Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gesù, un rabbi qualunque?

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Negev
view post Posted on 19/4/2010, 16:40 by: Negev     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE (MsNifelheim @ 19/4/2010, 10:23)
CITAZIONE
L'atipia principale è che il profeta deve essere riconosciuto e unto dal Sinedrio e le profezie devono poi avverarsi.

Qui però ci sarebbe una piccola precisazione da fare sull'avversarsi delle profezie.

Se il rinnegamento di Pietro,la passione, la resurrezione e la distruzione del Tempio (se si colloca la redazione di Mc nel 60 ad esempio abbiamo l'avverarsi di una profezia) sono originali abbiamo l'evidenza dell'avverarsi delle profezie Gesuane. In realtà la resurrezione è un fatto di fede; per quanto riguarda l'episodio di Pietro, dubito che sia possibile verificare storicamente se sia una profezia di Gesù.

Per quanto riguarda l'avverarsi delle profezie, in quello che dici c'è una piccola contraddizione: per un ebreo le profezie messianiche di Isaia non si sono avverate; sono possibili quindi due opzioni:
a) non si tratta di profezie in quanto non si sono avverate - e ne consegue che Isaia non è stato un profeta
b) devono ancora avverarsi. In questo caso però lo stesso ragionamento è valido per Gesù - ad esempio, la fine dei tempi collegata alla distruzione del tempio.

Certo è che per un cristiano le profezie Gesuane si sono avverate (tutto o in parte). Ovviamente lo stesso non sarà valido per un ebreo, ma questa è anche una questione di fede


Andrea




Ps. Negev: ti ringrazio per il sito che mi hai suggerito. Adesso sto leggendo il libro "Storia degli ebrei" del rabbino Chaim Potok. Non appena avrò un po' di tempo comunque leggerò volentieri quanto mi hai consigliato.

Chaim Potok è interessante perchè è il punto di vista di un Ebreo laico.
Tornando a noi: la distruzione del Tempio: come possiamo essere certi che non si tratti di una "profezia" post eventum?
per il resto non possiamo entrare nel merito perchè sconfiniamo nel campo della fede.
Certo un giorno si saprà dove era la verità.
Ma comunque vorrei essere più preciso. Io non sto negando per nulla la valenza storica del Nazareno, anzi, la esalto moltissimo. e ritengo anche che per il mondo gentile Egli sia stato straordinariamente originale. Non lo ritengo originale in seno all'Ebraismo, poichè, come ti ho detto, la stragrande maggioranza delle sue parole sono attinte dalla tradizione precedente che Egli doveva ceramente conoscere molto bene. In ogni caso vi sono delle peculiarità di Gesù, soprattutto nell'intendere e applicare l'halachà, la Legge ebraica. In parole povere: è certamente un Rabbi, di scuola farisaica, ma con idee sue proprie sul piano dell'osservanza e dei rapporti con i gentili. Alll'epoca vi erano due grandi scuole rabbiniche, ugualnmente note e accreditate: quella di Hillel e di Shammay. Hillele era certamente più aperto e meno rigido e Gesù potrebbe essere stato formato in quella scuola.
 
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