Studi sul Cristianesimo Primitivo

Gesù l'ebreo e... Cristo l'ebreo?

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view post Posted on 11/6/2012, 13:19     +1   -1
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<<che il Gesù storico fosse un ebreo, che i suoi seguaci fossero ebrei, e che i Vangeli e le lettere scritte dall'apostolo Paolo sono scritti ebraici, saldamente incorporati nell’ebrasimo del I secolo dC, tutto questo è diventato quasi un luogo comune. Dopo lunghe e amare battaglie, questo fatto si è affermato non solo tra gli storici dell'antico giudaismo, ma anche presso la vecchia influente scuola di studiosi neotestamentari che cercarono di relegare il nuovo messaggio del NT in un contesto meno ebraico è più ellenistico. Nei fatti, il pendolo è oscillato lontano nella direzione opposta [...]>>

L’articolo di completo (in inglese) di Peter Schäfer, si trova qui:
http://www.tnr.com/print/article/103373/bo...-christ-boyarin

Si tratta di una recensione critica dello stesso Schäfer (che attualmente ricopre il ruolo di Perelman Professor of Jewish Studies alla Princeton University) all’ultimo libro di D. Boyarin, “The Jewish Gospels: The Story of the Jewish Christ”, recensione che diventa lo spunto per ascoltare un’autorevole voce nel campo degli studi storici sul giudaismo antico.
Anche Boyarin rappresenta una voce autorevole, e nel libro in questione sposta il fuoco dell’indagine storica da “Gesù ebreo” a.... “Cristo ebreo”, sottolineando come certi aspetti della cristologia trovino fondamento nel variegato mondo del giudaismo del II secondo tempio.
Sia Boyarin che Schäfer concordano su questo punto, e anzi Schäfer muove la propria critica a Boyarin rimarcandone proprio la scarsa originalità (oltre ad altri punti più specifici che l’articolo approfondisce).

Schäfer rimarca l’analogia nello sviluppo del cristianesimo e dell’ebraismo, laddove il sia il rabbinismo che il cristianesimo – nel plasmare la propria idenittà religiosa - ad un certo punto hanno introdotto lo spartiacque tra ortodossia ed eresia, sopraffacendo le correnti “eretiche” e rendendo quindi difficile lo studio del I sec. dell’era cristiana – quando cioè i primi cristiani rappresentavano una setta giudaica tra le tante.
Ad esempio, l’idea “binitaria” delle due potenze nel cielo – che fornirebbe adeguati presupposti concettuali alla teologia cristiana - era argomento di discussione all’interno del giudaismo, ma nel tempo è stato cancellato dal “mainstream Judaism” (così come certi “cristianesimi perduti” sono stati osteggiati e di fatto cancellati dall’ortodossia cristiana).

Schäfer cita al riguardo qualche interessante lavoro, non ultimo quello di Martin Hengel (The Son of God: The Origin of Christology and the History of Jewish-Hellenistic Religion), e in generale consiglio la lettura del breve articolo per approfondimenti.

L’autore conclude affermando:
<< non dobbiamo dimenticare una complicazione, o ironia, successiva: alcune di queste idee “eretiche”, soppresse dal giudaismo talmudico, sarebbero tornate indietro ancora più vigorosamente in quella che viene comunemente chiamata Kabbalah.>>

Personalmente, mi ha sempre affascinato lo studio dell’origine della cristologia – e in particolare l’approfondimento di quelli che potevano essere (1) gli aspetti teologici strettamente legati al mondo giudaico, (2) gli aspetti che potevano rappresentare un loro sviluppo, e (3) gli aspetti radicalmente nuovi.

Nota: non è mia intenzione qui giudicare le idee o i giudizi personali degli storici summenzionati. So che Boyarin è stato attaccato piuttosto duramente per vicende che nulla hanno a che fare con la ricerca storica, ed alle quali non sono assolutamente interessato (né trovano posto a sedere su questo forum). Ogni commento in tale direzione porterà alla cancellazione immediata del post

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lino85
view post Posted on 12/6/2012, 21:25     +1   -1




Di tali tematiche ne avevamo già accennato anche qui:

https://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=61434891

in cui Garbini mostrava come certe concezioni della divinità che nel cristianesimo vennero sistematizzate nei vari concili formulando mediante concetti della lingua e cultura greca i dogmi trinitari e cristologici erano già presenti in forme di giudaismo precedenti a Gesù, interessante anche la tua segnalazione di Alan F. Segal sulla credenza nelle "due potenze divine in cielo".

A questo punto sarebbe interessante quanto gli studiosi dei giudaismi del secondo tempio abbiano indagato approfonditamente sulle forme di "cristologia (o meglio messiologia) prima di Gesù", sempre ricordando che a quel tempo nell'ambiente giudaico non solo non esisteva ancora tra i vari movimenti giudaici (compresi in essi i primi seguaci di Gesù e, a seguito della sua morte, del messaggio cristiano) una dicotomia netta ortodossia-eresia, nè tanto meno esisteva una divisione tra le culture giudaica ed ellenistica (oltre a ricordare il logos di Giovanni, si pensi solo a Filone di Alessandria, che interpreta le scritture ebraiche usando tranquillamente concetti della filosofia greca-ellenistica, senza ritenerli affatto che essi siano concetti umani pagani che in quanto tali contaminino la rivelazione divina).

Ciao.
 
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view post Posted on 14/6/2012, 11:41     +1   -1
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QUOTE (lino85 @ 12/6/2012, 22:25) 
A questo punto sarebbe interessante quanto gli studiosi dei giudaismi del secondo tempio abbiano indagato approfonditamente sulle forme di "cristologia (o meglio messiologia) prima di Gesù"

Immagino che per "messiologia" tu intenda "messianologia", ma non capisco perché tu affermi che messianologia in questo caso sia "meglio" (nel senso di "più appropriato") di cristologia. Il riferimento alle "due potenze in cielo", a Filone, alle tradizioni sapienziali (e il thread su Garbini) non contemplano necessariamente aspetti messianici.

In questo caso mi premeva rimarcare l'opinione di uno (anzi, due) importanti studiosi ebraici.

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lino85
view post Posted on 14/6/2012, 12:39     +1   -1




CITAZIONE (Talità kum @ 14/6/2012, 12:41) 
non capisco perché tu affermi che messianologia in questo caso sia "meglio" (nel senso di "più appropriato") di cristologia.

Semplicemente perchè di solito penso che sia spontaneo associare al termine "cristologia" esclusivamente i sistemi di credenze legati ai gruppi religiosi che avevano la figura di Gesù come riferimento, mentre il termine "messianologia" eviterebbe tale restrizione di significato (naturalmente tale termine non implica certo che i sistemi di credenze sul messia dei giudaismi non legati alla figura di Gesù fossero totalmente diversi tali da essere del tutto estranei a quelle affermate dai primi gruppi cristiani).

Ciao.
 
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view post Posted on 14/6/2012, 14:47     +1   -1
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QUOTE (lino85 @ 14/6/2012, 13:39) 
Semplicemente perchè di solito penso che sia spontaneo associare al termine "cristologia" esclusivamente i sistemi di credenze legati ai gruppi religiosi che avevano la figura di Gesù come riferimento,

Il che è corretto.
Poichè il titolo del thread parla proprio di "Cristo", così come il libro di Boyarin ("Jewish Christ") recensito da Schäfer, rimango dell'idea che il riferimento più appropriato sia proprio "cristologia". Che, come detto, comprende anche la messianologia - ma non si ferma lì.

La morte in croce di un messia davidico (Gesù è figlio di Davide sia in Paolo che nei Vangeli), la sua resurrezione, o il suo concepimento verginale, possono essere aspetti indagati dalla messianologia. Mentre, ad esempio, il valore salvifico della morte in croce o possedere il "nome che è al di sopra di ogni altro nome" non fanno parte della messianologia.

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erum
view post Posted on 22/11/2013, 05:25     +1   -1




Paul says that Peter did not want to be seen by the emissaries of James, who evidently did not like it, and they would have said everything to Peter and reported his behavior to the community of Jerusalem.
 
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view post Posted on 22/11/2013, 14:10     +1   -1
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Ciao Erum, I think you're referring to the "Incident at Antioch" episode as reported by Paul in Gal 2:11-18

There's quite a lot of literature on such episode, which of course is described from Paul's perspective.
Here I provide a link to what J.G. Dunn has to say about it:

http://books.google.com/books?id=d76vmNlbu...ioch%22&f=false

Ciao,
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view post Posted on 16/5/2020, 18:26     +1   -1
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Penso che al di là delle diatribe universitarie, schiacciate tra posizioni dogmatiche e necessità ecumeniche, sarebbe il caso al più presto di dare una accelerata verso posizioni mediane di buon senso.
Che il Gesù storico sia stata la forma tramite cui l'occidente cristiano si è accorto di una tradizione giudaica, che sempre più si rivela e si rivelerà fondante per un vero pan-spiritualismo generale, è sicuramente un fatto, che caratterizza più che altro le università ancora ancorate alla prudenza, ossia al dogma.
Le recenti aperture di Ratzinger e poi di Francesco alle posizioni giudaiche, che poi sono posizioni giudaiche solo nella testa dei suoi denigratori, ha visto un reazione popolare oscurantista e becera, a testimoniare di quanto la frattura tra pensiero e prassi della religione sia ormai collassata sotto le proprie stesse istituzioni.

Il ritorno verso una religiosità più libera deve passare invece da ciò che gli studi indicano già evidentemente, come il giudaismo e il cristianesimo si siano man mano edificate nella stessa temperie gnostico-ellenista che va dal 2 sec AC al 2 sec DC.

E' in questa edificazione comune che riandrebbero riletti in una prospettiva religiosa sostenibile e comunitaria.

Pena la fine di tutte le religioni (questioni filosofiche qui non dette).
 
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