Studi sul Cristianesimo Primitivo

Racconti sulla Natività, natura umana e Gnosticismo, Interpretare i racconti sulla Natività come un'apologia dell'umanità di Cristo (oltre che proclamazione della divinità)

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Angelo Gulina
view post Posted on 29/12/2013, 19:37     +1   -1




Salve ragazzi.
Innanzi tutto, questo FORUM è una miniera d'oro.
Grazie a tutti quelli che vi dedicano tempo ed energie.

Spero di non piazzare qua un duplicato di qualche altro Topic.
Ho provato a fare una ricerca e, non trovando niente (e non volendo
correre il rischio di andare OFF TOPIC) ho deciso di aprirne uno.
Spero vi trovi interessati e che comunque possiate darmi qualche suggerimento.

Premetto che ho una lettura della divinità di Cristo particolarmente politica
(spero di poter postare qualcosa al più presto per sentire proposte, critiche e/o suggerimenti);
che ho da poco iniziato a scrivere un blog nel quale mi occupo anche di questi temi,
ed ho iniziato proprio con una lettura 'alternativa' delle narrazioni sulla Natività
(seguendo un suggerimento trovato nel I vol. del Meier)...

Volevo proporvi un'idea che mi era venuta, rimuginando proprio su questo.
Scrivo qua perché ritengo di poter ricevere risposte valide e competenti alle mie proposte.
Non ho voglia di scrivere in giro cretinate sui Vangeli o altro - ma ho, al tempo stesso,
l'intento di dare uno sguardo diverso, non troppo 'spirituale' al materiale evangelico in generale
e di poter trovare i possibili significati che esso aveva nel I secolo. Non successivamente. Non oggi.

Perciò...

Riguardo ai racconti della Natività - per quanto strano possa sembrare questa proposta -
mi chiedo se sia possibile che queste tradizioni dimostrino la volontà di connettere Gesù alla sua ‘natura umana’,
piuttosto che un'enfasi sulla sua 'divinità'.
Quindi una sorta di apologia contro le possibili pretese gnostiche di una sua completa divinità?
(D'altronde, mi è sembrato di capire che le prime 'minacce' alla predicazione cristiana sono giunte da movimenti gnostici. O sbaglio?)

Ovvero, ipotizzando la totale mancanza di questi racconti, mi sono chiesto,
se era possibile che le pretese di una ‘finta umanità’ potessero essere in qualche modo più fondate
(soprattutto con il materiale gnostico successivo ai Vangeli).

Ovviamente, i due autori hanno cercato di mantenere il rapporto di Gesù con una natura ‘divina’
(come dicevo sopra, ho una lettura poco 'trinitaria' della cosa ma, ai fini della domanda, non è essenziale).

La domanda sarebbe (per riformularla, spero, in modo chiaro): è possibile che il motivo della presenza dei racconti dell'infanzia di Gesù fosse (anche) un'apologia della sua umanità? Dato che un'eventuale loro assenza dal material evangelico avrebbe potuto fornire maggiore spazio alle pretese gnostiche.

Grazie per le risposte.

Edited by Angelo Gulina - 29/12/2013, 20:04
 
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view post Posted on 30/12/2013, 10:39     +1   -1

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Ciao,

Non avevo mai riflettuto sull'argomento, faccio però notare:

Se dovessi pensare a un Vangelo in polemica con lo gnosticismo e in particolare con la dottrina del docetismo, penserei a Giovanni dove alcuni storici suggeriscono una polemica o una risposta per esempio nella famosa scena del Tommaso Dubbioso (oppure dove si dice chiaramente "si è fatto carne"). Eppure non abbiamo una natività, anzi viene persino ignorato il fatto che Gesù debba nascere a Betlemme come si vorrebbe per un messia (Giovanni 7,41-42).

L'abbiamo in Matteo, ma lì è chiaro come l'obiettivo della natività sia un modo per descrivere Gesù come "nuovo Mosè" e certificare l'avverarsi di profezie dell'AT. Non mi sembra proprio una risposta allo gnosticismo.

L'abbiamo in Luca, Vangelo rivolto ai gentili che erano abituati e si aspettavano nascite miracolose e personificazioni del divino. Io nella natività di questo Vangelo ci vedo decisamente una divinizzazione ulteriore rispetto a Marco (il Vangelo più antico da cui Luca prende parecchio materiale, dove Gesù diventa figlio di Dio al battesimo). Inoltre basta vedere le differenze tra il Gesù di Marco e Luca nella passione, in uno Gesù è un uomo che sta vivendo una grave sofferenza che culmina con il pensiero che Dio l'abbia abbandonato (elohim elohim lama sabactani), mentre in Luca Gesù è sempre consapevole e senza dubbi, anche in punto di morte si preoccupa più degli altri che di se stesso. Sarebbe uno strano modo di connettere Gesù alla sua natura umana e "rispondere" alla dottrina del docetismo.

CITAZIONE
mi chiedo se sia possibile che queste tradizioni dimostrino la volontà di connettere Gesù alla sua ‘natura umana’,
piuttosto che un'enfasi sulla sua 'divinità'.

Io vedo in entrambe le narrazioni l'enfasi su un grado di divinità ulteriore rispetto a Marco per Gesù e all'avverarsi della profezia, e soprattutto entrambi mi pare ignorino totalmente lo gnosticismo.

Inoltre, particolare ben più importante, non so quanto le date di composizione di Luca e Matteo siano favorevoli alla tua teoria, visto che lo gnosticismo mi pare si diffonda successivamente alla composizione di questi 2 Vangeli, e in aree geografiche diverse.

In attesa di sentire cosa ne pensano Talità e Weiss, spero di averti dato qualche spunto di riflessione ;-)
 
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Angelo Gulina
view post Posted on 30/12/2013, 11:02     +1   -1




Nirodh27,
grazie!

Sinceramente, la tua risposta mi sembra già abbastanza soddisfacente e non avrei motivi per 'rispondere'.
Non mi aspetto di ricevere della conferme positive alla proposta però mi sembra giusto vagliare la possibilità fino alla fine,
facendo riferimento alle competenze e conoscenze in questo Forum, piuttosto che tenerla in testa e lasciare il dubbio in eterno :-D

Condivido quanto dici del Vangelo di Giovanni e dei 'paralleli' giudaici/romani negli altri due.
La mia ipotesi (sebbene, ripeto, la stia portando avanti con il massimo del dubbio possibile) è un po' più subdola:

1) darei per certo che un nucleo della tradizione fosse già presente e fosse pre-matteano e pre-lucano;
colgo in particolare questo punto dal concepimento verginale (che in Luca ha un senso in contesto greco-romano, come giustamente tu sottolinei; anche se non capisco perché dovrebbe averlo in Matteo!)

2) presumo (e qui inizia la proposta) che ciascun autore abbia inserito la tradizione nel proprio contesto narrativo e teologico (quindi con le particolare caratterizzazioni che tu coglievi). Nonostante ciò, se fosse vero il punto uno, la tradizione in sé del 'nato da donna' (Paolo in Galati?) - quindi Gesù come essere umano - è qualcosa di diverso dai Vangeli che la incorporano - e che la caratterizzano a proprio modo successivamente.

3) infine (ma qui la tua ultima indicazione è fondamentale), dovrebbe esserci una qualche ipotesi o teoria di una fase non 'matura' dello gnosticismo (anche se non sono per niente un esperto sulla questione) che potrebbe dare una chance alla mia ipotesi.

Riassumendo la questione mi sembra che la mia proposta si possa ridurre più alla tradizione del concepimento verginale (e visto che siamo in periodo di feste, ci sta!) che non ai racconti nel loro complesso - singola tradizione che mi sembrerebbe puntare più ad un origine umana di Gesù (ho un atteggiamento consapevolmente dialettico); ovvero che, se non ci fosse cenno di questa, avremmo dato per scontata la 'sola origine divina'?

Mi scuso comunque se le argomentazioni non dovessero avere un certo rigore scientifico, cosa richiesta quando si trattano tali temi.
Sono qui, prima di tutto, per imparare... anche sbagliando :-)

Beh, attendo anche io qualche altra precisazione, se vorranno, da Talità e Weiss.
 
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view post Posted on 30/12/2013, 11:36     +1   -1

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Se guardiamo solo il concepimento e prendiamo per buono il tuo punto 1 (è l'opinione della stragrande maggioranza degli storici, anche se una minoranza sostiene che Luca conoscesse Matteo), notiamo appunto che la tradizione sul concepimento è nata e si è diffusa antecedentemente alla stesura dei 2 Vangeli.

Ma questo avvicina la tradizione ad un cristianesimo più giovane e di conseguenza la allontana ancora di più dal tempo di diffusione dello gnosticismo che è il II secolo. Non può essere questa tradizione una risposta a qualcosa che non aveva ancora avuto tempo di nascere e diffondersi.
 
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view post Posted on 30/12/2013, 12:20     +1   -1
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CITAZIONE (Angelo Gulina @ 29/12/2013, 19:37) 
Salve ragazzi.
Innanzi tutto, questo FORUM è una miniera d'oro.
Grazie a tutti quelli che vi dedicano tempo ed energie.

Spero di non piazzare qua un duplicato di qualche altro Topic.
Ho provato a fare una ricerca e, non trovando niente (e non volendo
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Spero vi trovi interessati e che comunque possiate darmi qualche suggerimento.

Premetto che ho una lettura della divinità di Cristo particolarmente politica
(spero di poter postare qualcosa al più presto per sentire proposte, critiche e/o suggerimenti);
che ho da poco iniziato a scrivere un blog nel quale mi occupo anche di questi temi,
ed ho iniziato proprio con una lettura 'alternativa' delle narrazioni sulla Natività
(seguendo un suggerimento trovato nel I vol. del Meier)...

Volevo proporvi un'idea che mi era venuta, rimuginando proprio su questo.
Scrivo qua perché ritengo di poter ricevere risposte valide e competenti alle mie proposte.
Non ho voglia di scrivere in giro cretinate sui Vangeli o altro

Questa tua premessa è ammirevole, condivido in pieno lo spirito della tua iniziativa nonché la tua proposta creativa per fornire una motivazione ai racconti sulla natività.

Quanto scritto da Nirodh è sostanzialmente corretto e da parte mia assolutamente condivisibile, c'è infatti un problema cronologico riguardo alla diffusione dello gnosticismo cristiano e la composizione di Matteo e Luca (nonché la formazione della tradizione sul concepimento verginale). Per di più nei vangeli di Matteo e Luca non mi sembra vi siano evidenti tracce di polemiche anti-docetiste/gnostiche.

Riguardo alla tua ipotesi di un "gnosticismo embrionale", questa non è da escludere - benché l'analisi sia complessa.

Paolo infatti, ad es. nelle lettere ad Efesini e Colossesi, sembra conoscere termini tipicamente gnostici quali pleroma, eone di questo mondo, arconte, etc. Ma in questo caso bisogna approfondire lo gnosticismo del I secolo e la sua relazione con il nascente movimento cristiano - argomento piuttosto complesso.

Ciao,
Talità
 
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Hard-Rain
view post Posted on 30/12/2013, 22:45     +1   -1




CITAZIONE
Paolo infatti, ad es. nelle lettere ad Efesini e Colossesi

Ma Efesini e Colossesi sono considerate non di Paolo ma scritte alla fine del I secolo oppure addirittura nei primi decenni del II secolo.
 
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view post Posted on 31/12/2013, 11:52     +1   -1
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Non sarei così sicuro di una datazione così tarda di Colossesi.
Alcuni pensano, a parziale conferma di quanto scritto da Gulina, che la lettera ai Colossesi fosse intesa a criticare una nascente forma di sincretismo tra protocristianesimo e filosofie gnosticheggianti.

Ciao,
Talità
 
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armia741
view post Posted on 31/12/2013, 12:40     +1   -1




Se guardiamo solo il concepimento e prendiamo per buono il tuo punto 1 (è l'opinione della stragrande maggioranza degli storici, anche se una minoranza sostiene che Luca conoscesse Matteo), notiamo appunto che la tradizione sul concepimento è nata e si è diffusa antecedentemente alla stesura dei 2 Vangeli.
 
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view post Posted on 31/12/2013, 18:15     +1   -1
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Bravo armia, repetita iuvant :)
 
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view post Posted on 31/12/2013, 18:16     +1   -1

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Non avrei saputo scrivere di meglio
 
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