Studi sul Cristianesimo Primitivo

Messa ortodossa

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Hard-Rain
view post Posted on 10/12/2012, 09:33     +1   -1




Ieri con mia grande gioia domenica 09/12/2012 ho assistito per la prima volta a una celebrazione ortodossa. Il tutto è stato molto interessante. Vi riporto le mie osservazioni di semplice curioso:

(i) in senso positivo cito la grandissima religiosità dei partecipanti; quelli che si sono confessati hanno seguito una preparazione molto scrupolosa, senza mangiare carne, latte, uova ed altri alimenti per molto tempo (credo un paio di settimane), danno molta importanza al rito e addirittura la notte prima dell'eucaristia non bevono neppure un bicchiere d'acqua; i partecipanti erano tutti dell'est per ovvi motivi: moltissimi moldavi, russi, ucraini, qualcuno dell'Azerbaigian; qualche italiano a parte me ci sarà stato, più che altro mariti o fidanzati di donne straniere presenti come accompagnatori.

(ii) La confessione me l'aspettavo molto più complessa e invece non è stato così; in pratica è avvenuta in pubblico, colui che si deve confessare va dal prete poco prima della messa (circa una mezz’ora), gli viene messo un velo in testa, mentre il sacerdote pronuncia delle orazioni, sotto il velo il confessando dice alla svelta i suoi peccati a bassa voce, mentre però le altre persone che attendono la confessione sono lì intorno; preferisco il sistema "cattolico", sinceramente, dove si può parlare con calma e chiedere anche consigli senza che ci siano persone intorno;

(iii) tutte le donne presenti nella chiesa hanno il capo coperto da un velo; c'erano alcune ragazze giovani alle quali dava fastidio coprirsi i capelli, le hanno lasciate fare.

(iv) la messa era tutta quasi cantata o cantilenata dal sacerdote. Non mi è piaciuto molto perché il cantare o cantilenare ad esempio il brano del vangelo, te lo fa comprendere in modo meno efficace, in pratica ti concentri solo sull’andamento del tono della voce e fai fatica a stare dietro al testo.

(v) era presente un coro composto da sole donne, che cantava alcune parti; questi canti avvengono senza strumenti musicali; non c’è il folklore di certe chiese cattoliche, per intenderci, anche se di recente si è posto un freno a certe esuberanze dei cori cattolici (es. canzoni di Bob Dylan o di De Andrè trasformate in testi da cantare in chiesa a messa!). L'atmosfera che si respira è di solennità e antichità, tutti gli aspetti più moderni nei canti, nel parlato del sacerdote, tipici della celebrazione cattolica, sono del tutto assenti.

(vi) una cosa che mi è piaciuta pochissimo è che gli interventi del pubblico sono praticamente nulli. Se non ricordo male il pubblico recita insieme al sacerdote soltanto il “Padre Nostro” e il “Credo”. Oltre a questo si limita solo a dire "amen" (oppure "amìn", in neogreco o nelle lingue dell'est) in qualche occasione. Non c’è il “botta” e “risposta” tipico di gran parte della messa cattolica. Mi è piaciuto che il “Credo” è sostanzialmente identico a quello cattolico, tranne per il fatto che laddove quello cattolico dice “credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”, quello ortodosso (almeno nella traduzione italiana) ha rimosso “cattolica” e ci ha messo un altro aggettivo (universale, o qualcosa del genere…). Il pubblico non accompagna col canto neppure il coro femminile (non so se siano particolarità o se avvenga sempre così in qualunque chiesa ortodossa).

vii) dopo la lettura del vangelo c’è l’omelia da parte del prete.

viii) il sacerdote celebra voltando le spalle al pubblico e rivolto verso l’altare come nella messa cattolica prima del Concilio vaticano II. Si volta guardando in faccia il pubblico solo in alcune occasioni, se non ricordo male solo quando legge il vangelo (e sicuramente durante l’omelia, non ricordo se anche per la lettura del vangelo).

ix) prima della messa è usanza che i fedeli accendano delle piccole candele, in onore dei loro defunti e delle persone care, c’è uno spazio apposito dove si scrivono su foglietti i nomi (da consegnare al sacerdote) e si accendono le candele; prima della messa vera e propria il sacerdote esegue alcune invocazioni speciali per i defunti.

x) l’eucaristia è molto diversa da quella cattolica; prevede uso di vino e di pane (proprio pane da forno, per così dire, non la classica ostia cattolica). Il sacerdote somministra un pezzo di pane intriso di vino. Il pane che rimane al termine della celebrazione può essere ritirato e portato a casa dai fedeli e consumato quando vogliono. All’eucaristia partecipano anche i bambini, poiché non c’è il sacramento della “comunione” come nella chiesa cattolica e tutti possono partecipare all’eucaristia se sono stati battezzati (appena nati).

xi) il rito del battesimo ortodosso avviene per immersione del neonato e non per aspersione del capo (cattolicesimo).

xii) non mi pare di aver sentito “letture” dell’Antico Testamento. Ieri (9 dicembre 2012) è stato letto un brano tratto da Colossesi di San Paolo e il vangelo (il passo di Luca sui dieci lebbrosi irriconoscenti tranne uno). Spero di non essermi distratto ed aver perso la lettura tratta dall’AT, che è sempre presente nel rito cattolico al pari di una delle epistole e del vangelo. Non ho sentito neppure che si sia recitato un Salmo (nella messa cattolica di solito c’è sempre).

xiii) l’intera messa è durata un po’ più di due ore perché è stata officiata in varie lingue (italiano, russo, moldavo (cioè in pratica rumeno) e greco moderno). C’erano due sacerdoti, uno principale e un aiutante (moldavo, essenzialmente si occupava delle parti in lingua moldava). Diciamo che se vuoi partecipare a tutto (accensione candele iniziali, confessione e messa vera e propria) ti presenti in Chiesa verso le 9 del mattino ed esci a mezzogiorno (anche in una lingua sola la messa è comunque molto più lunga rispetto a quella cattolica).

xiv) alla messa si assiste stando in piedi per tutto il tempo; d'altra parte se non ho visto male non ci si inginocchia neppure durante l'eucaristia;

xv) il segno della croce è diverso da quello cattolico, sembra un triplice segno di croce molto veloce; moltissimi (anche se non tutti), poi, nel fare questo triplice gesto toccano anche a terra con la mano destra.

xvi) durante l'omelia (in italiano) ho capito che per il cristiano ortodosso ci si salva o per sola fede, o per le opere (oppure per entrambe le cose); il prete chiamava eretici quelli che sosengono che ci si salva solo per fede. Diceva cioè che la Chiesa ortodossa certamente ritiene che ci si salvi per fede, ma considera valida anche l'opzione per cui ci si salva anche grazie alle opere.

xvii) il prete ortodosso può sposarsi (grossa differenza con quello cattolico), se ho ben capito di solito non svolge un lavoro, ma fa soltanto il prete e riceve un sussidio per vivere (dal Patriarcato o non so da chi).

xviii) durante la messa non c'è alcuna colletta pubblica (cfr. con la messa cattolica in cui vengono raccolte le offerte volontarie).

xix) da ultimo, ma non meno importante, l'uso dell'incenso, molto frequente anche nelle varie fasi della messa ordinaria, laddove nella messa cattolica si usa solo in circostanze speciali e non fa parte della messa ordinaria.

P.S.: purtroppo sull'edificio dove si è svolta la messa e sugli arredi sacri posso dirvi poco in quanto la celebrazione si è svolta in una sala civica consacrata e non in una vera e propria chiesa appositamente concepita per il rito ortodosso.

Edited by Hard-Rain - 10/12/2012, 11:20
 
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view post Posted on 10/12/2012, 10:58     +1   -1
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CITAZIONE
"poiché non c’è il sacramento della “comunione” come nella chiesa cattolica e tutti possono partecipare all’eucaristia se sono stati battezzati (appena nati)."

Se non erro c'è, ma lo danno insieme al battesimo, così come danno al battesimo anche la cresima.

CITAZIONE
" il prete ortodosso può sposarsi (grossa differenza con quello cattolico),"

Non è proprio così: prima l'uomo si sposa, e poi si ordina. Non è l'ordinato che si sposa, è lo sposato che viene ordinato.
I vescovi invece sono presi dai monaci, quindi sono celibi.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 10/12/2012, 11:13     +1   -1




QUOTE
prima l'uomo si sposa, e poi si ordina. Non è l'ordinato che si sposa, è lo sposato che viene ordinato.

Ma è obbligatorio essere sposati? Se uno vuole fare il prete e basta? Oppure se gli viene da sposarsi dopo? Come funziona esattamente?
 
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view post Posted on 10/12/2012, 11:26     +1   -1
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Nelle Chiese ortodosse un uomo sposato può diventare prete, ma un prete, ordinato da celibe, non può più sposarsi dopo l’ordinazione.
Se però possa esistere questo secondo caso, cioè di un prete che diventa tale prima di sposarsi, non ne ho idea (eccezion fatta per i monaci, ovviamente).
Teo ti saprà dire di più, è il suo campo, e abbiamo la fortuna di averlo qui.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 10/12/2012, 11:52     +1   -1




QUOTE
Nelle Chiese ortodosse un uomo sposato può diventare prete, ma un prete, ordinato da celibe, non può più sposarsi dopo l’ordinazione.

Direi che la legislazione mi è chiara e mi sembra un compromesso con quella cattolica: se vuoi fare il prete, lo puoi fare sia da celibe che da sposato. Se però lo fai da celibe, rimani tale finchè vuoi continuare a fare il prete. Forse ha lo svantaggio di "affrettare" i matrimoni, oppure di produrre preti relativamente vecchi (diventano preti dopo che sono sicuri di sposarsi con la persona giusta, altrimenti se fossero diventati preti da giovani, quando non erano ancora sposati, avrebbero perso il "bonus" del matrimonio). Ad ogni modo nell'est l'età media dei matrimoni è più bassa di quella occidentale... diciamo che non aspettano quarannt'anni per sposarsi, anzi è purtroppo frequente, nella gente comune, trovare uomini o donne divorziati/e da tempo e con figli già a trent'anni! Quindi da un punto di vista sociale le Chiese non avranno problemi per il sacerdozio, cioè reperire sacerdoti abbastanza giovani e già con famiglia.
 
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view post Posted on 10/12/2012, 12:14     +1   -1
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Va bene, allora, qualche glossa:

CITAZIONE (Hard-Rain @ 10/12/2012, 09:33) 
(i) in senso positivo cito la grandissima religiosità dei partecipanti; quelli che si sono confessati hanno seguito una preparazione molto scrupolosa, senza mangiare carne, latte, uova ed altri alimenti per molto tempo (credo un paio di settimane), danno molta importanza al rito e addirittura la notte prima dell'eucaristia non bevono neppure un bicchiere d'acqua

La preparazione per l'eucaristia comporta sempre preghiera e digiuno (e nulla dalla sera prima) secondo le indicazioni del proprio padre spirituale, dunque con una certa variabilità. Considera però che siamo sotto digiuno di san Filippo (la cosiddetta Quaresima di Natale), quindi si sarebbe digiunato comunque.


CITAZIONE
(ii) La confessione me l'aspettavo molto più complessa e invece non è stato così; in pratica è avvenuta in pubblico, colui che si deve confessare va dal prete poco prima della messa (circa una mezz’ora), gli viene messo un velo in testa, mentre il sacerdote pronuncia delle orazioni, sotto il velo il confessando dice alla svelta i suoi peccati a bassa voce, mentre però le altre persone che attendono la confessione sono lì intorno; preferisco il sistema "cattolico", sinceramente, dove si può parlare con calma e chiedere anche consigli senza che ci siano persone intorno;

Il "velo" è l'epitrachilio del sacerdote (corrisponde alla stola dei paramenti latini). Tu però confondi due cose, la veloce confessione prima della comunione e quella "meditata" che si fa fuori dalla liturgia con il proprio padre spirituale. Dal punto di vista sacramentale sono identiche, ma solo nel secondo caso si approfondisce la propria storia spirituale.

CITAZIONE
(iii) tutte le donne presenti nella chiesa hanno il capo coperto da un velo; c'erano alcune ragazze giovani alle quali dava fastidio coprirsi i capelli, le hanno lasciate fare.

Si, già è difficile capire a cosa cavolo pensasse san Paolo quando l'ha scritto (forse c'entra la storia mitica degli angeli che si sposano con donne dalle folte chiome, cf. 1Cor 11,10) quindi non ci si accanisce su questo, anche se dipende molto dal contesto.

CITAZIONE
(iv) la messa era tutta quasi cantata o cantilenata dal sacerdote. Non mi è piaciuto molto perché il cantare o cantilenare ad esempio il brano del vangelo, te lo fa comprendere in modo meno efficace, in pratica ti concentri solo sull’andamento del tono della voce e fai fatica a stare dietro al testo.

Non esistono parti "parlate" della liturgia salvo qualche minutissima eccezione (il celebrante che dice "pace a te" al lettore, o l'invocazione dei celebranti di ricordarsi l'un l'altro dopo il Grande Ingresso, entrambe quasi impercettibili). Al canto si fa facilmente l'abitudine, e poi lo si apprezza di più. Anche nelle liturgie solenni latine il vangelo è cantato o cantillato.

CITAZIONE
(v) era presente un coro composto da sole donne, che cantava alcune parti; questi canti avvengono senza strumenti musicali; non c’è il folklore di certe chiese cattoliche, per intenderci, anche se di recente si è posto un freno a certe esuberanze dei cori cattolici (es. canzoni di Bob Dylan o di De Andrè trasformate in testi da cantare in chiesa a messa!). L'atmosfera che si respira è di solennità e antichità, tutti gli aspetti più moderni nei canti, nel parlato del sacerdote, tipici della celebrazione cattolica, sono del tutto assenti.

È esplicito che l'unico strumento musicale concesso nell'uso liturgico sia quello creato da Dio, dunque la voce umana. Spesso nella piccole parrocchie sono le donne che curano il coro, ma di norma i cori sono maschili o misti.

CITAZIONE
(vi) una cosa che mi è piaciuta pochissimo è che gli interventi del pubblico sono praticamente nulli. Se non ricordo male il pubblico recita insieme al sacerdote soltanto il “Padre Nostro” e il “Credo”. Oltre a questo si limita solo a dire "amen" (oppure "amìn", in neogreco o nelle lingue dell'est) in qualche occasione. Non c’è il “botta” e “risposta” tipico di gran parte della messa cattolica [...] Il pubblico non accompagna col canto neppure il coro femminile (non so se siano particolarità o se avvenga sempre così in qualunque chiesa ortodossa).

È esattamente così, anche se ognuno è liberissimo (se conosce il testo e le melodie) di cantare ciò che vuole, io mi canto tutta la liturgia dall'inizio alla fine...

CITAZIONE
Mi è piaciuto che il “Credo” è sostanzialmente identico a quello cattolico, tranne per il fatto che laddove quello cattolico dice “credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica”, quello ortodosso (almeno nella traduzione italiana) ha rimosso “cattolica” e ci ha messo un altro aggettivo (universale, o qualcosa del genere…).

Qui c'è un problema ancora in corso, perché la versione "ufficiale" del Credo ancora non è stata stampata (io ce l'ho, essendo tra quelli che l'hanno prodotta, ovviamente), e ti assicuro che dirà "cattolica". Il termine russo (soborny) significa piuttosto "conciliare".

CITAZIONE
vii) dopo la lettura del vangelo c’è l’omelia da parte del prete.

Spesso nell'uso russo l'omelia è spostata dopo la fine della liturgia

CITAZIONE
viii) il sacerdote celebra voltando le spalle al pubblico e rivolto verso l’altare come nella messa cattolica prima del Concilio vaticano II. Si volta guardando in faccia il pubblico solo in alcune occasioni, se non ricordo male solo quando legge il vangelo (e sicuramente durante l’omelia, non ricordo se anche per la lettura del vangelo).

Il sacerdote è rivolto a oriente, cioè simbolicamente verso Dio, non diversamente dall'assemblea, anche perché la liturgia non è una conferenza del prete, ma un'azione congiunta di tutta l'assemblea orante rivolta a Dio.

CITAZIONE
x) l’eucaristia è molto diversa da quella cattolica; prevede uso di vino e di pane (proprio pane da forno, per così dire, non la classica ostia cattolica).

Il pane deve essere fatto solo di farina e acqua (niente olio o additivi strani), secondo uno "stampino" che lo fa uscire con una forma particolare. Le procedure per preparare la parte di questo pane che viene consacrata sono complicate.

CITAZIONE
Il sacerdote somministra un pezzo di pane intriso di vino.

Sempre.

CITAZIONE
Il pane che rimane al termine della celebrazione può essere ritirato e portato a casa dai fedeli e consumato quando vogliono.

Non quello consacrato, ma quello rimasto dai pani da cui è stato estratto il segmento che viene consacrato. Questo si chiama "antidoron"

CITAZIONE
All’eucaristia partecipano anche i bambini, poiché non c’è il sacramento della “comunione” come nella chiesa cattolica e tutti possono partecipare all’eucaristia se sono stati battezzati (appena nati).

Non c'è la cd. "prima comunione". Al battesimo i bambini sono pienamente incorporati nella Chiesa con comunione e crisma.

CITAZIONE
xii) non mi pare di aver sentito “letture” dell’Antico Testamento.

Ordinariamente non ci sono, e il dibattito se ci siano mai state è aperto. Su questo c'è molta letteratura.

CITAZIONE
xiv) alla messa si assiste stando in piedi per tutto il tempo; d'altra parte se non ho visto male non ci si inginocchia neppure durante l'eucaristia;

Nell'uso russo i banchi non ci sono, e si ritiene che essi distraggano dalla necessaria attenzione alla preghiera, ma i greci o i bulgari, ad esempio, ce l'hanno. Non ci si inginocchia di domenica (giorno non penitenziale per eccellenza) e tra Pasqua e Ascensione (idem), nelle altre occasioni ci si inginocchia. Ma anche qui gli usi sono molto vari. I romeni, ad esempio, trascorrono in ginocchio quasi metà della liturgia (incomprensibile, ma tant'è).

CITAZIONE
xv) il segno della croce è diverso da quello cattolico, sembra un triplice segno di croce molto veloce; moltissimi (anche se non tutti), poi, nel fare questo triplice gesto toccano anche a terra con la mano destra.

Il segno di croce si fa da destra a sinistra (come insegna anche il papa di Roma Innocenzo III!), ma anche qui ci sono varianti (non sulla direzione) locali.

CITAZIONE
xvi) durante l'omelia (in italiano) ho capito che per il cristiano ortodosso ci si salva o per sola fede, o per le opere (oppure per entrambe le cose); il prete chiamava eretici quelli che sosengono che ci si salva solo per fede. Diceva cioè che la Chiesa ortodossa certamente ritiene che ci si salvi per fede, ma considera valida anche l'opzione per cui ci si salva anche grazie alle opere.

Questo non ha a che fare con la liturgia. La posizione ortodossa su questo tema, comunque, è identica a quella cattolica romana.

CITAZIONE
xvii) il prete ortodosso può sposarsi (grossa differenza con quello cattolico), se ho ben capito di solito non svolge un lavoro, ma fa soltanto il prete e riceve un sussidio per vivere (dal Patriarcato o non so da chi).

Il prete di parrocchia deve essere sposato prima dell'ordinazione, il monaco deve essere celibe, anche se riceve straordinariamente un mandato parrocchiale. Non ci si può sposare dopo l'ordinazione. Se un prete sposato diventa vedovo può prendere la strada monastica.
In moltissimi casi (ad es. presso i russi) i preti non ricevono un bel nulla, dai greci c'è sempre una sorta di stipendio, in generale ogni Chiesa si autoregola.

CITAZIONE
xviii) durante la messa non c'è alcuna colletta pubblica (cfr. con la messa cattolica in cui vengono raccolte le offerte volontarie).

I russi non la fanno, ma greci e bulgari si



Per caso sei stato da padre Serafino?

 
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Hard-Rain
view post Posted on 10/12/2012, 14:00     +1   -1




QUOTE
Per caso sei stato da padre Serafino?

Ciao Teo grazie per le risposte. Ti risp. in privato.
 
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a_ntv
view post Posted on 11/12/2012, 20:39     +1   -1




CITAZIONE (Hard-Rain @ 10/12/2012, 09:33) 
Ieri con mia grande gioia domenica 09/12/2012 ho assistito per la prima volta a una celebrazione ortodossa. Il tutto è stato molto interessante. Vi riporto le mie osservazioni di semplice curioso:

.....

P.S.: purtroppo sull'edificio dove si è svolta la messa e sugli arredi sacri posso dirvi poco in quanto la celebrazione si è svolta in una sala civica consacrata e non in una vera e propria chiesa appositamente concepita per il rito ortodosso.

Certo che la Divina Liturgia in rito bizantino è bellissima :):)
Io ci vado praticamente tutte le domeniche, ma a quella in greco, perché non ci sono se e non ci sono ma...il greco, anche se medioevale, è sempre la lingua migliore per pregare: dolce, ricca, piena di echi e insieme sintetica...bellissima
Poi alcune cose che hai notato sono tipiche di quella comunità: ad esempio dove vado io tutti o quasi cantano tutta la liturgia, seppur guidati dal coro (solo maschile)

Vorrei approfittare per una precisazione: il termine "Rito Ortodosso" è inesatto e fonte di malintesi.
Si dovrebbe dire "Rito di Costantinopoli" oppure è anche tollerato dire "rito bizantino" (neologismo che fa riferimento all'espansione più o meno forzata degli usi liturgici di Costantinopoli nei territori dell'impero bizantino) o "rito greco" (termine anticamente usato in Italia per definire tale rito, usato anche per celebrazioni in slavo)

Dicevo che è meglio evitare di usare il termine "Rito Ortodosso" in quanto:
a) è usato pari pari anche da Chiese non ortodosse, ma in comunione con Roma, ad esempio i Melkiti o i nostrani italo-albanesi
b) ci sono molte Chiese che si definiscono ufficialmente "Ortodosse" che non usano il rito di Costantinopoli ma antichi riti propri, ad esempio gli armeni, i copti, gli etiopici, i siri (riti la cui lunghezza e complessità sta al rito di Costantinopoli, come quello di Costantinopli sta a quello Latino)
 
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sara45
view post Posted on 11/3/2014, 17:32     +1   -1




vorrei partecipare ad una liturgia ortodossa e per prepararmi sto cercando in internet il "foglietto della Messa" , se esiste in italiano.
Qualcuno mi può aiutare?
 
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view post Posted on 11/3/2014, 18:11     +1   -1
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CITAZIONE (sara45 @ 11/3/2014, 17:32) 
vorrei partecipare ad una liturgia ortodossa e per prepararmi sto cercando in internet il "foglietto della Messa" , se esiste in italiano.
Qualcuno mi può aiutare?

Ciao Sara, essendo il primo messaggio ti invito a fare la presentazione nell'apposita sezione.
Per quanto attiene alla tua domanda, esistono varie traduzioni circolanti, tutte con uno spiccato carattere amatoriale. La prima traduzione delle liturgie di Crisostomo e Basilio condotta su criteri scientifici uscirà a maggio per i tipi delle Dehoniane.
Intanto gioverebbe sapere a quale tipo di rito parteciperai, dal momento che i testi possono essere molto diversi: una liturgia domenicale? Che rito, russo, greco, romeno, bulgaro?
 
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Hard-Rain
view post Posted on 30/3/2014, 20:13     +1   -1




Anche oggi sono stato alla messa ortodossa (moldava), durata della celebrazione circa 3 ore (!).
 
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view post Posted on 31/3/2014, 12:18     +1   -1
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In questo periodo è normale che le cose vadano per le lunghe. In quaresima infatti si usa il formulario di Basilio e non quello di Crisostomo e le preghiere sacerdotali sono molto più lunghe. Inoltre ci sono più confessioni e più comunioni, quindi si possono sforare le 3 ore.
In ogni modo se ben celebrata (può essere raro) vale la pena.
 
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Architeuthis1
view post Posted on 19/5/2014, 18:06     +1   -1




Ciao a tutti,
difficile non rubricare come curiosità il mio desiderio e di conseguenza la mia domanda, ma davvero vorrei assistere ad una Messa ortodossa. Nella mia città c'è almeno una chiesa data in usufrutto alla comunità ortodossa rumena (credo...).

Se domenica prossima volessi assistere alla Messa a quali formalità dovrei sottostare? L'ingresso è libero? Dovrei chiedere un permesso? Sarei guardato come un intruso? Darei scandalo? Esiste un dress code? ? Potrei fare la comunione?
Forse dovrei fare queste domande al mio parroco o al parroco ortodosso...

Grazie e scusate la banalità.
L.
 
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view post Posted on 19/5/2014, 18:17     +1   -1
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Perdonate l'errore: quello lì sopra sono io che ho sbagliato il login.
Ciao
L.
 
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Hard-Rain
view post Posted on 19/5/2014, 18:23     +1   -1




Che io sappia puoi andare tranquillamente, non c'è nessuna formalità da espletare, l'ingresso e libero, le donne devono avere il capo coperto, ma gli uomini no. Certo che la maggioranza della gente sarà rumena, moldava, ucraina, dell'est insomma e se tu sei italiano ti si noterà... tutto normale insomma, è ovvio che quella chiesa sarà frequentata al 99% da gente dell'est e da pochissimi italiani. La comunione te la sconsiglio, prima ci si deve confessare, tipicamente il giorno stesso della messa, prima che inizi (c'è un rito specifico per questo), ma tu cosa ci andresti a fare? Alla confessione parlano in lingua (rumena nel tuo caso)... Il mio consiglio personalissimo e umilissimo per un "neofita" è di andare a vedere senza disturbare troppo... Comunque, generalmente parlando, tanto per dirti di che cosa si tratta, è tutto un cantare liturgie (solitamente c'è un coro apposito, di sole voci, quasi sempre solo donne) in lingua, uso molto spinto dell'incenso, ecc..., ecc... Anche il prete, poi, dice messa quasi sempre cantando. Lo scoglio maggiore è che parlano in lingua (forse il Vangelo, se sei fortunato, potrebbero leggerlo anche in italiano ma non è detto), inoltre la messa dura molto tempo (scordati l'oretta della celebrazione cattolica) e in molte comunità ortodosse la si fa sempre in piedi (le sedie proprio non esistono). E poi, scusa, tu il segno di croce alla ortodossa lo sai fare? Comuqnue anche se lo fai alla "cattolica" non si offendono, almeno nessuno mi ha mai insultato - finora! - per questo o se l'hanno fatto in rumeno o in russo non ho capito... :-)
 
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