Studi sul Cristianesimo Primitivo

Il Cristo storico, il Gesù della fede ed una "coraggiosa" riflessione del prof Jossa

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PAS60
view post Posted on 19/8/2010, 12:59 by: PAS60     +1   -1




CITAZIONE (jehoudda @ 17/8/2010, 21:19)
Segnalo un' altra interessante riflessione che tocca da vicino i temi focali di questa discussione.
Si tratta di un contributo del prof Pesce dal titolo Jacques Dupont e il Gesù storico tratta dalsuo sito (la data non mi appare chiaramente indicata ma è sicuramente successiva al 2008)

www.mauropesce.net/index.php?option...d=109&Itemid=84

il brano è particolarmente interessante
mi permetto di estrarne un solo piccolo passaggio che si collega specificamente ad una considerazione metodologica che ho fortemente perorato in questa discussione. (enfasi in grassetto/sottolineato mia)


[color=blue]Il fatto è che questa interpretazione non è così sicura anche per un altro motivo.Dupont, infatti, scrive anche: «Ispirata dalla fede, questa ricerca storica mirerà a ben altro che ad una semplice ricostruzione aneddotica dei fatti.Vorrà raggiungere ciò che costituisce la specificità di Gesù di Nazaret, ciò che ha fatto nascere nei suoi discepoli quella prima forma di fede nella sua persona alla quale la luce di pasqua permetterà di fiorire pienamente» (ivi p.12). Sembrerebbe, perciò che lo storico credente debba guardare ai fatti pensando che il Gesù storico sfoci in quello della fede. Sembrerebbe che egli debba piegare la ricerca storica ad una dimostrazione della continuità, perché è dominato dalla preoccupazione di individuarla. Ora è proprio questo che non è corretto dal punto di vita del procedimento storico: non si possono interpretare i fatti del passato alla luce di quello che è avvenuto dopo. Il dopo non è la chiave di lettura del prima.
Maurice Sachot ha a mio avviso denunciato abbastanza bene questo procedimento apparentemente storico, ma in realtà teologico, che consiste nel fare una storia a ritroso, all'indietro.Rispetto al metodo di una storia delle origini cristiane, mi sembra opportuno ricordare quanto egli scriveva in un libro che appartiene al recente rinnovamento storiografico sulla nascita del cristianesimo:
«Intendiamo [...]sottolineare come la storia delle origini del cristianesimo non si sia [...]emancipata dalla nozione di "tradizione", la cui essenza sta nell'attribuire all'origine la forma attuale della credenza. Sposando tale prospettiva si tende a riportare al momento originario tutto quanto è venuto costruendosi inseguito. E se si ammette uno sviluppo del dogma e delle istituzioni, ciò ne modifica unicamente la formulazione, non il nòcciolo. La storia si riduce cosìall'esplicitazione progressiva di un contenuto interamente dato all'origine,esplicitazione concepita come un continuo rigoglio, come la crescita di un bell'albero già inscritta nelle potenzialità del seme [...]».

Ciao Jehoudda.
Ritorno anch’io sul problema giusto per far cogliere altri aspetti della problematica; per chiarezza sistematizzo un po’ il mio discorso partendo dal generale per andare al particolare:
1) Ogni scelta nostra prende valore fondamentalmente dal futuro; se ho scelto un buon lavoro, un percorso di studio che saprò completare o/e che potrà avere successo, un <i>partenaire
col quale condividerò tanti anni lo saprò soltanto col tempo; ogni azione può essere valutata penso anche da un punto di vista laico soprattutto dai frutti che darà e per noi credenti sarà lo sguardo/giudizio di Dio/Gesù che getterà una luce definitiva e piena su ciò che abbiamo fatto!
2) Tanti piccoli fatti non hanno valore né storico né di cronaca se e fintanto non …succeda qualcosa di non messo in conto, che renda significativo ciò che prima non lo era:
Un dolore passeggero, una parola fuori posto o non corretta a livello di lettere, o un atteggiamento del corpo per esempio non vengono presi in considerazione normalmente, ma quando si viene a sapere che si ha una patologia si rilegge/valorizza tutto ciò che era successo e che si riteneva non dover nemmeno dire ad alcuno, ecc.
3) Come ti ho riportato nello scorso post l’esempio attuale della biografia della stigmatizzata Natuzza Evolo, morta l’anno scorso, ora ti porto un esempio attuale che riguarda proprio la mia città e fatti che stanno succedendo qui: questa città fu consacrata solennemente al SS. Cuore di Gesù un po’ più di 50 anni fa alla presenza dell’arcivescovo, con grande concorso di popolo e l’atto di consacrazione fu letto dallo stesso sindaco della città per cui si trattò di un evento civico-religioso abbastanza importante; pur tuttavia non ci sono a quanto so documenti ufficiali di tale consacrazione né libri sulla storia della città che ne parlino (almeno non sono famosi), tuttavia ancora molti testimoni ne parlano e ci sono ancora le fotografie dell’evento. Ora è successo che proprio in questa città, negli ultimi decenni c’è stata una signora che ha vissuto come una mistica consigliando, guarendo, pregando e facendo pregare e tra le altre cose ha istillato un spiritualità del Cuore di Gesù (anche e soprattutto a persone di altre città che andavano a visitarla) e ha lasciato dei beni perché vengano costruite delle opere di carità e anche una cappella intitolata al SS. Cuore di Gesù; oggi è normale a questo punto che chi si interessa di questo caso valorizzi la consacrazione della città che avvenne negli anni cinquanta ( quasi per dimostrare che questo evento sia un frutto della consacrazione, ma questa è appunto una valutazione eventualmente teologica) eppure un domani, qualora si perdessero le fotografie e muoiano i testimoni, chi ci assicurerà che non si dirà che la consacrazione è stata inventata per valorizzare l’esperienza mistica successiva? Invece è tutto vero! Hai capito dove voglio andare a parare, qual è la mia preoccupazione?
4) Passando a Gesù ti voglio dire di valutare di più il fatto che tanti discorsi suoi, tante piccole cose vere non avrebbero avuto alcun seguito, nemmeno a livello di cronaca fino a quando egli non è risuscitato dai morti oltre al fatto che egli stesso aveva chiesto agli apostoli di non parlare di tanti fatti prima della risurrezione, in particolare della sua trasfigurazione e Luca conferma che “in quei giorni non raccontarono a nessuno ciò che avevano visto” (Lc 9,36 partim). E’ chiaro perciò che è molto plausibile che soltanto dopo la risurrezione siano stati riletti e riconsiderati tanti atti e fatti di Gesù di Nazareth, la sua intimità con Dio, i suoi insegnamenti e penso si possa dire che soltanto dopo la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste si siano potute divulgare ed accettare, alla luce sovrannaturale dello Spirito, la pretesa di Gesù di farsi Dio (Gv 10,33), la pretesa di essere il suo Figlio diletto, l’erede (parabola dei vignaiuoli omicidi: Mt 21,33-46, Mc 12,1-12, Lc 29,9-19), la sua pretesa inaudita di identificarsi con lo sposo del suo popolo, cioè con Yhwh stesso, tutte pretese che altrimenti sarebbero state volutamente ignorate dai suoi amici.
Non ho alcuna competenza per fare considerazioni in senso proprio a livello storico e metodologico ma, come hai capito, parlo più in base all’esperienza che poi è ciò che, a livello puramente umano, fa riesaminare con prospettiva più larga ciò che si è fatto nel passato.
Spero che questo mio interesse possa comunque trovare in te una persona che, a conoscenza di tutte le premesse a livello storico e metodologico, possa pure valorizzare al meglio questa mia preoccupazione che si perda parte della verità.
Ciao.
 
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17 replies since 31/7/2010, 17:11   1771 views
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