Ringrazio entrambi per le cortesi e gentilissime risposte.
CITAZIONE
Mi chiedo come sia possibile affermare Orosio non utilizza Tacito come fonte diretta per scrivere la sua opera; cercare di stabilirne il perché sarebbe una impresa ardua e improba, che peraltro ci costringerebbe ad avanzare congetture e ipotesi non suffragate da alcun elemento che non sia meramente congetturale, aggiungendo però subito dopo "Per cercare di ricostruire i motivi dobbiamo necessariamente fare riferimento ai soli dati certi che abbiamo a disposizione".
Rispondo subito come sia possibile: ottimismo. Sono giovane, ho 17 anni, sono ottimista, non riesco ad accettare che qualcosa sia e debba rimanere oscuro. Ancora non ho la laurea, ancora devo imparare, e imparerò molto; confido nelle capacità umane, ma non sono un genio, sono solo appasionatamente curioso. Stay Hungry, Stay Foolish.
CITAZIONE
Quindi è vano ogni tentativo di ragionare
Vano non credo. Avventato.
CITAZIONE
Potrebbe non essere stato utilizzato come fonte per le più svariate ragioni, senza che comunque si possa avere riscontro alcuno, quindi proseguire su questo filone porterebbe a una discussione completamente inutile, visto che dovremmo ragionare solo per ipotesi senza nessuna possibilità di conferma.
Credo sia comunque possibile muovere congetture e stabilire la migliore, o almeno la più probabile.
CITAZIONE
Se giustamente riconosci che il tuo discorso è altamente ipotetico (leggi pure: basato sul più assoluto nulla, dal momento che non abbiamo alcun dato) quando affermi "Immaginiamo l'incredibile sorpresa di cui sarebbe stato soggetto Orosio nel leggere in Tacito le fasi del sanguinoso martirio: lo avrebbe immediatamente inserito nella sua cronaca", allora capirai bene quanto questo tuo post sia assolutamente inutile, nonchè privo di quei requisiti di scientificità ai quali vorresti fare riferimento.
Certo che lo riconosco, stiamo lavorando su ipotesi. La storia tutta è una ipotesi. È semplicemente ritenuta come vera l'ipotesi migliore, o almeno creduta tale. Per lo meno, questa è la mia opinione. Affermando la frase da te evidenziata in corsivo, ho solamente cercato di ragionare. In tempo reale, certo. Cercavo di immaginare, immedesimarsi in Orosio, sincronizzare i due emisferi del cervello.
Cerchiamo di ragionare. Era un incitamento a me stesso =)
CITAZIONE
Temo che con una delle tue affermazioni finali mostri veramente dove tu voglia andare a parare: Tutto questo sempre ammesso che la relazione di Tacito sulla persecuzione sia originale.
Non posso negarlo. Per quanto posso, utilizzo la mente; finché avrò cognizione, mi porrò domande; è la mia natura, non posso cambiarmi. Nutro, com'è giusto che sia, un certo sospetto nel capitolo 15.44. Mi faccio domande, cerco di darmi risposte. Raggiunti i miei limiti, cerco di espandere la mia mente, chiedo a persone più qualificate, competenti; due menti sono meglio di una, e se tra esse c'è concordia e sincerità nasce il miracolo: l'ispirazione. Il confronto è necessario per migliorare se stessi. D'altra parte, non posso fare a meno di domandarmi: un martirio di tale portata, perché non viene ricordato da nessun altro storico dell'epoca? ché pure viene ampiamente trattato da autori precisi e minuziosi quali Svetonio, Cassio Dione, pseudo Seneca, Eutropio... Un martirio di tale portata, perché non è conosciuto da nessuno dei primi autori ecclesiastici, quali Giustino Martire, Teofilo di Antiochia, Melito di Sardi, Ireneo di Lione, Clemente di Alessandria, Tertulliano, Ippolito, Origene, Metodio o Lattanzio?
Perché Origene nel
Contra Celsum cita un passo delle
Antichità Giudaiche per certificare l'esistenza di Giovanni Battista, sebbene Celso accetti la storicità di questo personaggio e non la metta in discussione (Contra Celsum, 1.47) - e dunque non vi erano motivi per cui a quei tempi la storicità di Giovanni Battista dovesse essere messa in discussione -, ma non cita il passo degli Annales 15.44 - o il
Testimonium - per certificare anche l'esistenza di Gesù?
Perché, secondo la narrazione di Tacito, Nerone aspettò anni per far tacere le dicerie sul suo conto e incolpare i Cristiani, invece di intraprendere subito - come sarebbe stato più naturale - le loro persecuzioni per deviare i sospetti?
Come è possibile credere che i Cristiani fossero utilizzati come
"illuminazione notturna"?!?
Perché Giuseppe Flavio che in un periodo databile tra il 63 e la fine del 65 era a Roma non racconta dell'incendio e del martirio nella sua
vita? E perché, nonostante fu testimone del grande martirio, in
Guerra e
Antichità non fa neppure un cenno ai Cristiani e non li annovera tra le quattro correnti religiose ebraiche? Perché se - com'è probabile - nel 64 i Cristiani non erano ancora visti come un gruppo religioso a sé stante, ma erano confusi - ancora al tempo di Svetonio! (cfr.
Claudio 25.4) - con gli ebrei, non fu ucciso pure lo stesso Giuseppe Flavio e i sacerdoti che era andato a liberare, nel caso fosse davvero successo il martirio, ma anzi viene onorato con regali da Poppea e gli viene concessa la liberazione dei prigionieri?
E ancora: in HEc. VIII, 6.6 Eusebio riporta l’episodio di un incendio, avvenuto sotto Domiziano e sviluppatosi nel palazzo imperiale di Nicomedia, di cui furono accusati i Cristiani, i quali furono parte trucidati con la spada, parte bruciati sul rogo. Il vescovo cristiano riporta dunque un episodio incredibilmente simile a quello narrato da Tacito, ma di indubbia rilevanza minore, a cui dedica un intero paragrafo del suo libro; tuttavia, nonostante fosse suo diretto interesse, non riporta nemmeno una parola dell’incendio di Roma di cui furono accusati i Cristiani, sebbene avesse letto gli Annali di Tacito e riporti altre persecuzioni – probabilmente inventate – avvenute sotto lo stesso imperatore.Chiedo scusa, perdono, odiatemi pure se volete, ma non posso esimermi dal pormi interrogativi.
Ubi dubium, ibi libertas.
CITAZIONE
il problema è già stato affrontato, discusso e risolto con un certo grado di probabilità.
Il problema non può dirsi definitivamente chiuso finché ogni campana non cesserà di suonare.
CITAZIONE
Un tentativo che si potrebbe fare è il seguente: prendere Tacito e vedere se la divisione in libri ricalca l'antica divisione dei supporti (cioè dei rotoli, perché di certo Tacito eran ai tempi di Orosio ancora in rotolo e non in codice); poi vedere dove Orosio smette di citare Tacito e poi dove riprende e vedere se il "buco" per caso coincide con uno o più rotoli. Il che potrebbe essere una (debolissima) ipotesi sulla mancanza del "pezzo" di fonte in questione.
Questo era il mio intento, ma non so se ho la capacità di riuscirci da solo, considerato anche che la mia copia delle
Storie di Orosio risale al lontano 1849.
Non credo comunque che basti per risolvere la questione.
Un caro saluto
Edited by Beliél - 4/8/2015, 16:29