Studi sul Cristianesimo Primitivo

Sui martiri dei primi secoli

« Older   Newer »
  Share  
antvwala
view post Posted on 7/5/2012, 15:40     +1   -1




Non ne so nulla e quindi la mia domanda può essere sciocca. Tuttavia sforzandomi per leggere qualcosa sugli gnostici (poiché è un argomento la cui lettura richiede molto sforzo) mi sorge un dubbio: che la maggior parte dei martiri dei primi secoli, coloro che si immolavano con gioia nelle arene dell'Impero, fossero soprattutto gnostici e che a partire da Ireneo, ai cristiani "ortodossi" non dispiacesse molto la loro immolazione....
Se ho scritto una imbecillità, vi prego di perdonarmi...

Antvwala
 
Top
view post Posted on 7/5/2012, 17:13     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
2,341
Reputation:
+49

Status:


QUOTE (antvwala @ 7/5/2012, 16:40) 
Non ne so nulla e quindi la mia domanda può essere sciocca. Tuttavia sforzandomi per leggere qualcosa sugli gnostici (poiché è un argomento la cui lettura richiede molto sforzo) mi sorge un dubbio: che la maggior parte dei martiri dei primi secoli, coloro che si immolavano con gioia nelle arene dell'Impero, fossero soprattutto gnostici e che a partire da Ireneo, ai cristiani "ortodossi" non dispiacesse molto la loro immolazione....
Se ho scritto una imbecillità, vi prego di perdonarmi...

Antvwala

Diciamo che per affermare qualcosa bisognerebbe partire da dati storici. In questo caso, il fatto che "la maggior parte dei martiri dei primi secoli ... fossero soprattutto gnostici " sembra un'affermazione un pò gratuita, non mi risulta infatti che esistano statistiche in tal senso.
Soprattutto, non credo che gli aguzzini si preoccupassero troppo di distinguere tra cristiani proto-ortodossi e gnostici valentiniani quando c'era da organizzare un bello spettacolo :0003021.gif:

Ciao,
Talità
 
Web  Top
antvwala
view post Posted on 7/5/2012, 17:34     +1   -1




La mia non era un'affermazione, ma un dubbio. Certamente i romani non facevano troppe distinzioni quando si trattava di "organizzare un bello spettacolo" e allegramente univano ortodossi, gnostici ed ebrei.
Quello che mi dà da pensare sono alcune testimonianze storiche che accennano all'allegria o addirittura alla gioia con la quale costoro affrontavano i suplizi e questo mi pare coerente con il pensiero gnostico e la sua visione negativa del corpo-carcere dell'anima e positiva della morte-liberazione...
Il mio è solo un dubbio...

Antvwala
 
Top
view post Posted on 7/5/2012, 18:46     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
2,341
Reputation:
+49

Status:


QUOTE (antvwala @ 7/5/2012, 18:34) 
Quello che mi dà da pensare sono alcune testimonianze storiche che accennano all'allegria o addirittura alla gioia con la quale costoro affrontavano i suplizi e questo mi pare coerente con il pensiero gnostico e la sua visione negativa del corpo-carcere dell'anima e positiva della morte-liberazione...

Bisognerebbe capire a quali "testimonianze storiche" tu ti stia riferendo: cristiane (ad es. Ignazio di Antiochia) oppure pagane (ad es. Epitteto)?
Per quanto affrontare il supplizio del martirio possa essere coerente col pensiero gnostico, sappiamo che già i vangeli sinottici (quindi testi *non* gnostici del I sec.) prefigurano le persecuzioni nel nome di Gesù come qualcosa di gradito a Dio. Ad esempio nelle celebri Beatitudini. Nella versione di Luca 6: 22,23 vi troviamo:

<<beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti>>

Qui si fa riferimento a persecuzioni da parte dei gruppi giudaici ("allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti"), quindi non c'è un riferimento diretto alle persecuzioni romane e non siamo ancora nel periodo della grande eresia gnostica (II-IV secolo)

Abbiamo poi un'importante testimonianza diretta di un cristiano anti-gnostico (e anti-docetista in particolare), Ignazio di Antiochia, che all'inizio del II sec. venne condannato da Traiano ad bestias e condotto da Antiochia a Roma in un lungo viaggio durante il quale scrisse alcune lettere - nelle quali chiede espressamente di non voler essere salvato e patire a tutti i costi il supplizio finale, perché soltanto in questo modo potrà diventare vero discepolo e vero imitatore del suo Signore.

Ecco alcuni passi della lettera ai Romani (IV, 1 e ss.):
<<iv, 1 ... Lasciate che sia pasto delle belve per mezzo delle quali mi è possibile raggiungere Dio. Sono frumento di Dio e macinato dai denti delle fiere per diventare pane puro di Cristo. Piuttosto accarezzate le fiere perché diventino la mia tomba e nulla lascino del mio corpo ed io morto non pesi su nessuno. Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo. Pregate il Signore per me perché con quei mezzi sia vittima per Dio. ...
V, 1. ... Potessi gioire delle bestie per me preparate e m'auguro che mi si avventino subito. Le alletterò perché presto mi divorino e non succeda, come per alcuni, che intimorite non li toccarono. Se incerte non volessero, le costringerò. Perdonatemi, so quello che mi conviene. Ora incomincio ad essere un discepolo. Nulla di visibile e di invisibile abbia invidia perché io raggiungo Gesù Cristo. Il fuoco, la croce, le belve, le lacerazioni, gli strappi, le slogature delle ossa, le mutilazioni delle membra, il pestaggio di tutto il corpo, i malvagi tormenti del diavolo vengano su di me, perché voglio solo trovare Gesù Cristo.
VI, 1 ..VI,1. Nulla mi gioverebbero le lusinghe del mondo e tutti i regni di questo secolo. È bello per me morire in Gesù Cristo più che regnare sino ai confini della terra. Cerco quello che è morto per noi; voglio quello che è risorto per noi. Il mio rinascere è vicino.>>

Ciao,
Talità
 
Web  Top
antvwala
view post Posted on 7/5/2012, 19:03     +1   -1




Grazie, Talità.
Le citazioni che fai sono chiare e rispondono alla mia domanda.
Non mi piace il termine di "eresia" gnostica, in quanto ormai il termine "eresia" ha assunto un significato negativo che non aveva originariamente, e presuppone l'errore.
Mi pare, tuttavia, che il pensiero gnostico fosse proprio del I secolo: legato proprio all'origine dei gruppi cristiani.
In autori antichi - ma al momento non ricordo quali, ma romani e pagani - avevo avuto occasione di leggere la loro meraviglia per il fatto che i martiri affrontassero i supplizi con allegria. Non era tanto il fatto che preferissero la morte all'abiura, ma il fatto che una morte atroce desse loro allegria! E' difficile comprendere questo atteggiamento: ma, se non ho frainteso, è abbastanza proprio del pensiero gnostico.

Antvwala
 
Top
view post Posted on 7/5/2012, 19:35     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
2,341
Reputation:
+49

Status:


QUOTE (antvwala @ 7/5/2012, 20:03) 
Non mi piace il termine di "eresia" gnostica, in quanto ormai il termine "eresia" ha assunto un significato negativo che non aveva originariamente, e presuppone l'errore.

Mah, a me sembra che assunse significato "spregiativo" già nel I sec. CE sia in ambito cristiano (Paolo di Tarso) che rabbinico (i minim).

QUOTE
Mi pare, tuttavia, che il pensiero gnostico fosse proprio del I secolo: legato proprio all'origine dei gruppi cristiani.

Qui entriamo nella difficoltà di definire "pensiero gnostico", il suo rapporto col cristianesimo nascente, le relative datazioni, descrizioni, etc. Ne abbiamo già parlato.
In ogni caso, può ben darsi che tali gruppi esistessero nel I secolo (benché non ne abbiamo testimonianza diretta), a me interessava sottolineare che i testi del NT sono del I secolo, non sono gnostici, e tuttavia indicano la sofferenza nel nome di Gesù e della giustizia come una beatitudine, da affrontare perdonando l'aguzzino.

QUOTE
In autori antichi - ma al momento non ricordo quali, ma romani e pagani - avevo avuto occasione di leggere la loro meraviglia per il fatto che i martiri affrontassero i supplizi con allegria. Non era tanto il fatto che preferissero la morte all'abiura, ma il fatto che una morte atroce desse loro allegria! E' difficile comprendere questo atteggiamento: ma, se non ho frainteso, è abbastanza proprio del pensiero gnostico.

Non conosco testi gnostici nei quali si descriva la morte violenta con allegria, e spesso è difficile ponderare certe testimonianze (sia pagane che cristiane) senza considerarne la storicità ed eventuali connotati polemici, canzonatori, oppure mitologici.
Esistono tradizioni riguardo a certi martiri, come ad esempio quella riportata da Sant'Ambrogio sul martirio di San Lorenzo, che lo descrive così:

<<nel nostro caso nessun desiderio spingeva san Lorenzo se non quello d'immolarsi per il Signore. E anch'egli, tre giorni dopo, mentre, beffato il tiranno, veniva bruciato su una graticola: "Questa parte è cotta, disse, volta e mangia". Così con la sua forza d'animo vinceva l'ardore del fuoco >> (Sant'Ambrogio, De Officiis Ministrorum, Libri Tres, Milano, Biblioteca Ambrosiana, Città Nuova Editrice, Roma, 1977, pp. 148-151.)

La battuta di San Lorenzo in effetti è divertente, e non si tratta di uno gnostico. In verità credo la storicità dell'evento andrebbe correttamente ponderata... ^_^

Ciao,
Talità
 
Web  Top
antvwala
view post Posted on 7/5/2012, 20:09     +1   -1




C'è chi considera Paolo esponente del pensiero gnostico ed anche il VdG è visto per alcune sue parti prossimo agli gnostici. Circa il VdT vedo che la data di redazione è molto controversa, ma più Autori lo danno come precedente ai Canonici e, insieme all'ipotetico vangelo Q, fonte per quelli...

Resta il fatto sostanziale: l'accettazione "gioiosa" del supplizio da parte dei primi martiri, che è cosa differente dal sopportare la morte pur di non abiurare. E' un fatto per certi versi misterioso, che va contro l'istinto di conservazione e che evbidenzia un pensiero mistico, degno di grande rispetto, ma che ai nostri occhi appare incomprensibile (il che non significa folle).


Antvwala
 
Top
view post Posted on 7/5/2012, 21:52     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Member
Posts:
1,826
Reputation:
+7

Status:


Non vedo che bisogno ci sia di un influsso gnostico.
Ignazio di Antiochia, il re del realismo dell'incarnazione, e dunque anti-gnostico, parla con gioia del suo martirio.
Semplicemente, se credi che dopo la morte abbraccerai l'unico scopo della tua vita, cioè Cristo stesso, un certo entusiasmo può facilmente spiegarsi.
Le cronache medievali dell'epoca delle crociate ad esempio sono piene di frati francescani esaltati che, dopo una vita dedicata alla preghiera, andavano di proposito in terra islamica a predicare bestemmiando Maometto, desiderosi di farsi martirizzare.
Il fanatismo è del tutto trasversale alle religioni e ai periodi storici, e non richiede alcuna concezione negativa della corporeità. Tra l'altro, quest'ultima non è prerogativa degli gnostici. Un cristiano con influenze platoniche ad esempio mostrerebbe lo stesso schema di disprezzo del corpo (che comunque, lo ripeto, non è necessariamente presente in chi cerchi il martirio).

Ad maiora
 
Top
antvwala
view post Posted on 7/5/2012, 21:54     +1   -1




OK. Grazie!
 
Top
Lorenzo M
view post Posted on 11/9/2016, 09:19     +1   -1




Se non erro (e lasciatemelo ripetere, se non erro) Ehrman (Cristianesimi Perduti, ed. Carocci, P. 151 e ss.) afferma che gli gnostici avevano una tendenza a non accettare il martirio, e cita anche un testo della biblioteca di Nag Hammadi che pare confermare le sue idee. Ho il libro sotto mano, però non trovo l'esatta pagina: qualcuno mi sa aiutare?
 
Top
parolaeverbo
view post Posted on 11/9/2016, 12:37     +1   -1




Aggiungerei:
Gv 11, 25-26 Io sono la resurrezione e vita, chi crede in me , anche se muore vivrà, chiunque vive e crede in me non morrà in eterno
 
Top
Lorenzo M
view post Posted on 11/9/2016, 13:24     +1   -1




CITAZIONE (parolaeverbo @ 11/9/2016, 13:37) 
Aggiungerei:
Gv 11, 25-26 Io sono la resurrezione e vita, chi crede in me , anche se muore vivrà, chiunque vive e crede in me non morrà in eterno

Credo che l'argomento centrale del post sia focalizzato su come gli gnostici vedessero il martirio, e come la loro prospettiva sul martirio sia stata recepita all'interno degli ambienti ortodossi. Comunque, quella frase di Giovanni mi piace molto.
 
Top
11 replies since 7/5/2012, 15:40   827 views
  Share