Studi sul Cristianesimo Primitivo

Curiosità su Fonte Q

« Older   Newer »
  Share  
alessiobrugnoli
view post Posted on 9/10/2012, 22:09     +1   +1   -1




Buonasera,
per prima cosa mi scuso per il disturbo. Da ignorante quale sono, volevo porvi alcune domande sulla Fonte Q

Esistono, nei primi autori cristiani dei riferimenti, diretti o indiretti, riconducibili a tale ipotetico testo ? Oppure la sua ricostruzione dipende dai vangeli di Matteo e Luca ?

Quale poteva essere la lingua originale della Fonte Q ? Aramaico o Greco ?

Infine, perché se ne è persa traccia ? Come mai i primi cristiani hanno preferito adottare dei testi "narrativi" (magari il termine è improprio, ma non me ne vengono in mente altri) piuttosto che delle raccolte di detti e discorsi ? Motivi teologici oppure l'influenza di qualche canone formale proveniente dalla letteratura ebraica o classica dell'epoca ?

Mi scuso per la banalità delle domande e vi ringrazio per la pazienza
 
Top
view post Posted on 10/10/2012, 11:02     +1   +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
2,341
Reputation:
+49

Status:


QUOTE (alessiobrugnoli @ 9/10/2012, 23:09) 
Buonasera,
per prima cosa mi scuso per il disturbo. Da ignorante quale sono, volevo porvi alcune domande sulla Fonte Q

Ciao, affinché tu lo sappia: hai posto delle domande estremamente interessanti! ^_^

QUOTE
Esistono, nei primi autori cristiani dei riferimenti, diretti o indiretti, riconducibili a tale ipotetico testo ? Oppure la sua ricostruzione dipende dai vangeli di Matteo e Luca ?

La ricostruzione del testo dipende esclusivamente dai vangeli di Matteo e Luca, nonostante sia possibile ipotizzare riferimenti a Q anche in altri rami della tradizione cristiana. Non è un esercizio semplice, in quanto spesso bisogna decidere se il riferimento sia relativo a Q o, ad esempio, al testo di Matteo (è questo il caso per quanto concerne la Didaché).
Possibili riferimenti sono stati studiati per quanto riguarda la prima lettera di Clemente, la Didaché ed il vangelo di Tommaso. In tutti questi casi è difficile sostenere in maniera decisiva una dipendenza testuale da Q.
Certamente lo stesso Paolo conosceva raccolte di detti, ma non possiamo sapere se fosse Q o qualcos'altro. Ad esempio, Paolo dimostra di conoscere un detto di Gesù riguardo al divorzio in 1Cor 7:10,11 detto che ovviamente rimanda a Q 16:18, ma ciò ovviamente non implica che Paolo conoscesse Q.
Inoltre vi sono considerevoli "sovrapposizioni" anche tra Q e Marco, a testimonianza del fatto che le tradizioni confluite in Q sono rinvenibili in altri settori della tradizione, senza che vi fosse una dipendenza diretta.

La proposta più concreta di possibile riferimento a Q nella tradizione cristiana è quella portata avanti da J.S. Koppenborg in riferimento alla Lettera di Giacomo. Quando avrò più tempo cercherò di esporre questa proposta in maniera più estesa.

QUOTE
Quale poteva essere la lingua originale della Fonte Q ? Aramaico o Greco ?

Q è stato scritto in greco, esattamente come i vangeli. Le corrispondenze testuali tra Matteo e Luca ci obbligano a concludere che abbiano utilizzato una medesima fonte scritta in greco. Vi sono certamente dei semitismi, così come ci sono nei vangeli, che riflettono l'origine palestinese dela tradizione - tuttavia Q fu scritto in greco. Per quanto riguarda l'origine di Q, molti studiosi concordano sul fatto che rifletta un ambiente di composizione rurale, giudaico, identificabile con la stessa Galilea.

QUOTE
Infine, perché se ne è persa traccia ? Come mai i primi cristiani hanno preferito adottare dei testi "narrativi" (magari il termine è improprio, ma non me ne vengono in mente altri) piuttosto che delle raccolte di detti e discorsi ? Motivi teologici oppure l'influenza di qualche canone formale proveniente dalla letteratura ebraica o classica dell'epoca ?

Perché se ne è persa traccia? In realtà sembri avere già una tua ipotesi nel momento in cui (ti) domandi come mai i primi cristiani abbiano preferito adottare testi narrativi etc.
Innanzitutto la tua ipotesi non è necessariamente corretta, in quanto i primi cristiani certamente adottavano raccolte di detti ed alcune di queste - come il vangeli tommaso - hanno anche superato i secoli.
Il motivo più probabile della scomparsa di Q è la contingenza storica: i frammenti si conservano meglio in certe zone dal clima asciutto, in primis l'Egitto, quindi se Q non fu massicciamente copiato e diffuso in quella zona.. buonanotte. Oppure i gruppi cristiani dove era maggiormente diffuso sono stati spazzati via dalla storia. Queste ipotesi valgono non solo per Q ma per tutti quei (numerosissimi) testi cristiani che circolavano nei primi due secoli, e dei quali non è sopravvissuto neppure un frammento.

Esistono ovviamente anche altre ipotesi (una volta che i detti di Q confluirono in Matteo e Luca non vi fu più "bisogno" di trasmetterli in forma independente) ma personalmente non le ritengo probabili, in quanto assai complesse rispetto alla più semplice ipotesi proposta sopra.

QUOTE
Mi scuso per la banalità delle domande e vi ringrazio per la pazienza

Ottima domanda, affatto banale e molto interessante...

Per i temi sopra esposti rimando a Kloppenborg, John S. " Q, the Earliest Gospel". Westminster John Knox Press. 2010

Ciao!
talità
 
Web  Top
view post Posted on 10/10/2012, 12:56     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
3,155
Reputation:
0
Location:
Roma

Status:


A quanto già detto da Talità relativamente alla domanda "perché si è perso", bisogna ricordare che vi sono altri casi di testi protocristiani altrettanto (o più) importanti persi nei turbini della storia. Il caso più noto è quello della cd. "lettera tra le lacrime", un'epistola che Paolo scrisse ai Corinzi dopo la 1Cor ma prima della 2Cor e di cui parla in 2Cor2,3-4.
Perché non è stata conservata? Virtualmente ogni risposta è possibile, e concerne sia cause accidentali che volontarie. Lo stesso può dirsi per Q. Ovviamente Q è un'ipotesi (anche se molto fondata), mentre dell'esistenza dii questa "prima e mezzo Corinzi" siamo più o meno certi. In ogni modo, non è strano che un testo si perda, specie se ancora non è assurto alla considerazione di testo sacro o canonico, come certamente nel caso di Q.
 
Top
Hard-Rain
view post Posted on 10/10/2012, 13:03     +2   +1   -1




QUOTE
Infine, perché se ne è persa traccia ?

Dipende anche dal caso e dal non interesse per quanto è stato perduto. Del resto la perdita di documenti antichi, anche di parti di opere, è la regola, più che l'eccezione. Di Epittèto mancano almeno altri quattro libri delle diatribe, delle Antichità romane di Dionigi di Alicarnasso se non ricordo male solo il primo libro è completo e vari libri mancano del tutto, dei moralia di Plutarco mancano diversi trattati (rispetto al catalogo di Lampria), la versione in ebraico di Guerra Giudaica di Flavio Giuseppe non esiste più, ma abbiamo solo la traduzione greca fatta dallo stesso autore e dai suoi collaboratori, di Favorino di Arles sono pervenute solo due orazioni (confluite nel corpus di Dione di Prusa), forse le più belle o Dio solo sa perchè, mentre il resto della sua vastissima produzione letteraria andò perduto, ecc...., ecc... e ancora ecc.... Praticamente nessuno scrittore dell'antichità ci è noto al completo, con l'eccezione, se non erro, di Platone. Per i testi cristiani così come per Flavio Giuseppe è evidente che l'esistenza di eventuali documenti in ebraico/aramaico aveva poca importanza, se si considera che il cristianesimo si diffuse prevalentemente ai pagani dell'area orientale dell'impero, per cui la lingua era quella greca. Poi magari secoli dopo trovi un papiro importante e d'improvviso puoi leggere pressochè al completo tutto il Dyscolos di Menandro.
 
Top
alessiobrugnoli
view post Posted on 11/10/2012, 22:03     +1   +1   -1




Buonasera,
vi ringrazio per le vostre gentili risposte

Se ho ben capito, correggetemi se scrivo sciocchezze, dopo gli eventi della Passione (non so se è un termine storico, però non me ne viene in mente nessun altro...) si creano diverse "tradizioni" connesse all'insegnamento di Gesù (dipendono dall'area geografica, dal pubblico e dalla fonte orale ? Per dirla terra terra, da ignorante quale sono, ogni discepolo privilegiava qualche tema o particolare rispetto agli altri, in funzione di quello che si ricordava o della sua sensibilità ?)

Tradizioni che dialogano tra loro e poi sono state scritte in greco, portando alla Fonte Q e a Marco e magari a qualche altro testo che per la casualità è andato perduto. Questi testi a loro volta sono state le fonti di Matteo e di Luca.

Posso farvi altre domande ? Mi ha colpito il fatto che Vangeli e Fonte Q siano stati originariamente scritti in greco. Nella Palestina dell'epoca il bilinguismo aramaico/greco era molto diffuso, anche a livello popolare ? Gesù, Pietro e gli altri apostoli potevano parlarlo, magari in maniera maccheronica ? Oppure la scelta della lingua era legata alle esigenze della predicazioni fuori della Palestina ?

Se non ho capito male, la tradizione della Fonte Q è originaria della Galilea. A Gerusalemme si faceva riferimento alla stessa tradizione, se non erro a capo della chiesa c'era un parente di Gesù, oppure se ne seguiva una differente ? E' possibile identificare, anche ipoteticamente, quale sia la sorgente, tra i personaggi citati nei Vangeli, della tradizione che ha portato alla Fonte Q ?

Come sempre, scusatemi per le mie sciocchezze
 
Top
view post Posted on 12/10/2012, 11:18     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
2,341
Reputation:
+49

Status:


QUOTE (alessiobrugnoli @ 11/10/2012, 23:03) 
Buonasera,
vi ringrazio per le vostre gentili risposte

Se ho ben capito, correggetemi se scrivo sciocchezze, dopo gli eventi della Passione (non so se è un termine storico, però non me ne viene in mente nessun altro...)

Va benissimo. Se ti fa sentire storicamente più a tuo agio, puoi anche scrivere "dopo la morte di Gesù".

QUOTE
si creano diverse "tradizioni" connesse all'insegnamento di Gesù

Piuttosto che "si creano" direi "si sviluppano". Il termine "sviluppare" rappresenta meglio la dinamicità di un evento progressivo e fecondo, mentre "creare" introduce una sorta di discontinuità, di "gradino" nel procedere ininterrotto degli eventi.

Inoltre le tradizioni non erano connesse "solo" all' insegnamento di Gesù, ma si preoccupavano piuttosto di *chi* fosse Gesù (figlio dell'uomo, figlio di Dio, Messia, etc.), del significato dei miracoli, della risurrezione, in funzione della particolare situazione della comunità di "fedeli". Per non parlare della liturgia legata al (nuovo) culto del nome di Gesù: basti pensare alla Didaché o a quanto traspare dalla lettera di Giacomo.

QUOTE
(dipendono dall'area geografica, dal pubblico e dalla fonte orale ? Per dirla terra terra, da ignorante quale sono, ogni discepolo privilegiava qualche tema o particolare rispetto agli altri, in funzione di quello che si ricordava o della sua sensibilità ?)

Ricondurre le differenze ad ogni singolo discepolo è forse eccessivamente riduzionistico. Le tradizioni vengono fatte risalire a gruppi, comunità in tempi e luoghi diversi. Pur tenendo fermo il punto per cui ciascun testimone ovviamente ha una propria lettura dei fatti, e ne conserva una propria memoria, se per ipotesi il messaggio fosse anche stato diffuso uniforme e compatto cionondimeno avrebbe subito l'inevitabile trasformazione storica legata alla sua trasmissione, diffusione e soprattutto "applicazione".

QUOTE
Tradizioni che dialogano tra loro e poi sono state scritte in greco, portando alla Fonte Q e a Marco e magari a qualche altro testo che per la casualità è andato perduto. Questi testi a loro volta sono state le fonti di Matteo e di Luca.

Direi che siamo lontani da un quadro completo, visto che c'è molto di più di "qualche altro testo". Sei stato forse sviato dal fatto che Marco e Q sono utilizzati quale possibile soluzione alla questione sinottica, che è una questione (a) schiettamente testuale e (b) circoscritta ai tre vangeli sinottici.
Già all'interno della questione sinottica, e della stessa ipotesi delle due fonti, sono comprese altre fonti particolari sia per Luca che per Matteo (basti pensare alle narrazioni della nascita di Gesù), come hai fatto notare. Ma tutto il corpus del NT fa parte della tradizione, quindi aggiungi il vangelo di Giovanni, l'Apocalisse, le lettere di Paolo etc.
Poi puoi passare agli apocrifi, quasi tutti completamente perduti (Ebioniti, Nazirei, etc.). Poi c'è la Didaché e la tradizione liturgica. Insomma, quello della tradizione cristiana (e protocristiana, in questo caso) è un fenomeno composito e complesso che non può essere ridotto ai testi di Marco e Q.

QUOTE
Posso farvi altre domande ? Mi ha colpito il fatto che Vangeli e Fonte Q siano stati originariamente scritti in greco.

Ti dirò di più, tutti i testi del NT sono stati scritti in greco, anche le lettere di Paolo, che sono precedenti ai vangeli (e forse anche a Q).

QUOTE
Nella Palestina dell'epoca il bilinguismo aramaico/greco era molto diffuso, anche a livello popolare ? Gesù, Pietro e gli altri apostoli potevano parlarlo, magari in maniera maccheronica ? Oppure la scelta della lingua era legata alle esigenze della predicazioni fuori della Palestina ?

Il greco era diffuso e probabilmente compreso in buoni strati della popolazione (e se Gesù fu falegname figlio di falegname, è possibile che per ragioni commerciali lo conoscesse), anche se a livello popolare l'aramaico era la lingua di tutti i giorni. Non credo che Gesù, Pietro&C. parlarono e predicarono in una lingua diversa dall'aramaico. I documenti a noi pervenuti sono in greco, ma non furono scritti né da Gesù nei dai primi discepoli. Nei documenti in greco a noi pervenuti, rimane tuttavia l'eco della prima predicazione palestinese - i cosiddetti "semitismi". Certamente con la caduta di Gerusalemme e l'esilio tra i gentili, l'utilizzo della lingua greca diventò praticamente un obbligo.

QUOTE
Se non ho capito male, la tradizione della Fonte Q è originaria della Galilea.

E' un'ipotesi su un'ipotesi di testo ^_^ Ma confermo che il testo di Q potrebbe essere stato composto in Galilea.

QUOTE
A Gerusalemme si faceva riferimento alla stessa tradizione, se non erro a capo della chiesa c'era un parente di Gesù, oppure se ne seguiva una differente ?

In realtà il fatto che la fonte Q possa essere stato composta in Galilea non significa che risalga direttamente a Gesù o ai suoi fratelli (Giacomo il minore, in questo caso), né che sia la tradizione più antica. Per di più, la fonte Q è una raccolta di detti priva di un contesto redazionale (come quello dei vangeli) che permetta di identificarne in maniera certa e completa la complessiva tradizione soggiacente.

Si potrebbe dire che: considerando la lettera di Giacomo come una lettera pseudoepigrafa che rimanda all'autorità di Giacomo (defunto capo della comunità cristiana gerosolimitana) e accettando l'ipotesi di Kloppenborg secondo cui in tale lettera si trovano numerosi riferimenti a Q, ecco che tracciamo un fil rouge che lega l'utilizzo di Q alla tradizione gerosolimitana.
Tuttavia, anche per la fonte Q, sono stati già ipotizzati diversi stadi di redazione, quindi bisognerebbe capire a quale stadio dello sviluppo di Q vogliamo ricondurre una eventuale tradizione comune con la comunità gerosolimitana. La mia fantasiosa ipotesi appena esposta rimanderebbe probabilmente ad un periodo successivo alla morte di Giacomo.

QUOTE
E' possibile identificare, anche ipoteticamente, quale sia la sorgente, tra i personaggi citati nei Vangeli, della tradizione che ha portato alla Fonte Q ?

Decisamente no. E in generale, come già detto, è assai difficile ricondurre qualunque tradizione ad un singolo individuo.

QUOTE
Come sempre, scusatemi per le mie sciocchezze

Nessuna sciocchezza. E' sempre un piacere, ciao
Talità
 
Web  Top
Hard-Rain
view post Posted on 12/10/2012, 12:32     +1   -1




Per quanto concerne il greco, nel periodo ellenistico e imperiale era compreso e diffuso in tutto il medio oriente e anche a Roma, facciamo fatica a sapere esattamente fino a quale livello nella società, ma era comunque la lingua più diffusa e internazionale. Anche la cultura ellenistica era conosciuta, ammirata e piuttosto diffusa. Una città come Cesarea di Filippo, l'attuale Banjas, che ho vistitato di persona, era piena di templi ellenistici dedicati a Zeus e Pan (Flavio Giuseppe la chiama addirittura Paneade in greco), sebbene questa città sia stata fondata dal tetrarca Filippo, che era ebreo. Persino nel Nuovo Testamento ci sono citazioni dai Fenomeni, il noto poema didascalico di Arato, e da Menandro, pochissime, che tuttavia testimoniano che Paolo o chi per lui dovevano conoscere almeno in parte le opere greco, che del resto erano il punto di riferimento per la letteratura e la filosofia del tempo, anche per i Romani.
 
Top
alessiobrugnoli
view post Posted on 17/10/2012, 19:58     +1   -1




Buona sera, mi scuso per il disturbo. Chiacchierando con il mio vice parroco, mi ha detto che l'ipotesi fonte Q sia passata di moda tra gli studiosi, sostituita dall'ipotesi Rolland. A voi risulta ? Tra l'altro, ho cercato qualcosa su tale ipotesi. Ho visto uno schema abbastanza complicato e con il massimo dell'onestà mi sono spaventato, capendoci poco o nulla. Voi che ne sapete più di me, ritenete quell'ipotesi, che mi pare presupponga una serie di testi intermedi (almeno credo) sia più attendibile della Q ? Quali sono i suoi punti di forza e di debolezza ? E uno dei tanti vangeli che Rolland cita potrebbe coincidere con la fonte Q (e tutto quel fiorire di vangeli e frecce non nulla più di un modo di complicare quello che mi avete spiegato con tanta chiarezze e gentilezza) ?
 
Top
view post Posted on 18/10/2012, 14:35     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
2,341
Reputation:
+49

Status:


QUOTE (alessiobrugnoli @ 17/10/2012, 20:58) 
Buona sera, mi scuso per il disturbo. Chiacchierando con il mio vice parroco, mi ha detto che l'ipotesi fonte Q sia passata di moda tra gli studiosi, sostituita dall'ipotesi Rolland. A voi risulta ? Tra l'altro, ho cercato qualcosa su tale ipotesi.

Potresti fornirmi il link, o i riferimenti? Non mi risulta che l'ipotesi della fonte Q sia "passata di moda", e ammetto di non conoscere l'"ipotesi Rolland".

QUOTE
Ho visto uno schema abbastanza complicato e con il massimo dell'onestà mi sono spaventato, capendoci poco o nulla. Voi che ne sapete più di me, ritenete quell'ipotesi, che mi pare presupponga una serie di testi intermedi (almeno credo) sia più attendibile della Q ?

Le spiegazioni fornite in questo thread su Q e sulla teoria delle due fonti sono volutamente semplificate, puoi fare riferimento a questo post "QUI" per vedere un paio di schemi esemplificativi, con diversi livelli di complessità.

Ciao,a presto
Talità

Edited by Talità kum - 18/10/2012, 18:46
 
Web  Top
view post Posted on 18/10/2012, 16:44     +1   -1

New Entry

Group:
Member
Posts:
113
Reputation:
0

Status:


Qui ci sono delle informazioni concise, ma abbastanza chiare:

http://books.google.it/books?id=2IlMGQAOgw...rolland&f=false

http://books.google.it/books?id=A7X_Mpmu-U...0TWELVE&f=false

Provo un riassunto, spero sia corretto:

Rolland propone l'eliminazione della dipendenza da Marco di Luca e Matteo tramite 3 fonti ipotetiche "nuove". La prima fonte 'Gospel of the Twelve' è una fonte iniziale vicinissima a Gesù a cui hanno collaborato i 12 nella prima comunità cristiana scritta in Ebraico o aramaico e contenente il materiale in comune tra i 3 vangeli.

Da quanto ho capito Rolland non nega l'esistenza della fonte Q contenente il materiale di Luca e Matteo non presente in Marco, che viene definita "the Gospel of God-Fearers" in cui si suppone abbia avuto un ruolo nella formazione Filippo l'evangelista. Questa serebbe però una versione "adattata" del "Gospel of The Twelve" e nel mio primo link questa affermazione è pesantemente criticata.

La fonte inziale "dei dodici" viene poi divisa in 2 rielaborazioni in diverse aree geografiche:

- "Hellenistic Gospel" redatto dalla comunità cristiana di Antiochia. Tradizione "di Pietro". in Greco
- "Pauline gospel" redatto da cristiani Paolini a Efeso. Tradizione "di Paolo". in Greco

A questo punto circa in AD 63-64:

Matteo attinge da "Hellenistic Gospel" e da Q ("the Gospel of God-Fearers") e dalle sue fonti uniche.

Luca attinge dal "Pauline Gospel" e da Q oltre che dalle sue fonti uniche.

Successivamente (AD 66-67):

Marco attinge dalle 2 fonti "Hellenistic Gospel" e "Pauline gospel" aggiungendo materiale redazionale. Marco è quindi da considerarsi un tentativo di unione delle due correnti risalenti a Pietro e Paolo. Oltre che essere l'ultimo vangelo scritto tra i 3 sinottici.

se le cose fossero così questo cambierebbe un po' le carte in tavola dato che il Gesù storico attuale per molti studiosi "nasce" principalmente dal Vangelo di Marco e la sua presunta antichità ha sicuramente un certo peso.

Su wiki c'è un buono schema esemplificativo in Italiano:

Schema_della_nascita_dei_Vangeli_sinottici

Questa teoria (Che non conoscevo e che non mi sembra affatto diffusa e "di moda") però mi lascia alquanto perplesso! Aspetto però le risposte dei forumisti così da non complicare la questione.

-----------------------------------------------------------
 
Top
alessiobrugnoli
view post Posted on 22/10/2012, 16:21     +1   -1




Buonasera, confermo che si tratta dello schema di cui ho capito ben poco... Da ignorante, nonostante il parere del viceparroco, tutto questo proliferare di fonti intermedie, mi sembra rispetto all'ipotesi Q un'inutile complicazione... Poi da quello che ho capito, se della fonte Q qualcosa si può ricostruire confrontando i sinottici... Mentre qui, ma forse sbaglio, ricostruire tutti i testi intermedi mi sembra complicato...

Grazie a Nirodh 27 per l'aiuto !
 
Top
view post Posted on 22/10/2012, 16:48     +1   -1

New Entry

Group:
Member
Posts:
113
Reputation:
0

Status:


E' importante notare che comunque per Rolland il vangelo dei "timorati di Dio" o di Cesarea che dir si voglia è in essenza la fonte Q (Materiale comune Matteo-Luca non presente in Marco), quindi è scorretto in ogni caso dire che l'ipotesi Q è passata di moda...

Semmai per Rolland è sbagliata la teoria della dipendenza di Luca e Matteo da Marco. Cosa ancor più difficile da dimostrare.
 
Top
Massimo Giaco
view post Posted on 1/4/2017, 21:23     +1   -1




Potete consigliarmi dei libri da leggere (in italiano) che parlano di Q?
Grazie mille
 
Top
view post Posted on 3/4/2017, 15:23     +1   -1
Avatar

Celebrità

Group:
Administrator
Posts:
3,155
Reputation:
0
Location:
Roma

Status:


CITAZIONE (Massimo Giaco @ 1/4/2017, 22:23) 
Potete consigliarmi dei libri da leggere (in italiano) che parlano di Q?
Grazie mille

Se ti interessa andare oltre la letteratura divulgativa le altre lingue (almeno l'inglese) non sono un optional.
Tanto più su Q, per la quale ti consiglierei questo.
 
Top
view post Posted on 7/4/2017, 09:31     +1   -1
Avatar

New Entry

Group:
Member
Posts:
124
Reputation:
0
Location:
Novara

Status:


Si tenga presente in ogni caso che la teoria delle due fonti, che prevede l'esistenza della fonte Q,
non è mai stata validata al 100% perchè non esistono documenti storici che attestano l'esistenza di Q.
E' comunque una teoria molto interessante, di tutto rispetto e solidamente fondata... ma esistono
ancora alcuni esegeti, biblisti che non sono d'accordo e difendono la Tradizione.
Questo lo dico per dovere di cronaca ... non so che cosa ci sia di male poi a dirlo.
 
Top
41 replies since 9/10/2012, 22:09   3919 views
  Share