Studi sul Cristianesimo Primitivo

ACCADEMICI E MERITOCRAZIA IN ITALIA

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view post Posted on 10/9/2009, 13:04     +1   -1
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Da mesi stiamo parlando di Accademici, di liberi ricercatori, di appassionati pedrodilettanti, e semplici curiosi.

Un chiaro Incipit lo trovate qui, un dialogo tra Frances e zio ot

http://cristianesimoprimitivo.forumfree.ne...41746608&st=345

Ma ieri, in questo 3d ,

http://cristianesimoprimitivo.forumfree.ne...=42505555&st=90

su un assist di Teodoro, c'è stato un proclama di Polymetis ( ho corretto i refusi )

CITAZIONE
L 'Accademia è meritocratica, non democratica. Nel senso che non fa lezione chiunque, ma chi ne è in grado, i meritevoli. La verità non si decide coi voti di maggioranza, per la banalissima ragione che chi è competente parla, e non chiunque voglia farlo, come se il solo fatto di esistere gli desse dei diritti.

cari Poly, Rain , Frances, E6, permettetimi una certa perplessità

e come spunto per iniziare vi cito un capitolo da questo 3d

http://cristianesimoprimitivo.forumfree.net/?t=30024397

Apre le danze Neghev :00060031.gif:

CITAZIONE
Non mi riferivo al campo del confronto e della sperimentazione: quello è indispensabile anche nelle altre materie. Mi riferivo al fatto che il mondo accademico che è quello, come tu hai sottolineato, che ha accesso gratuito alle informazioni, che ha i mezzi congressuali, economici ecc per la scientificità dei lavori e delle publicazioni, è anche il regno della clientela e della successione dinastica e non sempre un elemento valido può arrivarci, anzi quasi mai, data la gestione politica dei concorsi a Prof. associato o ordinario.
all'estero esisteranno anche le spinte e la politica universitaria ma sempre a parità di competenza e di questo ho avuto testimonianza.
ecco il mio scetticismo verso il mondo accademico

un affondo di Frances :B):

CITAZIONE
Purtroppo Nagev ha ragione e le condizioni della ricerca accademica in Italia sottostanno a una serie di limitazioni e regole assurde, anche per chi è già dentro il giro. A parte l'accesso alle risorse bibliografiche, non bisogna dimenticare che gli assistenti e i dottorandi sono sottoposti a un regime di totale sottomissione ai professori. Questi ultimi dettano l'agenda del lavori, l'argomento di ricerca, l'attività accademica da svolgere e obbligano a sacrificarsi per i loro interessi personali, interessi che di solito sono locali, talmente ristretti che, a seconda di dove si svolge il dottorato o l'attività di assistenza universitaria, non c'è proprio possibilità di miglioramento, sia a livello di carriera, sia sul piano delle competenze acquisite. Poi il baronato, la peste che affligge il sistema universitario italiano, con il risultato che coloro che accedono alla ricerca universitaria sono i meno preparati di tutti, nonostante vantino una lunga e confermata tradizione familiare nel settore. Di solito chi è esterno al mondo accademico, ha una percezione un po' distorta delle competenze dei ricercatori. Dipende da casi. Alcuni sono preparati, altri ostentano competenze inesistenti, eccentricità e poca umiltà.

un appoggio di Rain :2003001.gif:

CITAZIONE
Lo so, questo è un male ed è un problema. Tuttavia non so se ritirarsi sull'Aventino e fare tutto di testa propria sia la soluzione migliore, proprio in queste materie dove il confronto è imprescindibile. Anche perchè c'è poco da fare: l'accesso a certe risorse passa attraverso quei canali. Purtroppo nel caso del Filipponi il ritiro sull'Aventino è forzato in quanto non appartiene ai circuiti tradizionali di ricerca, se ho ben capito.

allungo e smarcamento di Neghev :00002027.gif:

CITAZIONE
Per sottolineare ulteriormente il dramma italiano, vi porto un esempio personale che conosco bene: da 15 anni opero non meno di 1500 pazienti l'anno, popolozione omogenea, per patologie, operatore, metodologia, tecnica, strumentazioni ecc. Ho quindi dei numeri che mi sono invidiati da Università straniere prestigiosissime, nel senso che in mano a loro, da questi numeri uscirebbero decine e decine di lavori internazioinali di ottimo livello. Qual è il problema? E' che sono solo a combattere. Cioè o mi occupo di CURARE loa genter e di avere buoni risultaqti o mi occupo di ricerca, cioè bibliografia, studio, revisione dei casi, randomizzazione ecc. Potrei certamente farlo se, alle ore 19-20 finito tutto il lavoro, mi metto a revisionare, a vedere casi, radiografie, pubblicazioni, fino a notte fonda. Questo è possibile ai cattedratici perch<é hanno gli secializzandi, i volontari, i dottorandi, praticamente schiavi e servi della gleba a vari livelli che DEVONO OBBEDIENZA.
Trasferendo il discorso alle materie iumanistiche, vi è certamente la possibilità di fare qualcosa di più senza essere nell'ambito accademico, perché il lavoro di ricerca non si svolge supersone (pazienti) ma su libri, articoli, pubblicazioni, computer. Resta però il fatto che la divulgazione ed il confronto necessari, che hard giustamente sottolinea, sono monopolio esclusivo dei circuiti universitari, mentre tutti gli altri sono considrati meno di nulla. Vi ripeto: è cosa molto recente che è possibile pubblicare anche essendo ospdedalieri o chirurghi dell'ospedqalità privata. Fino a qualche anno fa, il lavoro non poteva essere nemmeno presentato se non vi era il tinvro di un reparto universitario. ora lo0 si può presentare, ma non te lo accettano lo stesso su riviste importanti, per assoluto monopolio,. Restano solo i giornalini della parrocchia e i bollettini dell'oratorio.
Io ho rinunciato. Quando ho qualcosa di dìserio da pubblicare pubblico in Francia o in inghilterra, con coloro che erano studenti in formazione con me e che sono ora PROFESSORI UNIVERSITARI nei loro rispettivi paesi.
Parlo sempre del mio settore, ma vi garantisco che le università di Marocco e Tunisia sono molto più serie ed avanzate dellle nostre e per lo meno, un tipo valido va di certo in cattedra. per non dire degli stati uniti.
la smetto qui perché questo argomento ha angustiato i miei anni migliori ed ogni volta che ci torno sopra mi viene un attacco di collera, per le energie e le speranze che hio profuso nel credere in questo paede ingrato.
Infatti sono debitore in tutto ai Francesi, che saranno anche scioviniscti, ma il mestiere me lo hanno insegnato con generosità

assist di pcerini :784.gif:


CITAZIONE
Anche in Brasile c'e' la possibilita' di portare avanti il proprio lavoro senza subire per cosi' dire certa discriminazione dovuta al fatto di non far parte di una qualche sorta di elite.

In Brasile,c'e' molta ricerca,il governo sostiene le varie istiuzioni scientifiche ma anche ricerche condotte da privati sebbene sottoposte a rigidi controlli.

Tutto sommato,a livello di ricerca e anche di formazione e preparazione professionale,il Brasile e' piu' avanti di noi,ma non so dire di quanto,se di poco o di tanto.

La mia ragazza e' brasiliana e sta studiano per diventare neurologa,nel suo paese,lei si trova in una citta' che si chiama Teresina ed e' famosa per le numerose cliniche private,dove si fanno curare brasiliani di ogni rasza fede cultura e distanza,e mi ha detto che e' uno'ottimo "laboratorio" di vita dove fare esperienze culturali e scientifiche nel suo campo.

Ci sono professori italiani che vanno a fare congressi nelle universita' brasiliane perche' li' e' consentito la libera esposizione delle proprie ricerche ed esperienze professionali.

Il mio otorinolaringoiatra,per esempio,professore e chirurgo che lavora al policlinico umberto I,mi ha raccontato come ad un certo punto ha dovuto rivolgersi alla politica nel tentativo di osteggiare il dominio dei °baroni° (Italo De Vincentiis era uno di questi,tanto da riuscire a piazzare come primario nel policlinico il proprio figlio Marco de Vincentiis).
Anche lui alcune volte si reca in Brasile per fare conferenze e congressi di otorinolaringoiatria, e quando l'ho saputo sono rimasto di stucco,chissà,magari un giorno si trasferisce li'.

dribling decisivo di Neghev image


CITAZIONE
Per questo ti dico che sono dinastie e regni.

A napoli non vi è un solo figlio di professore, che non fosse già professore associato a 30 anni.
Qualche anno fa i giornali ne parlarono, la magistratura fece rumore e poi tutto finì in un nulla di fatto.
Il figlio di Motta (otorino) era Prof a 27 anni senza titoli e lo è rimasto, i vari figli sono rimasti al loto posto ecc.
Nei miei anni francesi (10) portavo sempre l'esempio di Frédéric Michel, figlio di uno dei Più grandi ortopedici del mondo, caposcuola francese, presidente della Société grançaise de chirurgie orthopédique e, tra l'altro, anche sindaco di Lione, quindi forte anche politicamente. Ebbene, Fréderic che è un normale buon chirurgo, come milioni, non è stato ritenuto dal padre all'altezza di diventare professore. Il massimo che ha potuto fare è stato di trovargli un posto come chirurgo vertebrale, in una buona clinica privata lionese, convenzionata, grazie alla riconoscenza di due ex allievi,
Punto.
Questi sono paesi e genitori civili.
A me, al mio ritorno in Italia, con un curriculum molto serio e avendo appena operato l'allora ministro Francesco de Lorenzo (tra l'altro, professore di biochimica all'Università), che aveva disdegnato, non fidandosi, le strutture italiane ed era venuto a lione a farsi operare da uno sconosciuto trentenne italiano, fu proposto, da questi, IN SEGNO DI RICONOSCENZA, PER L'OTTIMO INTERVENTO SUBITO un posto di ASSISTENTE ALL'OSPEDALE DI CAPRI (posto buono per vacanza e basta)
Ringraziai COMMOSSO e gli dissi che preferivo restare in Francia, dove avevo già funzioni di Chef de service (equivalente di primario)

Come vedi, questo è un paese a perdere e la meritocrazia, l'impegno ed i sacrifici, valgono solo per te stesso. nessuno ti darà mai una mano. Forse un piede (di dietro)

passaggio smarcante a pcerini dentro l' area ! :1221.gif:

CITAZIONE
Hai perfettamente ragione,io ormai al mio otorinolaringoiatra mi ci sono affezionato anche perche' nel 1998 (orecchio destro) e nel 2000 (orecchio sinistrO) mi ha salvato la pelle da due devastanti colesteatomi dell'orecchio medio,e anche se non ci sento molto bene,non mi interessa,l'importante e' averla scampata.

Un abbraccio

Paolo

palla a sadinoel e GOAL !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :00002027.gif:


CITAZIONE
La disputa tra ricerca universitaria e ricerca isolata è inutile ai fini della comprensione del pensiero di Filipponi : tutti convengono sulla superiorità della prima, anche se ne vedono i limiti nella pratica applicazione, rilevando anche il monopolio di baroni.
Comunque, Filipponi, pur essendo ricercatore isolato, ha conseguito risultati insperati per la continuità di studio, per le doti di costanza , per le tecniche tipiche di lettura e, specie, per la sapiente ricostruzione reale di contesti, da cui inizia il suo lavoro linguistico.
Ha operato a lungo su lavori grammaticali, sintattici e semantici, linguistici in genere ed ermeneutici , di cui si hanno pubblicazioni di vario tipo (cfr Leggiamo insieme Ungaretti ed altri ).
Sa leggere iscrizioni sia latine che greche, testi di epoche diverse ed ha operato per anni nel settore medievale, prima di riprendere gli studi orientali,(che aveva fatto con Castagnoli, con cui aveva sostenuti esami di assiriologia), facendo anche viaggi mirati.
Basta, comunque, leggere la Premessa generale, il Commento al De Joseph e Novità dell’opera in www.angelofilipponi.com per rendersi conto del lavoro fatto in tanti anni di ricerca e delle sue effettive competenze ed abilità tecniche in diverse discipline: personalmente non ho mai conosciuto una persona di simile cultura
Per anni ha letto e tradotto testi per professori universitari ed ha insegnato le artes dictaminis, le regole del cursus, fatti lavori tecnici per docenti e per laureandi, operando su campi, anche opposti alla sua formazione.
La “lettura” dell’opera di Filone, fatta su un testo del Seicento è già indicativa in tale senso: pochi accademici sono in grado di leggere il greco di David Hoeschelius e di Adrianus Turnebus.
Si può, dunque, immaginare quanta fatica ci sia dietro la sua traduzione di Filone, quanta perizia!

Permettetimi, Egregi amici Forumisti,

di avere molti dubbi sull' indipendanza ideologica degli Accademici Italiani




zio ot :mf_bookread.gif:

Edited by barionu - 1/8/2010, 12:56
 
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Hard-Rain
view post Posted on 10/9/2009, 13:34     +1   -1




Va bene ma anche ammesso e non concesso che ci sia il baronato o la non indipendenza ideologica (dipendenza ideologica poi da cosa? Dalla Chiesa Cattolica? Ma leggete o no cosa scrivono un Cacitti o un Pesce?) che cosa facciamo, diamo in mano la ricerca a una massa di ignoranti, nel senso buono del termine (e mi ci metto anche io in questa massa)? Pensa forse che una cazz...ta diventi vera solo perchè non proviene da un cattedratico ed è approvata a colpi di maggioranza? Una scoperta scientifica così come una letteraria non sono tali perchè lo si è scoperto a maggioranza! La bellezza della Divina Commedia non è stata decretata da una votazione, anche perchè se la facessimo forse gli studenti sceglierebbero di studiare piuttosto i fumetti.
 
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view post Posted on 10/9/2009, 13:39     +1   -1
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Celebrità

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Io credo che il bene non faccia notizia,a differenza del male. C'è del nepotismo, ma non assolutamente la normalità.
Il fatto che i dottorandi siano gli schiavi dei professori non c'entra nulla col fatto che si facciano veramente il mazzo per arrivare dove siano, e che dunque siano ben qualificati.
 
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view post Posted on 10/9/2009, 13:57     +1   -1
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Rain, il gruppo barionu finanzia un certo numero di Accademici in difficoltà mostruose.

Illustri scienziati che sono costretti ad autofinanziarsi le missioni, per poi attendere il rimborso anche per un anno.

Questa situazione spaventosa non dovrebbe esistere.

zio ot
 
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Frances Admin
view post Posted on 10/9/2009, 14:00     +1   -1




Come sempre si estrapolano un paio di post a casaccio e ci si ricama.
Meritocrazia e democrazia non sono due sistemi opposti; ci può essere meritocrazia soltanto se esiste democrazia. Ma cosa significa meritocrazia? Significa permettere che la ricerca la facciano gli ignoranti? Significa che io posso fare l'oncologa? Una combriccola di professori che decide chi può accedere agli Atenei e chi no non è detto che sia ideologizzata e che agisca in nome della loro ideologia. E' il nepotismo la causa di assenza di valori meritocratici, dentro e al di fuori degli Atenei. E' troppo facile sentenziare quando non si è mai entrati in un dipartimento universitario al fine di screditare gli accademici e la ricerca accademica.
E ricordati, caro Barionu, nonostante i tuoi nobili sforzi di gratuito patrocinio a vantaggio dei tuoi amici appena bannati, che non si è trattato di un provvedimento dettato dallo scontro ricerca accademica/libera ricerca, quanto di una sanatoria volta al ripristino della serenità del forum, turbata da attività terroristica a tutto spiano. Il fatto che gli autori siano liberi ricercatori non ha rilevanza, poiché non sono stati bannati per le loro tesi eterodosse, ma per la loro scorrettezza. O forse vuoi dire che lo staff ha decretato su ordine del Vaticano? Tutto ciò è eufemisticamente ridicolo.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 10/9/2009, 14:02     +1   -1




Penso che in una società basata sul profitto purtroppo tutto quello che non genera interessi sia destinato a soccombere. Ma poi volevo farle una domanda: secondo lei il fatto che in Italia si vendano più calendari di Mauela Arcuri nuda che libri sul Gesù storico a cosa è dovuto?
 
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view post Posted on 10/9/2009, 14:04     +1   -1
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Ciao Frances, aspettavo la risposta in dialogo con lo staff, e vorrei eventualmente proseguire li.

Staff/Vaticano ? :ops.gif:

Rain/Torquemada ? :ops.gif:


:581.gif:


zio ot
 
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Frances Admin
view post Posted on 10/9/2009, 14:11     +1   -1




Guarda Barionu, sinceramente devo dirti che con questi thread a sfondo complottistico ci stai facendo perdere tempo ed energie. Il ban dei tuoi amici era nell'aria già da molto tempo. Abbiamo temporeggiato, ma esaurita la pazienza, abbiamo dovuto agire così per la salute e l'esistenza stessa del forum.
 
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view post Posted on 10/9/2009, 14:14     +1   -1
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CITAZIONE (Hard-Rain @ 10/9/2009, 15:02)
Penso che in una società basata sul profitto purtroppo tutto quello che non genera interessi sia destinato a soccombere. Ma poi volevo farle una domanda: secondo lei il fatto che in Italia si vendano più calendari di Mauela Arcuri nuda che libri sul Gesù storico a cosa è dovuto?

.... che zio ot ne ha comprati alcune migliaia ... :B):

... da rivendere sotto banco nei seminari :581.gif:

Da quando è arrivato l' immondo barattolo di Arcore la situazione è drammaticamente precipitata.

Domanda complessa ...


zio ot


CITAZIONE (Frances Admin @ 10/9/2009, 15:11)
Guarda Barionu, sinceramente devo dirti che con questi thread a sfondo complottistico ci stai facendo perdere tempo ed energie. Il ban dei tuoi amici era nell'aria già da molto tempo. Abbiamo temporeggiato, ma esaurita la pazienza, abbiamo dovuto agire così per la salute e l'esistenza stessa del forum.

Scusa France, ma in questo 3d, lo sfondo complottistico non è presente.

Mi sono infatti riallacciato alla discussione di cui sopra in apertura.

Problema gravissimo sulla situazione delle Università Italiane.


zio ot
 
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spirito!libero
view post Posted on 10/9/2009, 14:49     +1   -1




CITAZIONE
“Io credo che il bene non faccia notizia,a differenza del male. C'è del nepotismo, ma non assolutamente la normalità.”

Su questo dissento enormemente e con cognizione di causa. Il nepotismo è l’assoluta normalità. Siamo pieni di facoltà con dottorandi et similia con lo stesso cognome del professore o di sua moglie. Lavoro in una realtà che è a stretto contatto con i reparti di ricerca delle facoltà scientifiche, devo constatare aimè che la meritocrazia semplicemente non esiste. Mi piacerebbe che ci fosse, ma è palese che passa SEMPRE il raccomandato, anche quando ha delle capacità nettamente inferiori ad un collega non “appoggiato”. Ciò non significa che siano tutti così, ma aimè la maggioranza dei ricercatori e professori è li grazie all’appoggio di un parente o amico.

Vi fu qualche tempo fa un bel servizio delle "iene" che mostrava ampiamente, se ce ne fosse bisogno, lo schifo di cui sopra. Anche Report se ne è occupato confermando quanto già si sapeva.

Attenzione però, questo non significa che qualcunque dilettante possa mettere in discussione il metodo scientifico. Se il dilettante di turno vuole confutare tesi largamete accettate lo deve fare con il rigore delle metodologie scientifiche, altrimenti è annoverabile tra i terrapiattisti e quindi tranquillamente ignorabile.
 
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view post Posted on 1/8/2010, 11:57     +1   -1
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Cip di riesumazione . image image image image image

zio ot :796.gif:
 
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lino85
view post Posted on 1/8/2010, 12:16     +1   -1




CITAZIONE (barionu @ 1/8/2010, 12:57)
Cip di riesumazione . image image image image image

zio ot :796.gif:

Strano modo di ravvivare una discussione vecchia!

Comunque sono d'accordo che il mondo accademico in Italia e anche il mondo del lavoro è senza cultura di meritocrazia ma soprattutto è senza una cultura del pensare a lungo termine e pensare globalmente e non solo ai piccoli interessi di bottega. Vedi questo articolo eloquente:

www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=34523

Occorrerebbe una cultura del merito, del lungo termine e del bene comune, ma ahimè tutto ciò dovrebbe partire proprio dalla scuola e dall'università, è un cane che si morde la coda, comunque sia non smettiamo mai di lottare e speriamo che un giorno il vento cambi...

Edited by lino85 - 1/8/2010, 16:37
 
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