Studi sul Cristianesimo Primitivo

Iscrizione di "Nazareth" (M. Avi Yonah)

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chimofafà
view post Posted on 28/8/2010, 14:39     +1   -1




C'è qualcuno di buona volontà in grado di identificare le lettere incise sulla lapide che citerebbe Nazareth?

Per quello che ho potuto fare, riscontro:

Prima linea:

Tau indecifrabile Lamed indecifrabile (una o due lettere)

Seconda linea:

Tau Resh Tsaddi indecifrabile (nun?)

Terza linea:

Lamed kaf ghimmel

Quarta linea:

Lamed daleth ghimmel

Si tratta di parziali, in quanto la lapide è mutila.

Magari dopo lo shabbat qualcuno di madrelingua potrebbe chiarire qualcosa, e nel suo insieme che cosa direbbe la lapide?

Nazareth come toponimo ha una radice di tre consonanti o può averne quattro?

Grazie.
 
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view post Posted on 28/8/2010, 23:39     +1   -1
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Chimmo , ne abbiamo parlato in Luglio qui

http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=42605807&st=135

( .... devo dire che la nun della seconda riga mi sembra sempre più improbabile ... )

Chimmo, quando citi un ' iscrizione in Ebraico è meglio che l' ordine delle lettere che riporti sia da destra verso sinistra !


/////////////////////

A pag 14 Abramo ha poi proposto una sua versione :



מי מעין מלוח אשר במדבר

שתתה עתה נצרת המקום אשר

בו לחם לאכלה ובו תקום

ותבנה חומה ומגדל לשבת בה





http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=42605807&st=195



Riprendendo il discorso :

Guardate l' iscrizione :


URL=http://img708.imageshack.us/i/lapidenazaret.jpg/]image[/URL]


Tenendo conto che ci è pervenuto solo questo piccolo frammento , e che l' iscrizione originale poteva essere anche molto estesa :



LA SECONDA RIGA DALL' ALTO



נצרת


LE PRIME 3 LETTERE

NUN, TSADI , RESH

potrebbero essere :



נֵצֶר

si pronuncia NE'TZER , IN EBRAICO VUOL DIRE

rampollo,germoglio , giovane, etc : qualcosa che potrebbe avere un 'equivalenza in DELFINO , inteso come giovane primo figlio.


Ma ancora più probabile è Notzèr : custode, guardiano, sentinella

נֹצֵר

Quindi l' iscrizione potrebbe avere molti significati

Ad esempio la Tav che segue potrebbe essere la prima lettera di

TAISH : TAV, YOD, SHIN : in Ebraico : caprone


ת י ש

potrebbe parlare di un giovane caprone ...


Insomma , se le prime 3 lettere sono come penso : custode : notsèr נֹצֵר


la taw dietro potrebbe essere , ad esempio , l'iniziale di taish : caprone תָּיִשׁ

Quindi se nella stele si dice : custode del suo caprone abbiamo


Notzèr taishò


נֹצֵר תָּיִשׁוֺ

che nell' iscrizione originale poteva essere così

נצרתישו


Ma ancora più probabile che la taw facesse parte di una forma costrutta :

Il canto custode di lei

Hashir shelah notzèr


הַשִׁיר שֶׁלָּהּ נֹצֵר

Nella forma costrutta diventa :

hashir netzartàh


הַשִׁיר נְצָרתָה

Guarda bene netzartàh

נצרתה



E si potrebbero fare centinaia di esempi similari.


(((( ATTENZIONE,


nel balletto delle traslitt. con tutto il walzer di o e di a , :unsure: di a , e di o , Nasorà, Noserà , Nazara etc etc etc. :


In Ebraico la o , חוֹלָם viene espressa da 3 tipi di o , e queste , nei plurali e nelle forma costrutte , con lo spostarsi dell' accento, diventano delle a. :blink:

Per cui chi non conosce l' Ebraico rimane per forza spiazzato nel tragico tentativo di tralitterare. :cry: ))))



Per questo, il pur brillante lavoro di ricostruzione dell' archeologo Israeliano è totalmente aleatorio.






PASSIAMO ORA AD ANALIZZARE AL DETTAGLIO IL PDF

www.animefiammeggianti.it/Nazaret%20e%20il%20Nazareno.pdf


Allora.

Proviamo ad andare fino in fondo.

E' mia opinione che il vero fulcro della questione sia tra le fonti Aramaiche/ Ebraiche e le fonti Greche : nel senso che le fonti Greche , a partire da

Ναζαρετ

sono frutto di una totale falsificazione :



נצרת



NATZRA'T : come denomizazione topografica e vocabolo del lessico Ebraico non è esistita fino al IV secolo ,

e quindi tutto il lessico di derivazione greco : Ναζαρηνος Ναζωραιος e tutte le varianti ( se necessario citerò interamente le 8 pagine che gli dedica lo Horst , per poi passare al Grande Lessico )

siano frutto solo di una falsificazione compiuta dai redattori Greci

Inizio l' analisi del pdf citato zio ot in blu


Ναζαρηνος Ναζωραιος



L origine delle due forme è da ricercarsi nella parola ebraica nezer, scritta in ebraico NZR:
N (nun) + Z (zayn) + R (resh). Anche essa deriva dalla radice nazar.


Questo non è il modo migliore per iniziare : la radice Ebraica è : nun zain resh

נ . ז . ר.

Infatti la radice si utilizza per fare l'infinito del verbo : linzòr : fare un voto, riferito proprio al Nazir

לִנְזוֹר

E in Ebraico abbiamo , molto simile : lindòr : fare un voto ( generico )


לִנְדּוֹר




L origine delle due forme è da ricercarsi nella parola ebraica natsar, il cui significato è
proteggere , custodire , preservare , nascondere .

In Ger 31, 6 la parola natsar viene
impiegata con il significato di osservatore , vedetta .

Anche natsar in ebraico si scrive
NTSR, ove TS è una lettera unica, la lettera tsadi. Anche in questo caso è ammissibile la
traslitterazione della tsadi ebraica nella greca.


Stesso identico pasticcio : la radice Ebraica è : nun tzadi resh


נ צ ר


da cui l' infinito del verbo lintzor : custodire ( da guardiano )


לִנְצוֹר



In Ger 31, 6 la parola natsar viene
impiegata con il significato di osservatore , vedetta .


Casomai notzèr נֹצֵר ma in Geremia XXXI 6 non la vedo



כִּי-כֹה אָמַר יְהוָה, רָנּוּ לְיַעֲקֹב שִׂמְחָה, וְצַהֲלוּ, בְּרֹאשׁ הַגּוֹיִם; הַשְׁמִיעוּ הַלְלוּ, וְאִמְרוּ, הוֹשַׁע יְהוָה אֶת-עַמְּךָ, אֵת שְׁאֵרִית יִשְׂרָאֵל.


ma ci sono altre attestazioni :


Questa è la seconda parte del verso di II RE 17:9 dove riporta "migdal nozrim" come evidenziato:

וַיִּבְנוּ לָהֶם בָּמוֹת בְּכָל-עָרֵיהֶם, מִמִּגְדַּל נוֹצְרִים עַד-עִיר מִבְצָר


In questo verso di Salmi 25:10 è usato "nozrè beritò"= "custodi del Suo patto":

כָּל-אָרְחוֹת יְהוָה, חֶסֶד וֶאֱמֶת-- לְנֹצְרֵי בְרִיתוֹ, וְעֵדֹתָיו


Anche qui in Salmi 119:2 si parla di custodi delle sue testimonianza (nozrè 'edotav):

אַשְׁרֵי, נֹצְרֵי עֵדֹתָיו; בְּכָל-לֵב יִדְרְשׁוּהוּ.




Anche natsar in ebraico si scrive
NTSR, ove TS è una lettera unica, la lettera tsadi. Anche in questo caso è ammissibile la
traslitterazione della tsadi ebraica nella greca.


ASSOLUTAMENTE NO !!!


E qui nasce la mega frittata .

Anche perchè non so come i redattori Greci avrebbero potuto , volendolo, superare l' ostacolo : ma stiamo parlando di 2 pianeti differenti : immaginate in Italiano pazzo e patto .

CIT DA ABRAMO


http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=42605807&st=45

Inviato il: 14/9/2009, 19:54


Il nome "Natzrat"


נ צ ר ת


secondo me ha il senso di "osservatorio", insomma doveva essere un punto di osservazione e ciò corrisponde esattamente alla descrizione evangelica, ma non potrebbe essere la Natzrat attuale perché questa non è situata in una posizione montuosa abbastanza alta da potersi definire punto di osservazione. I suoi abitanti, coerentemente al nome della città, dovrebbero chiamarsi "natzratim" e non "notzrim".

Ma è possibile che andava bene anche "nozrim"(=osservatori, guardie) e che questo appellativo indicasse gli abitanti dei piccoli villaggi. In 2 Re 18:8 è usato "migdal notzrim" (=torre di guardia) per designare i piccoli villaggi, ma come detto questi essendo originariamente dei punti d'osservazione, delle postazione di guardia, non potevano che essere collocati ad una certa altitudine che ne permetteva appunto l'osservazione.




L origine delle due forme è da ricercarsi nella parola ebraica nezer, scritta in ebraico NZR:
N (nun) + Z (zayn) + R (resh). Anche essa deriva dalla radice nazar. Il significato
corrisponde a qualcosa di separato , qualcosa di consacrato , oppure si riferisce al
simbolo della consacrazione stessa, come il diadema sacerdotale o la capigliatura. Tale
ipotesi di derivazione conduce ad un problema di natura linguistica:
In ebraico la lettera zayn si pronuncia come in italiano la esse di rosa .

Dovendo
quindi traslitterare dall ebraico al greco non bisognerebbe usare la , che corrisponde
alla nostra zeta, ma una o una . Invece Ναζαρηνος Ναζωραιος contengono
inequivocabilmente una ζ


Lì origine delle due forme è da ricercarsi nella parola ebraica nazar, scritta in ebraico NZR:
N (nun) + Z (zayn) + R (resh). Significa tenere in disparte , astenersi , separare o
separarsi , consacrarsi . Anche questa ipotesi conduce al medesimo problema linguistico
espresso al punto precedente.


LA RADICE E' נ ז ר

Nazir , oggi , in Ebraico , ha il significato generico di : monaco , praticante

Nazir נָזִיר ripeto Nazir !

femminile Neziràh נְזִירָה

che può diventare Neziratàh con la forma costrutta nel''uso del pronome personale

sua Monaca ( Monaca di lei ) : Neziràh shellàh נְזִירָה שֶׁלָּהּ


ovvero :

Neziratàh נְזִירָתָהּ

Ancora una volta la grammatica Ebraica rivela il perchè della confusione generata dalle interpretazioni traslitterate.


Ma cito ancora Abramo :


Fra "notzrì"

נֹצְרֵי

( si pronuncia notzrè , in quanto la yod finale, mater lectionis, è silente


e "nazir"



נ ז י ר


c'è una piccola relazione linguistica, sono due termini che derivano da due radici diverse anche se hanno qualcosa in comune. Il primo si scrive con zadi ( tzadi ) e significa "osservante", sia nel senso letterale di guardia, che nel senso figurativo, come anche noi oggi diremmo "praticante", l'altro invece si scrive con zhain e significa "separato" perché il nazir si separa principalmente dal vino.






Parliamo adesso dell' etimologia di Nazaret.

Nella lapide di Cesarea Marittima, della quale riparleremo trattando le prove archeologiche
dell esistenza di Nazaret, il nome della città è indicato con NTSRT: N (nun) + TS (tsadi) + R (resh)
+ T (taw).

Si ritiene che Nazaret fosse chiamata in ebraico Nasrath o Nâsrâh (Ricciotti, 1941). Entrambi i
termini derivano dalla parola natsar e la lettera indica la tsadi.

Ricciotti ritiene che il significato originario di Nasrath (Nâsrâh) sia guardiana o custodiente , in
accordo con le possibili interpretazioni della parola natsar.


Notser נֹצֵר , e non mi risulta esistano altre tradizioni di vocalizzazione

Il nome deriverebbe dalla posizione alta del centro abitato rispetto alla pianura orientale, ma potrebbe anche riferirsi alla preziosa sorgente d'acqua, oggi chiamata Fontana della Madonna ,
che Nazaret custodisce.

La traslitterazione greca di Nasrath o Nâsrâh, in perfetto accordo con le regole linguistiche già
esposte, è Ναζαρεθ ( Ναζαρετ ) ovvero Ναζαρα

Da un punto di vista filologico, un abitante di questa città, secondo la regolare derivazione
dall ebraico, dovrebbe chiamarsi Ναζαρηνος


E abbiamo visto che invece , questo è un errore madornale

La forma Ναζωραιος potrebbe invece derivare da un nome come Nasôr (ath). Ricciotti ipotizza che
questo potesse essere il nome usuale di Nazaret nella pronuncia dei Galilei, il cui idioma era
caratteristico (G.Ricciotti: Vita di Gesù Cristo, 1941; nota al par. 259).



Ricciotti, alla pari di tutti gli Esegeti Ipercattolici che pensano a un Cristo parlante il Cinese ,

non tiene invece conto delle mutazioni che un sostantivo può avere incontrando le relative forme verbali collegate.


In Ebraico esiste una particolare forma detta MAQOR MUHLAT ( forma assoluta, decisa )

מָקוֹר מֻחְלָט

che serve per particolari costruzioni dei verbi :

Notzèr : CUSTODE , in questo caso non come sostantivo ma come participio presente ( custodente )


נֹצֵר

nell' imperativo assoluto Ebraico : Custodite !

diventa Natzòr

נָצוֹר


E questo spiega come mai i radattori Greci e poi gli Esegeti Cattolici abbiano , i primi manipolato , e i secondi non capito , il sostantivo notzer

נֹצֵר


creando poi quell'incredibile confusione di o e di a , di a e di o , per cui, traslitterando dalle varie lingue si sono create un'infinità di teorie sulle possibili origini remote o aramaiche dei termini.

Occcorre invece studiare la costruzione grammaticale dell' Ebraico






Uomini di Israele, udite queste parole: Gesù il Nazareno ( Ναζωραιον ) fu uomo accreditato da
Dio presso di voi con portenti, prodigi e segni, che per mezzo di lui Dio operò tra voi, come ben
sapete. (At II, 22)

Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, che passò beneficando e sanando quelli
che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui (At X, 38)

Quando egli entrò in Gerusalemme, si sconvolse tutta la città e ci si chiedeva: Chi è costui? . Le
folle rispondevano: E il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea (Mt XXI, 10-11)


Avendo però saputo che era re della Giudea Archelao al posto di suo padre Erode, (Giuseppe) ebbe
paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò
ad abitare in una città chiamata Nazaret ( Ναζαρετ ), perché si adempisse ciò che era stato detto
dai profeti: Sarà chiamato Nazareno (
Ναζωραιος ) (Mt II, 22-23).


Bene , alla fine del breve tragitto esplicativo che vi ho fatto sulla grammatica Ebraica , risulta EVIDENTE che le citazioni sopra, dagli Atti , e da Matteo , nascono da una precisa volontà da parte dei redattori Greci di
manipolare le fonti Archetipe.

E sapete qual' è la prova maestra che si tratti di manipolazione e non incomprensione ?

Perchè sarebbe stato fin troppo facile ignorare completamente la questione e far nascere e crescere Gesù in una qualsiasi altra cittadina della Palestina.

Hanno fatto questa frittata per coprire qualcosa.

Che cosa ? :B):


Bella domanda. :angry:


Apro il dibattito, post concluso.





דוד ות

Edited by barionu - 29/8/2010, 00:56
 
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chimofafà
view post Posted on 29/8/2010, 14:30     +1   -1




Barionu ti ringrazio per i tuoi cfr (in media ci sarebbero quindici pagine da valutare), comunque poiché in genere tendo ad andare al sodo, faremo molto più in fretta, allora si tratta di una lapide (non integra) che conserva quattro linee con delle consonanti:

Prima linea: (correggetemi se sbaglio) ci sarebbero quattro lettere o cinque lettere , di cui quattro (non integre), l'unica decifrabile mi sembra la tau (te la posto così perché non ho la tastiera ebraica), verosimilmente quella centrale è una Lamed, per cui abbiamo (metterò un asterisco su quelle non decifrabili):

* * Lamed * tau

Seconda linea: Certe tre lettere * Tsadi Resh Tau

terza linea: ghimel Kaf Lamed

Quarta linea: ghimel Daleth Lamed

Ora umanamente parlando, non sappiamo quanto fosse grande la lapide e quindi il suo contenuto in lettere , i 3/4 della prima linea sono non integri, non sappiamo cosa ci sia prima e dopo le stesse lettere visibili, dovreste spiegarmi come salta fuori che si tratta della diciottesima classe sacerdotale che si trasferisce a Nazareth! Scusate non saremo ebrei, ma così sembra un terno al lotto, tra l'altro (ovviamnete) non vocalizzate, ho provato ad emettere dei suoni e viene quasi un doppiaggio da film ....... barionu solo tu mi puoi venire incontro, ho bisogno di queste informazioni e poi ti spiego perché, qua nessuno si fa avanti. Tutto quello che è fuori dalle incisioni è fantaricostruzione, posso capire la ricostruzione dell'ultima a destra se sia una Nun o meno, ma per le altre parole bisogna essere veggenti! Se questa è una delle prove archeologiche, poi ti dirò cosa sono le altre che sto analizzando. Non mi sono mai dedicato a Nazareth perché l'ho sempre considerata esistita, ma quando ho cominciato a fare delle verifche, praticamente non regge neanche una prova ne archeologica ne documentale. Ma non si potrebbe invitare Don Silvio al forum con un topic apposito, anche questo se si vuole, mi sembra una persona disponibile ed attento al problema.

Barionu tu hai una tua identificazione delle lettere? (scrivile in ebraico con i corrispondenti traslitterati).

CITAZIONE
( .... devo dire che la nun della seconda riga mi sembra sempre più improbabile ... )

Potrebbe trattarsi di una ג (ghimel).

CITAZIONE
Per questo, il pur brillante lavoro di ricostruzione dell' archeologo Israeliano è totalmente aleatorio.

Quale sarebbe questa brillante ricostruzione? E desunta da cosa? Ora il punto è proprio questo, io stesso che non capisco di ebraico, mi rendo conto che le variabili potrebbero essere centinaia, come si fà ad assumere per prova un'ipotesi di lavoro?

Direi che questa prova archeologica su Nazareth è inconsistente! Le altre sono messe peggio!


CITAZIONE
e quindi tutto il lessico di derivazione greco

Se invece i Vangeli fossero stati scritti prima in latino e poi tradotti in greco la questione Nazareth come si porrebbe con Nazarenus?

Riformula la domanda: Nazareth (come toponimo), in ebraico è composta da una radice di tre o quattro consonanti?

CITAZIONE
Hanno fatto questa frittata per coprire qualcosa.

Barionu se ti è possibile vorrei evitare questo tema, in questo post, limitiamoci a confutare la "prova" archeologica.

Ciao.

Edited by chimofafà - 29/8/2010, 16:39
 
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view post Posted on 29/8/2010, 16:43     +1   -1
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Condivido in pieno i tuoi dubbi :





URL=http://img708.imageshack.us/i/lapidenazaret.jpg/]image[/URL]


A questo punto sarebbe interessante poter leggere lo studio integrale di Avi Yonah ,

in quanto :



prima riga dall' alto io vedo mem, lamed, waw, het

מלוח

seconda riga : nun ( mooooolto a fatica ) tzadi , resh, taw

נצרת

terza riga : aleph, kaf , ( ma potrebbe essere una grafia desueta per la pe , ) lamed , he.

אכלה la pe פ

quarta riga : waw , dalet , lamed ,


ודל



certo la sequenza mem , shin , mem , resh משמר

e לְהַפִּצֵּץ ovvero Le Happittzetz ( lamed , he, pe, tzadi, tzadi )

proprio non le vedo , e la tesi di studio di Avi Yonah mi risulta incomprensibile


Ma ancora



URL=http://img708.imageshack.us/i/lapidenazaret.jpg/]image[/URL]







la seconda riga

tzadi resh tav


צרת


Ma, a voler essere pignoli , io la nun iniziale נ non la vedo .

Anche dopo aver controllato tutte le forme grafiche antiche .

C'è solo una barra orrizontale.

A questo punto mi verrebbe da chiedermi ( MA è SOLO UNA REMOTA IPOTESI ) se invece possa essere un Maqqef ־


che viene usato per le forme costrutte . Nell' Ebraico del Tanakh è scritto sempre in alto.( e al monitor in mezzo )

Ma Bruno Chiesa, nel suo studio sull ' Ebraico palestinese ( ante o coevo ai naqdanim della scuola di Tiberiade ) dice che anticamente era scritto anche in basso.

il libro di B. Chiesa :


L' Antico Testamento Ebraico secondo la tradizione palestinese .


- Torino : Bottega d'Erasmo, 1978. - XII, 424 p. ; 24 cm + 1 c.
BNI 79-73


esempi di maqqef

da Genesi I , 30

www.mechon-mamre.org/f/ft/ft0101.htm


וּלְכָל-חַיַּת הָאָרֶץ וּלְכָל-עוֹף הַשָּׁמַיִם וּלְכֹל רוֹמֵשׂ עַל-הָאָרֶץ, אֲשֶׁר-בּוֹ נֶפֶשׁ חַיָּה, אֶת-כָּל-יֶרֶק עֵשֶׂב, לְאָכְלָה; וַיְהִי-כֵן.




CITAZIONE
Riformula la domanda: Nazareth (come toponimo), in ebraico è composta da una radice di tre o quattro consonanti?

NATZRAT

נצרת


Come toponimo nasce nel IV secolo quando Costantino la fonda.

Prima non esisteva .

Escludi l' ipotesi Latino .




zio ot :mf_bookread.gif:

Edited by barionu - 29/8/2010, 18:00
 
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chimofafà
view post Posted on 29/8/2010, 17:30     +1   -1




A parte la frammentarietà, a sostegno dell'identificazione di una ghimel al posto di una Nun (ultima lettera a destra seconda linea), puoi confrontarla con l'ultima lettera a destra della quarta linea, è una ghimel.

CITAZIONE
A questo punto sarebbe interessante poter leggere lo studio integrale di Avi Yonah ,

Scusa ma a che ti serve l'articolo di Avi Yonah quando hai la lapide davanti? Quattro lettere riesco ad idenficarle persino io! E francamente non sò cosa abbia potuto aggiungere (visto che il testo dovremo immaginarlo) per formulare l'ipotesi di lavoro della diciottesima classe sacerdotale trasferita a Nazareth!

Ti chiedo relativamente all'identificazione letterale, una possibile traduzione solo delle quattro linee, a me viene uhhhh, mhhh, ahhhh (scherzo, mettiti al lavoro). La questione si riduce se Nazareth è citata come toponimo o meno.

CITAZIONE
NATZRAT

נצרת

A questo punto la quaestio è solo sulla Nun, come hanno fatto a tirare fuori la storia delle classi sacerdotali, ma!

Edited by chimofafà - 29/8/2010, 19:49
 
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Saulnier
view post Posted on 29/8/2010, 17:53     +1   -1




CITAZIONE
Come toponimo nasce nel IV secolo quando Costantino la fonda.

Ma se Costantino ha fondato Nazareth perché il pellegrino di Bordeaux (circa 330) non la menziona tra i suoi itinerari?
E lo stesso dicasi per Eteria (circa 380)…

E’ plausibile che un pellegrino venuto in Palestina per esplorare i luoghi santi non vada a visitare la patria del Nazareno?
A me sembra ridicolo.

Gerolamo che pure ha viaggiato in Palestina conosce una Nazareth ma parlando di questa cittadina ci dice nel Commentario su Matteo (XVII, 24):

Nazareth quod est oppidum Galilae Capharnaum urbi subjacens.

Nazareth che è una cittadella della Galilea che si trova sotto la città di Cafarnao.

Completa incompatibilità con le caratteristiche della Nazareth attuale.
 
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chimofafà
view post Posted on 29/8/2010, 18:32     +1   -1




Saulnier, su questo che puoi dirmi:

Girolamo (IV secolo) PL 23,842.

A parte che siamo già al quarto secolo.
 
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chimofafà
view post Posted on 29/8/2010, 19:33     +1   -1




Utilizzando le lettere identificate da Abramo, avremo (corregetemi se sbaglio):

מלוח SALATO

נצרת NAZARETH

אכלה ATE

גדל CRESCITA

Da dove si evince il trasferimento della famiglia sacerdotale a Nazareth?

 
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Saulnier
view post Posted on 29/8/2010, 19:50     +1   -1




CITAZIONE
Saulnier, su questo che puoi dirmi:

Girolamo (IV secolo) PL 23,842.

Il Liber de nominibus hebraici dove Girolamo scrive:

Nazareth, flos, aut virgultum ejus, vel munditiae, aut separatus, vel custodita. Scribitur autem non per Z litteram, sed per Hebraeum SADE, quod nec S, nec Z litteram sonat.

Nazareth, fiore, o il suo germoglio, oppure purezze, o separato, o custodita. Ma si scrive non con la lettera Z, ma con l’ebrea Sade, che non suona né come una S né come una Z.


Mi pare ci sia un'imprecisione: Nazir o separato non si scrive con la tsadi ma con la zain.
 
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chimofafà
view post Posted on 29/8/2010, 20:16     +1   -1




CITAZIONE (Saulnier @ 29/8/2010, 20:50)
CITAZIONE
Saulnier, su questo che puoi dirmi:

Girolamo (IV secolo) PL 23,842.

Il Liber de nominibus hebraici dove Girolamo scrive:

Nazareth, flos, aut virgultum ejus, vel munditiae, aut separatus, vel custodita. Scribitur autem non per Z litteram, sed per Hebraeum SADE, quod nec S, nec Z litteram sonat.

Nazareth, fiore, o il suo germoglio, oppure purezze, o separato, o custodita. Ma si scrive non con la lettera Z, ma con l’ebrea Sade, che non suona né come una S né come una Z.


Mi pare ci sia un'imprecisione: Nazir o separato non si scrive con la tsadi ma con la zain.

Per quello che ne so io per Nazareth si usa la tsadi e per nazireo la zain. (Dalle due lamentazioni di Eleazaro Ha-Qalir). Comunque Girolamo cita Nazareth, ma nel posto sbagliato.

Per Saulnier

Conosci questo?

Synaxarium Ecclesiaae Constantinopolitanae, coll. 495, 509
 
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sky@line
view post Posted on 29/8/2010, 22:01     +1   -1




CITAZIONE (chimofafà @ 29/8/2010, 18:30)
...come hanno fatto a tirare fuori la storia delle classi sacerdotali, ma!

E' solo una ipotesi, sulla base però di tre frammenti che secondo l'autore farebbero parte di un'unica lapide sulla quale erano segnate le famiglie delle classi sacerdotali e i luoghi di insediamento delle stesse dopo la distruzione del tempio:
http://books.google.it/books?id=cG5SZO00S1...epage&q&f=false
 
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Saulnier
view post Posted on 29/8/2010, 22:11     +1   -1




San Conone il buon ortolano di Nazareth in Galilea martire sotto Decio.
Robert Eisler in The Messiah Jesus riporta alcuni esempi davvero illuminanti sulla maniera con la quale venivano redatti questo genere di martirologi.

Per parte mia credo che il Giardino o l'Orto di Conone fosse di un genere ben diverso da quello che vuole farci credere l'autore dell'opera e se Decio davvero giustiziò Conone doveva avere i suoi buoni motivi.

Il profeta, sedicente Messia giustiziato da Ponzio Pilato, aveva promesso al suo popolo un Regno di Mille anni da viversi nelle delizie dell’Eden prima del Giudizio Ultimo. I frutti e gli ortaggi dell’Eden promesso erano ciclopici.

Verranno giorni in cui nasceranno vigne, con diecimila viti ciascuna. Ogni vite avrà diecimila tralci ed ogni tralcio avrà diecimila pampini e ogni pampino diecimila grappoli. Ogni grappolo avrà diecimila acini, ed ogni acino spremuto darà una misura abbondante di vino.

Lo stesso Regno, terreno, atteso dalla quasi totalità dei primi padri della Chiesa come Papia, Giustino, Ireneo, Ippolito e probabilmente anche da Conone che a buon diritto allora poteva essere definito un Ortolano.
 
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chimofafà
view post Posted on 29/8/2010, 22:17     +1   -1




א] כלה ] SPOSA

נ] צרת ] STRETTO

CITAZIONE
E' solo una ipotesi

Le ipotesi non costituiscono una prova.

Buona notte per oggi.

CITAZIONE (Saulnier @ 29/8/2010, 23:11)
San Conone il buon ortolano di Nazareth in Galilea martire sotto Decio.
Robert Eisler in The Messiah Jesus riporta alcuni esempi davvero illuminanti sulla maniera con la quale venivano redatti questo genere di martirologi.

Per parte mia credo che il Giardino o l'Orto di Conone fosse di un genere ben diverso da quello che vuole farci credere l'autore dell'opera e se Decio davvero giustiziò Conone doveva avere i suoi buoni motivi.

Il profeta, sedicente Messia giustiziato da Ponzio Pilato, aveva promesso al suo popolo un Regno di Mille anni da viversi nelle delizie dell’Eden prima del Giudizio Ultimo. I frutti e gli ortaggi dell’Eden promesso erano ciclopici.

Verranno giorni in cui nasceranno vigne, con diecimila viti ciascuna. Ogni vite avrà diecimila tralci ed ogni tralcio avrà diecimila pampini e ogni pampino diecimila grappoli. Ogni grappolo avrà diecimila acini, ed ogni acino spremuto darà una misura abbondante di vino.

Lo stesso Regno, terreno, atteso dalla quasi totalità dei primi padri della Chiesa come Papia, Giustino, Ireneo, Ippolito e probabilmente anche da Conone che a buon diritto allora poteva essere definito un Ortolano.

Comunque esistono versioni differenti (domani ti posto i cfr), ma chi ha scritto l'opera e quando? Nel cfr che ti ho postato si cita Nazareth.

Buona notte.
 
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sky@line
view post Posted on 29/8/2010, 22:51     +1   -1




CITAZIONE (chimofafà @ 29/8/2010, 23:17)
Le ipotesi non costituiscono una prova.

Bisognerebbe però conoscerle, le ipotesi, prima di sbeffeggiarle!

 
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Saulnier
view post Posted on 30/8/2010, 11:49     +1   -1




CITAZIONE
Comunque esistono versioni differenti (domani ti posto i cfr), ma chi ha scritto l'opera e quando? Nel cfr che ti ho postato si cita Nazareth.

So che il Synaxarium Ecclesiae Constantinopolitanae è basato su un unico codice (sirmondiano) datato XII / XIII secolo.
La sua edizione fu curata da Hyppolite Delehaye che lo pubblicò a Bruxelles nel 1902 come un “Propylaeum ad Acta Sanctorum Novembris”.
Il valore storico di questi racconti agiografici, come facilmente intuibile da una semplice lettura degli stessi, è da prendere con grandissima cautela, lo stesso Delehaye scrive:

Bisogna accentuare la distinzione tra l’agiografia e la storia. L’opera di agiografia può essere storica, ma non lo è necessariamente. Essa può rivestirsi di tutte le forme letterarie atte a glorificare i santi, sino alla composizione poetica più completamente staccata dalla realtà.

Studiosi come Harnack e più recentemente Musurillo (Acts of the Christians Martyrs, Oxford 1972) considerano gli atti di Conone romanzeschi e con alta probabilità di redazione post-costantiniana.
 
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214 replies since 28/8/2010, 14:39   6033 views
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