| pcerini |
| | A parte il fatto che non ho mai sentito parlare di questo tizio,Giovanni Costa,ho provato a cercare in rete il profilo di questo tizio senza ricavarci un ragno dal buco. Al di la' di cio',mi permetto di evidenziare alcune sue affermazioni che traggo dal link indicato da barionu (ossia, da http://www.enricopantalone.com/hypatia.pdf ) "Sorge manifesto il sospetto, confermato dall’accusa rappresentata dal nome stesso di Giorgio, che,
nel corso dei suoi incontri e conversazioni colle personalità politiche, tra cui Orestes, ella abbia ispirato
le crudeltà contro i Cristiani, che poi, effettivamente, vennero messe in pratica." (pagina 20) Orestes, prefetto d’Alessandria, responsabile di torture ed uccisioni, specie verso i Cristiani, la frequentava
(vedasi Nicephorus Callistus, Hist. Eccl. XIV, 16 – PG CXLVI, 1105C e Socrates, Hist. Eccl. VII, 15, - PG LXVI, 768B,
al cap. 6), sorse, allora, il sospetto, direi giustificato, che ella fosse l’ispiratrice di tali comportamenti disumani (pagina 21) Giovanni di Nikiu, scrive esplicitamente che il governatore della città l’onorava eccessivamente e che ella lo avrebbe
ingannato per mezzo delle sue magie (pagina 21) “Riguardo ad Hypatia, la filosofa. Vi è dimostrazione che gli Alessandrini ebbero disposizioni sediziose.”Se il lessico SUIDAS scrive veramente così, questa potrebbe essere la prova che S. Cyrillus fu estraneo al suo assassinio. (pagina 21) Vorrei far notare una cosa: questo Costa cita nell'articolo sopratutto il Suidas,ma il Suidas ha delle versioni contrastanti,per esempio,a pagina 34 l'articolo riposta questo stralcio del lessico: "Come dicono alcuni, a causa di Cyrillus, come dicono altri, a motivo dell’audacia e delle disposizioni sediziose congenite negli Alessandrini. Infatti, essi fecero ciò anche a molti dei loro vescovi. Si vedano Giorgio e Proterio. Riguardo ad Hypatia. la filosofa, vi è dimostrazione che gli Alessandrini ebbero disposizioni sediziose."Piu' avanti,pero',pare contraddire tale presunta dimostrazione. A pagina 35 l'articolo riporta quest'altro stralcio del lessico: "Cyrillus, passando accanto, presso la casa d’Hypatia, avesse visto che, presso le porte, vi era una gran calca “di uomini e di cavalli in molta confusione” (IL. XXI, 16), alcuni dei quali si accostavano, altri si allontanavano ed altri, anche, stavano lì appresso. Quindi era avvenuto che, avendo egli domandato cosa mai fosse quella folla e per quale ragione mai vi fosse quel tumulto presso l’abitazione, si sentisse rispondere da quelli del seguito che, al momento, stava parlando la filosofa Hypatia e che, in effetti, la casa era la sua. Infine ne seguì che egli, avendo appreso ciò, ne fosse così ferito nell’animo da, prontamente, macchinare contro di lei un assassinio, il più scellerato di tutti gli assassini"Nelle sue conclusioni,il Costa tende ad appoggiare la tesi della non responsabilita' di Cirillo,suffragando percio' una parte del lessico (tra le varie fonti che considera),a discapito di altra parte del lessico che e' in contrasto. Per di piu',il Costa suggerisce l'ipotesi che fosse la stessa Ipazia a suggerire le crudelta' contro i Cristiani. Mi pare un'azzardo,le fonti non parlano mai specificamente di un tale "incoraggiamento" o di un tal "suggerimento",e' come l'ipotizzare un qualcosa sulla base di altre circostanze come la stima che godeva da parte dei governanti e l'amicizia con il prefetto Oreste. Come e' possibile ipotizzare una cosa del genere,e cioe' che addirittura la stessa Ipazia fosse indirettamente responsabile di certe crudelta' perpetrate ai danni di cristiani da parte per esempio dello stesso Oreste? A favore della tesi del non coinvolgimento di Cirillo,c'e' l'ECCLESIASTICA HISTORIA di Socrate Scolasttico (un teologo e storico della Chiesa di quell'epoca),l'articolo a pagina 37 asserisce: " Una volta fattola a pezzi, portate le membra nel luogo che si denomina Cinarone, le bruciarono. Tale fatto comportò una non piccola ignominia sia a Cirillo sia alla Chiesa Alessandrina. Infatti dalle istituzioni dei Cristiani sono totalmente estranee le stragi e le lotte e tutte le cose di tal fatta. Questi fatti avvennero quarto anno dell'episcopato di Cirillo, sotto il consolato di Onorio decimo e di Teodosio sesto, nel mese di Marzo, al tempo dei digiuni."Al di la' di questi piccoli dettagli,francamente,nell'articolo in questione non ci vedo affatto alcuna seria critica filologica e tecnica ,ci vedo solo una blanda critica storica con il riporto delle fonti,e per di piu' con l'azzardo di suggerire l'ipotesi che Ipazia fosse essa stessa indirettamente responsabile di certe persecuzioni. Rimango dell'idea che certi articoli fanno solo pena,quello di Costa ha l'unico merito di riportare stralci in greco e latino,nulla piu',non ci vedo nessuna seria considerazione a carattere tecnico-filologico se non il vezzo di citare le fonti. Infatti,in merito a certe affermazioni contrastanti del lessico Suidas,non riporta nessuna analisi testuale in merito ai passi da me citati in precedenza. C'e' un'altra affermazione del Costa che asserisce: "Anche gli ulteriori, finali sviluppi della vicenda, ci dicono che l’imperatore, al tempo Teodosio II (n. 399, al trono 408, +450 d. C.), considerò la vicenda nel suo intero complesso e, quindi, fu favorevole a S. Cyrillus.Il 29 settembre 416 d. C., fu emanata un’ordinanza imperiale riguardante i parabolani. 6" ( pagina 23) Francamente,mi sfugge questo passaggio,cioe',il Costa da quale fonte ricaverebbe cio'? Dall'analisi dell'ordinanza imperiale succitata che parla dei parabolani? (Codex Theodosianus, lib. XVI, pagine 23-25) Edited by pcerini - 19/10/2009, 11:16
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