Studi sul Cristianesimo Primitivo

Giacomo 5:4 - Signore degli Eserciti o Signore Onnipotente?

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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 4/9/2011, 00:05     +1   -1




Riguardo la liceità o meno dell'uso della parola Onnipotente per tradurre Sabaoth:
CITAZIONE
5) Fase subapostolica. 1a Clemente quando cita Is 6,3 usa παντοκρατωρ

Scusa Teo, sto facendo una ricerca a riguardo e mi diresti gentilmente in quale Manoscritto Greco o Edizione Critica di 1Clem. comparirebbe la parola παντοκρατωρ riguardo la citazione di Is 6:3? Innanzitutto stiamo parlando del passo di 1Clem.XXXIV:6, vero?

Secondo questo sito il testo greco del passo suddetto risulterebbe cosi':
λέγει γὰρ ἡ γραφή· Μύιαι μυριάδες παρειστήκεισαν αὐτῷ, καὶ χίλιαι χιλιάδες ἐλειτούργουν αὐτῷ, καὶ ἐκέκραγον, Ἅγιος, ἅγιος, ἅγιος κύριος σαβαώθ, πλήρης πᾶσα ἡ κτίσις τῆς δόξης αὐτοῦ.

Anche l'ANF me lo rende direttamente traslitterato : "For the Scripture saith, “Ten thousand times ten thousand stood around Him, and thousands of thousands ministered unto Him, and cried, Holy, holy, holy, [is] the Lord of Sabaoth; the whole creation is full of His glory.”

Anche nel sito di documentacatholicaomnia risulta puntualmente in tutte le versioni, con la traslitterazione Sabaoth. Riporto stavolta la versione italiana : "Dice, infatti, la Scrittura: "Miriadi e miriadi stavano intorno a lui e mille migliaia lo servivano e gridavano: Santo, santo, santo il Signore Sabaoth; tutta la creazione è piena della sua gloria".

Sia il testo greco che la traduzione inglese di John B. Lightfoot risulta con la parola Sabaoth in questo punto. Idem dicasi per le traduzioni che riportano regolarmente e puntualmente la traslitterazione Sabaoth, di Charles H. Hoole e di Roberts-Donaldson.

Che io sappia il testo greco di 1Clem. ci risulta conservato nel Codice Alessandrino (V sec.) e nel Codice Gerosolimitano/Constantinopolitano (1056 E.V.). Nonchè sarebbe assai citato da Clemente Alessandrino nella sua Stromata.
Non so gli altri testi, ma nel Codice Alessandrino [se aprite il link vi spunta proprio la pagina dei cap.XXXIII-XXXV di 1Clem.] risulta proprio Sabaoth (anzi ςαβαωθ per come lo vedo io, tra la 6° e la 7° riga della colonna a destra, in consueto stile koinè).


CITAZIONE
E sulle 60 (mi pare) volte che la LXX affronta Sabaoth quasi sempre lo lascia non tradotto

YHWH Sabaoth dovrebbe comparire 270 volte nel TM dunque come minimo 270 volte credo che la LXX ci abbia avuto a che fare....
Se invece contiamo la sola parola Sabaoth non accompagnata al nome proprio di Dio la lista sale a 485 ricorrenze....

Saluti

Edited by Lucifero ~Sapere Aude~ - 4/9/2011, 05:03
 
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PAS60
view post Posted on 4/9/2011, 13:24     +1   -1




CITAZIONE (Teodoro Studita @ 3/9/2011, 23:41) 
CITAZIONE
Inoltre il motivo di Paolo è lo stesso di Giacomo e di quelli della LXX?

Il caso di Gc è diverso. Non è una citazione così esplicita come quella di Paolo. Gc sta citando un titolo come noi citiamo un proverbio. Lo fa perché è un giudeo-cristiano (o forse proprio un giudeo!), quindi non in relazione al suo uditorio (che conosceva il titolo come tale) ma in relazione alla sua estrazione culturale di marca giudea. Poi parlando di stragi ci sta anche bene :)

Quanto a "quelli della LXX", la domanda è mal posta. La LXX non esiste, è un'astrazione. Esistono diversi libri tradotti in modo diverso da traduttori diversi. E sulle 60 (mi pare) volte che la LXX affronta Sabaoth quasi sempre lo lascia non tradotto, per i motivi che ho già illustrato. Solo una minoranza traduce con "onnipotente" o "(delle) potenze".

Scusami Teodoro,
che vuoi pecisamente dire nell'espressione in parentesi che ho posto in grassetto? In che senso Giacomo era proprio un giudeo?

Grazie.
Ciao a tutti da Pasquale.
 
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view post Posted on 4/9/2011, 13:27     +1   -1
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Colpa della mia fretta, non ho visto un punto e virgola sulla concordanza: in effetti 1Clem 34,6 non traduce ma si limita anch'esso a traslitterare. Questo in effetti semplifica la ricostruzione avvalorando l'idea che già dalla tarda età ellenistica Σαβαώθ costituisse un titolo la cui origine si perdeva nella notte dei tempi. Posso aggiungere perché il lessico mi rimandava a παντοκράτωρ. Poiché 1Clem sta citando Is 6,3 in quel preciso contesto dossologico, in cui le schiere angeliche intonano il sanctus, l'idea dominante è quella della sovranità assoluta di Dio, donde il facile slittamento semantico Κύριος Σαβαώθ -> Κύριος παντοκράτωρ.

Lasciando stare il "consueto stile koinè" (??), Lucifero ha ragione, ed è bene puntualizzarlo anche se non cambia minimamente la sostanza del discorso che abbiamo fatto.

Relativamente alle 60 (circa) volte, sono quelle della locuzione Κύριος Σαβαώθ nei LXX.

Per chi volesse altri riferimenti :

Biblisch-historisches Handwörterbuch, Göttingen 1962-1966, III, 2205
Bibel-Lexicon, von H.Haag, 1968, 684
Theologische Begriffslexikon zum NT, Wuppertal 1977, II, 498-507

CITAZIONE (PAS60 @ 4/9/2011, 14:24) 
In che senso Giacomo era proprio un giudeo?

Riferimento implicito alla teoria (tuttora abbastanza in auge) che Gc sia, come ad es. didachè, uno scritto giudeo riciclato e "cristianizzato".

 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 4/9/2011, 15:10     +1   -1




CITAZIONE
Lasciando stare il "consueto stile koinè" (??),

Perchè, A non è scritto in greco Koinè?
la parola stile era solo per indicare alcune cose caratteristiche di questo dialetto, come per esempio l'inflessione linguistica della parola ςαβαωθ che nelle edizioni critiche viene normalizzato in σαβαώθ.
Sempre puntiglioso sei.....

CITAZIONE
Riferimento implicito alla teoria (tuttora abbastanza in auge) che Gc sia, come ad es. didachè, uno scritto giudeo riciclato e "cristianizzato".

Cosa si intende con le parole riciclato e cristianizzato? Che tutti i riferimenti prettamente ed esclusivamente cristiani di Gcm (e la didachè) sarebbero interpolazioni successive al testo originale non pervenuteci?
CITAZIONE
ed è bene puntualizzarlo anche se non cambia minimamente la sostanza del discorso che abbiamo fatto.

Ma veramente si, il fatto che abbiamo appurato ora che nessuno scritto neotestamentario o subapostolico rende Sabaoth con Pantocrator, non ci permette di dire con sicurezza che con quel senso era intesa la parola da questi autori. Il fatto che solo (alcuni) della LXX lo capiscano con quel senso*, non ci dice nulla di come lo avessero inteso, Giacomo, Paolo o Clemente, proprio per via dello slittamente semantico che ha avuto la parola a seconda delle epoche, dei generi letterari e della comprensione eterogenea degli autori che l'hanno utilizzata. Senza contare che, in tutti i casi, stiamo parlando di citazioni più o meno esplicite dal ProtoIsaia dove Sabaoth ha un significato inequivocabilmente e specificatamente bellico "Il Signore degli eserciti passa in rassegna un esercito di guerra (Is13:6) in un contesto profetico a dir poco catastrofico, proprio analogo a quello menzionato da Giacomo. La parola "onnipotente" è troppo vaga e generica dove questa parola viene impiegata in un clima senza dubbio militare e guerresco.


____________________________________________________________________
*[teniamo conto inoltre che quella dei LXX non solo è una traduzione piuttosto "libera", ma che potrebbero anche aver tradotto da mss con varianti testuali diverse da Sabaoth dal nostro TM]

Saluti

Edited by Lucifero ~Sapere Aude~ - 4/9/2011, 16:31
 
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view post Posted on 4/9/2011, 15:33     +1   -1
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CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 4/9/2011, 16:10) 
Perchè, A non è scritto in greco Koinè?
la parola stile era solo per indicare alcune cose caratteristiche di questo dialetto, come per esempio l'inflessione linguistica della parola ςαβαωθ che nelle edizioni critiche viene normalizzato in σαβαώθ.
Sempre puntiglioso sei.....

Non si tratta di essere puntigliosi, ma di essere sensati, e ciò che scrivi non ha senso.
Dal punto di vista linguistico, certamente il cd.Codice Alessandrino è scritto nel greco detto koinè, per il banale motivo che i testi che riporta sono in quel greco. Ma tu non ti stai riferendo alla lingua bensì alla paleografia, altrimenti non avrebbe senso scrivere ςαβαωθ che, per inciso, è un nonsenso. Questo perché hai interpretato un sigma lunato (la forma del tutto normale per l maiuscole onciali come A) come una forma linguisticamente diversa da σαβαώθ, ciò che non è. Lì c'è scritto σαβαώθ, senza bisogno di normalizzare nulla.

CITAZIONE
Cosa si intende con le parole riciclato e cristianizzato? Che tutti i riferimenti prettamente ed esclusivamente cristiani di Gcm (e la didachè) sarebbero interpolazioni successive al testo originale non pervenuteci?

Tutti? I 2 (due!) Cristo, ad esempio? È un'ipotesi tutt'altro che peregrina quella dell'interpolazione cristiana.
 
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Lucifero ~Sapere Aude~
view post Posted on 4/9/2011, 18:22     +1   -1




CITAZIONE
ma di essere sensati, e ciò che scrivi non ha senso.

Va bene, chiedo scusa per la mia imprecisione e grossolaneria.

CITAZIONE
Tutti? I 2 (due!) Cristo, ad esempio? È un'ipotesi tutt'altro che peregrina quella dell'interpolazione cristiana.

Scusa, continuo l'OT proprio per chiuderlo qua, perchè mi interessa molto l'argomento : hai qualche riferimento bibliografico da dare, verso chi sostiene l'origine completamente giudaica di Giacomo, la Didachè od altri testi protocristiani? Grazie


Saluti
 
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Hard-Rain
view post Posted on 4/9/2011, 19:47     +1   -1




koinè non si riferisce a caratteristiche paleografiche (cioè allo stile di scrittura di un codice o papiro) bensì al greco "comune" del periodo ellenistico e romano, cioè al modo di scrivere (sia da un punto di vista morfologico che sintattico e stilistico) degli autori grosso modo da Aristotele fino all'inizio dell'era bizantina.
 
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view post Posted on 5/9/2011, 15:02     +1   -1
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QUOTE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 4/9/2011, 19:22) 
Scusa, continuo l'OT proprio per chiuderlo qua, perchè mi interessa molto l'argomento : hai qualche riferimento bibliografico da dare, verso chi sostiene l'origine completamente giudaica di Giacomo, la Didachè od altri testi protocristiani? Grazie


Saluti

E' proprio OT ! Per Giacomo non ho riferimenti, ma se l'autore fosse il capo della chiesa di Gerusalemme sarebbe interessante chiedersi in base a quali presupposti possa essere stato lapidato ^_^
Per un approfondimento relativo all'epistola, ai suoi contenuti ad al suo milieu, ho trovato tra i miei titoli un testo che reputo valido: B. Chilton, C. A. Evans, "James the Just and Christian Origins", Brill Academic Publishers, 1999.

Per la Didaché, puoi fare riferimento ad esempio: "J.A. Draper: "The Didache in Modern Research", Brill - Leiden, 1996".
In particolare (op. cit., pag. 74-75) <<the Didache is a composite work, which has evolved over a considerable period, from its beginning as a Jewish catechetical work, which was taken up and developed by the Church into a manual of Church life and order. The text was repeatedly modified in line with changes in the practice of the communities which used it. Thus the core of 1 - 6 is Jewish and pre-Christian (ca. 100 B.C.E. to 50 C.E.) and the work as a whole had probably received its present form by the end of the first century C.E.>>

Lo trovi anche su Google libri.

Ciao,
Talità

Edited by Talità kum - 5/9/2011, 16:54
 
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