Studi sul Cristianesimo Primitivo

Citazione del Nome Divino nella letteratura coeva a Gesù

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chimofafà
view post Posted on 24/2/2011, 12:26     +1   -1




Ma dopo tutte queste dotte disquisizioni, qualcuno è in grado di postare un passo delle Scritture dove Gesù si proclama Dio e sulla quale sono tutti d'accordo?

Grazie.
 
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view post Posted on 24/2/2011, 12:32     +1   -1
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CITAZIONE (chimofafà @ 24/2/2011, 12:26) 
Ma dopo tutte queste dotte disquisizioni, qualcuno è in grado di postare un passo delle Scritture dove Gesù si proclama Dio e sulla quale sono tutti d'accordo?

Grazie.

Ma perché bisogna andare OT a tutti i costi? Il thread si chiama " Citazione del Nome Divino nella letteratura coeva a Gesù", cerchiamo di non usiarlo come una sorta di pattumiera per tutte le questioni teologiche/ideologiche che ci vengono in mente.

Vorrei anche chiedere gentilmente ai nuovi forumisti di presentarsi nell'apposito spazio riservato al benvenuto.

Grazie, ciao
Talità
 
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chimofafà
view post Posted on 24/2/2011, 15:40     +1   -1




 
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LeonardoN
view post Posted on 24/2/2011, 20:34     +1   -1




CITAZIONE (Talità kum @ 24/2/2011, 12:32) 
CITAZIONE (chimofafà @ 24/2/2011, 12:26) 
Ma dopo tutte queste dotte disquisizioni, qualcuno è in grado di postare un passo delle Scritture dove Gesù si proclama Dio e sulla quale sono tutti d'accordo?

Grazie.

Ma perché bisogna andare OT a tutti i costi? Il thread si chiama " Citazione del Nome Divino nella letteratura coeva a Gesù", cerchiamo di non usiarlo come una sorta di pattumiera per tutte le questioni teologiche/ideologiche che ci vengono in mente.

Vorrei anche chiedere gentilmente ai nuovi forumisti di presentarsi nell'apposito spazio riservato al benvenuto.

Grazie, ciao
Talità

Carissimo Talità,
ecco un motivo perchè mi piace il tuo modo di porti nelle discussioni :B):

Non mi sono scordato di alcune risposte che devo a te e Poly sono solo molto preso a lavoro e da casa mi sono messo dei limiti molto stretti per non togliere alla famiglia il tempo che dedico alle mie passioni.

Un saluto a tutti, Leo
 
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Serveto
view post Posted on 2/3/2011, 15:38     +1   -1




Caro Talita,

CITAZIONE
Ma perché bisogna andare OT a tutti i costi? Il thread si chiama " Citazione del Nome Divino nella letteratura coeva a Gesù", cerchiamo di non usiarlo come una sorta di pattumiera per tutte le questioni teologiche/ideologiche che ci vengono in mente

Concordo perfettamente con te, possibile che appena si cerca di trattare questa questione del Nome Divino da un punto di vista filologico alcuni utenti debbano dare in escandescenze tirandoci dentro, a tutti i costi, la teologia ed in particolare la trinità? Ma che cosa c'entra la trinità con il modo in cui i giudei trattavano il Nome Divino a cavallo del I secolo? Io credo che la questione vada trattata con maggior serenità evitando questi isterismi ed è per questo che ho smesso di postare.

A me pare che le posizioni su questa questione, nonostante la contrapposizione tra Pietersma e Howard, siano molto più variegate di come vengono presentate. Secondo Polymetis e Teodoro (ma notoriamente la loro posizione è influenzata da una documentata posizione di intolleranza verso la teologia dei testimoni di Geova) la tesi di Howard sarebbe da rigettare in toto, ovvero dallo studio di Pietersma sulla proto-LXX dovremmo concludere che tranne qualche gruppo giudaizzante (per qualche ragione identificato come minoritario) la LXX precristiana usava abitualmente kurios al posto di YHWH. Questa tesi, però, al momento non è supportata da alcun ms e sembra scontrarsi con i mss pervenuti, che in un arco temporale e geografico piuttosto ampio testimoniano la diffusa tendenza (dal II secolo a.C. in poi) a mantenere il kethiv del nome nel testo greco. D'altronde J. R. Royse ha dimostrato che lo stesso Filone poteva semplicemente fondare la sua esegesi sul qerè, senza che questo dimostri che il Nome Divino non comparisse nella LXX utilizzata ad Alessandria.

Anche le testimonianze di Qumran non sembrano decisive, perché adonai è solo raramente usato come sostituto del Nome nei testi scritti liturgici e invece troviamo un variegato assortimento di modi di rendere il Nome Divino, compreso naturalmente il tetragramma, nella maggior parte di casi, ed in varie forme (caratteri paleoebraici, puntini, ecc...). Il che è coerente con il fatto che nel I secolo vi fosse un declino dell'uso di pronunciare il Nome, ma non è lecito (IMHO) ipotizzare che lo stesso avvenisse per il kethiv, al contrario sembra che laddove appariva vi fossero degli sforzi dei copisti per preservarne la santità ma anche (in qualche modo) segnalarne la presenza e distinguerlo dal testo, che è poi quello che ci interessa sapere. Vorrei anche segnalare che l'uso di adonai in ebraico in qualche modo preservava da possibili confusioni mentre in greco diventava difficile distinguere tra kurios nel senso generico di adon e quello di adonai, usato come sostituto del Nome.

Insomma, a me pare che si possa delineare una situazione molto fluida, in cui probabilmente furono i copisti cristiani, nel momento in cui provvidero ad una revisione editoriale del testo (introducendo i nomina sacra e il codice), a dare impulso ad una tendenza che già era in atto, ma che almeno in genere riguardava il Qerè e non il Kethiv.

Shalom

PS. Per curiosità, spesso sento citare lo studio di Pietersma contrapposto a quello di Howard, ma esistono altri studi scientifici dopo il 1984 che vanno in quella direzione?

Edited by Serveto - 2/3/2011, 16:54
 
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view post Posted on 2/3/2011, 17:01     +1   -1
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CITAZIONE (Serveto @ 2/3/2011, 15:38) 
Secondo Polymetis e Teodoro (ma notoriamente la loro posizione è influenzata da una documentata posizione di intolleranza verso la teologia dei testimoni di Geova) la tesi di Howard sarebbe da rigettare in toto, ovvero dallo studio di Pietersma sulla proto-LXX dovremmo concludere che tranne qualche gruppo giudaizzante (per qualche ragione identificato come minoritario) la LXX precristiana usava abitualmente kurios al posto di YHWH. Questa tesi, però, al momento non è supportata da alcun ms e sembra scontrarsi con i mss pervenuti, che in un arco temporale e geografico piuttosto ampio testimoniano la diffusa tendenza (dal II secolo a.C. in poi) a mantenere il kethiv del nome nel testo greco.

Se la tesi di Pietersma è corretta, allora va detto che da un punto di vista filologico Polymetis e Teodoro avrebbero buone ragioni per affermare ciò che dicono. La filologia infatti non giudica la bontà di un testimone dalla sua antichità, e se i (relativamente pochi) testimoni che riportano il tetragramma non sono buoni, allora il fatto che siano più antichi di tutti quelli che riportano kurios non portrebbe valore.

CITAZIONE
PS. Per curiosità, spesso sento citare lo studio di Pietersma contrapposto a quello di Howard, ma esistono altri studi scientifici dopo il 1984 che vanno in quella direzione?

Domanda interessante. In effetti non saprei. provo a cercare qualcosa sul web.

ciao
Talità


Ho trovato su googlebook una pagina di un lavoro di Emanuel Tov del 2003, nella quale Tov dà per buona la tesi di Pietersma:

http://books.google.com/books?id=MURxhWhTR...0kyrios&f=false

Sembra che da quando Pietersma nel 1984 ha confutato la tesi di Howard del 1977, non vi siano stati grandi sviluppi (assumendo che Tov possa essere considerato autoritario)

Cerco ancora, ciao
Talità
 
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Serveto
view post Posted on 2/3/2011, 17:46     +1   -1




Caro Talita,

CITAZIONE
Se la tesi di Pietersma è corretta, allora va detto che da un punto di vista filologico Polymetis e Teodoro avrebbero buone ragioni per affermare ciò che dicono

Si, ma qui non vorrei mettere in dubbio la bontà della tesi di Pietersma (per altro non esente da critiche), seppure non supportata da alcun manoscritto, ma la sua pertinenza. Quello che voglio dire è che la presenza di kurios nella protp-LXX non esclude che a partire dal II secolo a.E.V. si operasse una vasta revisione in cui si diffuse prima l'uso di IAW e poi quello del tetragramma. Non abbiamo alcuna ragione di escluderlo, o restringere questa tendenza copistica, a quanto pare molto antica, a qualche isolato circolo di "fanatici" giudaizzanti, per cui avremmo avuto una maggioranza di mss con kurios e una minoranza di mss con YHWH.

CITAZIONE
La filologia infatti non giudica la bontà di un testimone dalla sua antichità, e se i (relativamente pochi) testimoni che riportano il tetragramma non sono buoni, allora il fatto che siano più antichi di tutti quelli che riportano kurios non portrebbe valore

Questo è vero, non è certo l'antichità a testimoniare la bontà di un mss, ma mi pare altrettanto irragionevole ignorarne la testimonianza e relegarli alla rango di "curiosità" antiquaria, come pare vogliano fare Polymetis e Teodoro. Questi mss, se pur non numerosi, sono distribuiti in un arco temporale e geografico piuttosto molto ampio (mostrano anche un'evoluzione) e accanto a questo dobbiamo osservare che non esiste alcun mss greco, di alcun tipo, anteriore al II secolo che usi kurios al posto di YHWH. Inoltre, se è vero che in un frammento esistono differenze "giudaizzanti" in altri casi (il Fouad266 e il 4QLev) a parte l'uso di YHWH il testo appare quello che poi usarono i cristiani, per questo la tesi che tutti i frammenti con il Nomefacessero parte del testo kaige (che pure sembra essere citato nel NT) mi pare una forzatura.

Questo non significa che dovremmo, come fanno il Conzelmann o altri, concludere frettolosamente che esista alcun rapporto tra il kurios usato dai cristiani per indicare Dio e la LXX o la cultura ebraica in genere, ma è altrettanto vero che non dovremmo neppure concludere altrettanto frettolosamente (e dogmaticamente) che i cristiani non potessero conoscere ed usare il tetragramma attraverso queste copie della LXX.

CITAZIONE
provo a cercare qualcosa sul web

Ho provato anche io, ma la maggior parte di testi cita, appunto, le tesi di Pietersma e di Howard contrapposte, ma non ho trovato altri studi scientifici più recenti sul tema, forse tranne Emanuel Tov che però non mi pare approfondisca il problema e qualche scambio di battute tra Hurtado e Furuli su b-greek, ma capisco che l'opinione di quest'ultimo, pur essendo un accademico, potrebbe essere invisa ad alcuni utenti perché testimone di Geova.

Shalom


PS.

CITAZIONE
Ho trovato su googlebook una pagina di un lavoro di Emanuel Tov del 2003, nella quale Tov dà per buona la tesi di Pietersma

La pagina che hai quotato però è di Raija Sollamo, che mi pare si limiti a citare Pietersma contro Howard, senza però entrare in merito alla diatriba.

Shalom
 
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view post Posted on 2/3/2011, 18:27     +1   -1
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CITAZIONE (Serveto @ 2/3/2011, 17:46) 
dobbiamo osservare che non esiste alcun mss greco, di alcun tipo, anteriore al II secolo che usi kurios al posto di YHWH.

Quello che sto dicendo è che da un punto di vista filologico ciò non importa molto, può essere un accidente storico dovuto al fatto che i mss con i passi che riportano kurios al posto del tetragramma non si sono conservati. Se gli scarsi testimoni conservati sono considerati non rappresentativi (e capisco che tu sia in disaccordo, hai spiegato bene le tue ragioni) allora non possiamo fargli dire qualcosa riguardo al testo originale.


CITAZIONE
Ho provato anche io, ma la maggior parte di testi cita, appunto, le tesi di Pietersma e di Howard contrapposte, ma non ho trovato altri studi scientifici più recenti sul tema, forse tranne Emanuel Tov che però non mi pare approfondisca il problema e qualche scambio di battute tra Hurtado e Furuli su b-greek, ma capisco che l'opinione di quest'ultimo, pur essendo un accademico, potrebbe essere invisa ad alcuni utenti perché testimone di Geova.

Shalom

Mi manderesti il link? Mi aspetto che uno studioso come Hurtado discuta con Furuli senza pregiudiziali ideologiche.


PS.

CITAZIONE
CITAZIONE
Ho trovato su googlebook una pagina di un lavoro di Emanuel Tov del 2003, nella quale Tov dà per buona la tesi di Pietersma

La pagina che hai quotato però è di Raija Sollamo,

E' Sollamo, non Tov hai ragione :564.gif:

CITAZIONE
che mi pare si limiti a citare Pietersma contro Howard, senza però entrare in merito alla diatriba.

In realtà si esprime dicendo proprio che "A. Pietersma demonstrated, in his fine article xxx that kurios was the original rendering of the Septuagint translator.." mentre il tetragramma sarebbe un "later recensional activity..".
E aggiunge subito dopo che "Pietersma refuted the argument put forward by Howard in 1977..."

Come sai, in ambito accademico termini come "demonstrated" (tramite un "fine" article) e "refuted" (riguardo ad un tesi precedente) sono affermazioni piuttosto esplicite.

Non che questo (o questa) Sollamo debba essere chissachì, però siamo pur sempre di fronte ad una raccolta di articoli specializzati del 2003.

Continuiamo a cercare.. ^_^

Ciao
Talità
 
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Serveto
view post Posted on 2/3/2011, 20:55     +1   -1




Caro Talita,

CITAZIONE
Quello che sto dicendo è che da un punto di vista filologico ciò non importa molto, può essere un accidente storico dovuto al fatto che i mss con i passi che riportano kurios al posto del tetragramma non si sono conservati

Si, ho capito benissimo il ragionamento, quello che volevo sottolineare è che ignorare questi manoscritti, considerandoli solo accidentali o non rappresentativi, è altrettanto irragionevole che attribuirgli un valore assoluto. Certamente può trattarsi di un caso che siano stati trovati solo mss con il tetragramma, IAW o con gli spazi bianchi per scrivere il Nome, ma è altrettanto vero che la loro distribuzione ed estensione temporale non può far pensare sono ad un caso accidentale, appannaggio di una tanto più che le versioni giudaizzanti di Aquila e Teodozione, pur non rifacendosi al testo della proto-LXX sembrano continuare questa pratica. Inoltre non si tratta solo di constatare che non esistono mss della LXX che sostituiscono kurios a YHWH, ma più in generale non esiste nessun mss greco, di nessuna natura, anteriore al II secolo a.E.V. che presenti questa sostituzione.

Insomma, quello che intendo è che trovo un po' estremistica la posizione di Polymetis e Teodoro che, a mio parere, vanno oltre le riflessioni di Pietersma sulla proto-LXX concludendo che le versioni con il Nome Divino erano espressione di una minoranza di "fanatici giudaizzanti" contrapposta a una presunta maggioranza che usava kurios . A me pare che questa conclusione sia forzata e non supportata da nulla di concreto, né da mss ma (tranne Filone di cui abbiamo detto) neppure da autori che usassero kurios come sostituto abituale.

CITAZIONE
Se gli scarsi testimoni conservati sono considerati non rappresentativi (e capisco che tu sia in disaccordo, hai spiegato bene le tue ragioni) allora non possiamo fargli dire qualcosa riguardo al testo originale

E' questo il passaggio che non è chiaro, perché se l'8HevXIIgr può effettivamente presentare elementi giudaizzanti, che lo possono avvicinare alla kaige (ma anche qui giova ricordare che probabilmente alcuni testi del NT sono citati dalla kaige) gli altri mss che ci sono pervenuti sembrano (almeno a quello che dice Tov in Textual Criticism of the Bible, 2 ed. 1992) affini a quello che poi è divenuto il testo utilizzato dai cristiani.

CITAZIONE
Mi manderesti il link? Mi aspetto che uno studioso come Hurtado discuta con Furuli senza pregiudiziali ideologiche

Dovrebbe essere questo:

http://lists.ibiblio.org/pipermail/b-greek...ber/022573.html

CITAZIONE
Come sai, in ambito accademico termini come "demonstrated" (tramite un "fine" article) e "refuted" (riguardo ad un tesi precedente) sono affermazioni piuttosto esplicite.

Si, la Sollamo accoglie la tesi di Pietersma, ma mi pare che resti sul generico né ci dice molto dell'estensione del fenomeno nel I secolo o le sue meccaniche: i cristiani avrebbero semplicemente mantenuto la prassi della LXX (della proto-LXX? E nel I secolo circolavano esclusivamente o prevalentemente copie con kurios?) di rendere YHWH con kurios, ma leggendo i vari testi la spiegazione dell'origine di kurios appare più complessa.

Comunque, bazzicando un po' sul web, si direbbe che benché la tesi di Pietersma sia stata accolta da molti studiosi, anche se non ho mai visto una valutazione un minimo dettagliata delle sue tesi, vi siano diversi autori che rimangono critici rispetto alla tesi che l'uso di kurios nel NT per Dio derivi dalla LXX.

Shalom
 
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view post Posted on 13/8/2013, 16:53     +1   -1
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Vorrei portare un aggiornamento a questa discussione, non tanto in relazione ai suoi aspetti polemici né tantomeno per quel che riguarda l’eventuale utilizzo del tetragramma ebraico per rappresentare il nome divino nei testi del NT (che a quanto ne sappiamo sono stati interamente scritti in greco).

Piuttosto, l’aggiornamento riguarda lo status quæstionis riguardo ad un possibile, primigenio utilizzo del tetragramma ebraico nel testo originale greco della LXX per indicare il nome divino.
Sposto quindi in sezione "Filologia dei testi cristiani" (per quanto non si tratti di testi cristiani, bensì dell'antico testamento)

L’articolo più recente che ho rintracciato è quello di MARTIN RÖSEL: “The Reading and Translation of the Divine Name in the Masoretic Tradition and the Greek Pentateuch “, Journal for the Study of the Old Testament Vol 31.4 (2007): 411-428, nel quale l’autore ripercorre lo sviluppo degli studi e le diverse proposte portate avanti finora per decidere quale sia la più antica forma scritta del nome divino nella LXX.
Le proposte sono essenzialmente tre:

1) il nome divino venne originariamente tradotto/sostituito con Kyrios (e.g. A. Pietersma)
2) il nome divino ebraico venne originariamente reso foneticamente tramite ΙΑΩ (e.g Emanuel Tov)
3) il nome divino era originariamente mantenuto in caratteri ebraici (tetragramma) (vari)

Nonostante la questione sia ancora dibattuta, sembra che l’ipotesi più accreditata sia proprio la 1 (Kyrios), per la quale propende lo stesso Rosel dopo un’accurata analisi. Il secondo posto (per così dire) possiamo assegnarlo alla 2 (ΙΑΩ), mentre la 3 (tetragramma ebraico) è la meno "gettonata".

La questione è tecnicamente interessante perché i testimoni più antichi non riportano Kyrios, quindi tale lezione è ritenuta originale sulla base di un’analisi meno scontata della semplice evidenza diretta dei frammenti più antichi. Ma questo è già stato discusso nel presente thread e non ci torno sopra.

Piuttosto, “aggiorno” l’articolo di Rosel portando all’attenzione la recente pubblicazione di un Papiro di Ossirinco: trattasi di P.Oxy. 77.5101 , Rahlfs 2227 (Daniela Colomo, W.B. Henry in:Oxyrhynchus Papyri LXXVII. 2011)
Sono disponibili alcune immagini QUI

La datazione a cavallo tra il I sec. ed il II sec. CE lo rendono forse il più antico frammento dei Salmi della LXX.
Una caratteristica degna di nota di questo testo greco dei Salmi è che il nome divino ("tetragramma", יהוה) è scritto in caratteri ebraici arcaici. Ed è ancora più interessante notare come queste forme ebraiche del nome divino siano precedute dall'articolo determinativo greco: in pratica, nei frammenti rimasti del rotolo in questione, dove nella LXX compare l'articolo determinativo prima di "Kyrios", qui compare l'articolo determinativo greco prima di YHWH (scritto in caratteri arcaici Ebraici)..
Questo sembrerebbe suggerire – come discusso poc’anzi - che nella tradizione testuale di provenienza fosse utilizzato proprio "Kyrios”, poi sostituito meccanicamente dallo scriba con il tetragramma ebraico, senza preoccuparsi dell'articolo determinativo greco. Per quanto questo non possa essere considerato un argomento conclusivo per se, nel contesto più ampio sopra (succintamente) esposto può essere interpretato come una possibile conferma.

Ciao,
Talità

Edited by Talità kum - 16/9/2013, 11:15
 
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