ROM€ON è la forma in cui appare il genitivo plurale nell'epoca e quindi non va considerato come un errore.
La croce appare abbastanza presto, sebbene preceduta dal cristogramma, presente già in monete tardocostantiniane, come in questo esempio del 334 della zecca di Arles (ma vi sono esempi che lo precedono di qualche anno), dove il cristogramma è posto nel rovescio, tra le due stelle (che rappresentano le due Rome, la vecchia e la nuova):
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ImageShack.usA partire dal V secolo, la croce rappresenta un rovescio che diventa sempre più frequente, sino a dominarne la seconda metà.
Comprendere da dove viene l'immagine del volto di Cristo sulla moneta, non è una curiosità numismatica, ma apre un tema ben più significativo: da dove giungono le prime immagini del volto di Gesú? Qual'è la loro fonte?
El Mandylion si ritiene essere del IV secolo. Conservato a Edessa, scomparve nel 609 durante la conquista sassanide e fu riacquistata dai bizantini nel 944. Spesso si sostiene che l'immagine gesuana presente nel solido di Giustiniano II (685-695) sua quella del Mandylion. Tuttavia questo volto appare con iconografie che non sono costanti e, quindi, di volta in volte corrisponde a fonti diverse (difficile immaginare che questo sembiante venisse lasciato alla fantasia dell'incisore).
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ImageShack.usDa notare che solo nel terzo esempio il taglio della barba e dei capelli corrisponde alla "moda" bizantina del tempo, mentre nei due primi esempi è, per così dire, più "moderna".
E' ovvio che in un'epoca di grande misticismo, raffigurare il volto di Gesú era un'impresa molto ardua (dal punto di vista teologico) e quindi dietro la decisione di raffigurarlo su una moneta, lo strumento che più di ogni altro veicolava un messaggio o un'immagine, dovette esserci una discussione molto significativa.
Domandarsi quando appare il volto di Cristo sulla moneta equivale, dunque, a interrogarsi sulle prime fonti dell'iconografia gesuana...
Antvwala