Studi sul Cristianesimo Primitivo

Citazione del Nome Divino nella letteratura coeva a Gesù

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Teodoro Studita
view post Posted on 2/2/2011, 23:29 by: Teodoro Studita     +1   -1
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Ogni volta che entro in una discussione come questa mi ricordo perché ho mollato tutti i forum del pianeta: si perde troppo tempo a mostrare che i coccodrilli non volano.

CITAZIONE
Perchè per il TdG in questione non è importante il numero, ma la qualità, ovvero l'antichità dei manoscritti.

Infatti il TdG di solito non capisce un emerito nulla di biblica, figuriamoci di filologia. Infatti in questa mezza riga ci sono tre errori colossali:
- Il numero è rilevante perché la possibilità che un emendamento congetturale sia fondato è inversamente proporzionale all'evidenza manoscritta contraria, quindi se hai un codex unicum (come l'itinerarium Egeriae ad esempio), ti puoi sbizzarrire in voli pindarici, ma se hai settemila testimoni, cioè il testo più riccamente copiato dell'intero mondo occidentale e neppure uno reca la minima traccia di una interpolazione così enorme (stiamo parlando di centinaia di volte in cui appare κύριος!) vuol dire che la possibilità di una interpolazione anche in fase altissima di trasmissione è pari a zero.
- A maggior ragione ciò è valido perché il NT è stato composto in luoghi spesso molto distanti (da Roma all'Asia e forse all'Egitto) e in una forbice cronologica che abbraccia circa un secolo, se non di più, il che rende del tutto impossibile una manomissione operata in uno spazio e in un tempo così enormi. Solo le casalinghe della sala del Regno che pensano che il NT sia stato scritto una sera a casa degli apostoli possono pensare a un apostata cattivo che appena finito di scrivere l'originale l'hanno grattato e modificato, ma tutto questo è talmente comico che non merita neppure un commento.
- La qualità non è data dall'antichità del testimone, tanto che uno dei motti più noti in filologia è proprio: recentiores non deteriores. La qualità di un testo è data dalla sua posizione nello stemma e dall'abilità del copista. Addirittura a volte si trovano editio princeps a stampa tratte da un ms perduto che sono più corrette di un testimone antico.

Ma andiamo avanti nella lista di scemenze, perché questi TdG ne sono una fonte inesauribile:

CITAZIONE
E dunque considera che se nei più antichi manoscritti greci della LXX a nostra disposizione risalenti a prima di Cristo i copisti abbiano traslitterato il tretragramma invece di tradurlo con un titolo, la stessa cosa può essere successa anche con i manoscritti originali del NT oggi perduti.

Come dicevo nel post precedente, l'analogia non ha alcun fondamento in re. Peraltro alcuni autori del NT sono completamente grecofoni e si rivolgono a un pubblico grecofono, il che rende la presenza del tetragramma completamente inutile. Senza considerare che quod gratis adfirmatur, gratis negatur.

CITAZIONE
E considera che se i copisti cristiani hanno sostituito a partire dal II secolo il tetragramma greco della LXX con il titolo di Kyrios, nulla vieta di pensare che abbiano fatto la stessa operazione con dei tetragrammi greci presenti nel NT sempre nello stesso periodo.

Doppia catena di congetture basate entrambe sul nulla. Il fatto che nei (pochi, confrontati a quelli del NT) mss della LXX di epoca cristiana non compaia il tetragramma, non implica affatto che sia stato eliminato volontariamente ma molto più facilmente si spiega col fatto che nella stragrande maggioranza dei casi non c'era mai stato: entia non multiplicanda praeter necessitatem. In caso contrario sei pregato di indicarci quali sarebbero i manoscritti con segno di manomissione, perché io non ne conosco ed è impossibile che dopo un'operazione di così vasta portata non sia sopravvissuto nessun testimone con uno straccio di testo grattato o lavato in corrispondenza di un κύριος. Peraltro ad avere problemi col tetragramma erano semmai i copisti ebrei (vincolati dalla norma sull'uso del Nome), non quelli cristiani che del tetragramma se ne infischiavano allegramente. Sulla possibilità di una interpolazione di massa fatta ubique et ab omnibus si rimanda al primo capoverso.


CITAZIONE
E' proprio questo il punto caro Teodoro. Non mi risulta che esistano mss antecedenti all'era cristiana che usino il Kyrios nel tradurre il Tetragramma ebraico (o se ci sono ti ringrazierei molto se me li citassi), ma tutti i mss a nostra disposizione hanno il Tetragamma riportato in diversi modi, ma comunque riportato.

Tutti e... quattro? Tutti che non superano le 10 righe, per giunta. Un po' poco per affermare che tutte le copia della LXX di epoca pre-cristiana contenessero il Tetragramma e completamente insufficiente per poterne inferire qualsiasi cosa sul NT.

CITAZIONE
Viceversa, i più antichi mss della LXX che contengono Kyrios al posto del tetragramma non risalgono a prima del II dell'era cristiana. Dunque diventa plausibile e consistente che Gesù e gli apostoli citassero versioni della LXX aventi un tetragramma e che in realtà non esistessero versioni della LXX contenenti il Kyrios, se non dopo il II-III secolo

Questo lo si può ipotizzare, ma non provare. Il punto che le casalinghe della sala del regno non afferrano è che quello che disse Gesù è una cosa, quello che dissero di apostoli un'altra, e quello che abbiamo nel NT un'altra ancora, e difficilmente coincideranno, con buona pace della loro ottusità antiscientifica. Ci sono fiumi di inchiostro per cercare di capire a quale famiglia testuale dell'AT appartengono le citazioni del NT e il risultato è tutt'altro che univoco. Si tratta per almeno i 70% di citazioni dalla LXX, ma non sempre dalla stessa LXX (già perché ci sono più recensioni, cari miei). Leggi Marcos (ed.Paideia) per i dettagli. Su questo forum c'è Weiss che sulla distanza tra l'ipsissima vox e il testo tràdito dal NT sa tutto, chiedete a lui.

CITAZIONE
ovvero di mss copiati ad opera di copisti cristiani che sostituirono in Kyrios dunque un originale tetragramma, almeno nella LXX. E dunque la tesi del TdG sta proprio in questo se era in uso fino il primo secolo a.E.V. tra gli ebrei scriventi in greco di traslitterare il nome divino quando citavano testi aventi il tetragramma, perchè proprio gli apostoli avrebbero fatto eccezione nel non citare il nome divino quando presente in quelli stessi testi greci che il tetragramma l'avevano? Dunque se la tesi di sostituzione sistematica del tetragramma in Kyrios da parte dei copisti cristiani del II secolo in poi è consistente almeno in merito alla LXX, nulla vieta ai copisti cristiani di aver operato la medesima operazione in eventuali tetragrammi nel NT.

Qui veramente faccio fatica. Non si può fare un discorso serio con uno che ti dice che il NT lo hanno scritto gli apostoli. Questa gente deve andare a zappare la terra. È un castello di ipotesi prive di senso. Gli autori (grecissimi) del NT, il tetragramma non sapevano neanche cosa fosse, e se anche lo avessero saputo, non gliene fregava un emerito accidente, tanto che non abbiamo nessun trattato cristiano che parli di questo problema. Un'interpolazione spalmata su 100 anni e 5000 Km senza lasciare nessuna traccia è una tale enorme, colossale, titanica, incomparabile stronzata che può benissimo essere messa vicina agli UFO e a Giovanni di Gamala, solo per fare due esempi di pari lignaggio.

E ora basta, se hai domande sensate risponderò prossimamente.

Ps. Per inciso non credo minimamente alla tua storia. Mi sembra invece plausibilissimo che tu sia il solito TdG (barnabino/serveto o dintorni) alle prese con il solito proselitismo da quattro soldi.
 
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