Studi sul Cristianesimo Primitivo

Vocabolario greco bilingue

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Hard-Rain
view post Posted on 7/12/2009, 21:13     +1   -1




Esiste in commercio un vocabolario di greco (antico) bilingue, greco-italiano e italiano-greco, sfortunatamente mi sono dimenticato l'autore e l'editore, qualcuno se lo ricorda? Credo sia l'unico nel suo genere. C'è qualche nostro utente che lo utilizza e potrebbe dirci se è un acquisto utile oppure no?
 
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Serveto
view post Posted on 7/12/2009, 21:53     +1   -1




L'unico dizionario di questo tipo che conosco è il Dizionario greco-italiano, italiano-greco
di Schenkl F., Brunetti F. - Casa del Libro - 1991

http://www.libreriauniversitaria.it/dizion...o/9788840366937

Credo che sia la ristampa anastatica di un'opera dei primi del novecento. Secondo me non è male, anche se è datata.

Shalom
 
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Hard-Rain
view post Posted on 7/12/2009, 21:59     +1   -1




Sì, è quello. Peccato però che non risulta più acquistabile su "libreria universitaria".
 
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view post Posted on 7/12/2009, 23:24     +1   -1
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Il dizionario in questione, lo Schenkl-Brunetti, riporta il testo della quinta edizione dello Schenkl, che è del 1887, e il vocabolario italiano-greco del Brunetti, in origine un altro dizionario che vi è stato accorpato, per la precisione la terza edizione del 1881. La parte greco-italiano è di ben poco interesse, e contiene anche più errori di citazione del Rocci, il che è veramente un' impresa, ed ha meno voci, non solo quelle inventate da qualche grammatico e non attestate che il Rocci riporta comunque, ma anche voci attestate. E' cioè un dizionario che vuol essere snello e rapido. Quanto alla parte italiano-greco invece è utile proprio per il fatto di essere unica nel suo genere.
Scusa se sono breve con la recensione ma è il ponte dell'Immacolata e mi sono ripromesso di passarlo in famiglia e di dedicare pochi minuti al pc, se ti servono maggiori informazioni fammi sapere, ne possiedo una copia.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 9/12/2009, 08:08     +1   -1




Forse mi conviene comperarlo usato su e-bay, per quel che costa lì... Mi interessava naturalmente per l'italiano-greco. Grazie a tutti.
 
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Metodio
icon5  view post Posted on 9/12/2009, 16:53     +1   -1




Cito;
" contiene anche più errori di citazione del Rocci, il che è veramente un' impresa"
vorrei specificare, a proposito, che il Rocci ha impiegato 25 anni di sudato lavoro per la preparazione del suo vocabolario, due copie rilegate in pelle di esso sono andate in dono, una al Papa ed una a Mussolini, ed egli è stato anche ricevuto da questi.
Io non vi rilevo molti errori di citazione, anche se l'uomo è sempre fallibile, quello che rilevo, invece, è che, ad esempio per Demostene, la numerazione dei passi delle edizioni cui si è riferito il Rocci è stata poi modificata in edizioni più recenti, ma, se si fa riferimento alle edizioni ottocentesche, i numeri dei passi corrispondono. Questa è una colpa di chi ha curato le edizioni più moderne e non del povero Rocci.
Ricordo, che come vocabolari di Greco, sono anche buoni, se non superiori il PASSOW e lo STEPHANUS, mi pare poco diffusi in Italia.
 
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view post Posted on 9/12/2009, 17:51     +1   -1
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I limiti del Rocci sono dovuti alla mole di materiale che ha dovuto trattare, l'opera rimane comunque mastodontica.

CITAZIONE
"Io non vi rilevo molti errori di citazione, anche se l'uomo è sempre fallibile, "

"In italiano tutti i dizionari sono opere limitate e più o meno scolastiche, spesso incerte; il più ampio è il Vocabolario Greco di L. Rocci..., tuttavia anch'esso non sempre sicuro e con citazioni incomplete o errate" (D. Pieraccioni. Morfologia storia della lingua greca, Firenze, 1954, p.10)

CITAZIONE
Ricordo, che come vocabolari di Greco, sono anche buoni, se non superiori il PASSOW e lo STEPHANUS,

Non molto aggiornati comunque. Non saprei se definire il Thesaurus di Estienne un dizionario nel senso classico del termine...

Ad maiora
 
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Metodio
view post Posted on 9/12/2009, 20:03     +1   -1




CITAZIONE
"In italiano tutti i dizionari sono opere limitate e più o meno scolastiche, spesso incerte; il più ampio è il Vocabolario Greco di L. Rocci..., tuttavia anch'esso non sempre sicuro e con citazioni incomplete o errate" (D. Pieraccioni. Morfologia storia della lingua greca, Firenze, 1954, p.10)

E' mio modesto parere che sarebbe stato giusto fare un elenco delle citazioni errate, in modo sia da consentirne la correzione nelle edizioni successive, sia da giustificare l'affermazione. Ma si sa criticare è facile, lavorare lo è di meno.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 9/12/2009, 20:40     +1   -1




Io mi avvalgo del Montanari. Ma è "meglio" il Rocci o il Montanari? E rispetto a cosa, cioè cosa offre l'uno rispetto all'altro?
 
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Lycanthropos
view post Posted on 19/3/2011, 16:18     +1   -1




1) Segnalo questo topic a ad Hard Rain per lo spostamento nella nuova sezione sul greco antico.

2)Rispondendo all'ultima domanda(che pur essendo del 2009, è utile anche per i neofiti per sapere da che parte dirigersi):

Premetto che possiedo tre dizionari di greco:
1-Il Rocci(vecchi edizione degli anni 60 (che dovrebbe essere uscito recentemente in un'edizione completamente rinnovata)
2-La IIa edizione del GI del Montanari
3-Per un caso fortuito, la riduzione illustrata del Liddel-Scott in italiano

Sono, ovviamente, tre dizionari di greco diretti soprattutto ad un pubblico di studenti, questo non toglie che siano estremamente utili anche per lo studioso, che comunque si avvalerà, specialmente nel caso delle Scritture, di dizionari specifici. Tutti e tre hanno i loro pregi e difetti, e posso dirlo con cognizione di causa, avendoli 'testati' personalmente.

Parto dal Rocci, in quanto è il dizionario 'storico' di greco in Italia. E' un ottimo testo, pieno di esempi e riprese puntuali dai documenti ma, data anche la sua età(faccio riferimento, qui e sempre, all'edizione precedente al 2010), risulta un po' datato e poco comprensivo delle ultime scoperte testuali. Oltre a questo, il Rocci, in tutte le edizioni, presenta un grave problema di lettering, che in definitiva, lo rende ostico da usare sia per lo studente, che sovente ha bisogno di schemi riassuntivi dei lemmi(provate a tradurre in due ore una versione medio/lunga cercando un particolare significato per due/tre pagine), sia per lo studioso che ha bisogno invece di una scrittura piana e semplice di facile lettura. Il Rocci non presenta schemi riassuntivi, ed il sistema dei numeri o dei numeri romani per differenziare i vari significati dei lemmi più complessi è troppo caotico per poter essere veramente utile, e per di più il carattere stampato è poco chiaro, tanto da dover a volte far fatica a capire gli spiriti e gli accenti quali sono. Nonostante questo il Rocci rimane un buon dizionario, per precisione e completezza(pur mancando quasi del tutto delle forme flesse, paradigmi a parte), ma che, proprio per questi difetti, risulta più utile come complemento che come principale strumento per la traduzione.

All'estremo opposto si trova il dizionario illustrato del Liddell-Scott. Pur senza specchietti riassuntivi, mantiene una chiarezza estrema nell'esporre i significati dei lemmi, ed il lettering permette di vedere chiaramente tutte le parti della parola. Per converso, è però estremamente sintetico nel mostrarne i vari significati, richiedendo da parte del fruitore una certa dose di immaginazione(o un buon dizionario italiano dei sinonimi) per riuscire a 'piegare' il termine al contesto in cui inserirlo, anche a causa della presenza di esempi ridotta all'osso. In compenso, sono presenti moltissime forme flesse(segnalate in maiuscolo, così come le parole più importanti). Data però la sua brevità(è il meno voluminoso dei tre qui presi in esame), è il migliore per consultazioni veloci, in caso di dubbi su particolari aspetti delle parole, quali per esempio reggenze, aspetti fonetici o semplicemente per chi vuole leggere in greco senza tradurre tutto, per avere il senso generico di una parola incontrata per la prima volta. Per lo studente che mastica bene sia il greco, sia l'italiano(come dovrebbe), può essere un'ottima scelta, ma data la sua difficile reperibilità, consiglio il prossimo.

Il Montanari ha in sé i pregi dell'uno e dell'altro, pur con qualche difetto. Il Montanari presenta specchietti riassuntivi, un lettering chiaro e semplice, i paradigmi dei verbi ben sistemati, forme flesse.... L'unico vero difetto che gli si può biasimare è l'estrema completezza, che tende delle volte a disorientare il fruitore. Pur non presentando sempre tutti i significati e lasciando al lettore l'elaborazione di una traduzione specifica per il suo contesto(ma questo non avviene così spesso come col Liddell-Scott), il lettore si ritrova letteralmente sommerso di esempi e di significati alternativi, che se possono aiutare, delle volte sono controproducenti. Il Montanari ha anche un'altra caratteristica: è minuzioso. Estremamente minuzioso, pedantescamente minuzioso, forse troppo minuzioso. Capita spesso e volentieri di trovare lemmi nel Montanari assenti negli altri due(perché magari il lemma ha una sola attestazione, per quanto sicura, o perché magari è facilmente decostruibile e quindi traducibile come un composto). Questa minuziosità e precisione, che rivaleggiano, e alla grande, con quelle del Rocci(e vincendo su tutta la linea, a mio modesto parere), pur essendo utili, specialmente al neofita che ancora fa fatica ad approcciarsi alla lingua, rendono il Montanari più lungo e quindi. di più lenta consultazione, bilanciata però da apparati che permettono di 'capire' il lemma senza doverne per forza leggere tutta la definizione alla ricerca del singolo senso o significato necessario.

Fra pregi e difetti, per un dizionario che possa essere utile sia allo studente sia al traduttore/studioso(che comunque avrà altri supporti), ritengo che il Montanari, in quanto student-friendly ma anche in quanto preciso e completo in citazioni e significati, sia il migliore, ma è una ia personale opinione, corroborata però anche da una constatazione. Chi usa il Montanari a scuola ha risultati alle volte anche sensibilmente più alti rispetto a chi usa il Rocci, e si parla di scarti anche di un voto, e non dovuti soltanto a differenze nello studio. Comunque, li utilizzo tutti e tre,a seconda delle necessità.

 
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Hard-Rain
view post Posted on 20/3/2011, 15:33     +1   -1




Aggiungo che poi il Montanari ha a corredo un CD ROM di notevole utilità. Ci ho messo un poco a capirne l'effettivo valore ma tramite esso si possono fare ricerche particolari fra i traducenti e far lavorare il vocabolario come appunto uno strumento bilingue. L'unica pecca è che per ragioni comprensibili di protezione informatica il CD ROM non può essere installato sul disco fisso del pc ma bisogna lavorare col CD ROM inserito nel lettore, il che appesantisce un po' tutto il sistema. Ma è un piccolo inconveniente che è niente confronto l'utilità e la velocità con cui può essere usato per fare una traduzione, ultimamente mi capita di usare per un 80% del tempo il vocabolario elettronico e solo per un 20% l'edizione cartacea.
 
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Vajrapani
view post Posted on 21/3/2011, 10:35     +1   -1






A patto di conoscere bene l'inglese, una soluzione è anche il Liddell-Scott in versione canonica.
 
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JohannesWeiss
view post Posted on 21/3/2011, 23:24     +1   -1




Io uso il Rocci (l'ho trovato in una bancarella a metà prezzo, e ho capito che era destino), e il Bauer-Danker (BDAG) per il greco neotestamentario.
Spero che Hard e Lycanthropos non mi fucilino se confesso che, per comodità, ricorro anche al Romizi (ed. Zanichelli). :1160.gif:
 
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Hard-Rain
view post Posted on 22/3/2011, 08:19     +1   -1




Ho anche il Romizi, lo usavo prima di acquistare il Montanari. Da quando ho quest'ultimo, non lo uso più ed è rimasto a dormire nella mia libreria...
 
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19 replies since 7/12/2009, 21:13   2784 views
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