All’inizio di questo thread avevo fatto l’ipotesi che ad occuparsi della repressione del movimento giudeo-cristiano a Roma ed in particolare della loro espulsione dall’Urbe, fosse stato Seiano, prefetto al pretorio dal 16 al 31 A.D. Seiano, il cui antisemitismo è, a mio parere, di matrice cristiano-zelota. Tale ipotesi si basava essenzialmente sul silenzio della Storia sulla vicenda e su due frasi superstiti desunte da Filone ed Eusebio.
In effetti, i libri di Filone che parlavano di questa persecuzione contro i Giudei di Roma sono andati perduti ma dal primo verso dell’ In Flaccum apprendiamo chi fu incaricato della persecuzione.
“Dopo Seiano, Flaccus Avilius prese il suo posto nella politica di persecuzione contro i Giudei”La faccenda è pienamente confermata anche da Eusebio (H.E. II, V, 7)
“Dapprima Filone dice che a Roma, sotto Tiberio, Seiano, che a quei tempi godeva di grande influenza presso l’imperatore, fece ogni sforzo per distruggere tutto il popolo giudaico”Seiano dunque sarebbe potuto essere l’uomo di Tiberio che si occupò della persecuzione e verosimilmente dell’espulsione dei giudeo-crisiani da Roma.
Tuttavia, mi era colpevolmente sfuggita, una testimonianza assolutamente probante in merito.
Come ho avuto già modo di dire in altro thread
https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=44749097dalle opere di autori cristiani, ed in particolare dai cronografi come Sulpicio Severo e Paolo Orosio, possiamo ricavare informazioni storiche preziosissime concernenti le origini del cristianesimo che altrimenti sarebbero andate irrimediabilmente perdute. Questo perché, seppure con fini apologetici e molto spesso travisando volontariamente la realtà storica in senso cristiano (come abbiamo già avuto modo di vedere altrove) questi autori disponevano ed utilizzavano delle opere (o porzioni di opere) di autori romani che sono succesivamente andate perdute.
Sentiamo Orosio:
Historiarum Adversum Paganos, Libro VII, 4
Quando Tiberio, con grande approvazione, propose al Senato che Cristo dovesse essere considerato un dio, il Senato si indignò perché la questione non gli era stata riferita precedentemente, in modo che potesse essere il primo, secondo costume, a deliberare sul riconoscimento di un nuovo culto. Il Senato quindi rifiutò di divinizzare Cristo ed emise un editto secondo il quale i cristiani dovessero essere banditi dalla città. Questo fu anche il motivo particolare per cui Seiano, il prefetto di Tiberio, fu inflessibile contro il riconoscimento di questa religione.
Tiberius cum suffragio magni fauoris rettulit ad senatum, ut Christus deus haberetur. senatus indignatione motus, cur non sibi prius secundum morem delatum esset, ut de suscipiendo cultu prius ipse decerneret, consecrationem Christi recusauit edictoque constituit, exterminandos esse urbe Christianos; praecipue cum et Seianus praefectus Tiberii suscipiendae religioni obstinatissime contradiceret.Sulla vicenda relativa alla richiesta di deificazione di Cristo da parte di Tiberio, narrata da Orosio (dipendente da Tertulliano) si veda:
https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it...&st=15#lastpostIn questa sede ciò che mi preme sottolineare è il fatto che Orosio, sorprendentemente menzioni un affare non presente in nessun altra fonte che ci è pervenuta (a meno di non considerare la superstizione egiziano-giudaico citata da Tacito e Svetonio coincidente con la superstizione cristiana).
Un editto del Senato intimante l’espulsione dei cristiani dalla città di Roma, sotto Tiberio.
Non solo, dal brano riportato, Seiano (ucciso nel 31 d.C.) sembra evidentemente coinvolto nell’affare e, secondo Orosio, il prefetto fu apertamente schierato contro la religione cristiana in un periodo (prima del 31 d.C.) in cui teoricamente la presenza di cristiani a Roma (nel senso paolino del termine) risulta evidentemente impossibile.
Dal testo di Orosio sembra che questo editto di espulsione dei cristiani sia da collocarsi nell’anno 30 d.C.
Trattasi dello stesso editto menzionato da Tacito e Svetonio?
Le date non coincidono, tuttavia ritengo probabile che si tratti dello stesso episodio. Orosio ha riportato una vicenda narrata dagli storici romani, spostandola cronologicamente (appena oltre la data di morte del Cristo) in modo da rendere compatibile l’espulsione dei cristiani menzionata dagli storici romani con il credo ufficiale cristiano. Una espulsione dei cristiani da Roma antecedente la morte del Cristo (da Orosio fissata al 30 d.C) sarebbe stata evidentemente assurda, tuttavia il coinvolgimento di Seiano, morto nel 31 d.C., ha costretto Orosio in una forchetta temporale decisamente critica.
Meglio sarebbe stato non menzionare l'intera vicenda!
Dal testo di Orosio risulta infatti la presenza di comunità cristiane a Roma prima del 30 d.C.E risulta pure che Seiano aveva in qualche modo perseguitato gli adepti della superstizione cristiana.
Com’è possibile?
Questo d’altronde è proprio uno dei maggiori argomenti opposti alla mia tesi in questo thread al quale ho risposto affermando che il cristianesimo al quale io intendo riferirmi non è quello paolino o quello che vediamo formarsi negli Atti degli Apostoli dopo la morte di Gesù, bensì quello che ritengo essere il nucleo primitivo della religione cristiana: il cristianesimo apocalittico. Il Messia dei Cristiani doveva liberare la Palestina, distruggere Roma e rendere il popolo eletto (Israele) maestro del mondo.
Come ha potuto Orosio lasciarsi sfuggire questa preziosa informazione, lui che pure gli Atti degli Apostoli doveva conoscerli molto bene?
Semplice, quando scriveva Orosio le opere degli storici romani erano integre.
Nel suo sforzo di adattare la Storia cristianizzandola, Orosio ha commesso un grave errore accendendo un riflettore su una vicenda già di per sé ricca di contraddizioni (abbondantemente messe in luce in questo thread) ed infatti poco oltre il monaco spagnolo si contraddice affermando:
Historiarum Adversum Paganos, Libro VII, 6
Nel settecentonovantacinquesimo anno dalla fondazione della Città, Tiberio Claudio, il quarto in successione da Augusto, salì al trono e rimase al potere per quattordici anni. All'inizio del suo regno, Pietro, l'apostolo del Signore Gesù Cristo, venne a Roma e insegnò con parola veritiera la religione che porta la salvezza per tutti i credenti e attestata da potenti miracoli. Da quel momento in poi cominciarono ad esserci cristiani a Roma.
Anno ab urbe condita DCCXCV Tiberius Claudius ab Augusto quartus regnum adeptus est mansitque in eo annis quattuordecim. exordio regni eius Petrus, apostolus Domini Iesu Christi, Romam uenit et salutarem cunctis credentibus fidem fideli uerbo docuit potentissimisque uirtutibus approbauit; atque exim Christiani Romae esse coeperunt
Dunque cominciarono ad esserci cristiani a Roma solo sotto Claudio, eppure questi furono espulsi sotto Tiberio prima del 31 d.C.
Di quali cristiani intendeva parlare Orosio (o meglio la sua fonte)?
Cristiani zeloti o cristiani paolini?
Come conciliare il tutto?
Non ti curar di lor ma guarda e passa.