Studi sul Cristianesimo Primitivo

Qumran, i Rotoli, gli Esseni: quale rapporto?

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view post Posted on 29/3/2011, 14:01     +1   -1
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CITAZIONE (JohannesWeiss @ 29/3/2011, 14:29) 
sarebbe fico realizzare un bel videogioco per super-nerds come noi.

Noi chi? Tu e il finto giovane dell'avatar?? :lol:

L'idea, comunque, potrebbe avere un certo successo.
Purtroppo ho una famiglia da mantenere e non ho più il tempo da dedicare alla programmazione come quand'ero un giovane nerd. ^_^

image


ciao!
Talità
 
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view post Posted on 29/3/2011, 14:38     +1   -1
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CITAZIONE
cit da polymetis

Temo che per saperlo tu dovresti conoscere la produzione scientifica anglosassone, ma da quel che vedo sei troppo impegnato a correre dietro ai rabbini di Israele per renderti conto che le posizioni che sostieni sono guardate in qualunque università Occidentale con scherno e sono additate come fondamentaliste.

Questa è un ' affermazione molto grave . Fatta da un antisemita conclamato , iperrecidivo e passibile di ban.

Allora Poly , il fatto che tu sia un Talmid alle prime armi che non capisce neanche la forma costrutta di " bene belial " e poi fa
dei proclami come sopra , ti rende eguale a quei " plebei " che tu affermi siano i soli proclamanti " Ebrei infami Deicidi "
del Popolo della Chiesa.


zio ot

Edited by barionu - 29/3/2011, 16:08
 
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view post Posted on 30/3/2011, 06:26     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE (barionu @ 29/3/2011, 15:38) 
CITAZIONE
cit da polymetis

Temo che per saperlo tu dovresti conoscere la produzione scientifica anglosassone, ma da quel che vedo sei troppo impegnato a correre dietro ai rabbini di Israele per renderti conto che le posizioni che sostieni sono guardate in qualunque università Occidentale con scherno e sono additate come fondamentaliste.

Questa è un ' affermazione molto grave . Fatta da un antisemita conclamato , iperrecidivo e passibile di ban.

Allora Poly , il fatto che tu sia un Talmid alle prime armi che non capisce neanche la forma costrutta di " bene belial " e poi fa
dei proclami come sopra , ti rende eguale a quei " plebei " che tu affermi siano i soli proclamanti " Ebrei infami Deicidi "
del Popolo della Chiesa.


zio ot

e la battuta dei pantaloni essendo anatomicamente femminili? nemmeno ho capito che c'entrava e che voleva dire in quel delirio antirabbinico.
Ma la cosa più comica: che c'entrano gli ortodossi di Mea Shearim con la discussione su Kumran? Solo un pretesto per attaccare immotivatamente.
Chissa per quano tempo bisognerà sopportare gli attacchi ingiustificati del "nostro"
vediamo che ne pensa zio Hard
 
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Lycanthropos
view post Posted on 30/3/2011, 08:52     +1   -1




CITAZIONE
Quest'ultimo sito, in particolare, mi fa pensare a quanto sarebbe fico realizzare un bel videogioco per super-nerds come noi. Ci potrebbero essere tante missioni avvincenti.
[...]

:lol: Johanness, sei un mito! Perdonate l'OT, ma dovevo dirlo.

A proposito, ottimi link.
 
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Frances Admin
view post Posted on 30/3/2011, 17:27     +1   -1




Vorrei spendere qualche su un aspetto soltanto sfiorato in questa discussione: il rapporto tra fase antica e fase moderna di una lingua e la sussidiarietà della seconda rispetto alla prima nello studio dei testi antichi.
Le differenze principali tra due stadi di una lingua si rinvengono a livello di fonologia e di lessico. Questi sono settori fluidi di una lingua, soggetti ad ogni sorta di mutamento linguistico, dunque scontati. Diciamo che nel confronto diacronico di due idiomi il settore grammaticale decisivo è la sintassi. E l’ebraico, non si sottrae a questo confronto.
Alcune delle innovazioni sintattiche dell’ebraico moderno sono troppo rilevanti per poter postulare la continuità tra l’idioma biblico e quello moderno. Si veda, a titolo di esempio, l’ordine frasale SVO dell’ebraico moderno (VSO dell’ebraico biblico); alcuni tempi verbali, che in ebraico biblico si costruiscono con l’ordine frasale, mentre nell’ebraico moderno si individuano mediante autonoma morfologia. C’è tra i linguisti chi parla dell’ebraico moderno come di una lingua artificiale, un idioma ibrido, costruito sotto l’influsso di altre parlate delle etnie ebraiche, in primo luogo lo yiddish.
C’è stato tra i grecisti chi ha postulato la continuità storica e linguistica tra greco ellenistico e greco moderno. Chi, spingendosi oltre, sostiene che il greco neotestamentario sia la base del greco moderno. Sono posizioni estremistiche, antilinguistiche e antistoriche. In realtà del greco conosciamo tutte le fasi evolutive per via letteraria e sappiamo che i mutamenti sintattici caratteristici del neogreco sono imputabili ad uno stadio posteriore alla lingua del nuovo testamento.
Conoscere l’ebraico moderno e il neogreco è un valore aggiunto per un ricercatore, ma non una condizione essenziale, tanto meno un battesimo del fuoco.
Intendo sottolineare il fatto che è inutile che mi cimenti nell’interpretazione della Divina Commedia se poi non so niente di metrica, di retorica, di letteratura italiana. Ho voluto portare come esempio la Divina Commedia perché il rapporto tra il volgare esibito dall’opera dantesca e l’italiano standard moderno è paragonabile al rapporto tra lo stadio antico (o embrionale) e lo stadio moderno di una lingua. Il caso volle che il più grande studioso di Dante di tutti i tempi sia stato un non-madrelingua, tale E. Auerbach.
Io ho studiato le caratteristiche del greco moderno, conosco la struttura di questa lingua e con un po’ più di esercizio sarei in greco di leggere un testo impegnativo. Ma non sarei in grado di interpretarlo. Si è trattato, infatti, di uno studio ausiliario, al fine di poter maturare una visione onnicomprensiva della lingua greca, apprenderne l’evoluzione e conoscere l’esito finale di certi mutamenti.
Dunque questa presupposta superiorità culturale di un parlante nativo di un idioma moderno per lo studio di testi scritti in idioma antico poggia su basi molto fragili e posso assicurare che non è condivisa dalle comunità accademiche. In tutta sincerità, ho appreso dell’esistenza di queste posizioni soltanto da qualche forum italiano del Web, il che significa che non sono neppure oggetto di dibattito accademico, il che ne illustra bene la loro credibilità.
 
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view post Posted on 30/3/2011, 20:41     +1   -1
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CITAZIONE (JohannesWeiss @ 29/3/2011, 14:29) 
Cavoli, non c'è qualche ingegnere informatico o programmatore qui dentro???

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view post Posted on 30/3/2011, 20:47     +1   -1
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Siamo sempre allo stesso punto: se non si conosce l'ebraico non si può capire quanto siaimpossibile affrontare lo studio del Tanach e del talmud .
Non dico che l'ebraico non sia evoluto e nemmeno che le forme verbali non siano cambiate: edi ad esempio l'uso del vav inversivo che è costante nella Torah ma che non esiste più nell'ebraico moderno.
Ma vi è una corrispondenza di circa il 90% nei vocaboli e la struttura della lingua è sostanzialmente la stessa.
Un anno fa ero in grado di leggere e tradurre la Torah. Ora parlando l'ebraico molto meglio colgo molte più cose, come parole, come allegorie, come interpretazione.
Non si può paragonare al greco e questa posizione non è la mia ma di illustrissimi esperti di lingue semitiche, come Elisha Kimron che conosce bene anche greco antico e moderno e che quindi può giudicare con cognizione di causa.
Se ad un italiano della strada si fa leggere Dante non capirà nulla (e nemmeno io). Se a un greco di oggi si fa leggere Omero non capirà nulla. ma se ad un contadino Israeliano si farà leggere la Torah capirà ciò che legge. Magari non coglierà la fine esegesi ma certamente capirà il testo base.
la pratica quotidiana dell'ebraico è assolutamente indispensabile per affrontare i testi classici.

 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 30/3/2011, 21:05     +1   -1




CITAZIONE
Se a un greco di oggi si fa leggere Omero non capirà nulla. ma se ad un contadino Israeliano si farà leggere la Torah capirà ciò che legge.

Questa affermazione è molto interessante. Vorrei un commento, se possibile, anche da parte di Frances o Polymetis per constatare se c'è condivisibilità o meno in questa constatazione e perchè.


Saluti
 
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view post Posted on 30/3/2011, 21:39     +1   -1
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ti risponderanno che non è vero, perché la loro conoscenza del greco classico li porta a ritenere che il criterio sia applicabile anche all'ebraico, ma non è così.
Peccato che non abbiate la possibilità di verificare de visu.
L'ebraico della Torah è la base dell'ebraico moderno.
Certamente, costruzioni diverse, forme eleganti, forme verbali non più usate, ma tutto chiaramente comprensibile anche ad uno zoticone. Non parlo di esegesi e di finezza interpretativa, ma di testo nudo e crudo.90% di corrispondenza dei vocaboli. Perfino "elettricità" "Chashmal" viene dal Tanach, tanto per dirne una.
Per poter trarre giudizi sull'ebraico bisogna conoscerlo.

Quando anni fa iniziai a studiare la Torah, tutti in Israele mi dissero di lasciar perdere il tentativo di studiare grammaticalmente all'inizio, ma solo di parlare e imparare moltissimi vocaboli a memoria. Poi le regole ne sono scaturite da sole e più parlavo ebraico moderno, più progredivo in Torah e capivo sempre di più. Il sistema ha funzionato alla perfezione.
Lo stesso metodo ULPAN che è quello che insegna a parlare ebraico a chi emigra in Israel (metodo ce che seguo tutt'ora costantemente) è molto basato sulla tradizione linguistica antica.
Se avrai l'opportunità di andare in Israel e conoscere gente potrai verificare di persona quanto dico.
Chiunque apra un Sefer Torah leggerà a prima vista e capirà di che si parla.
Ciò non avviene ad Atene. :D

PS
Chiedi piuttosto il parere di Hard Rain che è stato in Israele , anche ospite in una famiglia ebraica e chiedigli se un bambino di 8 anni che legge la Torah capisce o no.
Credo che abbia visto i bambini di Abramo dai cinque ai 16 anni leggere e commentare la Torah.
più chiaro ed innocente di un bambino... che appena sa leggere e scrivere in lingua moderna molto elementare

Anche Barionu conosce l'ebraico e potrà dire la sua.ùCredo che il parere di conosce la lingua e che ha avuto esperienza personale sui luoghi, conti qualcosa, altrettanto quanto l'accademia

CITAZIONE
Alcune delle innovazioni sintattiche dell’ebraico moderno sono troppo rilevanti per poter postulare la continuità tra l’idioma biblico e quello moderno. Si veda, a titolo di esempio, l’ordine frasale SVO dell’ebraico moderno (VSO dell’ebraico biblico); alcuni tempi verbali, che in ebraico biblico si costruiscono con l’ordine frasale, mentre nell’ebraico moderno si individuano mediante autonoma morfologia. C’è tra i linguisti chi parla dell’ebraico moderno come di una lingua artificiale, un idioma ibrido, costruito sotto l’influsso di altre parlate delle etnie ebraiche, in primo luogo lo yiddish.

E' quanto ho detto a proposito del vav inversivo, certamente vi sono delle differenze. qualunque lingua evolve.
Quanto all'yddish, direi piuttosto il contrario: è l'yddish che si è costruito attingendo dal tedesco su di una base ebraica, non il contrario.
l'yddish è una lingua dell'esilio, come il ladino, non una lingua madre che possa avere influenzato l'ebraico.
In Israele è rimasta solo in alcuni ambienti ashkenaziti come ricordo di una tradizione esilica di alcune comunità.
 
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view post Posted on 30/3/2011, 22:04     +1   -1
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Il problema non è se l'ebraico moderno aiuti a capire anche l'ebraico antico, perché questo nessuno lo nega, il problema è se serva necessariamente l'ebraico moderno per capire quello antico, e la risposta ovviamente è no, perché ciò che viene dopo non può essere necessario per capire ciò che viene prima, e i rabbini stessi, per secoli, non hanno avuto l'ebraico come lingua madre (né tanto meno quello moderno), ma parlavano le lingue locali, e l'ebraico veniva usato come lingua sacra nello studio e nella liturgia (come del resto avvenne col latino dei chierici medievali).
E' ovvio che se si intervista i soliti sionisti, convinti di avere chissà quale diritto divino sulla terra di Israele, e convinti di avere resuscitato uno stato voluto da Dio, e che la stessa lingua ebraica sia sacra, non potranno mai accettare di venirti a dire che la loro lingua è un'invenzione moderna. Per di più, tutti i significati attribuiti alle parole ebraiche in ebraico moderno, sono paradossalmente modellati sulla mentalità europea, e non sulla mentalità del Vicino Oriente Antico, perché non basta la trasmissione delle parole di una lingua, occorre anche, per conservare il significato autentico di una parola, che il mondo che essa descriveva si conservi. Vi faccio un esempio. In ebraico "re" si dice "melek". Già, ma che cosa diavolo vuol dire "re"? Quando l'ebraico è stato studiato nel corso dei secoli, non era più la lingua di una comunità del Vicino Oriente, e dunque, quando si insegnava ebraico alle nuove generazioni, lo si faceva in base ad un confronto con la lingua locale. Se ad esempio l'ebreo era francese, i suoi istruttori gli avrebbero insegnato "melek significa roi". Il problema è che spero sia chiaro a tutti che un re del Vicino Oriente Antico era profondamente diverso da un re come Luigi XIV in Francia nel '600, ed è qualcosa di abissalmente diverso da un re europeo del XX secolo, eppure, per tutti questi personaggi noi italiani diciamo "re", e gli israeliani dicono "melek", e così chiamiamo "melek" "re" anche Davide, non rendendoci conto che noi pronunciando le parole diamo implicitamente per scontato il campo semantico con cui le usiamo nella modernità. In questo senso l'ebraico moderno può essere addirittura dannoso, perché si rischia di scambiare l'accezione che diamo alle parole noi moderni con quello che invece avevano allora, e neppure ce ne rendiamo conto se non abbiamo studi filologici dietro. Questo succede anche per noi italiani, poveri babbei, che leggiamo la parola "rex" in latino, e tutti i nostri dizionari traducono con "re", senza chiederci cosa diavolo voglia dire "rex" per un romano, e se davvero le funzioni siano sovrapponibili a quelle di Vittorio Emanuele nell'Ottocento, specie quando si parla di personaggi non inquadrabili con la nostra categoria di "re" come il "re sacro" degli antichi latini.

Che l'ebraico moderno e quello antico abbiano un sistema verbale, e un modo di concepire i verbi, diverso, è pacifico tra i grammatici, ma per rendersene conto non serve parlare, serve una preparazione grammatologica comparata che possa mettere in luce le differenze.
Non bisogna poi sottovalutare il fatto che la società israeliana spesso infarcisce i suoi giovani con una educazione religiosa tradizionalista sin dall'infanzia, e dunque una certa famigliarità con la Bibbia, i suoi termini, il suo fraseggio, sono immediatamente assimilati anche dagli infanti non perché l'ebraico moderno contenga queste strutture ma semplicemente perché sin da piccoli sono bombardati in sinagoga con queste letture. E visto che qui ci si scherma dietro un presunto falso consenso degli israeliani sul fatto che il sistema verbale ebraico moderno sarebbe usato con le stesse funzioni di quello antico, gioverà citare nuovamente il parere del professore israeliano di ebraico Doron Mittler, che insegna qui a Milano, e che nella sua grammatica scrive a chiare lettere:

image

Non parliamo poi della teoria,da tempo discussa, secondo cui il sistema dei tempi biblici sia puramente aspettuale. Di per se comunque noi tendiamo a classificare con categorie nostrane quelli che invece sono tempi che andrebbero incasellati in tutt'altra maniera, ad esempio quando le grammatiche parlano di "tempo futuro", mentre nelle grammatiche più vecchie con un buon latinismo si parlava di "imperfetto" per lo stesso tempo, e assai più correttamente.
 
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view post Posted on 30/3/2011, 22:21     +1   -1
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אריאל פינטור

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CITAZIONE
e i rabbini stessi, per secoli, non hanno avuto l'ebraico come lingua madre, ma parlavano le lingue locali,

Falso la lingua era viva e si parlava ANCHE la lingua del paese che li ospitava

CITAZIONE
E' ovvio che se si intervista i soliti sionisti, convinti di avere chissà quale diritto divino sulla terra di Israele, e convinti di avere resuscitato uno stato voluto da Dio, e che la stessa lingua ebraica sia sacra, non potranno mai accettare di venirti a dire che la loro lingua è un'invenzione moderna.

Non riesci mai a restare nell'ambito della discussione senza metere fuori il tuo odio per gli Ebrei e il tuo linguaggio sprezzante.
ma che cosa ne sai del Sionismo? perché esistono solo Sionisti religiosi? mi pare che esista anche un altro Sionismo, che nonparla di diritti divini. E poi? le Scritture servono solo quando fa comodo?
Come mai alcune cose sono vere e altre sono fantasie dei Sionisti? Ma non è questo l'argomento

CITAZIONE
non potranno mai accettare di venirti a dire che la loro lingua è un'invenzione moderna.

L'ebraico si è sempre parlato. Eliezer ben Yehudah ha solo riorganizzato la lingua

CITAZIONE
"melek"

Ma come pontifichi tanto sull'ebraico e non sai che Melech non si scrive così?

CITAZIONE
on bisogna poi sottovalutare il fatto che la società israeliana spesso infarcisce i suoi giovani con una educazione religiosa tradizionalista sin dall'infanzia, e dunque una certa famigliarità con la Bibbia, i suoi termini, il suo fraseggio, sono immediatamente assimilati anche dagli infanti non perché l'ebraico moderno contenga queste strutture ma semplicemente perché sin da piccoli sono bombardati in sinagoga con queste letture.

Ma che cavolo ne sai? quando mai sei stato presso famiglie ebree?
Ma quando la smetterai di offendere gli Ebrei, la loro cultura, il loro modo di educare i figli?
Parli proprio tu che vieni da una estrazione di fanatismo da sacrestia?
e poi non sei quello che ha sempre sostenuto che il mnondo ebraico non è quello religioso ma p soprattutto quello laico? anche i laici bombardano gli infanti con la Torah?
Più del catechismo dei tuoi amici preti?
Tu sei come la volpe e l'uva: ti sforzi di fare corsi di ebraico (a tuo dire) ma in verità l'ebraico lo parla e lo legge solo chi lo impara dal vivo e la Torah la legge e lacapisce bene solo chi conosce l'ebraico moderno.
e ora, se vuoi continuare a discutere lascia in pace l'educazione ebraica e la tradizione.
Nondum matura est, nolo acerbam sumere


 
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JohannesWeiss
view post Posted on 30/3/2011, 22:31     +1   -1




CITAZIONE (Negev @ 30/3/2011, 21:47) 
la pratica quotidiana dell'ebraico è assolutamente indispensabile per affrontare i testi classici.

Questa affermazione non segue logicamente da quanto avevi affermato prima (che l'ebraico è cambiato poco e quindi anche un contadino può leggere un testo ebraico antico).
E in effetti è ampiamente smentita a livello accademico. Ci sono un'infinità di studiosi specialisti di Bibbia ebraica, di Rotoli del Mar Morto etc., che certamente non praticano quotidianamente l'ebraico al di fuori della loro attività professionale filologica, e io non ho mai sentito che costoro vengano disprezzati come "studiosi di serie B".
Questa tua specifica affermazione è smentita da miriadi di convegni e pubblicazioni a cui partecipano paritariamente, e con fattive collaborazioni, studiosi ebrei madrelingua residenti in Israele insieme a studiosi non-ebrei residenti in occidente.

CITAZIONE (sapremo @ 30/3/2011, 21:41) 
Presente (VB4, VB5, VB6, VB Net, Asp Net, HTML, XHTML, SQL)

Oh, e allora dacci dentro!
Appena hai finito con il Deissmann, ritieniti già ingaggiato!
 
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view post Posted on 30/3/2011, 22:43     +1   -1
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"
CITAZIONE
Falso la lingua era viva e si parlava ANCHE la lingua del paese che li ospitava"

Ma cosa vuol dire? QUello che ho scritto è che non era la lingua madre. Grazie tante che si è continuato a parlarlo in varie occasioni, ma questo non lo rende diverso dal latino, che s'è continuato a parlare nelle università, nelle chiese, in tutti i luoghi di scienza, eppure ha subito una grandiosa metamorfosi semantica. E poi, ma come pretendi che fosse la lingua principale e che l'idioma locale fosse un surrogato? Se così fosse l'ebraico avrebbe normalmente acquisito i termini necessari a parlarlo come lingua prima in ogni epoca, e non ci sarebbe stato bisogno di inventare tutti i termini moderni nella nostra era. Basti pensare che fino a che questi alchimisti sionisti non si misero all'opera in ebraico c'erano solo 3 colori. E come diavolo è possibile pensare che si sia parlata come lingua principale per 2000 anni una lingua che difettava a tal punto del lessico necessario per esprimersi che s'è dovuti ricorrere all'invenzione di punto in bianco di migliaia di vocaboli?
CITAZIONE
"Non riesci mai a restare nell'ambito della discussione senza metere fuori il tuo odio per gli Ebrei e il tuo linguaggio sprezzante."

Ecco, vedete. Uno parla dei rabbini, e misteriosamente diventa un attacco agli Ebrei. Parla del sionismo, e ancora una volta diventa un attacco agli Ebrei. Abbiamo imparato stasera da Negev che qualsiasi idea partorita da un ebreo dev'essere incriticabile per il solo fatto di essere stata partorita da uno di loro. Stop. Guai a criticare qualsiasi idea tipica di alcuni Ebrei, subito, chissà in base a quale logica, ti accusano di avere un pregiudizio sugli Ebrei di natura razziale e su tutto il loro popolo, su che base è un mistero... Ora, è un bene che tu intenda che non occorre essere anti-semiti a questo mondo per essere contrari ad alcune politiche dello Stato di Israele o ad alcune idee che alcuni Ebrei, tra cui il sionismo, e che le critiche a questi aspetti di alcuni Ebrei, non implicano l'odio o la condanna per un intero popolo.


CITAZIONE
"ma che cosa ne sai del Sionismo? perché esistono solo Sionisti religiosi? mi pare che esista anche un altro Sionismo, che nonparla di diritti divini. E poi? le Scritture servono solo quando fa comodo?"

Le Scritture sono per i tre quarti dell'Antico Testamento uno zibaldone di favole mesopotamiche, e se tu frequentassi gente che non crede che il Pentateuco è opera di Mosè forse te ne saresti accorto. Bisogna saper discernere, nei brani, qual è l'ideologia storica che li muove: questo fa il tanto aborrito metodo storico-critico.

CITAZIONE
"L'ebraico si è sempre parlato. Eliezer ben Yehudah ha solo riorganizzato la lingua"

Ah beh... Ma cosa significa: "sempre parlato"? Anche il latino s'è sempre parlato, eppure non mi sembra che nessuno sano di mente si sogni di dire che le accezioni dei termini in latino medievale siano uguali a quelle del latino di Cicerone, anche perché è inutile che continui a parlare se è scomparso il mondo di cui parli e dunque non puoi più esattamente sapere a che cosa si riferiscono i termini che usi. Ad esempio, cosa significa la parola "soldato"? Cosa significa la parola "re"? Cosa significa la parola "palazzo"? Tutti questi sono termini che noi diamo come neutri, e che spontaneamente immaginiamo con un significato, ma che nelle civiltà antiche ne avevano un altro immensamente più stratificato socialmente e culturalmente, perché dipendeva da una realtà culturale diversa in cui erano inseriti. Se ad esempio parlo per Creta di "civiltà dei palazzi" o civiltà palaziale, la parola "palazzo" è la stessa che uso per il condominio che ho di fronte a casa, ma il significato sociale delle due strutture è del tutto diverso, e così è per le parole dell'ebraico moderno che con la loro immissione nel mondo contemporaneo sono state fatte riferire a forza a realtà contemporanee che non hanno nulla a che fare con le antiche, ed è così che s'è giunti all'abominio di tradurre il latino "rex" con "re" o l'ebraico "melek" con "re".

"
CITAZIONE
a come pontifichi tanto sull'ebraico e non sai che Melech non si scrive così?

"

Melek è una parola ebraica, ogni traslitterazione in alfabeto latino è puramente convenzionale. Ho adottato il sistema di traslitterazione internazionale scientifico dell'ebraico che rende la kaf con "k" o "kh".

CITAZIONE
"Ma che cavolo ne sai? quando mai sei stato presso famiglie ebree?"

Spesso e volentieri.

CITAZIONE
"Ma quando la smetterai di offendere gli Ebrei, la loro cultura, il loro modo di educare i figli?"

Ma non era un'offesa, era una constatazione, non ho espresso nessun giudizio di valore su questo "bombardamento".

CITAZIONE
"e poi non sei quello che ha sempre sostenuto che il mnondo ebraico non è quello religioso ma p soprattutto quello laico?"

Certamente, e infatti gli impuberi cresciuti in una famiglia laica, o addirittura atea, hanno più difficoltà con la lettura della Torah, com'è ovvio che sia.

CITAZIONE
"Più del catechismo dei tuoi amici preti?"

Il catechismo è un'ora a settimana.

CITAZIONE
"e ora, se vuoi continuare a discutere lascia in pace l'educazione ebraica e la tradizione."

Visto che si parla di trasmissione della lingua e della cultura ebraica trattare questi aspetti è indispensabile, sei tu che hai una visione distorta e percepisci tutto come un attacco a non si sa cosa.

Ad maiora





 
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view post Posted on 30/3/2011, 23:24     +1   -1
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CITAZIONE (Negev @ 30/3/2011, 21:47)
la pratica quotidiana dell'ebraico è assolutamente indispensabile per affrontare i testi classici.

Questa affermazione non segue logicamente da quanto avevi affermato prima (che l'ebraico è cambiato poco e quindi anche un contadino può leggere un testo ebraico antico).

Non cambiare mil senso delle mie parole per cortesia
io non ho detto che l'ebraico non è cambiato o è cambiato poco. Ho detto che vi è una corrispondenza di almeno il 90% dei vocaboli e che al di là di forme verbali particolari, non più in uso, quali il vav inversivo,
la struttura della lingua è fondamentalmente comprensibile da chiunque parli ebraico moderno

CITAZIONE
Ci sono un'infinità di studiosi specialisti di Bibbia ebraica, di Rotoli del Mar Morto etc., che certamente non praticano quotidianamente l'ebraico al di fuori della loro attività professionale filologica, e io non ho mai sentito che costoro vengano disprezzati come "studiosi di serie B".

Che fai ti comporti come Polymetis? mi metti in bocca ciò che nopn ho detto? ho detto che sono disprezzati come studiosi di serie B?
certamdente, saranno forti, ma meno forti di chi conosce l'ebraico bene. Elisha Kimron docet

CITAZIONE
Melek è una parola ebraica, ogni traslitterazione in alfabeto latino è puramente convenzionale. Ho adottato il sistema di traslitterazione internazionale scientifico dell'ebraico che rende la kaf con "k" o "kh".

La caf in fine di parola non può avvere il daghesh quindi devi traslitterare con ch o con kh, altrimenti cambi il suono e puoi cambiare il senso. studia di più.

CITAZIONE
CITAZIONE
"Non riesci mai a restare nell'ambito della discussione senza metere fuori il tuo odio per gli Ebrei e il tuo linguaggio sprezzante."

Ecco, vedete. Uno parla dei rabbini, e misteriosamente diventa un attacco agli Ebrei. Parla del sionismo, e ancora una volta diventa un attacco agli Ebrei. Abbiamo imparato stasera da Negev che qualsiasi idea partorita da un ebreo dev'essere incriticabile per il solo fatto di essere stata partorita da uno di loro. Stop. Guai a criticare qualsiasi idea tipica di alcuni Ebrei, subito, chissà in base a quale logica, ti accusano di avere un pregiudizio sugli Ebrei di natura razziale e su tutto il loro popolo, su che base è un mistero... Ora, è un bene che tu intenda che non occorre essere anti-semiti a questo mondo per essere contrari ad alcune politiche dello Stato di Israele o ad alcune idee che alcuni Ebrei, tra cui il sionismo, e che le critiche a questi aspetti di alcuni Ebrei, non implicano l'odio o la condanna per un intero popolo.

No io accetto le critiche, quando non hanno tono derisorio e dispregiativo ma tu non hai fatto altro in tutta questa discussione di disprezzare dapprima gli ortodossi di Mea Shearim, poi i rabbini in genere, infine i genitori che educano i figli alla Torah, bombardandoli. A parte l'aver offeso me affermando che corro solo dietro i rabbini di Israele. Le tue critiche al Sionismo che ha dato tanti martiri per fondare lo STATO LAICO D'ISRAEl, sono meschine e risibili
ma non mi meraviglio da parten di chi giustificherebbe Hitler papa e Pio IX un santo ( come capo di Stato non fu colpevole di aver fucilato i patrioti: parole tue)

CITAZIONE
Visto che si parla di trasmissione della lingua e della cultura ebraica trattare questi aspetti è indispensabile, sei tu che hai una visione distorta e percepisci tutto come un attacco a non si sa cosa.

Per trattare una lingua bisogna conoscerla, limitati al greco al latino e all'italiano. di ebraico non scrivi nemmeno Melech correttamente e non conosci la differenza tra caf con e senza il daghesh.
Comunque esco da questa discussione, visto che Talità è stato bannato per molto meno che il tuo continuo disprezzo al rabbinato, ai religiosi ortodossi (pantaloni con attributi femminili) alla educazione ebraica e a chi corre dietro i Rabbini d'Israel.
Buona continuazione
Ma a differenza delle altre volte
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 30/3/2011, 23:38     +1   -1




E' veramente un peccato che una discussione che potrebbe avere cosi' tanti spunti interessanti di riflessioni, si impoverisca di preziosi contributi che ci possono offrire le loro conoscenze, ognuno secondo il proprio punto di vista. Il problema è che si scade sempre nel personale alla fine o comunque nell'OT, quando l'unica cosa che dovrebbero contare veramente sono unicamente le argomentazioni e le loro relative fonti. Perchè non è possibile uno scambio sereno e costruttivo di informazioni? Dove sta la radice dell'errore?

Saluti
 
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77 replies since 20/3/2011, 04:01   2297 views
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