Studi sul Cristianesimo Primitivo

Simone Bar-Iona / Bariona

« Older   Newer »
  Share  
Hard-Rain
view post Posted on 2/7/2010, 09:52 by: Hard-Rain     +1   -1




La tesi secondo cui i vangeli cristiani poggerebbero su documenti semitici tradotti in greco ha alcuni sostenitori di un certo rilievo, si potrebbe citare Carmignac, Jeremias, appunto, ma anche Torrey, ed è interessante anche tutto il lavoro svolto dalla Jerusalem School of Synoptic Research. Personalmente mi è capitato di interessarmi agli studi di Carmignac, ho letto in francese La Naissance des Evangiles Synoptiques, tradotto anche in italiano, un libretto non molto lungo che riassumeva i dati più importani a parere di Carmignac. Carmignac, esperto sia di greco che di ebraico, era stato attirato dal vangelo di Marco. Aveva iniziato a cercare di tradurre in ebraico il vangelo secondo Marco e si era meravigliato di come fosse relativamente facile farlo, perchè la struttura della lingua ricalcava come uno avrebbe messo giù la frase in ebraico. Purtroppo poi morì nel 1986 e non riuscì a pubblicare tutti i suoi sudi (La Naissance è soltanto del 1985). Attirato da questa coincidenza, anche se in realtà si potrebbe dire che una grossa percentuale del vangelo di Marco ha frasi brevi, scarne e succinte e quindi è relativamnte facile tradurlo in qualunque lingua non solo in ebraico, scoprì: semitismi nel vocabolario, ridondanze nella lingua e espressioni tipiche dell'ebraico e poco o per nulla usuali in greco, rime e assonanze che sono presenti nella retroversione in ebraico, una estrema legnosità della (presunta) traduzione (es. appunto υιος του νυμφωνος che rende letteralmente una espressione ebraica) che fanno sospettare, appunto, la provenienza da una traduzione. Ma le sue tesi rimangono ancora oggi isolate, nonostante gli apporti della scuola di Madrid (piuttosto criticata e accusata di fare apologia più che ricerca linguistica). Il greco neotestamentario è effettivamente un po' particolare, si discosta dal greco classico ed ellenistico per essere generalmente più semplice, andamento del discorso più semplice, uso della paratassi piuttosto che dell'ipotassi e dellla complessa subordinazione delle frasi, ecc... Ma infatti esso più che altro riflette l'idioma parlato, mentre invce quasi tutti i testi classici, oltre a essere più vecchi di quattro o cinquecento anni, sono opere letterarie, di alta e raffinata letteratura. Quando sono stati scoperti i papiri e i documenti delle persone di cultura medio bassa, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo (v. Deismann e tutti i neotestamentaristi che si sono in seguito appoggiati a lui) i primi studi grammaticali mostrarono una notevole affinità tra questo tipo di greco e quello neotestamentario, o almeno delle parti più semplici del Nuovo Testamento. Se poi si studiano autori le cui opere riflettono il parlato, anche se più colto e articolato, come ad es. Epittèto, si scoprono anche qui elementi di contatto e frasi simili.

Edited by Hard-Rain - 2/7/2010, 13:39
 
Top
103 replies since 30/6/2010, 00:01   4923 views
  Share