| Riguardo all'analisi logica e linguistica sul concetto di relatività e altri concetti a essa legati ho letto una discussione interessante in un altro forum: purtroppo questo forum non mi fa accettare il link, ma basta scrivere su google "trinità e inconsistenza" e andare sul primo risultato.
Nella terza pagina di quella discussione si espone un tentativo di spiegazione di questi concetti, seguendo il filosofo della religione Christopher Hughes. L'idea centrale in questo ragionamento è la seguente (è una citazione dal volume, spero che la citazione sia abbastanza piccola per non andare contro a problemi di diritti d'autore):
"Qual è il rapporto tra Dio e l'unica sostanza o natura divina delle tre persone? I filosofi e i teologi medievali ritenevano che Dio e la sua sostanza (essenza, natura) fossero una cosa sola. (E' per questo motivo che tuttora si può usare la parola "Deità" per riferirsi a Dio, benché non si possa usare la parola "umanità" per riferirsi a un uomo, ma solo alla natura di un uomo.) Mettiamo che vi siano tre persone divine della stessa divina sostanza o natura, e che quella sostanza o natura sia Dio stesso. In tal caso, sembra che potrebbe essere vero che:
(1) Il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo sono tre persone (diverse)
(2) Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, e lo Spirito Santo è Dio.
(3) Vi è soltanto un Dio.
--purchè (2) equivalga a
(2') Il Padre è (una persona della sostanza o natura) Dio, il Figlio è (una persona della sostanza o natura) Dio, lo Spirito Santo è (una persona della sostanza o natura) Dio.
e (3) equivalga a
(3') Vi è soltanto un(sostanza o natura) Dio.
Qui l'idea non è che Dio sia un elemento, o un composto, o persino una sostanza materiale. E l'idea non è che le persone divine siano allotropi o isotopi, o persino "forme" della sostanza che è Dio. L'idea è solo che, allo stesso modo che il ghiaccio, l'acqua liquida, e il vapore acqueo sono tre forme diverse della stessa sostanza materiale (l'acqua), le persone divine siano tre persone diverse della stessa sostanza immateriale (Dio)."
Tuttavia questo modo di spiegare la trinità secondo l'autore incontrerebbe qualche problema linguistico quando si parla di proprietà possedute da alcune o tutte le persone divine: sembra che dire "Dio è onnipotente" sia meno corretto che dire "Dio sostanzia tre persone onnipotenti". Inoltre tra la proposizione "vi è solo un onnipotente" e "vi sono solo tre onnipotenti" sembra che solo la seconda sia quella vera. Anche l'espressione "Dio padre" (cioè quella cosa che è Dio ed è padre) sembrerebbe non corretta dato che secondo la concezione qui suggerita della trinità equivarrebbe ad "acqua ghiaccio" o a "carbonio grafite".
Il volume di Hughes è il seguente, ed è tradotto peraltro anche in italiano:
Hughes, Christopher, Filosofia della religione.La prospettiva analitica. Roma-Bari, Laterza, 2005, € 10,00
In questo volume, oltre alla trinità sono esposte discussione introduttive (nello stile analitico di chiarificazione logica e linguistica) sulle prove dell'esistenza di Dio, sull'onere della prova, sulla teodicea e sul rapporto tra bene e volontà divina.
Ciao.
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