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| Saluto tutti, sono l'autore della scoperta dell'epigrafe. Rispondo alle vostre richieste. contesto - E' certo che l'architrave/epigrafe, fu riutilizzato in corrispondenza del passaggio (aspetto tecnico confermato dagli ingegneri); - l'architrave poggiava in riuso su di un'antica cinta muraria (formata da grossi blocchi squadrati), è ipotizzabile la prima cinta muraria preromana; - adiacente è presente una semi-torre d'incerta origine (peuceta??); - adiacente è presente una chiesa del XV e una bizantina.
Riguardo all'interpretazione, penso la più attendibile, riporto quella di un altro studioso. 1.Prima riga: caratteri misti. La prima lettera (b) è in semi-onciale. La seconda parrebbe una A, però in carattere capitale rustico, quindi senza la barretta. Contrasta con tutte le altre A, che hanno la barretta e pure il tratto sopra. La quarta lettera è una D pure in capitale rustico. Da notare la differenza fra questa e la seconda della riga successiva che è in onciale. La i successiva porta sopra il segno (grado o cerchietto) dell’abbreviazione. La R è ancora in capitale rustico, con doppio segno di abbreviazione (trattino sulla R ed apostrofo dopo la lettera). Segue una d in semi-onciale, anch’essa caratterizzata dall’apostrofo segno di abbreviazione. Segue una A in capitale rustico (ma stavolta con il ‘cappello’ ) e poi un’altra b in semi-onciale. Non mi quadra che per una stessa lettera (d) si usino sia il capitale rustico che il semi-onciale. 2.Seconda riga, totalmente in onciale. Ma vi sono interruzioni di parola, quindi si tratta di onciale tardo (dopo lo VIII secolo). Il grado sopra alcune lettere è segno di abbreviazione. 3.Terza riga. Qui si ripresenta il problema del d. Viene addirittura rappresentato con tre caratteri differenti. La seconda lettera è una d in onciale (con segno di abbreviazione), mentre la terza lettera pare essere una d in capitale rustico (confronta la quarta della prima riga). La terz’ultima lettera che pare essere identica alla terz’ultima della prima riga, pare scritta in semi-onciale. Conclude con il dire: Come si può vedere si tratta solo di una sgrossatura preliminare, senza alcun tentativo interpretativo. Ma dal mischiume dei segni grafici, senza entrare nel merito testuale, si può ragionevolmente ipotizzare: 4.E’ possibile che l’iscrizione sia stata rimaneggiata, sia da mani diverse che in tempi successivi. 5.E’ possibile che le righe dispari siano di una mano, mentre la riga pari sia di un’altra. 6.E’ quasi certo che l’epigrafe debba considerarsi posteriore allo VIII secolo.
Quindi, siamo ancora in alto mare. Riguardo al "greco" beh!, c'è qualcosa, almeno nel "bilingue" di qualcuno che l'ha ipotizzato.
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