Studi sul Cristianesimo Primitivo

Clemente I e la fenice

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Hard-Rain
view post Posted on 4/1/2012, 15:05 by: Hard-Rain     +1   -1




Giobbe 29,18
La LXX in Giobbe 29,18 ha ωσπερ στελεχος φοινικος, dove στελεχος significa "tronco", "ceppo", "fusto" mentre invece φοινικος è il genitivo singolare di φοινιξ che denota varie cose: (i) una palma da datteri; (ii) porpora; (ii) cetra fenicia (strumento musicale); (ii) la fenice (uccello mitologico); (iii) la fenice come tipo di pesce; (iv) aggettivo che significa "fenicio, della Fenicia" o anche "cartaginese"; (iv) nome proprio di persona (in italiano si traduce con Fenicio). Esistono poi anche altri traducenti minori (ad esempio un particolare tipo di bendaggio). Data la presenza di στελεχος mi pare che la LXX in Giobbe 29,18 si riferisca a un "tronco di palma" che cresce e si sviluppa "per molto tempo" (πολυν χρονον), più che alla "fenice" intesa come uccello mitologico. Cfr. Es. 15,27 (LXX) e altri passaggi della versione greca.

Tertulliano
Il mito della fenice è raccontato dalle fonti classiche, in particolare da Erodoto (II, 73) e da Plinio il vecchio (Nat. Hist. X, 2). Tra gli autori cristiani ne fece uso anche Tertulliano (De Resurr., cap. 13), con una interpretazione simile a quella di Clemente di Roma. Tertulliano, in questo passaggio, a un certo punto cita il salmo 92,12 (91, credo, nella numerazione cattolica) e interpreta il verso "il giusto fiorirà come la palma" come se si riferisse alla fenice. Infatti il testo greco del salmo ha proprio δίκαιος ὡς φοίνιξ ἀνθήσει, ma φοίνιξ, come ho detto sopra, in greco può riferirsi sia alla fenice come uccello mitologico, sia a una palma da datteri e in effetti il salmo 92, subito dopo, parla del "cedro del libano" (η κεδρος η εν τῳ Λιβανῳ) e il contesto è tutto una metafora basata su piante, crescite e fioriture. Forse Tertulliano, che scriveva in latino, aveva poca dimestichezza con l'ebraico o il greco, oppure, molto probabilmente, non aveva letto o non ricordava l'intero contesto del salmo per cui il suo riferimento scritturale mi sembra alquanto vano.

Origene
Origene nel contra celsum libro IV, cap. XCVIII accenna alla fenice, in polemica con Celso, ma senza mettere il tutto in relazione con la risurrezione, peraltro pone anche qualche dubbio che questo uccello veramente risorga dopo tanti anni (ἐάνπερ ᾖ ἀληθές, cioè "qualora sia vero", "se è davvero così"):

But further, Celsus, as still contending for the piety of the irrational creation, quotes the instance of the Arabian bird the phoenix (τὸ ἀράβιον ζῷον, τὸν φοίνικα), which after many years repairs to Egypt (διὰ πολλῶν ἐτῶν), and bears thither its parent, when dead and buried in a ball of myrrh, and deposits its body in the Temple of the Sun. Now this story is indeed recorded, and, if it be true (ἐάνπερ ᾖ ἀληθές), it is possible that it may occur in consequence of some provision of nature; divine providence freely displaying to human beings, by the differences which exist among living things, the variety of constitution which prevails in the world, and which extends even to birds, and in harmony with which He has brought into existence one creature, the only one of its kind, in order that by it men may be led to admire, not the creature, but Him who created it.

Costituzioni degli Apostoli
Nel cap. VII delle costituzioni degli Apostoli abbiamo riferimenti alla fenice e alla resurrezione: la datazione di questa raccolta è incerta e probabilmente varia a seconda dei vari capitoli, generalmente si ritiene che sia stata composta tra il III e IV secolo d.C.

Edited by Hard-Rain - 5/1/2012, 15:07
 
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