Studi sul Cristianesimo Primitivo

Mauro Pesce: Gesu' non fondo' il cristianesimo, discontinuita' tra il maestro e la Chiesa

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negazionista
view post Posted on 19/1/2012, 15:27 by: negazionista     +1   -1




Forte delle argomentazioni di ELiah Six, supportato dalle parole riportate del Weiss, il cui pensiero a questo punto mi e' sufficiente :) , non solo riesco a porre la domanda nel settore giusto, ossia nella sezione teologia, ma riepilogo i punti di maggior interesse in modo piu' sistematico:

chi per un modo:

QUOTE
Reputo una pretesa teologica massimalista e non necessaria (oltre che non sostenibile) quella secondo cui tutti i grandi sviluppi avvenuti nelle chiese del primo secolo, debbano essere contenuti in nuce nel Gesù storico.

(che chiamo *)
chi per un altro

QUOTE
La storia è metodologicamente parlando atea. Dio non fa parte dei criteri presi in considerazione per la ricostruzione storica (questo non significa che la storia neghi l'esistenza di Dio,

e chi, studioso di alto livello, per un altro ancora:

QUOTE
Convinzione di Mauro Pesce che «la ricerca storica rigorosa non allontani dalla fede, ma non spinga neppure verso di essa»

siamo arrivati ad espungere dalla storia qualsiasi metodo che voglia far ricerca di prove apologetiche o contro/apologetiche.

Se si adotta la visione di Pesce per sommi capi, in particolare il punto suggerito da (*), allora ne deriva che il credente deve scommettere, se vuole nel contempo essere uno storico.

Quindi si deve imitare KIerkeggard. (a me sembrerebbe piu' logico Pascal).

Urge ora la consulenza di un filosofo per chiarire questi due punti:

e' legittimo muovere ad un KIerkegagrd l'accusa di essere fautore di una fede ''acerba'' e ''impraticabile'' , in quanto basata sul puro tema della scommessa, aut aut, testa o croce, 1 e 0, vero o falso? (senza la benche' minima ricerca di prove, assodato il dovere di uno storico, ossia di una persona razionale, di non ricercarle volontariamente nella sua professione)
Perche' da qualche parte in quetso forum ho letto che quella di Kierkeggard rappresenta una deriva - quindi nell'accezione negativa del termine - nella storia della filosofia, soprattutto quando questa ha per oggetto il confronto tra storia e teologia?


PS profitto per chiedere: qual e' la differenza tra Pascal e Kierkeggard? Io non la vedo. Dovessi scegliere tra i due, sarei piu' affascinato da Blaise (forse lo dico perche' mi sento piu' latino che nordico :) ). a me sembra che il filosofo danese abbia riproposto nel mondo protestante ed in chiave romantica quanto gia' fatto nel 600 dal giansenista Pascal.

grazie, ciao (ora Talita' Kum sa dove mettere il topic, ...non intendo il trash, ovviamente :) )
 
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92 replies since 17/1/2012, 12:57   3741 views
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