CITAZIONE
“Il Talmud è in ebraico professore e tu non lo conosci, devi accontentarti delle traduzioni, per questo difendi l'inglese.... "Nondum matura est..."”
Innanzitutto io non insegno ma faccio ricerca quindi non chiamarmi professore ma solo dottore, se tanto ci tieni (preferisco "poly" comunque). In secondo luogo io ho mai detto che non serva conoscere l’ebraico, la mia frase che hai quotato chiedeva che cosa c’entri l’andare in Israele, cioè, che cosa avrebbe di necessario, per lo studio del Talmud, visto che l’ebraico si può imparare anche fuori da Israele (l’ebraico e l’aramaico del Talmud, non l’ebraico dei sionisti), e per di più il Talmud è stato studiato dagli ebrei della diaspora per secoli anche fuori da Israel. Sicché, da capo, continuo a non capire su che cosa si basi questa tua cantilena del “non sei mai stato in Israele”, cioè, su che utilità o rilevanza potrebbe mai avere per la discussione.
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“sei persuaso molto male. Il centro mondiale dell'Ebraismo è in Israele, ovviamente per chi conosce l'Ebraico e la gente che si rispetti pubblica prima in Ebraico e poi per quelli limitati in inglese”
Temo che per saperlo tu dovresti conoscere la produzione scientifica anglosassone, ma da quel che vedo sei troppo impegnato a correre dietro ai rabbini di Israele per renderti conto che le posizioni che sostieni sono guardate in qualunque università Occidentale con scherno e sono additate come fondamentaliste.
L’idea poi che chi si rispetti pubblichi prima in ebraico moderno è anch’essa fasulla, e non vedo proprio in che modo potrebbe essere provata. Anche in Israele chi vuole essere letto all’estero pubblica primariamente in inglese, se vai nelle pagine dei docenti della Università ebraica di Gerusalemme troverai un curriculum di pubblicazioni del tutto misto.
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“ma quale freno? sono gruppi che studiuano per fatti loro e non gliene frega nulla di quello che si scrive o si dice. “
Sono gruppi di pressione come tutti gli altri, pronti a brontolare contro l’avanzata dei lacismo in Israele, a lamentarsi riottosi quando qualcuno vuole fare una Costituzione laica per lo Stato perché credono che l’unica Costituzione dovrebbe essere la Tora, et similia. Vale a dire che le loro convinzioni religiose si riflettono irrimediabilmente in un freno verso coloro i quali, secondo essi, introducono idee errate nella patria di Israele, sono coloro che si lagnano contro qualsiasi educazione laica e contemporanea, e che coi loro piagnistei frenano le campagne di chi vorrebbe, finalmente, un Israele del tutto laico.
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“Ma che cosa ne sai del loro modo di educare i figli?
ripeto io non condivido ma come ti permetti di giudicare società e costumi che non conosci?”
Ne so parecchio, la letteratura è piena di questi casi. Si potrà vedere ad esempio il film israeliano Kadosh, con la denuncia della condizione femminile in questi quartieri, che ha fatto deliziosamente infuriare anche il rabbinato italiano perché svela parecchi retroscena di questi luoghi. Quanto alla letteratura, un filone che mi interessa particolarmente è quello della condizione dei figli gay che hanno la sventura di nascere in questi luoghi. Una testimonianza straziante si potrà trovare nel classico romanzo di Yehoshua Bar-Yosef, “Il mio amato” pubblicato in Italia da Giuntina.
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“Io dico che l'inglese è la lingua pratica tecnologicamente che si è imposta grazie al loro imperialismo ma che per studiare la Torah e il talmud è possibile farlo solo in Ebraico.”
Ma chi ha detto che voglio studiare Tora o Talmud solo in ebraico? La mia frase sull’inglese si riferiva al fatto che tu avevi detto che un discorso fatto in inglese per sentirsi riferire di Israele e di Mea Shearim sarebbe un discorso in qualche maniera deficitario perché l’inglese è una lingua per trogloditi. Non ho mai affermato di voler studiare testi antichi basandomi su traduzioni anglofone, mi riferivo solo, come le citazioni passate testimoniano, ad un discorso sulla natura sociale di Israele.
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“Quanto a Mea shaerim sei tu che hai messo in mezzo questo quartiere non io. Io non critico chi vive la religione a modo suo senza infastidire gli altri. Mea shearim non mi disturba come non mi disturbano le monache di clausura cristiane non meno "fanatiche" secondo il tuo metro.”
Le monache di clausura non occupano un quartiere di una città impedendo alla gente di girare in abiti discinti o di occupare gli stessi marciapiedi se sono di sesso diverso, né si sognano di avere qualcosa da ridire sulla critica testuale.
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“hai citato mea Shearim "i cento cancelli" ( se davvero conoscessi l'ebraico non avresti bisogno di cercare si google, perché sono due vocaboli comuni e il secondo è anche nello "shemà israel)”
Ma io non ho detto che ho cercato su Google, ho solo detto che non vedo che senso abbia fare queste domande, ed insistere se vengono tralasciate, visto che se anche non lo sapessi avrei potuto cercare su google.
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“Assolutamente falso io critico e lascio criticare quando le critiche non sono offensive e non mirino a screditare come fai sempre tu”
Ma criticare e screditare chi e che cosa? Antisemita è chi odia gli ebrei. Mi spieghi dove io avrei detto qualcosa contro gli ebrei? Finora ho criticato i rabbinismo fondamentalista, una critica legittima che fanno in molti anche all’interno della società israeliana, e che non ha nulla a che vedere con l’essere anti-semiti.
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“Certo, conoscenza con conseguente redazione per arruffianarsi i romani, da ottimo leccapiedi”
E in che modo inventarsi che gli esseni fanno parte dell’ebraismo dovrebbe contribuire ad arruffianarsi i romani?
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“Parli proprio tu che sei immerso in dogmi assurdi e anacronistici della tua chiesa?”
La mia Chiesa ha da tempo abbracciato il metodo storico-critico nello studio delle scritture, e a differenza dei rabbini a te più cari, non è abitudine dei cattolici parlare di favole mesopotamiche come il diluvio o il giardino dell’Eden come fossero eventi realmente accaduti. Quindi, l’accusa di anacronismo la rispedisco gentilmente al mittente con saluti darwiniani allegati.
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“Disprezzo chi giudica senza conoscere le cose , conoscendo solo una delle due sponde, per l'appunto quella occidentale, con la presunzione che gli studiosi Israeliani capiscano poco e non hanno metodologia. Che significa? Israele ha le migliori università.”
Nelle quali, per lo più, a meno che non sia una di quelle yeshivot in mano al rabbinato ultraconservatore, si insegnano esattamente le stesse cose che dicono in Europa in fatto di critica testuale, storicità dei testi, valutazione caso per caso dell’attendibilità ed Talmud, ecc.
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“Uno studioso che pubblica SOLO in Inglese non ha nessuna autorevolezza presso le accademie ebraiche se non si confronta soprattutto scrivendo in ebraico, perche senza questa lingua, in questi studi, non si va da nessuna parte”
Questo non ha senso, perché si pretende che per capire una lingua antecedente si debba saper scrivere in una lingua posteriore. Una persona può sapere l’ebraico biblico meglio di qualunque israeliano, ma non sapere l’ebraico moderno perché non è interessata a sapere come si dicano “televisione” o “frigorifero”. Per discutere di un testo antico è la conoscenza della lingua antica che è necessaria e sufficiente. Le parole nuove, le espressioni nuove, e la sintassi verbale parzialmente diversa, che sono state introdotte nell’ebraico moderno, non sono essenziali per comprendere testi scritti prima che questa lingua venisse alla luce come idioma vernacolare.
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“Soprattutto bisogna confrontarsi come fanno tutti gli altri senza cogliere ogni occasione per screditare il mondo ebraico con saccenza ed ignoranza della materia , degli ambienti e delle persone.
Rileggi bene i posts precedenti e dimmi che c'entrano i religiosi di Mea Shearim che, come ho già detto due volte, io rispetto e ammiro come studiosi e uomini di fede, pur non condividendo per nulla il loro modo di vivere l'ebraismo (altrimenti sarei uno di loro).”
C’entrano perché sono portati ad esemplificazione di chi non sa capacitarsi della distinzione tra giudaismo e fariseismo.
CITAZIONE
“I Religiosi sono persone miti e innocue che vivono la loro religiosità incuranti delle opinioni degli altri: vivono e non danno fastidio a nessuno, tranne che agli intolleranti, gli stessi che giustificano un eventuale Hitler Papa “
La cosa era un tantino più articolata. Siccome qualcuno sosteneva che, essendo stato papa Ratzinger arruolato nella contraerea nazista, questa fosse una prova che lo spirito santo non può essere colui che sceglie i papi, altrimenti mai avrebbe scelto un nazista, io risposi banalmente che: 1)Ratzinger fu arruolato a forza. 2)Se anche fosse stato un criminale in gioventù, questo non prova che lo Spirito Santo non l’abbia scelto, infatti chiunque può per ipotesi pentirsi e diventare dunque accetto a dio, sicché, conclusi, anche per crimini più gravi, cioè se anche per ipotesi il conclave avesse scelto Hitler, questa non sarebbe la prova che lo Spirito Santo non guida i conclave, perché per ipotesi chiunque potrebbe pentirsi prima dell’elezione al soglio pontificio. La moderazione del forum a quel tempo mi diede ragione sostenendo che, poiché ponevo come precondizione all’elezione al soglio pontificio il pentimento per le proprie malefatte passate, allora le mie dichiarazioni non erano antisemite, in quanto se dico che una persona deve pentirsi allora automaticamente classifico il suo passato come erroneo.
CITAZIONE
“e che giustificano le fucilazioni dei Patrioti della Repubblica Romana da parte del "beato", quasi santo, Pio IX.”
Le giustificai dicendo che in qualsiasi altro punto d’Europa avrebbero fatto la stessa fine perché non li hanno fucilati perché “patrioti”, ma perché nel loro essere patrioti avevano fatto esplodere una bomba con cui ammazzarono un mucchio di gente innocente, e, com’è noto, a quel tempo la pena di morte era ovvia conseguenza, un po’ ovunque, per crimini del genere.
CITAZIONE
“Ma io non dico che in assoluto sia giusta la tesi ghenizà ma solo che è la più ovvi”
Ma perché la più ovvia? Il fatto che sia creduta da uno sparuto gruppo di gente, fuori e dentro Israele, la rende forse ovvia?
CITAZIONE
“Non mi riferivo di certo a Tov ma a quelle affermazioni dispregaiative sul mondo religioso ebraico, "per sentito dire da qualcuno all'Università di Venezia.”
Io non ho attaccato il mondo religioso ebraico in generale se non in una tua fantasia.
Ma io non ho mai affermato che il caftano nero sia ebraico, ho solo detto che a Mea Shearim lo indossano.
CITAZIONE
“il "nostro" ha affermato candidamente di non essere mai stato a mea Shearim, di non aver mai parlato con questo gruppo ma di aver parlato nella sacra lingua inglese con israeliani laici. e questo sarebbe un parametro corretto?”
È uno dei tanti parametri, perché è ovvio che se vuoi avere delle informazioni equilibrate su un gruppo non puoi chiederle solo ai suoi componenti, altrimenti essi ti diranno che tutto luccica. Da sempre chi vuole delle informazioni senza omissioni su un gruppo deve rivolgersi a gente che non ne condivide i presupposti.
CITAZIONE
"Nel momento in cui si conferisce a "belial" la valenza di nome proprio, identificandolo con una entità spirituale malvagia, si è distanti dall'ebraismo."
Ovviamente questa affermazione si basa sull'idea, sempre mutuata da certo rabbinismo, che l'angelogia e l'esistanza di un essere personale come il Diavolo non facciano parte del giudaismo genuino. Si può discutere ovviamente sulla verità teologica di quest'affermazione, ma dal punto di vista storico si deve invece dire che consistenti fette di giudaismo hanno creduto all'esistenza degli angeli e del diavolo, e che questa tendenza si riflette anche nel Nuovo Testamento.
Ad maiora