causò molte sofferenze al popolo ebraico. Il ritratto coincide in entrambi i testi. Un ulteriore prova a suffragio della lezione "Eleazar b. Ioseph".

Io considero valida la traduzione di Eisler, ma gli ostacoli insormontabili 1) 2) e 3) non li capisco.
Come detto il passaggio in questione è da riferirsi ai tempi di Caligola (37-41 d.C.) e non riguarda direttamente il Cristo ma i suoi partigiani, tra cui Eleazar.
Giuseppe Flavio (Guerre Giudaiche, II, 252-253) ci dice che ai tempi di Felice (procuratore tra il 54 e il 60 A.D.) Eleazar devastava Siria e Palestina da vent’anni. Non c’è alcuna incompatibilità cronologica. Anzi il testo di Giuseppe Flavio ci dà una conferma, seppure indiretta, del coinvolgimento di Eleazar nelle sedizioni avvenute sotto Caligola.
Il contenuto dello Josippon in questione avrà anche scarse probabilità di storicità ma per testarne la veridicità abbiamo il dovere di confrontarlo con quanto ci dicono gli storici e la letteratura cristiana.

CITAZIONE
Ma la prova decisiva, sul fronte dell'autenticità, a mio avviso proviene dal resoconto di Gherardo di Galles (XII sec. d.C.), il quale narra che Robert Cricklade (cristiano) rinvenne in Inghilterra alcune copie in ebraico del Josippon dove in certe non c'erano riferimenti su Gesù; in altre il riferimento compariva "in the logical place":

"In two of these manuscripts he found this testimony to Christ intact and written in the logical place, but it appeared as though it had been recently erased. In all other manuscripts however, it had been missing for a long time: it appeared as though it had never been there" (De Instructione principum, 1,17)

Cosa significa "in the logical place"? Significa che dal momento che Gherardo pensava fossero manoscritti di Antichità Giudaiche, il riferimento su Gesù in queste copie del Josippon si trovava nello stesso punto in cui compariva il Testimonium Flavianum in Antichità Giudaiche. Evidentemente una glossa. Dal momento che Gherardo sarebbe stato ben felice di riferire di un presunto passaggio concernente Gesù situato nello stesso locus del manoscritto parigino del Josippon, ma non dice niente in proposito, ne deduciamo che quest'ultimo è una glossa. Non solo nell'edizione mantovana non esiste un passaggio su Gesù "in the logical place", ma testimonianze indirette escludono che qualora il vorlage contenesse un riferimento su Gesù nel luogo in cui è attestato nell'edizione mantovana, questo non è un autentico. Pertanto anche qualora l'"etc." dell'edizione mantovana posto tra il patronimico e il nome Eleazaro indicasse un riferimento esplicito su Gesù, non potrebbe mai risalire al testo originario. Di qui non solo la non storicità del riferimento, ma anche e soprattutto la "non autenticità".

Conoscevo la testimonianza di Robert di Cricklade citata anche da Eisler, ma non sono d’accordo su quanto secondo la sua opinione essa vada a dimostrare. Alcuni manoscritti consultati da Robert di Cricklade contenevano il Testimonium al posto giusto (evidentemente una glossa, come dice anche lei) e altri invece non lo contenevano affatto. Ma io non credo affatto che la lacuna del manoscritto mantovano contenesse il Testimonium Flavianum né alcunchè di simile. Non credo neppure che parlasse direttamente del Cristo bensì dei suoi partigiani zeloti e penso che il testo sia stato eliminato per questo. Certamente i manoscritti di Robert di Cricklade non contenevano i miracoli di Jeshua raccontati nel manoscritto parigino altrimenti egli avrebbe senz’altro menzionato questo passaggio.
Ma, ci tengo a sottolinearlo, non la penso in questa maniera sulla base delle sole prove testuali contenute nei manoscritti dello Josippon (il rischio di inferenza sarebbe decisamente troppo elevato). Lo credo perché incrociando queste informazioni con quanto riportato dagli storici o quanto non riportato (vedi lacune sopra) il quadro che ho tentato di delineare mi sembra più che verosimile.

CITAZIONE
La ringrazio per aver sottoposto alla mia attenzione le sue considerazioni. Sulla base del dibattito maturato,, provvederò a modificare il documento del mio sito con le considerazioni che ho scritto. Il documento pubblico è infatti è un'epitome (circa la metà) di una monografia più vasta e inedita, nella quale avevo incluso materiale aggiuntivo anche sulla tradizione testuale dello Josippon.

La ringrazio anche io e sarei lieto di poter leggere la monografia completa del documento, che ho trovato come già detto, davvero molto interessante.

Saulnier


 
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